Coronavirus, Tassone (Pd): "Emergenza gestita in maniera inadeguata"

"Nemmeno la certezza sui dati dei ricoveri nei reparti e nelle terapie intensive. Già questo dà l'idea della confusione della gestione della Sanità in Calabria, dove anziché utilizzare questi mesi per prepararsi alla seconda ondata, si è continuati sulla strada delle parole e della propaganda. Si tratta di inequivocabili segnali di inadeguatezza della gestione dell'emergenza sanitaria. Il commissario alla Sanità ed il Dipartimento competente devono intervenire al più presto per rimettere la Calabria in carreggiata. A tutto questo va aggiunto il danno d'immagine subito dalla Calabria e dai calabresi per l'inefficienza di chi è deputato a gestire la crisi. La nostra comunità merita ben altro".
 
È quanto si legge in una nota firmata dal consigliere regionale della Calabria, Luigi Tassone (Pd)
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Decreto Calabria, Ferro (FdI): "Ristabilire le regole democratiche"

“Dopo che alcune indiscrezioni di stampa danno per quasi definito il nuovo Decreto Calabria, sono costretta a intervenire nuovamente per tentare di arginare l’ennesimo vulnus alla democrazia che l’attuale governo si appresta a consumare sulla pelle dei calabresi”.

E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che prosegue: “Ho già depositato un’interrogazione a risposta orale al ministro Speranza, con la quale avevo auspicato che il governo non procedesse su una strada che già si è rivelata disastrosa per la Calabria, e avevo chiesto che il governo ristabilisse le regole democratiche e concentrasse il proprio impegno nel supportare la Calabria nel contrasto dell’emergenza coronavirus. Apprendo, invece, dagli organi di stampa, che il governo starebbe comunque procedendo a varare il nuovo decreto Calabria, con il quale intende raggiungere  l’obiettivo di gestire in via esclusiva il settore sanitario calabrese senza realizzare un sistema efficiente e capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. È sotto gli occhi di tutti che un anno e mezzo di ‘Decreto Calabria’ non ha avuto alcun impatto positivo sulla  sanità regionale; anzi, la voragine del debito sanitario ha continuato ad aggravarsi e i livelli di assistenza sono perfino peggiorati determinando, tra l’altro, una maggiore fragilità di fronte agli effetti della grave emergenza Covid che stiamo attraversando.  Il nuovo decreto Calabria, come temevamo e come confermano le indiscrezioni pubblicate dalla stampa, prevedrebbe addirittura un potere di controllo esclusivo sulla dirigenza regionale, secondo regole contrarie ai principi della nostra Carta e in violazione delle più elementari regole della democrazia.  Il concedere poteri tanto straordinari, ben oltre ogni limite costituzionale, a commissari che ovviamente potranno essere scelti dallo stesso governo anche tra soggetti non abilitati dal Ministero della Salute, sarebbe un atto degno del più becero regime totalitario. Attraverso questo provvedimento il governo punta a governare la Calabria senza la legittimazione del voto – roba da regime sovietico - e magari, con le elezioni regionali alle porte, ad utilizzare la sanità come macchina di consenso. Le Regioni devono essere governate da chi è stato investito di questo compito da parte dei cittadini e nella pienezza dei poteri concessi dalla Costituzione: metteremo in atto ogni strumento democratico per evitare l’ennesimo sopruso”. 

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Proroga commissariamento sanità, Pietropaolo: “Il governo prenda atto del fallimento del Decreto Calabria”

“E’ inaccettabile che il governo nazionale, anziché prendere atto del fallimento del Decreto Calabria, decida di prorogare il commissariamento e addirittura rafforzarne le prerogative, esautorando del tutto la Regione dalla gestione del sistema sanitario calabrese”.

E’ quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Filippo Pietropaolo, che prosegue: “E’ chiaro a tutti che non si tratta di un commissariamento tecnico, ma di una vera e propria occupazione politica, nel solco di quanto avvenuto nell’ultimo anno e mezzo.  Basti pensare alla feroce opposizione del commissario Zuccatelli, in perfetta sintonia con il Partito democratico, alla realizzazione di un centro regionale Covid a villa Bianca, come saggiamente proposto sei mesi fa dall’on. Wanda Ferro e dal rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro. Se si fosse percorsa la strada tracciata mesi fa da Guido Bertolaso e che oggi mostra la sua validità a Milano e nelle Marche, la Calabria potrebbe contare su una struttura efficiente e sicura per la cura dei pazienti affetti da covid, autonoma rispetto agli altri ospedali. Ci troviamo invece con i reparti di Malattie infettive già al limite della capacità e la necessità di inventare posti letto smantellando o adattando ambienti ospedalieri destinati ad altri servizi. La Calabria si trova oggi del tutto impreparata, sul piano strutturale, strumentale e della dotazione di personale, ad affrontare gli effetti di un aumento dei contagi ampiamente previsto da mesi. Nel frattempo la gestione commissariale non ha migliorato il debito sanitario né i livelli essenziali di assistenza. Nonostante, quindi, il commissariamento si sia rivelato un disastro, il governo intende proseguire su questa strada in maniera illegittima, considerato che la Corte costituzionale ha giudicato costituzionale il Decreto Calabria solo per il suo carattere di temporaneità. Il governo si preoccupi di salvaguardare il diritto alla salute dei calabresi, supportando la Regione nella realizzazione dei posti di terapia intensiva, del rafforzamento delle Usca, dei laboratori diagnostici, anziché pensare ad occupare il sistema sanitario regionale alla vigilia del voto”.

