Covid, parlamentari M5s: "Calabria 'zona rossa' per l’alta incidenza del contagio".

“Le Regioni hanno condiviso tutti i dati arrivati alla Cabina di regia, che vede la loro partecipazione insieme al ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità. Ogni scelta è stata largamente condivisa e i 21 parametri sono definiti da aprile. Le decisioni sulla suddivisione in zone di rischio del Paese, non sono arbitrarie o politiche, ma supportate da dati scientifici e condivise con le Regioni”.
 
Lo dichiarano i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle. 

“La Calabria è rientrata nella zona “rossa” perché sebbene presenti un numero di casi positivi inferiori ad altre regioni ha un’incidenza di contagio, l’Rt a 1,84, quindi molto alto. Questo valore infatti anticipa l’aumento dei casi. Questi dati, sommati alle criticità strutturali della sanità calabrese, mettono in pericolo la tenuta del sistema sanitario, in una Regione che paga anche le scelte delle passate amministrazioni regionali e, per alcuni aspetti, dei commissariamenti. Queste misure verranno rivalutate fra due settimane in base ai nuovi dati e per questo auspichiamo una maggiore collaborazione con la Regione, per mettere in campo misure specifiche per contenere i contagi e tutelare i cittadini calabresi”, concludono i parlamentari M5s.
 
 
 
 
  • Published in Politica

Coronavirus: boom di contagi in Calabria, 358 in 24 ore

 
Sono 358 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 286.339 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 6.450 sono risultate positive.
 
Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 1.353 (89 in reparto; 4 in terapia intensiva, 1260 in isolamento domiciliare); casi chiusi 666 (618 guariti, 48 deceduti).
 
- Catanzaro: casi attivi 670 (48 in reparto; 5 in terapia intensiva; 617 in isolamento domiciliare); casi chiusi 358 (319 guariti, 39 deceduti).
 
- Crotone: casi attivi 162 (8 in reparto; 154 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161 (155 guariti, 6 deceduti).
 
- Vibo Valentia: casi attivi 93 (7 ricoverati ,86 in isolamento domiciliare); casi chiusi 125 (118 guariti, 7 deceduti).
 
- Reggio Calabria: casi attivi 1.699 (65 in reparto; 2 in terapia intensiva; 1.632 in isolamento domiciliare); casi chiusi 768 (741 guariti, 27 deceduti).-
 
-Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 128 (127 guariti, 1 deceduto).
 
I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 185 in provincia di Reggio Calabria, 85 in provincia di Cosenza, 77 in provincia di Catanzaro, 4 in provincia di Crotone e 7 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 424.

 

 

Calabria zona rossa, Spirlì annuncia il ricorso contro l'ordinanza

«Impugneremo la nuova ordinanza del ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza.

«Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti, non hanno prodotto - afferma Spirlì - alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di “chiudere” una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta».

«Altre regioni, con dati peggiori dei nostri - spiega ancora il presidente ff della Regione -, sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato - e ne sono felice - la chiusura. Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la “vita” o la “morte” di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria».

«Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione - attraverso misure differenziate e restrizioni mirate - è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo. I dati ufficiali - continua Spirlì - confermano la bontà di questa impostazione: attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale».

«Il numero complessivo dei contagi e lo stato attuale del nostro servizio sanitario - conclude il massimo rappresentante della Giunta - non possono perciò offrire alcun supporto alla scelta di inserire la Calabria nelle zone rosse del Paese. In virtù di queste premesse, nella consapevolezza di dover difendere a ogni costo una regione e una comunità che hanno già fatto enormi sacrifici, annuncio la volontà della Giunta regionale di presentare ricorso un’ordinanza ingiusta. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo».

  • Published in Politica

Giannetta (FI): "Pronti a dimetterci tutti, ma prima lo facciano Arcuri, il commissario ad acta, i commissari delle Asp"

“A casa devono andare Arcuri, il commissario ad acta, i commissari delle Asp, non i calabresi!”

Il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Giannetta apre così il suo duro giudizio sulla decisione del Governo Conte di includere la Calabria tra le Regioni in ‘zona rossa’.

