Coronavirus, un'altra vittima in Calabria

Un uomo di 86 anni è morto nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Annunziata di Cosenza, dopo aver contratto il coronavirus.

La vittima, originaria di Scalea (Cs), era stata ricoverata nei giorni scorsi insieme alla moglie.

Si aggrava il bilancio delle vittime del coronavirus in Calabria, morta una donna di 73 anni

Sale a 109 il bilancio delle vittime del coronavirus in Calabria.

Questa mattina, infatti, si è spenta all’ospedale di Cosenza una donna di 73 anni.

La vittima, che era stata ricoverata nelle scorse settimane, era originaria di Cassano Ionio.

La notizia è stata diffusa, con un post pubblicato su Facebook, dal sindaco cassanese, Gianni Papasso.

«Ho appena appreso – ha scritto – che la nostra concittadina rientrata dalla Toscana e residente a Sibari, risultata nelle scorse settimane covid-positiva e ricoverata all’ospedale civile di Cosenza, purtroppo è venuta a mancare. Personalmente e insieme all’amministrazione tutta, mi stringo al dolore della famiglia e porgo le più sentite condoglianze. Alla signora rivolgo a nome della cittadinanza tutta l’estremo saluto. Una notizia che non avrei mai voluto dare, che dimostra la pericolosità di questo virus. Dobbiamo essere prudenti e – ha concluso Papasso – non abbassare la guardia».

Coronavirus: mai così tanti positivi in Calabria, più di 230 in un giorno

Nuovo record di positivi al coronavirus in Calabria.

Nelle ultime 24 ore sono stati, infatti, individuati ben 234 nuovi casi.
 
Complessivamente, quindi, su 260.697 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 4.204 sono risultate positive.
 
Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 671 (43 in reparto; 2 in terapia intensiva, 626 in isolamento domiciliare); casi chiusi 631 (592 guariti, 39 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 253 (26 in reparto; 3 in terapia intensiva; 224 in isolamento domiciliare); casi chiusi 325 (289 guariti, 36 deceduti).

- Crotone: casi attivi 68 (68 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161 (155 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 36 (5 ricoverati, 31 in isolamento domiciliare); casi chiusi 122 (116 guariti, 6 deceduti).

  - Reggio Calabria: casi attivi 1065 (43 in reparto; 4 in terapia intensiva; 1018 in isolamento domiciliare); casi chiusi 523 (500 guariti, 23 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 232 (232 in isolamento domiciliare); casi chiusi 117 (116 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 148 in provincia di Reggio Calabria, 44 in provincia di Cosenza, 32 in provincia di Catanzaro, 10 in quella di Crotone .


 

Coronavirus, De Leo (Ms-Ft):” In Calabria si rischia il disastro. Subito investimenti nella sanità”

Riceviamo e pubblichiamo

"Il Movimento sociale Fiamma tricolore preso atto delle parole pronunciate dal presidente f.f. della regione Calabria Spirlì in merito al nuovo Dpcm non può che approvarle e sottoscriverle.

Definiamo assolutamente irresponsabile e al limite del criminale il comportamento di un governo di incapaci che durante l’estate, in attesa della prevista seconda ondata, fronteggiava l’emergenza “covid-19” con monopattini elettrici e banchi a rotelle.

Più volte dal mese di marzo abbiamo chiesto l’impegno delle risorse per ripotenziare la sanità pubblica smantellata nel corso degli ultimi 30 anni, la riapertura di ospedali da poco dismessi e la costruzione di nuovi, l’assunzione di personale sanitario qualificato.

Nulla di tutto ciò è avvenuto: abbiamo assistito a sei mesi di sceneggiate come quelle quotidiane del presidente della regione Campania che ad oggi ha meno posti di terapia intensiva attivi della Calabria! Mesi e mesi di cui si è discusso dei cavilli per il bonus 110% per le ristrutturazioni; abbiamo assistito a truffe milionarie, quelle sì “made in Italy”, su camici, tamponi e mascherine.

