Decreto sanità Calabria, Bruno Bossio (Pd): “Piano straordinario per nuove assunzioni, bilanci aziendali certi per una rapida fuoriuscita dalla gestione commissariale"

"Mentre ancora il governo, purtroppo, ritarda nella scelta del nuovo commissario della sanità, l'impegno della Camera sul Decreto Calabria va avanti".
 
Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Esprimo piena soddisfazione per l'avvenuta approvazione di diversi emendamenti, di cui sono prima firmataria, relativi alla autorizzazione di un piano straordinario di assunzioni di personale medico, sanitario e socio-sanitario, alla obbligatorietà di porre fine al fatto che da anni alcune aziende non approvano i bilanci e al coinvolgimento anche delle organizzazioni sindacali nelle attività commissariali. Il lavoro in atto è certamente finalizzato a fronteggiare l'attuale emergenza, ma anche a determinare in tempi rapidi la fuoriuscita dalla gestione commissariale. Si sta migliorando - afferma  in ultimo- un decreto dunque che non è la mera proroga del commissariamento decennale che per anni ho combattuto ma un modo per uscirne al più presto".

 

 

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La Calabria non può aspettare il commissario che non c‘è

Forse alla fine anche il coronavirus si stancherà e lascerà la Calabra prima dell’arrivo del commissario alla sanità.

Sì, proprio così!

Continuando di questo passo, infatti, il nuovo commissario potrebbe anche arrivare a cose fatte: quando l’emergenza sarà finita, non grazie al suo intervento, ma perché giunta al termine del suo naturale decorso.

Che la situazione, per quanto grave, non fosse seria si era già capito.

In quasi tre settimane, infatti, i calabresi hanno assistito ad un inqualificabile balletto di nomine e dimissioni.

Il governo, incurante della pandemia in atto, anziché procedere speditamente all’individuazione di un commissario cui affidare la sanità calabrese, continua irresponsabilmente a perdere tempo.

In una momento drammatico come l’attuale, servirebbe risolutezza, invece, a Roma la priorità sembra essere quella di occupare una postazione, forse in vista delle prossime elezioni regionali.

L’ennesima commedia andata in scena durante il Consiglio dei ministri dell’altro ieri sera ne è l’ennesima riprova.

Con tutta evidenza, Pd e Leu pensano che la gestione della sanità in Calabria debba essere cosa loro.

Dopo la nomina di un uomo di sicura fede come Cotticelli, quella del “Rettor tengo famiglia”, l’esclusione aprioristica di Gino Strada e la ridda di ulteriori papabili circolata nei giorni scorsi, il partito di Zingaretti aveva puntato tutto su tal Narciso Mostarda, ovvero un ex assessore in quota Pd al Comune di Frosinone, attualmente direttore generale dell’Asl Roma 6.

Una figura, evidentemente in sintonia con la linea del segretario dem, ma mal digerita dai 5 stelle che gli hanno contrapposto Luigi Varratta, già prefetto di Crotone e Reggio Calabria.

Alla fine, il Consiglio dei ministri ha fatto ciò che sembra venirgli meglio, non ha deciso.

Con buona pace delle rassicuranti dichiarazioni di Conte e Boccia, la sanità calabrese continua a rimanere sguarnita.

Eppure, in Calabria servirebbero risposte celeri e all’altezza di una sfida titanica, perché il coronavirus  è un’emergenza nell’emergenza. La sanità calabrese è al collasso da anni e già in situazioni ordinarie non riusciva a dare risposte adeguate ai bisogni dei calabresi.

Figurarsi adesso!

A causa del Covid, infatti, i servizi assistenziali sono stati ulteriormente ridotti, con il risultato che chi sopravvive al coronavirus rischia di morire d’altro.   

Inoltre, i ritardi nella nomina del commissario alla sanità si ripercuotono, ogni giorno, anche sul piano economico.

L’assenza dei necessari interventi rischia, infatti, di relegare la Calabria in zona rossasine die”.