“Se le cose stanno come c’è scritto nel DPCM – afferma Giannetta -  sempre se, allora dimettetevi voi, che siete autori e registi di un piano di emergenza scritto male e gestito peggio. Perché siete voi che amministrate la nostra sanità con i vostri uomini. Siete voi che avete preteso, con fare quasi dittatoriale, di accentrare la gestione del piano di emergenza. E adesso? Che fate? Ci dite che non ha funzionato?”

“Lo sapevamo già che non avrebbe funzionato – aggiunge il consigliere regionale di Forza Italia - Dare i ventilatori agli ospedali è come dare le sedie con le rotelle nelle scuole o dare soldi per i monopattini in piena crisi. Avete annaspato. Avete fatto le cose all’ultimo momento. E poi le avete condivise con le regioni per dire così è se vi pare. Avete fallito voi se oggi siamo impreparati. Noi abbiamo commesso l’errore storico di avervi assecondato. Credendo nella promessa di lealtà e collaborazione. Invece ci avete abbandonato. A noi, insieme alle altre tre regioni di centrodestra. Le altre, sono messe peggio, ma sono di centrosinistra e i numeri li usate per fare politica”.

“Quello che la gente non sa – sottolinea Domenico Giannetta - è che i fondi dati alla Regione per il piano di emergenza non sono 80 milioni, ma poco più di 40. Quello che la gente non sa è che questi fondi devono essere spesi dalle Aziende Ospedaliere e dalle ASP. E le Asp sono gestite dal governo, attraverso i propri uomini”.

“Perché il ministro della salute, il responsabile del piano di emergenza Arcuri e il premier Conte - si chiede Giannetta - che hanno certificato il fallimento del piano di emergenza non ne chiedono le dimissioni invece di chiudere a casa i calabresi?”

“Quello che la gente anche non sà - sottolinea - è che gli altri milioni Arcuri non li ha neanche voluti dare alla Regione e li ha dati direttamente ed alle Aziende Ospedaliere alle ASP per la gestione degli appalti di forniture, dopo avere indetto la gara che si è conclusa a ottobre. E ci parla di programmazione. E di essere impreparati alla seconda ondata. I dati del DPCM sono di dieci giorni fa”.

“Anche la politica regionale deve fare un ‘mea culpa’ – ammette il consigliere regionale azzurro - Se oggi siamo qui a leccarci le ferite, abbiamo le nostre responsabilità. Non nascondiamoci dietro il dito. Ma voi, dopo tredici anni di commissariamento, ci dite che il nostro sistema sanitario è allo stremo? Ma che bella scoperta. E lo certificate in un DPCM quasi incostituzionale? Siete entrati a gamba tesa in un sistema sanitario malato e non lo avete neanche curato, non dico guarito”.

“Oggi chiudete a casa i calabresi. Che già vivono da sempre la paura di un sistema sanitario che non funziona, nonostante medici straordinari. Dobbiamo rendere onore ai nostri medici - evidenzia Domenico Giannetta - che nonostante le ataviche difficoltà, anche in questa occasione, stanno dimostrando di essere altissimo livello. I trattamenti eseguiti al G.O.M., per esempio, stanno funzionando sui pazienti Covid, che reagiscono molto bene alle terapie”.

“Andate a casa, poi ci dimettiamo tutti”.

  • Published in Politica

Coronavirus, Calabria: da domani scatta la “zona rossa”, vietati gli spostamenti

Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Sono queste le regioni che il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato “zona rossa”, a causa della nuova ondata di coronavirus che si sta abbattendo sull’Italia.

La misura, in vigore da domani (venerdì 6 novembre) fino al 3 dicembre, riporta la Calabria in una situazione di sostanziale lockdown.

Il provvedimento vieta, infatti, ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute (Per scaricare il modulo per gli spostamenti clicca qui).

Saracinesche abbassate per bar e ristoranti, ai quali sarà consentita solo la lavorazione, fino alle 22, di prodotti destinati alla consegna a domicilio.

Chiusi anche tutti i negozi, tranne i supermercati e quelli attivi nella vendita di beni alimentari e di prima necessità.

Nessuna restrizione, invece, per edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.

Smart working per gli uffici pubblici, con l’unica eccezione del lavoro in presenza nei casi di attività indifferibili.