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Decreto Calabria bis, Gallo: “La prorogare del commissariamento della sanità calabrese è una scelta assurda e dannosa”

«Ho sperato che le indiscrezioni trapelate sulla stampa trovassero smentita. Di fronte al silenzio che suona come conferma, invito il Governo a fermarsi: una proroga del commissariamento della sanità calabrese sarebbe una catastrofe».

Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura ed al welfare, Gianluca Gallo, commentando le anticipazioni riportate dai media in ordine alla bozza di decreto che l’esecutivo Conte sarebbe pronto ad adottare, allo scopo di prorogare ulteriormente il commissariamento della sanità in Calabria e, al tempo stesso, a lasciare in mani commissariali anche la gestione dell’emergenza Covid-19.

«Credo che al di là delle appartenenze e dei ruoli – dice Gallo – non vi sia nessuno che possa affermare che il Decreto Calabria, con il quale dal Maggio 2019 ad oggi Roma ha avocato a sé ogni scelta in fatto di sanità, abbia garantito servizi più efficienti ai calabresi. Lo stesso vale per l’emergenza pandemica: commissariati anche in questo, coi risultati che tutti conoscono e contestano».

Eppure, sottolinea Gallo, «di fronte alle voci che danno per imminente la proroga del commissariamento, si registra sul fronte del centrosinistra la stessa indifferenza di quando, 10 mesi fa, il Governo tagliò di 40 milioni lo stanziamento destinato alla Forestazione calabrese. Confido che nessuno prediliga l’inerzia, per mero spirito di parte».

Prosegue l’assessore: «Per quanto ci riguarda, lanciamo l’allarme, rispetto a quello che sta per accadere, perché ci si impegni in una battaglia di libertà e civiltà: ai calabresi deve essere consentito di decidere da sé del proprio futuro».

Aggiunge Gallo: «La Regione è pronta a fare la sua parte nel confronto con il Governo, ma chiediamo che i parlamentari eletti in Calabria, e con loro i sindacati e le forze vive della società calabrese, facciano altrettanto, con forza e determinazione: si induca Roma a definire, nel confronto con le parti istituzionali e sociali, una strategia che consenta di scrivere pagine di fiducia nel campo della sanità anche in Calabria. In caso contrario, non potremo che opporci ad una scelta che riteniamo scellerata e, in questo momento storico, deleteria e sciagurata».

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Coronavirus, Tallini: "L’emergenza sanitaria in Calabria rischia di diventare drammatica"

L’emergenza sanitaria che si sta configurando nella nostra regione rischia di diventare drammatica se si considera che, di fatto, rientriamo già nella fase 4, massimo grado in termine di gravità, indicata nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid 19’, redatto dal Ministero della salute e dall’Istituto Superiore di Sanità”.

E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini che aggiunge: “D’altronde, le dichiarazioni dei primari degli ospedali di Catanzaro e Cosenza che annunciano la saturazione dei posti letto per il ricovero nei reparti di malattie infettive e manifestano la grande preoccupazione per i pochi posti rimasti nelle terapie intensive, gli operatori sanitari costretti a turni massacranti con i laboratori talmente ingolfati da processare solo una parte dei tamponi che ricevono ogni giorno, le ambulanze in fila nei pronto soccorso in attesa che si liberi un posto, preannunciano un quadro che diventerà apocalittico appena si manifesteranno le prime sindromi influenzali, la cui sintomatologia, essendo sovrapponibile a quella espressa dal virus Covid 19, porterà i cittadini ad assaltare gli ospedali della nostra regione. Motivi per i quali - prosegue Tallini - chiediamo al Commissario alla sanità e al Dipartimento regionale di non tergiversare più un solo minuto nell’individuazione dei posti letto dove trattare i pazienti Covid che non necessitano di terapie intensive, attivando immediatamente le strutture pubbliche dismesse e se questo comporta tempi non compatibili con la pandemia in corso, utilizzare tutte le strutture pubbliche ex art.20 presenti nella nostra regione ed a seguire, se dovessero necessitare altri posti letto, le strutture private che si rendessero disponibili all’assistenza e alla sorveglianza dei pazienti Covid. Questo permetterebbe di risparmiare i posti letto degli Ospedali pubblici, costretti a rimodulare o chiudere interi reparti per ricoverare, solo per una sorveglianza attiva, i pazienti Covid, impedendo così l’attività ordinaria di ricoveri e terapie come se le altre patologie di colpo dovessero scomparire”.

