Coronavirus: giornata nera in Calabria, 7 morti e 409 nuovi contagi

Sette morti (4 a Reggio Calabria, 1 a Cosenza, 1 a Catanzaro ed 1 a Vibo Valentia) e 409 nuovi contagiati.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 301.133 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 8.317 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 1.832 (100 in reparto; 3 in terapia intensiva, 1.729 in isolamento domiciliare); casi chiusi 690 (633 guariti, 57 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 860 (70 in reparto; 11 in terapia intensiva; 779 in isolamento domiciliare); casi chiusi 390 (347 guariti, 43 deceduti).

- Crotone: casi attivi 338 (24 in reparto; 314 in isolamento domiciliare); casi chiusi 179 (173 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi179 (8 ricoverati ,171 in isolamento domiciliare); casi chiusi 127 (119 guariti, 8 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 2.371 (81 in reparto; 5 in terapia intensiva; 2.285 in isolamento domiciliare); casi chiusi 956 (920 guariti, 36 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 128 (127 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 202 in provincia di Reggio Calabria, 110 in provincia di Cosenza, 44 in provincia di Catanzaro, 34 in provincia di Crotone e 19 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 206.

Il Pd contro l'ordinanza Spirlì: "E' solo un atto di propaganda politica"

“Il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha la straordinaria capacità di stupirci sempre: stavolta non si è nemmeno accorto che la Regione Calabria, d’intesa con il commissario, lo scorso 18 giugno, aveva adottato il decreto 91 per il riordino della rete ospedaliera Covid indicando con precisione minuziosa la creazione in tutti gli ospedali di Terapie intensive e subintensive e l’adeguamento dei Pronto Soccorso con percorsi dedicati, Radiologie e Tac dedicate”.

Il Gruppo regionale del Pd rileva così la “sovrapposizione” del nuovo atto a quello precedente, che di fatto è stato “ignorato”.

“L’ordinanza di oggi – spiegano gli esponenti democratici – è illegittima ed è solo un atto di propaganda politica. Spirlì dovrebbe giustificarsi con i calabresi perché non ha dato attuazione al decreto 91: adesso sarebbero già possibili nuove Terapie intensive e ricoveri in degenza ordinaria dedicati Covid. In particolare, era previste 134 Terapie intensive così suddivise: 6 per l’Asp di Vibo, 14 per l’Asp di Reggio Calabria, 3 per l’Asp di Crotone, 18 per l’Asp di Cosenza, 6 per l’Asp di Catanzaro, 18 per il policlinico universitario Magna Graecia, 20 per l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, 34 per l’Azienda ospedaliera di Cosenza e 15 per quella di Catanzaro. A ciò si dovevano aggiunge 123 Terapie subintensive”. I consiglieri regionali del Pd entrano ulteriormente nel dettaglio e precisano che “questo decreto era stato prodotto di concerto con il Dipartimento Salute, quindi con la Giunta regionale. Spirlì, pertanto, non poteva non sapere”.

La conclusione è perentoria: “basta chiacchiere, dobbiamo uscire da questa situazione con proposte concrete ed attuabili”.

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Coronavirus, Calabria: firmata l'ordinanza che dispone l'attivazione di 234 posti letto Covid

Il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, ha firmato oggi l’ordinanza n. 85 che prevede la conversione di posti letto di area medica in posti letto Covid-19.

Il provvedimento prevede un incremento pari a 234 posti letto Covid più altri 10 di terapia intensiva.

L’ORDINANZA

L’ordinanza nasce anche in seguito alla presa d’atto «dell’inerzia del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario nell’attuazione delle misure e degli interventi ricadenti in capo alla sua esclusiva competenza».

Nello specifico, il provvedimento dispone: che nell’area nord della regione, per le strutture di Rogliano, Rossano Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro, sia realizzata una riconversione di 74 posti letto di degenza ordinaria e l’attivazione di 10 posti letto di terapia intensiva, Covid-19 dedicati; che nell’area sud, per la struttura di Gioia Tauro, sia realizzata la riconversione dei posti letto attraverso la previsione di 40 posti letto Covid-19; che nell’area centro, per la struttura di Soveria Mannelli, sia realizzata una riconversione di 20 posti letto Covid; la riqualificazione e adeguamento della struttura “Villa Bianca” - già sede del Policlinico universitario di Catanzaro - per la realizzazione di 100 posti letto Covid.