Per quanto riguarda la scuola, la didattica a distanza sarà prevista per la scuola secondaria di secondo grado e per le seconde e terze classi della scuola media.

Le lezioni rimarranno in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e prima media.

 Le università saranno chiuse fatte salve eventuali specifiche eccezioni, in particolare i corsi di medicina e i tirocini resteranno funzionanti.

Tutti i concorsi pubblici e privati sono sospesi con le uniche eccezioni di quelli riguardanti professioni medico-sanitarie.

Per quanto concerne lo sport sono sospese tutte le competizioni sportive con l’unica eccezione di quelle considerate di interesse nazionale su indicazioni di Coni e Cip. Sono sospese tutte le attività nei centri sportivi mentre resta possibile svolgere attività motoria ma solo nelle vicinanze della propria abitazione e attività sportiva all’aperto in forma individuale.

Porte sbarrate anche per musei, mostre, teatri, cinema, palestre, sale giochi, sale scommesse, bingo, compresi i giochi presenti all’interno di bar e tabaccherie.

 

 

La Calabria dichiarata "zona rossa", Spirlì contro la decisione del governo

«Alle ore 20 di stasera (Ieri sera, Ndr), il ministro Speranza mi ha comunicato, per telefono, che il Consiglio dei ministri aveva deciso di dichiarare “zona rossa” tutta la regione Calabria. L’ho appreso con costernazione, rabbia e sgomento. Penso alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali; mi arrabbio, perché tutto questo poteva essere evitato, se solo il governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto - nei giorni scorsi e fino alle ultime ore - per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere».

È quanto dichiara il presidente facente funzioni della giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì, in merito alla decisione del governo di dichiarare “zona rossa” l’intera regione.

«È un tentativo - afferma Spirlì - di piegare la schiena ai calabresi, che non si inginocchieranno neanche questa volta, come non hanno mai fatto. È una decisione ingiusta che ci accomuna a territori ben più in crisi, premiando - e non ne sono dispiaciuto, anzi - altre regioni che vivono la nostra stessa condizione. Una sordità istituzionale, quella nei confronti della nostra regione, ingiustificata, sospetta, che si manifesta doppiamente con la stranezza di un Decreto Calabria - punitivo della nostra sanità - messo come unico punto di discussione all’ordine del giorno di un Consiglio dei ministri in cui sono volate parole grosse e nel quale si sono manifestati dissensi e astensioni».

«Se non fossi una persona libera dai pregiudizi - conclude il presidente ff della Regione -, potrei sospettare un pregiudizio nei nostri confronti. Ai calabresi chiedo di rispettare le leggi, anche quando sono inique. Queste due settimane finiranno presto e, grazie ai nostri risultati finali, smentiremo tutte le menzogne che in questi giorni sono state dette sulla nostra regione. Coraggio, ce la faremo: siamo calabresi».

  • Published in Politica

Coronavirus, in Calabria altri 262 positivi nelle ultime 24 ore

Sono 262 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 282.942 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 6.092 sono risultate positive.
 
Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

Cosenza: casi attivi 1.273 (90 in reparto; 4 in terapia intensiva, 1179 in isolamento domiciliare); casi chiusi 661 (616 guariti, 45 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 595 (47 in reparto; 5 in terapia intensiva; 543 in isolamento domiciliare); casi chiusi 356 (317 guariti, 39 deceduti).

- Crotone: casi attivi 158 (5 in reparto; 153 in isolamento domiciliare); casi chiusi 161 (155 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 86 (7 ricoverati ,79 in isolamento domiciliare); casi chiusi 125 (118 guariti, 7 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 1.515 (63 in reparto; 2 in terapia intensiva; 1.450 in isolamento domiciliare); casi chiusi 767 (741 guariti, 26 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 127 (126 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 119 in provincia di Reggio Calabria, 58 in provincia di Cosenza, 44 in provincia di Catanzaro, 40 in provincia di Crotone e 1 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 480.

 

Tallini: "La Regione Calabria abbandoni, da subito, la Conferenza Stato-Regioni"

 “La Regione Calabria abbandoni, da subito, la Conferenza Stato-Regioni, essendo praticamente inutile la partecipazione ad una cabina decisionale con cui il Governo ha condannato ingiustamente la nostra regione, da un lato marchiandola come Zona Rossa – con i catastrofici effetti sulla già debole economia - dall’altro commissariando con metodi discutibili e illegittimi per altri tre anni la sanità”.