“Predisporre piani di assunzione straordinaria a tempo determinato per tutte le figure necessarie ad affrontare questa fase di grande emergenza, attivando e potenziando le USCA, sempre richiamate ma mai decollate, per una efficace gestione domiciliare dei pazienti a bassa intensità assistenziale”.

“Queste sono ore cruciali - conclude il Presidente del Consiglio regionale - considerando che la curva epidemica continua a salire e che nessuno può stimare quando si arriverà al picco della stessa, per cercare di dare una risposta sanitaria seria, organizzata ed efficace alla popolazione della nostra regione”.

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Coronavirus, Spirlì punta l'indice: "I ritardi sono responsabilità dei commissari"

«Il grande lavoro che la Regione Calabria ha svolto negli ultimi mesi sta facendo emergere con chiarezza i limiti e l’inerzia dei soggetti attuatori - individuati dal commissario Arcuri e a suo tempo nominati dal commissario ad acta della Sanità - in merito all’utilizzo delle risorse per il contrasto all’epidemia da Covid-19».

È quanto afferma il presidente facente funzioni della giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì. «In questi giorni - continua -, si susseguono notizie che addebitano alla Regione Calabria la responsabilità della mancata realizzazione dei presidi territoriali o del carente utilizzo delle risorse per il reclutamento del personale sanitario necessario per affrontare l’emergenza in corso. A questo punto, è necessario ricordare che i contenuti dei decreti del commissario ad acta devono essere resi operativi proprio dai vertici straordinari delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, nominati, in virtù del Decreto Calabria, dal commissario stesso».

«Per quanto riguarda la Regione Calabria - aggiunge Spirlì -, il grande lavoro svolto in questi mesi ha consentito di evidenziare e di correre ai ripari rispetto alle criticità, anche di tipo organizzativo, relative, soprattutto, al parziale utilizzo da parte delle strutture commissariali delle risorse economiche messe a disposizione delle aziende sanitarie, nonché alla mancata realizzazione delle opere conseguenti. È proprio di questi ultimi giorni l’iniziativa del dipartimento salute, avviata su mia indicazione, volta a stimolare i responsabili delle Aziende sanitarie commissariate a impiegare al più presto i fondi già assegnati, e non ancora utilizzati, per assumere il personale disponibile nelle graduatorie e non ancora chiamato in servizio».

«Era opportuno precisare tutto questo - conclude il presidente ff della Giunta -, senza sollevare alcuna polemica ma nell’interesse dei cittadini calabresi, costretti a subire i disagi e i danni causati dal Covid-19, nonché quelli addebitabili all’inerzia di coloro che, pur avendone la piena responsabilità, non sono riusciti a spendere le risorse con le modalità e la tempistica previste».

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Coronavirus, Calabria: continua a crescere il numero dei positivi, oggi sono 245

Sono 245 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 274.781 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 5.310 sono risultate positive.
 
Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 1027 (56 in reparto; 7 in terapia intensiva, 964 in isolamento domiciliare); casi chiusi 644 (600 guariti, 44 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 491 (38 in reparto; 1 in terapia intensiva; 452 in isolamento domiciliare); casi chiusi 341 (305 guariti, 36 deceduti).

- Crotone: casi attivi 87 (87 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161 (155 guariti, 6 deceduti)

- Vibo Valentia: casi attivi 65 (5 ricoverati ,60 in isolamento domiciliare); casi chiusi 124 (118 guariti, 6 deceduti).

 - Reggio Calabria: casi attivi 1.425 (62 in reparto; 5 in terapia intensiva; 1.358 in isolamento domiciliare); casi chiusi 550 (526 guariti, 24 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 268 (268 in isolamento domiciliare); casi chiusi 127 (126 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 118 in provincia di Reggio Calabria, 79 in provincia di Cosenza, 27 in provincia di Catanzaro, 9 in provincia di Crotone e 12 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 1.005.

 

Coronavirus, Calabria: anche oggi più di 200 nuovi positivi

Sono 202 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 271.920 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 5.065 sono risultate positive.
 
Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 950 (51 in reparto; 5 in terapia intensiva, 894 in isolamento domiciliare); casi chiusi 642 (599 guariti, 43 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 468 (39 in reparto; 1 in terapia intensiva; 428 in isolamento domiciliare); casi chiusi 337 (301 guariti, 36 deceduti).

- Crotone: casi attivi 78 (78 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161 (155 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 53 (4 ricoverati ,49 in isolamento domiciliare); casi chiusi 124 (118 guariti, 6 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 1.307 (60 in reparto; 4 in terapia intensiva; 1.243 in isolamento domiciliare); casi chiusi 550 (526 guariti, 24 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 232 (232 in isolamento domiciliare); casi chiusi 127 (126 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 60 in provincia di Reggio Calabria, 76 in provincia di Cosenza, 59 in provincia di Catanzaro, 1 in provincia di Crotone e 6 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 149.

 

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