Spirlì ordina, inoltre, che le Aziende sanitarie e ospedaliere cui afferiscono tali strutture avviino, entro 5 giorni dalla pubblicazione del provvedimento, «le procedure per l’adeguata sistemazione dei plessi ospedalieri da convertire in ospedali Covid-19» e che degli adempimenti posti in essere «si debba dare tempestiva informazione all’Unità di crisi regionale».

 In caso di inadempienza nei termini stabiliti, «si procederà all’adozione di provvedimenti sostitutivi regionali, sotto il coordinamento della Protezione civile».

SPIRLÌ: «CALABRIA NON PUÒ PIÙ ASPETTARE»

«La Calabria - spiega Spirlì - non poteva più aspettare: la lentezza e l’inadeguatezza dei commissari di Governo, e il mancato controllo da parte degli organi superiori, non potevano dettare i tempi e il passo al contrasto al Covid 19 in Calabria».

«Ho preso questa decisione - dice ancora il presidente ff - perché la ritengo l’unica da assumere in momenti come questo. Non possiamo permetterci il tempo delle riunioni, dei confronti e delle proposte: la gente ha bisogno di certezze. Le preoccupazioni e le ansie aumentano quando i rappresentanti del popolo dimostrano incertezze e dubbi. Credo che 234 posti di degenza ordinaria e 10 posti in terapia intensiva, che si sommano a quelli che in questi giorni - grazie alla precedente ordinanza - le Asp e le Aziende ospedaliere hanno attivato, possano essere già un numero tranquillizzante. Questo è il primo passo di un nuovo sentiero. Noi non molliamo, saremo a fianco dei calabresi a prescindere dalle appartenenze politiche e partitiche e al di là degli attacchi mediatici».

 

«Lavoriamo e non perdiamo tempo in pettegolezzi da social o in strane scritture di stampa provocatrice. Mi auguro - conclude Spirlì - che nei calabresi possa crescere la fiducia in chi li rappresenta, perché noi non indietreggiamo davanti a nessuno. Adesso, però, la cosa più importante è che, con il nostro comportamento controllato e misurato, e utilizzando sempre tutti i dispositivi di sicurezza che ci sono indicati dalle autorità sanitarie (mascherine, distanziamento, detersione costante delle mani), i calabresi restino uniti perché solo insieme ce la faremo».

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Emergenza coronavirus in Calabria, Solano propone di "mettere al servizio dei cittadini i servizi erogati dalle cliniche private"

«Il sistema sanitario pubblico calabrese non è in grado di fronteggiare quello che ormai, alla luce dell’aumento esponenziale delle persone contagiate dal Covid-19, sta divenendo a tutti gli effetti uno scenario da guerra. Davanti a una situazione così delicata e preoccupante, dove in gioco vi è la salute e, quindi, la vita stessa dei cittadini calabresi occorrono provvedimenti straordinari e immediati. Primo fra tutti quello di far divenire funzionali alle esigenze di salute pubblica, mettendoli al servizio dei cittadini, i servizi erogati dalle cliniche e dai laboratori privati».

È quanto propone, alla Regione e al Ministero della Salute, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, «a fini di una prima e immediata disposizione operativa per arginare con più efficacia l’avanzare dei contagi nel Vibonese e in Calabria».

Solano, senza tanti giri di parole, afferma in maniera chiara e decisa, che «negli ultimi 20 anni la sanità pubblica, in Calabria, è stata depotenziata a vantaggio di quella privata. Occorre, pertanto, porre rimedio, sin da subito, ad una condizione deficitaria del sistema sanitario pubblico calabrese. La situazione nella nostra regione, in considerazione del notevole aumento delle persone contagiate dal coronavirus, si accinge a divenire drammatica. Gli ospedali e le strutture pubbliche vanno, dunque, potenziati urgentemente. La prima cosa che è possibile attuare nell’immediato per dare respiro a servizi prossimi al collasso - ribadisce il presidente Solano - è far divenire funzionali alla tutela della salute dei cittadini i servizi emessi dalle strutture private. Ritengo, quindi, opportuno che la Regione Calabria e il Ministero della Salute emettano immediatamente dei provvedimenti in questa direzione».

Solano non si limita a indicazioni prettamente teoriche ma da sindaco che «fronteggia in prima persona sul territorio l’emergenza coronavirus» entra nello specifico di problematiche che i cittadini e gli stessi sindaci si trovano ad affrontare, quotidianamente, tra rischi e disagi.