Sei mesi sprecati dunque facendo un bel nulla se non dilapidare miliardi di euro per ritrovarsi oggi peggio di quando la pandemia è iniziata.

Con il nuovo decreto il governo decide ancora una volta di snobbare le regioni: già nel mese di aprile definimmo criminale il comportamento di un esecutivo che decideva di chiudere in modo indiscriminato tutto il territorio nazionale e la nostra regione, la Calabria, che esclusi i casi dei cosiddetti “contagi di ritorno” non aveva avuto alcuna emergenza sanitaria creando, quella sì ad arte, un'emergenza economica in una terra già afflitta da povertà e disoccupazione.

E mentre si tenta di colpevolizzare i cittadini senza che nessuno al governo ammetta un benchè minimo errore, uno studio dell’Istituto superiore di Sanità pubblicato due settimane fa evidenziava come il 77,85% dei casi di contagio avviene proprio all’interno delle mura di casa.

Ci chiediamo dunque alla luce di questi dati cosa si dovrebbe rispondere ai gestori di bar, ristoranti, pizzerie e tutte le altre attività messe in ginocchio dall’ennesimo Dpcm di un governo di incompetenti?

Imprenditori a cui sono state imposte spese ingenti tra igienizzanti, plexigass, riduzione di coperti e di orari in modo totalmente indiscriminato oggi rischiano di chiudere definitivamente.

Oggi l’Italia paga il prezzo dell’incompetenza e dell’inadeguatezza di chi la guida tra manie di protagonismo mediatico ed ignoranza assoluta.

Questo provvedimento, lo possiamo affermare con certezza, sarà l’ennesimo fiasco totale, l’ennesima perdita di tempo che porterà solo ad ulteriori disastri economici: oggi, a differenza di marzo e aprile in cui tutti eravamo costretti in casa, ci troviamo di fronte al paradosso di avere milioni di persone a cui viene vietato e impedito di lavorare che saranno liberi di circolare per le città anzichè occupare il proprio posto di lavoro.

Vogliono forse lorsignori fare un nuovo Dpcm con cui li si costringe agli arresti domiciliari? Se qualcuno pensa così di abbattere la curva dei contagi è un illuso.

Invitiamo pertanto il presidente f.f. della regione Calabria a mettere in atto ogni azione per fronteggiare dal punto di vista sanitario un'epidemia di cui la tracciatura tramite tamponi è ormai fuori controllo in quanto materialmente impossibile visto l’elevatissimo numero di asintomatici: investire dunque nelle strutture sanitarie e nel personale per ridurre al minimo il prezzo di vite umane che anche la Calabria si troverà a dover pagare da qui al prossimo mese di aprile".

Francesco De Leo - Segretario regionale Movimento sociale Fiamma tricolore

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Forestali, Gallo: "Il Pd scarica sulla Calabria le colpe proprie e del governo"

«La sola manovra elettorale che scorgo nel campo della forestazione calabrese è quella di chi prima ha tagliato fondi al comparto e firmato contratti privi di copertura finanziaria e adesso prova a scaricare sugli altri le proprie negligenze».

Così l’assessore regionale alla Forestazione, Gianluca Gallo, risponde alle critiche mosse dai consiglieri regionali del Pd, che in una nota paventano il rischio che migliaia di lavoratori forestali possano dover rinunciare agli stipendi di novembre e dicembre, oltre che alla tredicesima mensilità, per carenza di fondi.

«Meglio tardi che mai», ribatte Gallo. «Alla fine, pure il Pd si è accorto dei danni causati dalle assurde decisioni del governo Conte, che con l’ultima finanziaria, con la silente complicità del centrosinistra calabrese, ha tagliato di 40 milioni le risorse destinate alla nostra forestazione. Lo abbiamo lamentato invano, invocando a più riprese anche l’aiuto dei parlamentari del centrosinistra eletti in Calabria, perché intervenissero sul governo per ripristinare la dotazione originaria. Per tutta risposta, dopo mesi di muri di gomma, ci ritroviamo davanti ad un’operazione dal chiaro sapore elettorale».