In una situazione del genere ci dovrebbe essere un moto corale d’indignazione. Invece, tutto o quasi tace. La gran parte di parlamentari e consiglieri regionali, in omaggio al vecchio adagio “la miegghiu parola e chidha chi non nescia”, preferisce  rimanere defilata, occupandosi di questioni che non interessano i cittadini, ma che hanno il pregio di non disturbare nessuno.

Non meno assordante il silenzio di quanti in Calabria ritengono di essere i custodi della cultura, ma che aprono bocca solo quando sono sicuri di essere in sintonia con il potere di turno.

Il tutto, mentre i calabresi – ovvero le vittime dell’ignavia governativa - cercano l’ennesimo santo a cui votarsi, consapevoli che con il loro diritto alla salute è stato calpestato anche quel briciolo di dignità che era rimasto alla loro terra.    

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Nesci (M5s): “Approvato emendamento al Decreto Calabria per un piano straordinario di assunzioni”

“Grazie anche ad una volontà politica trasversale, fondamentale in momenti di emergenza, è stato appena approvato in XII Commissione ‘Affari Sociali’ l’emendamento al Decreto Calabria che ho presentato ieri, per consentire al Commissario ad acta di adottare un piano straordinario di assunzione a tempo indeterminato di personale medico, sanitario e socio-sanitario, sulla base del fabbisogno rilevato dalle aziende del Servizio sanitario regionale”.

È quanto si legge in un comunicato diffuso dalla deputata Dalila Nesci (M5s).

“Con il decreto Calabria bis - specifica la parlamentare - vogliamo supportare e rendere più efficiente il servizio sanitario regionale, gravemente compromesso da anni di scelte sbagliate che sono andate a discapito della salute pubblica di tutti i cittadini calabresi, soprattutto in questa fase emergenziale che vede la Calabria, la mia regione, collocata addirittura in zona rossa.” 

 

“A maggior ragione ora - aggiunge - è perciò necessario che venga al più presto nominato il Commissario ad acta affinché - grazie a questo emendamento - possa rigenerare al più presto le nostre  strutture sanitarie con nuovo personale, non solo per far fronte all’emergenza ma anche per offrire ai cittadini calabresi, nel lungo periodo, i servizi essenziali di cui hanno urgente bisogno.” 

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Coronavirus: contagio stabile in Calabria, oggi 335 nuovi casi

Sette morti ( 1 a Catanzaro, 2 a Reggio Calabria, 4 a Cosenza), 199 guariti e 335 nuovi casi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 342.655 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 14.859 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 3.420 (120 in reparto AO Cosenza; 16 in reparto al presidio di Rossano e 11 al presidio ospedaliero di Cetraro; 17 in terapia intensiva, 3.256 in isolamento domiciliare); casi chiusi 859 (755 guariti, 104 deceduti).

 - Catanzaro: casi attivi 1.554 (74 in reparto; 15 in terapia intensiva; 1.465 in isolamento domiciliare); casi chiusi 661 (603 guariti, 58 deceduti).

 - Crotone: casi attivi 833 (40 in reparto; 793 in isolamento domiciliare); casi chiusi 387 (381 guariti, 6 deceduti).

 - Vibo Valentia: casi attivi 671 (15 ricoverati, 656 in isolamento domiciliare); casi chiusi  229 (214 guariti, 15 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 3.473 (125 in reparto; 24 P.O di Gioia Tauro; 11 in terapia intensiva; 3.313 n isolamento domiciliare); casi chiusi 2.287 (2.221 guariti, 66 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 313 (313 in isolamento domiciliare); casi chiusi 172 (172 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 131 in provincia di Reggio Calabria, 82 in provincia di Cosenza, 46 in provincia di Catanzaro, 53 in provincia di Crotone e 23 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 185.

 

Platano gigante di Curinga, De Caprio: "La biodiversità è una ricchezza"

«L’ambiente è l’oro della Calabria. Ambiente vuol dire turismo, mare, montagna, vuol dire la bellezza degli alberi come questo, ma anche e soprattutto le energie rinnovabili. Sono energie che dobbiamo gestire e ridare all’azienda più importante che abbiamo: il popolo».

Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, che stamani è andato a vedere di persona il platano millenario di Curinga, a cui, grazie a 50mila preferenze, è andato il primo premio "Tree of the year 2020".