«Negli ultimi giorni, si sono riscontrate difficoltà sia ad effettuare i tamponi a tutte le persone con sintomi significativi, nonché a processarli in tempi ristretti. Medici e infermieri, in maniera stoica, si stanno sottoponendo a turni massacranti, ma sono giunti allo stremo. Ecco perché è più che mai necessario un utilizzo pubblico delle strutture private esistenti da effettuare attraverso il coordinamento delle Aziende sanitarie provinciali (Asp), ai quali naturalmente deve continuare a spettare l’individuazione dei soggetti da sottoporre a tampone. Il sistema sanitario privato in Calabria ha dei laboratori all’avanguardia nei quali lavorano dei professionisti preparati - aggiunge Salvatore Solano - occorre in questa fase di emergenza metterli a disposizione di tutti i cittadini calabresi ai quali non deve essere negato il diritto ad essere curati. Oggi, - spiega il primo cittadino di Stefanaconi -, uno degli obiettivi prioritari è quello di contenere il contagio e i tempi lunghissimi per effettuare e, quindi, analizzare e repertare un tampone, espongono le varie realtà territoriali a rischi altissimi. Noi sindaci abbiamo, poi, la necessità di conoscere in tempi rapidi i soggetti positivi per poter effettuare celermente tutte le misure a tutela della salute dei cittadini previste dalle misure anti Covid-19. Ecco perché, per fronteggiare adeguatamente questa terribile pandemia, - conclude il presidente della Provincia di Vibo Valentia - le strutture private devono essere messe, in questa fase di emergenza, al pieno servizio dei cittadini calabresi, soprattutto di quelli più bisognosi, ai quali - come sancito dall’articolo 32 della Costituzione - deve essere garantito il diritto a curarsi». 

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Calabria, le elezioni regionali si svolgeranno tra il 10 febbraio e il 15 aprile

Il Consiglio dei ministri ha disposto il rinvio delle elezioni regionali calabresi.

La decisione, assunta in considerazione dell'emergenza Covid, comporta lo slittamento della tornata elettorale ad una data previstra tra il 10 febbraio ed il 15 aprile.

Le elezioni anticipate, a causa della morte del presidente Jole Santelli, si sarebbero dovute celebrare entro 60 giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale, previsto per oggi.

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Nomina Zuccatelli, duro affondo della Fiamma tricolore: "Il ministro Speranza mercanteggia sulla vita dei Calabresi"

Riceviamo e pubblichiamo

"Un trombato alle elezioni, un negazionista sull’uso della mascherina dalle più che discutibili capacità amministrative: dopo il generale con le “crisi di identità” arriva l’ennesimo incompetente a gestire la sanità calabrese.

Un bilancio, quello della sanità regionale, di oltre 3 miliardi di euro messo prima nelle mani di un generale dei carabinieri in pensione, persona rispettabilissima per carità, totalmente incapace però a gestire il complesso problema della sanità calabrese e adesso l’ennesima lottizzazione politica mentre negli ospedali calabresi salta ogni tracciatura del virus, il personale già risicato continua a infettarsi e i malati di altre patologie vengono completamente abbandonati!

Il ministro Speranza che in estate passava il tempo a scrivere il suo libro in cui descriveva come aveva affrontato e sconfitto, forse in un suo mondo immaginario, l’emergenza Covid in Italia (presentazione poi ritirata dopo la diffusione del contagio delle ultime settimane) anziché controllare l’effettiva attuazione dei piani Covid, gioca l’ennesima carta della porcheria politica all’italiana ai danni dei cittadini calabresi e della loro salute!

Uno scenario da miserabili da cui i 18 parlamentari nostrani dei 5 stelle, ennesimo tumore politico della Calabria, sono totalmente assenti e la loro qualità talmente inesistente che non hanno alcun peso politico nelle scelte, del loro stesso presidente Conte, che riguardano la nostra regione.

Tralasciate le solite boutade sensazionalistiche di Morra è il Presidente del Consiglio che ha a questo punto il dovere morale di intervenire personalmente riunendo le professionalità della nostra regione, sanitarie e amministrative per operare fin da domattina al ristabilimento della normalità.