È quanto afferma il Presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, affiancato da tutti i capigruppo di maggioranza dell’Assemblea legislativa calabrese.

“C’è bisogno – dichiara Tallini - di uno scatto di orgoglio nei confronti di un Governo nazionale inetto e incapace di gestire la prevedibile seconda ondata del virus, al punto da gettare nel disorientamento generale e nella disperazione l’intero Paese”.

“Zona Rossa e Decreto Sanità sono due facce della stessa medaglia. – argomenta il Presidente del Consiglio regionale - Il Governo calpesta ogni logica, ogni ragionamento, ogni legge, arrivando al punto da oltraggiare la stessa Costituzione pur di fare della Calabria una facile «cavia». La dichiarazione di Zona Rossa per la Calabria è inaccettabile. Pur non nascondendo la preoccupazione per l’evolversi dell’epidemia e per la gravità della situazione, non riusciamo a capire perché si sia voluto marchiare proprio la Regione meridionale che presenta i migliori dati, come quello - molto significativo - del rapporto tra “attualmente positivi” e popolazione. In Calabria, ai dati di ieri, c’è un positivo ogni 534 abitanti, mentre in Basilicata 1 ogni 316, in Sicilia e Puglia 1 ogni 297, per non parlare della Campania che ne registra 1 ogni 114”. “Vogliamo parlare del rapporto tra positivi e tamponi effettuati? Anche qui – sostiene Domenico Tallini - la Calabria è prima nel Meridione, poiché registra 1 positivo ogni 48 tamponi effettuati, mentre le altre Regioni vanno molto peggio, basti citare la Campania che ne registra 1 ogni 15 tamponi. La percentuale di mortalità è del 2% contro il 5% della media nazionale”. “Ci dicano i ministri Speranza e Boccia – afferma ancora Tallini - perché la Calabria Zona Rossa e la Campania, che è una bomba virale, Zona Arancione e dunque con meno restrizioni. Cosa diremo ai nostri commercianti, ai nostri artigiani, ai nostri ristoratori? Che non rialzeranno più le loro saracinesche per colpa di un Governo ottuso e senza dignità? Come spiegheremo ai nostri cittadini che, nonostante dati migliori di altre Regioni, saranno condannati a non potersi muovere da casa praticamente fino a Natale?”.

“Due facce della stessa medaglia, dicevamo. La bozza fatta circolare del nuovo Decreto Sanità Calabria rappresenta – giudica il Presidente Domenico Tallini - un atto violento ed autoritario, irrispettoso del dettato costituzionale che assegna alle Regioni la competenza, sia pure non esclusiva, in materia di politiche sanitarie. Non sono bastati 10 anni di commissariamento, non sono bastati i danni prodotti dal Decreto Grillo e dai suoi commissari costosi e lottizzati, si insiste sulla strada dei diktat romani. Il Governo non vuole solo nominare i commissari ad acta per il piano di rientro, ma – attraverso questi – tutte le figure manageriali delle varie Aziende. La Giunta Santelli aveva predisposto appositi elenchi per tali figure e da questi non si sarebbe potuto prescindere le successive nomine. Con il nuovo Decreto, invece, il Commissario – che risponderà solo al ministro Speranza e al Governo – si muoverà a piacimento, senza selezioni, senza elenchi speciali, senza curriculum. L’unico requisito che dovranno avere i nuovi manager delle Aziende sarà la tessera del PD, di Leu oppure l’iscrizione alla piattaforma Rousseau”.

“La doppia manovra contro la Calabria troverà la massima e più ostinata opposizione da parte delle forze del centrodestra che la contrasteranno con tutti i mezzi, non escludendo clamorose forme di protesta”. “Alla luce di queste considerazioni – conclude il Presidente del Consiglio regionale - chiediamo al presidente ff Antonino Spirlì di comunicare al Ministro Francesco Boccia l’indisponibilità della Calabria a partecipare alla Conferenza Stato-Regioni fino a quando non saranno chiarite le due questioni che sono tra di loro intrecciate”. 

  • Published in Politica
Subscribe to this RSS feed