Prosegue Gallo: «E’ evidente il tentativo di ribaltare su altri il peso di scelte sciagurate, come quella relativa alla firma del contratto integrativo della forestazione, da parte della precedente giunta regionale di centrosinistra, pur in assenza di copertura finanziaria. Non avremo problemi a riferire su questo ed altro, nelle opportune sedi istituzionali, per far chiarezza davanti ai calabresi».

Aggiunge l’assessore: «Dal Pd e dal governo nazionale ci aspettiamo altro. Attendiamo responsabilità e concretezza. Se poi qualcuno preferisce la via della strumentalizzazione, affar suo. Noi continueremo a lavorare per rimediare ai guasti del passato. A novembre e dicembre i lavoratori saranno posti dagli enti datoriali in cassa integrazione, alla luce dell’emergenza epidemiologica, ma per quanto ci riguarda siamo impegnati a trovare le risorse che occorrono per onorare la tredicesima e l’integrazione della Covid-19 Cisoa. In parte abbiamo già recuperato le somme necessarie, su altra parte attendiamo l’esito di verifiche in corso. Il tutto mentre il Governo tace ed il Pd parte allegramente per la campagna elettorale».

 

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Il coronavirus fa altre due vittime in Calabria

Due persone affette da coronavirus sono morte oggi in Calabria.

Si tratta di un’infermiera di 56 anni originaria di Girifalco (Cz) - già affetta da gravi patologie pregresse - e di una donna di 88 anni di Casali del Manco (Cs).

In particolare, l’operatrice sanitaria, che prestava servizio nell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, è deceduta  nel reparto di terapia intensiva del Policlinico universitario del capoluogo di Regione nel quale era ricoverata.

La pensionata di Casali del Manco si è invece spenta nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Cosenza.

Il bilancio delle persone decedute in Calabria in conseguenza del coronavirus sale quindi a 108.

Coronavirus, Calabria: nuova ordinanza per contenere la diffusione dei contagi (Scarica il modulo per gli spostamenti)

Alla luce del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2020, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, ha disposto ieri una nuova ordinanza (la n. 80) a modifica e sostituzione delle misure già fissate nella n. 79, emanata il 23 ottobre 2020.

Il Dpcm di Conte prevede la didattica a distanza (Dad) per le scuole superiori di secondo grado al 75%.

l'ordinanza firmata da Spirlì «riconferma la sospensione integrale delle lezioni in presenza fino al prossimo 13 novembre. Nei successivi dieci giorni ci si allineerà alla Dad al 75%».

LA DAD

«Successivamente, dal 14 al 24 novembre 2020, a seguito dell’analisi dei dati epidemiologici, si valuterà la possibilità di consentire la didattica digitale integrata nella misura non inferiore al 75% delle attività».

L’ordinanza, inoltre, «dispone - anche a seguito dell’avvenuta interlocuzione con il Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria (Coruc), di cui all’art. 1 comma 9, lett. U) del Dpcm 24 ottobre 2020 - dal 26 ottobre al 24 novembre 2020 la sospensione delle attività didattiche in presenza presso le università, le quali assicurano lo svolgimento di tali attività in modalità a distanza».

«Restano ferme, nel rispetto della normativa e dei protocolli di sicurezza vigenti, le attuali modalità di erogazione “mista” o “blended” delle attività didattiche per gli studenti iscritti al primo anno dei corsi di studio e per gli studenti dei corsi di dottorato e di specializzazione in campo sanitario, delle prove d’esame, nonché le attività da svolgere necessariamente in presenza in loco riguardanti le esercitazioni in laboratorio e il tirocinio».

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Tra le altre misure contenute nel nuovo provvedimento, «l’obbligo sull’intero territorio regionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie da indossare anche nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi e, comunque, con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande».

«Sono esentati i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità; i clienti degli esercizi pubblici nel momento in cui consumino cibi e bevande; gli alunni delle scuole quando sono posizionati al loro banco nel rispetto del distanziamento previsto».

