Agguato in Calabria, un morto e un ferito

Un morto e un ferito. Questo il bilancio di un agguato avvenuto questa mattina ad Africo, nel Reggino.

La vittima è un 25enne, mentre il ferito è il padre del giovane.

Sull'accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Bianco.

 

Commissario sanità Calabria, Tallini: "Avevamo suggerito Bertolaso, ma il goveno ha preferito nominare un negazionista"

“Forza Italia aveva suggerito il nome di Guido Bertolaso, l’uomo che è stato capace di gestire le più gravi emergenze nel nostro Paese, ma il Governo ha preferito scegliere un uomo di partito, un negazionista che si è ‘pentito’ solo dopo la sua nomina”.

È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini che aggiunge: “Ringrazio sinceramente il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, per avere tentato di fare ragionare questo Governo ottuso e incapace. Proponendo Bertolaso, aveva offerto una soluzione alta, la più alta in assoluto, che sarebbe stata inattaccabile. Guido Bertolaso - prosegue Domenico Tallini - è stato impareggiabile nella gestione della crisi dei rifiuti in Campania, del post terremoto dell’Aquila. Chiamato dai presidenti di Lombardia e Marche, ha realizzato a tempo di record nuovi ospedali e padiglioni anticovid. Da medico, avrebbe ben gestito questa fase drammatica e tirato fuori in pochi mesi la Calabria dal tunnel. Ritengo che come Forza Italia abbiamo dato un contributo positivo, purtroppo rigettato da un Governo che si ritiene autosufficiente. Purtroppo, siamo qui a parlare di grande occasione mancata per la Calabria. Colgo l’occasione - conclude il Presidente del Consiglio regionale - per dare atto al segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, di grandissima onestà intellettuale, avendo egli stigmatizzato la scelta compiuta dal ministro Speranza, che è del suo stesso partito. Quando c’è onestà intellettuale, non esistono barriere ideologiche”.

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La Calabria non ha bisogno di commissari esterni

Le dichiarazioni di Cotticelli  durante la trasmissione televisiva “Titolo V” hanno suscitato ira, indignazione, incredulità, sorpresa  nella maggior parte di cittadini calabresi. Il disappunto, infatti, espresso sui social è unanime e generalizzato. Sembra si stia manifestando, fortunatamente,  da un po’ di tempo a questa parte una sempre più  consapevole presa di coscienza della società civile che  non  si rassegna  e che chiede un cambiamento radicale nel modo di gestire la cosa pubblica.

Ma le colpe sono da ascrivere a noi stessi, all’atavica rassegnazione di noi calabresi, all’incapacità dimostrata nel far prevalere le nostre ragioni.

Perché nominare commissari, per quanto bravi o meno bravi possano essere, provenienti da altre regioni ignari delle dinamiche della nostra realtà e non un calabrese di indiscussa moralità e grande capacità professionale ed estraneo alle logiche partitiche? 

Evidentemente la classe politica attuale non è in grado di rappresentare le nostre istanze nella giusta maniera e con giuste ragioni.

Le politiche di questi ultimi anni si sono infatti dimostrate fallimentari ed indistinte. Quelle del centro-destra del tutto intercambiabili con quelle del centro-sinistra e viceversa a dimostrazione che l’unico vero obiettivo dei nostri politici non era e non è lo sviluppo ed il bene comune dei calabresi ma esclusivamente la loro promozione sociale, il loro arricchimento, la difesa di interessi settoriali alcune volte ben individuabili, altre meno.

Non c’è dubbio, ad esempio, che in questi anni i commissari non solo non hanno ripianato i bilanci disastrati della sanità calabrese, ma hanno favorito quella privata e soprattutto quella del nord, con i famosi viaggi della speranza. Anche la stampa locale ha abdicato al suo ruolo specifico limitandosi a raccontare senza incidere e senza disturbare il manovratore o i manovratori. Non è un caso che lo scoop “Cotticelli” provenga da testate giornalistiche nazionali.

C’è da augurarsi che  il disagio e la disperazione espressi da strati sempre crescenti di cittadini e che i fermenti di cambiamento non vengano sottovalutati per evitare che sfocino in protesta inconsulta invece che in una nuova proposta politica portata avanti da rappresentanti capaci di innovarsi nel linguaggio, nelle forme e nelle prospettive.

Alla Calabria occorre, infatti, una classe politica nuova capace di elaborare un nuovo progetto di sviluppo imperniato sulle potenzialità del territorio. Per raggiungere tale obiettivo è necessario che i nostri giovani abbiano un’ottima formazione culturale e linguistica tale da permettere loro di uscire dagli stereotipi e di affrontare le sfide che l’evoluzione sociale, scientifica e tecnologica comporta. 