Chiediamo ai sindaci della provincia di Reggio Calabria e di tutti i comuni della Regione, a tutti gli organi istituzionali di provvedere immediatamente a richiedere al Governo la rimozione del neo commissario Zuccatelli, tra l’altro in quarantena per Covid (nemmeno fossimo su Scherzi a Parte!) e le immediate dimissioni di un ministro, non solo incompetente, ma sconfessato dal suo stesso segretario di partito per la porcheria immonda di cui ha fatto oggetto la Calabria.

Bisogna fare presto: non c’è più tempo! Fino ad oggi la Calabria è stata graziata dai numeri esplosi già nelle altre regioni ma ci chiediamo quale scenario ci troveremmo di fronte in caso nel caso in cui, e cosi sarà presumibilmente, i numeri dovessero ancora peggiorare?

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore offre le proprie competenze e collaborazione per risolvere il problema della sanità calabrese: oggi più che mai è finito il tempo delle spartizioni e delle ruberie; ciò che serve gente seria.

Noi ci siamo e siamo pronti ad offrire il nostro contributo per la Calabria ed i Calabresi".

Segreteria regionale Movimento sociale - Fiamma tricolore

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Emergenza covid in Calabria, la Regione nomina un nuovo consulente

Un super esperto per affrontare la pandemia da Covid-19 in Calabria. Il direttore di Cardiologia del Policlinico universitario Tor Vergata di Roma, Francesco Romeo, è il nuovo consulente della Giunta regionale con il compito di dare supporto specialistico nelle attività di competenza dell’ente e di verificare «l’effettiva adozione, da parte dei soggetti competenti, di tutte le misure necessarie per fronteggiare la diffusione del Coronavirus ed evitare gravi pregiudizi alla salute pubblica».

Romeo, calabrese originario di Fiumara di Muro, svolgerà la sua attività a titolo gratuito.

La sua nomina è stata ufficializzata tramite un decreto firmato oggi dal presidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, che – in considerazione dell’emergenza sanitaria per la quale, a partire dal 6 novembre scorso, la Calabria è stata individuata come zona rossa – ha ritenuto di dotare l’esecutivo «di una consulenza di altro profilo professionale».

Romeo, lo scorso 16 marzo, era stato scelto dal compianto presidente della Calabria, Jole Santelli, quale membro della task force a supporto dell’unità di crisi regionale contro l’emergenza covid-19.

LA BIOGRAFIA

Nato il 18 agosto 1950, Romeo si laurea nel 1974 in Medicina e Chirurgia all’Università di Roma “La Sapienza” e, tre anni più tardi, si specializza in Cardiologia.

Nel 1987 vince il concorso di professore associato di Cardiologia. Un anno dopo, è vincitore di idoneità nazionale a primario di Cardiologia. Nel 1999 viene chiamato dalla facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma “Tor Vergata” come professore associato di Cardiologia. Nel 2001 è professore ordinario di Cardiologia.

Dal novembre dello stesso anno è direttore della Scuola di specializzazione di Cardiologia presso la facoltà di “Tor Vergata”. Dal 2011 al 2013 è presidente della Federazione italiana di Cardiologia. Già componente del Consiglio superiore di sanità, nel 2013 viene insignito dal presidente della Repubblica con la Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica.

È autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.

Coronavirus, Calabria: 4 morti e 443 nuovi contagi

Quattro decessi (2 a Cosenza, 1 a Reggio Calabria ed 1 a Catanzaro) e 443 nuovi contagiati.
 
Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.
 
Complessivamente, quindi, su 298.062 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 7.908 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 1.723 (97 in reparto; 3 in terapia intensiva, 1623 in isolamento domiciliare); casi chiusi 689 (633 guariti, 56 deceduti).
 
- Catanzaro: casi attivi 817 (60 in reparto; 8 in terapia intensiva; 749 in isolamento domiciliare); casi chiusi 389 (347 guariti, 42 deceduti).

 - Crotone: casi attivi 304 (20 in reparto; 284 in isolamento domiciliare); casi chiusi 179 (173 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 161 (9 ricoverati ,152 in isolamento domiciliare); casi chiusi 126 (119 guariti, 7 deceduti).
 
- Reggio Calabria: casi attivi 2.173 (70 in reparto; 5 in terapia intensiva; 2.098 in isolamento domiciliare); casi chiusi 952 (920 guariti, 32 deceduti).-
 
- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 128 (127 guariti, 1 deceduto).
 
I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 173 in provincia di Reggio Calabria, 199 in provincia di Cosenza, 18 in provincia di Catanzaro, 48 in provincia di Crotone e 5 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 418.

 

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