L’albero gigante – che vanta più di mille anni di storia ed è completamente cavo, con una circonferenza di oltre 12 metri –rappresenterà l’Italia nel contest europeo.

De Caprio era accompagnato dal sindaco di Curinga, Vincenzo Serrao, dal consigliere regionale Flora Sculco e da diversi amministratori locali.

«Quello di oggi è un gesto – ha sottolineato l’assessore – che vuole rappresentare un amore grande per i nostri territori, i nostri piccoli paesi e le nostre eccellenze. Incontrare quest’albero vuol dire incontrare una biodiversità che è una ricchezza, che è un’emozione che ci deve spingere a una sensibilità diversa». «Una sensibilità – ha continuato De Caprio – che non è quella di accumulare, predare, prendere ed espropriare, ma è una sensibilità che ci deve portare a essere calabresi, italiani, gente che si batte per i diritti, che capisce che un albero è una vita, che le radici di questo albero sono anche le radici della nostra terra, della nostra civiltà, sono il dono di una sensibilità che ci appartiene, che ci distingue in tutto il mondo. E difendere questo albero, stargli accanto, vuol dire incontrare il nostro passato. Su questa sensibilità vogliamo costruire un futuro fatto di semplicità, di forza, di unità di fratellanza».

«Per valorizzare questi posti – ha concluso – dobbiamo prima di tutto capire che siamo una terra e una cultura importante, che siamo 404 comuni che si tengono per mano, che stiamo tutti da una stessa parte e la parte è una sola e semplice: il benessere e la dignità delle nostre famiglie, dei nostri figli. Sono la civiltà che vogliamo e sono il dono che ci hanno insegnato i nostri nonni».

 

 

 

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Calabria, intercettata imbarcazione con 52 migranti a bordo. Fermati due presunti scafisti

All'alba di oggi, unità navali della guardia di finanza in attività di controllo delle acque nazionali hanno intercettato una barca a vela in navigazione alla volta della costa italiana.

L'operazione ha preso il via in seguito alla segnalazione ricevuta ieri da un aereo della guardia costiera svedese operante in ambito Frontex, in una missione di cooperazione tesa al contrasto dei traffici illeciti.

Il velivolo aveva infatti segnalato la presenza, fra le imbarcazioni in navigazione, di alcuni natanti sospetti.

E' scattato quindi il dispositivo di controllo, composto da una motovedetta della Sezione operativa navale di Crotone, da un pattugliatore e da un elicottero del Gruppo aeronavale di Taranto che, malgrado le condizioni di mare non ottimali, ha permesso d'intercettare attorno alle 4.40 di stamattina, a poche miglia da Capo Colonna una barca a vela battente bandiera statunitense diretta verso la costa dove i responsabili del traffico contavano, come già accaduto in altre situazioni analoghe, di darsi alla fuga e far perdere le loro tracce, una volta sbarcati.

I militari hanno sorpreso alla conduzione dell’imbarcazione due uomini di nazionalità russa, i quali, vista l’impossibilità di darsi alla fuga o confondersi con i passeggeri, si sono dimostrati collaborativi e hanno seguito i finanzieri, che hanno scortato l’imbarcazione fino al vicino porto di Crotone.

Una volta a destinazione, poco dopo le 8, sono scattate le operazioni di polizia tese a mettere a disposizione dell’autorità giudiziaria i 2 sospetti, acquisire a bordo elementi utili circa l’organizzazione del traffico, che sarebbe iniziato ad Antalya in Turchia quattro giorni fa, e per identificare e assistere i migranti, 52 persone fra cui anche alcune donne e minori, di provenienza irachena e iraniana, con tutte le cautele del caso, anche in relazione alla situazione della pandemia in atto.

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Calabria, dalla Regione 500 mila euro per le famiglie

Quasi mezzo milione di euro a sostegno delle famiglie calabresi. È stato pubblicato l’avviso attraverso il quale la Regione Calabria intende promuovere politiche di promozione del lavoro, della natalità e della genitorialità mediante l’apposito fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che per l’annualità 2020 ha visto la Calabria destinataria di uno stanziamento pari a 493.200 euro, in coda al lavoro di concertazione portato avanti dal Dipartimento Tutela della Salute e, nello specifico, dal Settore Politiche Sociali.

