I frati cappuccini in visita a Filogaso

Ieri, insieme a Giuseppe Teti, al padre carmelitano Carmelo Silvaggio ho fatto da guida ai frati cappuccini Giuseppe Sinopoli, superiore del Convento dei cappuccini di Catanzaro, ed al confratello padre Antonio Ciampa in visita a Filogaso alla ricerca delle orme e dei luoghi dei loro illustri confratelli, che il 28 maggio del 1532 diedero vita alla Riforma dei Cappuccini ed indossarono il vestito con il cappuccio “aguzzo” della Riforma  indossato  tuttora  dai frati a distanza di tanti secoli.

Ad accogliere i frati e dar loro il benvenuto il  vicesindaco, Antonio Rachieli, per conto dell’amministrazione comunale, l’arciprete don Mimmo Sorbilli, il priore della confraternita del Carmelo, Giuseppe Condello.

Ci siamo recati dapprima in piazza S. Maria Maggiore, dove allora era ubicata la Chiesa di S.Maria Maggiore, e poi in Via Convento, dove una volta c’era la chiesa di S. Maria di Loreto con l’annesso  convento dei Domenicani.

Lo stesso percorso fatto, quasi cinque secoli fa, in processione dai frati cappuccini accompagnati dai frati domenicani, dal conte Ferrante Caraffa e dalla sua consorte Eleonora Concloubet, insieme ai cittadini di Filogaso per recarsi da una chiesa ad un’altra per celebrare una solenne messa durante la quale furono benedetti i vestiti della Riforma indossati poi dai frati.

Abbiamo proseguito la visita recandoci presso la contrada denominata “ Ficara” dove si trova un tronco di colonna cilindrica rudere della Chiesa di S.Antonio Abate, che fu la prima chiesa data in dono dal duca Caraffa  ai frati cappuccini.

Non lontano da essa, in località S. Antonio, fuori dal centro abitato, era stato realizzato il primo convento dei Cappuccini con capanne fatte da rami di alberi di ulivi.

 Anni dopo i frati cappuccini lasciarono quel convento, perché insicuro, per insediarsi in un’altra zona all’interno della cinta del Paese.

I terremoti succedutesi negli anni distrussero sia le chiese che il Convento.

Oggi al suo posto è stato edificato il cimitero.

Pochi i reperti rimasti: un rosone, i ruderi di muro di cinta  coperti da sterpaglie e terreno di risulta, la campana e tracce del pozzo, un crocefisso.

Non poteva mancare nel programma la visita alle tre Chiese del paese: Chiesa Matrice o di S. Agata, chiesa della Madonna Del Carmelo, chiesa di S. Francesco di Paola.

In ogni chiesa abbiamo fatto vedere i vasi sacri, le statue dei santi, alcune preziose tele di santi, un crocefisso risalente al XVI appartenuto probabilmente proprio ai Cappuccini, l’acquasantiera, il fonte battesimale, un antichissimo tabernacolo, le antiche campane dei campanili.

Tutti reperti fotografati da padre Giuseppe Sinopoli, a cui è stato  conferito per i suoi preziosi saggi il prestigioso premio letterario annuale patrocinato dalla città di Reggio Calabria e dalla Regione Calabria, che oltre ad essere  scrittore, saggista, è anche un bravissimo fotografo. Durante la pausa pranzo abbiamo rivolto l’invito a Padre Giuseppe di  presentare nella settimana della festa della Madonna Del Carmelo il libro sulla storia Filogaso, ed abbiamo discusso sulla possibilità di organizzare una rievocazione storica della processione dei Frati. La rievocazione storica  potrebbe rappresentare un richiamo al turismo culturale di cui si parla tanto ed un momento di crescita culturale per il paese.

La visita, non priva di momenti di interiore soddisfazione e commozione, iniziata in mattinata, si è protratta fino a pomeriggio inoltrato.

 

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