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Coronavirus, un'altra vittima in Calabria

Il coronavirus fa un’altra vittima in Calabria.

Si tratta di una donna di Casali del Manco (Cs) che era ricoverata all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

La notizia è stata diffusa sulla pagina Facebook del Comune cosentino.

 “Con profondo dolore – si legge - si annuncia alla cittadinanza tutta la dipartita di una nostra concittadina con Covid-19. La stessa soggiornava presso la struttura “L’Incontro”, a Spezzano Piccolo, ma da diversi giorni le sue condizioni cliniche avevano richiesto il ricovero presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Ai familiari, un grande abbraccio carico di affetto e speranza, perché il dolore dei nostri cari è oggetto in questo momento storico di sempre maggiori restrizioni dovute al diffondersi del contagio del virus. All’intera popolazione si rinnova l’invito a seguire le norme dettate dall’ultimo Dpcm, con la speranza di veder presto risolta questa brutta emergenza di carattere mondiale”

Coronavirus: in Calabria 359 nuovi casi. Picco di contagi nel Vibonese, 36 in 24 ore

Sono 359 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 295.866 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 7.465 sono risultate positive.
 
Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 1.528 (85 in reparto; 4 in terapia intensiva, 1439 in isolamento domiciliare); casi chiusi 685 (631 guariti, 54 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 800 (54 in reparto; 7 in terapia intensiva; 739 in isolamento domiciliare); casi chiusi 388 (347 guariti, 41 deceduti).

- Crotone: casi attivi 256 (17 in reparto; 239 in isolamento domiciliare); casi chiusi 179 (173 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 156 (7 ricoverati ,149 in isolamento domiciliare); casi chiusi 126 (119 guariti, 7 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 2.013 (70 in reparto; 5 in terapia intensiva; 1.938 in isolamento domiciliare); casi chiusi 939 (908 guariti, 31 deceduti)

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 128 (127 guariti, 1 deceduto).
 
I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 181 in provincia di Reggio Calabria, 61 in provincia di Cosenza, 64 in provincia di Catanzaro, 17 in provincia di Crotone e 36 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 217.

 

Il Codacons contro la nomina Zuccatelli

Riceviamo e pubblichiamo

"Speriamo non significhi nulla la trascurabile circostanza che Zuccatelli sia un “sostenitore” del gruppo di appartenenza del Ministro Speranza (nomen omen) tanto da essersi candidato, senza fortuna, alla camera dei deputati nel corso delle scorse elezioni. Confidiamo, infatti, che il Ministro non si sia certo lasciato influenzare quando ha deciso di nominarlo a capo: dapprima dell'Asp di Cosenza; quindi del Policlinico universitario di Catanzaro per poi designarlo al vertice dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro fino a metterlo, oggi, a capo della sanità calabrese. Evidentemente a Roma non è giunta voce del pastrocchio di Villa Torano (quando Zuccatelli era a capo dell’Asp di Cosenza). Così come, di certo, al Ministro non hanno raccontato di quando, in piena emergenza, il nostro Zuccatelli ha deciso di rinunciare ad assumere 65 unità lavorative al “Pugliese”. Una decisione incomprensibile sia perché il personale era (ed è) allo stremo, ma anche per rispetto dell’utenza visto che maggior personale sanitario avrebbe reso un servizio migliore. Una scelta miope. Tanto che il 3 aprile ci appellammo a tutta la deputazione calabrese. Com’era possibile che in piena emergenza sanitaria ed economia si negasse la possibilità di lavorare a tanti disoccupati. A meno che l’obiettivo non fosse davvero quello di affossare sempre di più il servizio pubblico. Questa chiave di lettura getterebbe una luce inquietante sui presunti aiuti ai “ras” locali della sanità privata. Ovviamente glissiamo sulle performance televisive perché difficilmente sarà sfuggita al Ministro la puntata di Report passata alla storia per i “ventilatori di Pallaria”. In quella puntata un distratto Zuccatelli finiva per smentire addirittura se stesso in maniera davvero imbarazzante. Sull’ultima “zuccarellata”, ovvero trasferire il reparto di Geriatria del “Pugliese” evitiamo di dilungarci, avendo già chiesto l’intervento della Procura per fermare questa follia. Evidentemente il prof Zuccatelli ha un conto in sospeso con gli anziani. Tuttavia un piccolo dubbio, vista la frequenza con cui Zuccatelli viene nominato, dovrà ritenersi legittimo. Di certo se si iniziasse a guardare alla Calabria, non come un volgare poltronificio, ma come una regione in ginocchio, grazie ad evidenti responsabilità diffuse, forse potremmo illuderci di vivere in un paese civile; di poterci curare senza affrontare viaggi della “speranza” e provare a convincere i ragazzi a rimanere".