 «Il lavoro svolto – commenta l’assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo – consentirà di intervenire in campi di rilevante importanza, consentendo l’attuazione di misure di cui v’è un grande bisogno, ancor più alla luce della crisi non soltanto economica scatenata dalla pandemia».

Nello specifico, tre saranno i settori di intervento: lavoro e natalità in periodo Covid; supporto alla genitorialità nei centri famiglia; supporto alla genitorialità nei consultori. Per tutti e tre potranno presentare manifestazione di interesse i Comuni Capofila degli ambiti territoriali, mentre la partecipazione delle Asp è limitata esclusivamente alla terza area.

I progetti, a pena di esclusione, dovranno obbligatoriamente e dettagliatamente indicare obiettivi specifici, attività, crono programma, modalità di utilizzo del fondo, analisi dettagliata della spesa presunta, congruità dei costi in relazione alle azioni progettuali, destinatari in valore numerico, estensione dell’area di intervento, rilevazione dei bisogni, analisi territoriale. Gli stessi saranno successivamente valutati da una Commissione interna del Settore 13, della quale potranno essere chiamati a far parte anche funzionari dipendenti o in utilizzo presso il Dipartimento Tutela della Salute. Le candidature andranno formalizzate esclusivamente a mezzo pec, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il termine ultimo del 7 Dicembre 2020.

Modalità e criteri sono meglio specificati nell’avviso, già disponibile - insieme agli allegati - sulla piattaforma welfarecalabria e sul sito del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Sociali e Sociosanitari. Maggiori informazioni potranno essere altresì richieste al responsabile di procedimento, Giovanni Latella, attraverso il contatto telefonico 0961 858482 oppure a mezzo mail, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Piserà (Lega) dice No al centro Covid all'ospedale di Tropea

"Sostengo sin dal primo manifestarsi della questione, l’idea di non realizzare ospedali da campo, ma di sfruttare complessi già esistenti e non fruibili, in totale disservizio: in merito si sono espressi ieri anche il Ministro Boccia e il Dott. Borrelli, Capo della Protezione Civile.  L’orientamento ad utilizzare strutture parzialmente efficienti, a mio avviso, non è correttamente ponderato, rischia di inattivare quei servizi sanitari (già gravemente indeboliti dalle politiche di mutilazione alla sanità pubblica calabrese), quanto, però, indispensabili.  

In esame è l’Ospedale di Tropea, nel quale si sta valutando l’apertura di un Covid Center: la struttura che al momento accoglie anche pazienti oncologici e, in quanto tali, immunodepressi, non è affatto idonea a garantire percorsi differenziati tra pazienti Covid+ e pazienti Covid-; inammissibile, quanto scellerata, inoltre, l’ipotesi di convertirvi il reparto di medicina (l’unico rimasto aperto), decrementando gravemente l’utilizzo di posti letto e servizi conseguenti.

Faccio appello al Presidente Spirlì affinché, in accordo con l’ASP, impedisca la riduzione fino allo zero dell’unica risorsa rimasta in vita, della quale si rischia di privare non solo Tropea, ma anche parte del territorio adiacente, posto che ad hoc si possa approfittare delle strutture di Soriano, Nicotera e Pizzo, tutelando, in primis, gli ammalati stessi, ma l’intera cittadinanza, che potrebbe, per assoluto diritto, usufruire anche di Centri Covid progettualizzati e realizzati secondo protocollo, senza dover rinunciare, nondimeno, a quel minimo di assistenza ancora garantita.

È necessario, quanto indispensabile, dunque, che quel poco che non sia ancora stato rubato alla dignità sanitaria calabrese resti operativo e disponibile ad assistere la popolazione, esattamente come necessaria ed indispensabile è l’analisi atta a realizzare strutturalmente ciò che occorra al contenimento e al debellamento del virus". 

È quanto scrive in una nota, Antonio Piserà, consigliere comunale di Tropea Lega Salvini Premier Calabria.

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