LE REGOLE NEI CIMITERI

Si stabilisce che «i sindaci dei Comuni dispongano, dal 28 ottobre al 4 novembre 2020, misure per l’accesso dei visitatori presso i cimiteri, che tengano conto di quanto segue: a) accesso consentito previa misurazione della temperatura corporea; b) utilizzo delle protezioni delle vie aeree; c) rispetto di tutte le altre misure di prevenzione; d) regolamentazione degli accessi per evitare aree di assembramento sia all’interno che nelle aree esterne; e) apposizione di cartelli informativi per i visitatori».

«Si raccomanda a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. La misura vale per l'intero territorio regionale».

L’ordinanza «conferma il disposto, a carico delle Aziende ospedaliere, affinché provvedano ad incrementare la dotazione di posti letto dedicati all’assistenza di pazienti affetti da Covid-19 nella misura del 20% di quanto previsto nel Dca n. 91/2020, entro il 3 novembre 2020».

GLI ACCOMPAGNATORI DEI PAZIENTI

Si ribadisce che «è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti, di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso, salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto e che l'accesso di parenti e visitatori a strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».

«È confermato il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento fisico interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione ed è fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».

GLI SPOSTAMENTI

«Non sono consentiti spostamenti delle persone fisiche, dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo. Sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute».

Per giustificare gli spostamenti sarà necessario esibire un'autodichiarazione (Per scaricare il modello clicca qui).

Resta consentito, in ogni caso, «fare rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza ed il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza degli avventori degli esercizi pubblici attivi per asporto e consegna a domicilio fino alle ore 24».

 Le disposizioni della nuova ordinanza si applicano in sostituzione di quelle già fissate con l’ordinanza n. 79/2020 e producono efficacia dal 26 ottobre 2020.

 L’ordinanza è in vigore fino al 24 novembre 2020 in coerenza con il Dpcm.

Calabria, Sposato: “Mancano 5000 infermieri, subito le assunzioni”

Il presidente dell'Ordine degli infermieri di Cosenza, Fausto Sposato, chiede che si proceda, con urgenza, alle assunzioni di personale infermieristico e Oss presso le strutture ospedaliere di tutta la regione. 

"Da tempo ribadiamo che il fattore organizzativo sia propedeutico alla buona sanità. E da troppi mesi chiediamo che l'ospedale di Cosenza così come tutte le strutture si organizzino al meglio. Purtroppo non è accaduto ed oggi recriminiamo sul fatto che molti colleghi sono a casa, perché positivi al Covid e molto più esposti degli altri. Manca personale, mancano infermieri. Anche per questo motivo aggiungiamo che si deve accelerare perché i fondi ci sono. Sono stanziati ed assegnati. Mancano almeno 5000 infermieri in tutta la regione”.

Stesso refrain per lo snellimento delle procedure concorsuali. “Non si può più attendere ulteriormente", il monito di Fausto Sposato. “I concorsi sono fermi da mesi ed oggi è tempo di procedere”, afferma. “Gli operatori di supporto, gli infermieri e chiunque operi nel campo sanitario è in pieno affanno. Potenziamo gli organici, mettiamo in sicurezza chi è più esposto, programmiamo altri interventi strutturali. E non dimentichiamo il sussidio Covid annunciato ma mai realmente pagato”.

Sposato cita l’esempio dell’Usca di Cosenza: “Non può reggere una sola unità, penso sia evidente. Anche in questo caso manca personale ed occorre integrare quanto prima il sistema, oltre che i laboratori. Noi non siamo eroi, come siamo stati definiti nel primo lockdown, ma esigiamo atti concreti per lavorare in serenità e sicurezza. Limitando gli accessi inappropriati, insistendo sui Dpi e pretendendo celerità nelle scelte. Anche verso i cittadini ed i pazienti”.

Infine l’appello all’uso delle mascherine: “Sembra scontato ed invece possiamo testimoniare come l’utilizzo – spiega il presidente Opi – sia stato e continua ad essere fondamentale per bloccare la pandemia. Meglio una mascherina che una maschera d’ossigeno”.

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