Francesco di Lieto - Codacons

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Nomina Zuccatelli, Wanda Ferro (FdI): "Premiata la militanza a sinistra, non la competenza"

"Dopo la figuraccia rimediata dal generale Cotticelli, e ancor più dal governo che l’ha nominato alla guida della sanità in Calabria, speravamo che l’individuazione del nuovo commissario rispondesse esclusivamente ai requisiti della professionalità e della competenza, e non a quelli dell’appartenenza politica. Invece il presidente Conte e il suo governo hanno dimostrato di utilizzare il commissariamento per tenere le mani sulla sanità calabrese".

E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che prosegue: "Il generale Cotticelli è stato utilizzato come capro espiatorio, e si è consumato un ribaltone nella stessa maggioranza, con il defenestramento di  un commissario sponsorizzato dai cinque stelle e la promozione di un politico organico all’ala sinistra del governo. Ecco cosa intendevano per Calabria zona rossa. Zuccatelli è stato infatti un amministratore del Pd, vicino a Bersani e candidato alla Camera con Leu. Fallito l’ingresso in Parlamento, Zuccatelli è stato gratificato dal ministro Speranza con una serie di incarichi in Calabria, tra cui quelli di commissario dell’ospedale e del policlinico universitario di Catanzaro. È stato lui ad opporsi, insieme al Pd, alla realizzazione dell’ospedale covid a Catanzaro, entrando in forte conflittualità con il rettore dell’Università. Zuccatelli è responsabile quanto Cotticelli dei ritardi nell’organizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid. Ma per il governo poco importa, l’esperienza di Cotticelli non ha insegnato nulla. La salute dei cittadini resta ai margini delle decisioni mentre l’unico obiettivo è quello di mantenere la sanità calabrese in una condizione di precarietà, per giustificare la indebita e ingiustificata sottrazione della gestione al governo regionale eletto dai cittadini. La nomina di Zuccatelli risponde ad una logica di lottizzazione, e dimostra come la proroga del decreto Calabria sia stata un atto di prevaricazione politica, per questo chiediamo al presidente Mattarella di non firmare il decreto".

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Nomina Zuccatelli,Tallini: "Dalla padella alla brace, dobbiamo alzare le barricate"

“Dalla padella alla brace. Dal generale cinquestelle che non sa nulla di sanità e chiede aiuto alla ‘signora Maria’ al comunista amico di Bersani secondo cui ‘le mascherine non servono ad un c…’ e ci si infetta solo ‘se ci si bacia con la lingua in bocca per quindici minuti’. Povera Italia, povera Calabria, in che mani sei caduta”.

E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini che soggiunge: “Dopo il grottesco show televisivo di Cotticelli, ci si aspettava una nomina di alto profilo, sganciata dalle logiche di partito e invece il ministro della salute Speranza, pupillo di Bersani, ha pensato bene di affidare i pieni poteri sulla sanità calabrese ad un cosiddetto ‘esperto’ che nel curriculum può vantare solo la tessera di Liberi e Uguali. Una vergogna senza fine. Speranza doveva dimettersi perché il generale Cotticelli, nella sua disarmante ingenuità, ha ammesso che il Ministero non ha fatto nulla per predisporre il Piano antiCovid per la Calabria, facendo passare addirittura due mesi per un parere. Per colpa di Speranza e del ‘suo’ commissario Cotticelli, la Calabria è stata lasciata senza difese, senza il Piano anticovid, senza soldi (non si ha notizia di dove siano finiti 70 milioni di euro). Ma da oggi possiamo stare tranquilli. In Calabria, anche se siamo Zona Rossa, possiamo passeggiare senza mascherine, l’importante è che non ci si baci per più di 15 minuti. Al resto ci penserà il candidato di Liberi e Uguali nel collegio della Camera di Cesena, sì proprio quello che ha bocciato la proposta, ampiamente condivisa, di realizzare un centro anticovid nel padiglione di Villa Bianca a Catanzaro”.

“Ora più che mai - conclude il Presidente del Consiglio regionale - mi convinco che dobbiamo alzare le barricate, che dobbiamo reagire con l’orgoglio di cui noi calabresi siamo capaci, a questi atti brutali, compiuti da un Governo inetto ed incapace che sta portando l’Italia verso il baratro e che guarda alla Calabria solo come una terra dove piazzare vecchie cariatidi funzionali al sistema politico e affaristico della sinistra del nord Italia”.

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