Liquami fognari in un fiume, sequestrato depuratore

I carabinieri forestali della Stazione di San Pietro in Guarano hanno denunciato due persone, per violazione alla normativa ambientale.

Si tratta di due dirigenti della "Ge. Ko", società che gestisce l’impianto Coda di Volpe, nel quale confluiscono i reflui fognari di 27 comuni.  

I due, sospettati di aver contribuito alla contaminazione del fiume Crati, sono i responsabili dell’Ufficio tecnico e il Site manager della "Ge.Ko" che si occupa di un impianto di sollevamento liquami in località “Boccalupo” di Rose.

Il sistema che raccoglie i reflui fognari del comune è stato posto sotto sequestro.

La denuncia giunge in seguito ad un controllo effettuato nei giorni scorsi dai militari, dai responsabili della società e dai tecnici comunali.

Nel corso dell'attività ispettiva è stata constatata la presenza di un pozzetto fognario del comune di Rose, collegato all’impianto di sollevamento liquami.

I successivi accertamenti hanno permesso d'individuare una condotta che scaricava il tutto sul suolo, creando un flusso regolare e costante che sfociava direttamente nel fiume Crati.

Il processo avveniva senza alcun trattamento di depurazione, come confermato dalla presenza di residui solidi allo sbocco, dai segni di imbrattamento della vegetazione circostante, oltre che dall’intorbidimento delle acque di scolo e dal cattivo odore presente in zona.

Ulteriori controlli hanno permesso ai militari di scoprire la presenza di una condotta di scarico attiva proveniente dal sistema fognario, il mancato funzionamento dell’impianto di sollevamento e la presenza di reflui urbani all’interno dei pozzetti d’ispezione.

Tale stato ha provocato l’intasamento dei reflui urbani nella camera di pompaggio, con il conseguente scarico sul suolo, senza idoneo processo di depurazione. 

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In auto con un carico di legna tagliata abusivamente, 45enne finisce in manette

Durante un controllo del territorio, i carabinieri forestali delle Stazioni di San Sosti e Montalto, hanno tratto in arresto un 45enne, A.G., di Lungro.

 L’uomo è stato sorpreso nel paese di residenza, mentre si trovava a bordo di un'auto carica di circa 10 quintali di legna di faggio.

Una volta fermato e sottoposto a controllo, il 45enne ha dichiarato di aver tagliato la legna in un bosco, senza alcuna autorizzazione e senza conoscere la proprietà.

Accompagnati dall'uomo, i militari hanno individuato il luogo del taglio, avvenuto in località "Palmenta" del Comune di Saracena, ovvero in un'area ricadente nel perimetro del Parco nazionale del Pollino.

Al termine dei controlli, il 45enne è stato arrestato con l'accusa di furto aggravato di legna.

Dopo la convalida dell'arresto, su disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Castrovillari, l'uomo è stato rimesso in libertà, in attesa di giudizio.

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Sequestrate aree boschive danneggiate dagli incendi

In seguito alle indagini sugli incendi boschivi avvenuti la scorsa estate, i carabinieri forestali ed i militari delle Stazioni territoriali hanno sottoposto a sequestro alcune aree boscate, nell’Alto Jonio Cosentino.

Nei giorni scorsi, il provvedimento ha interessato un bosco di Pino d’Aleppo, ubicato in  contrada "Melazzi", nel comune di Amendolara.

Il bosco sequestrato era stato colpito dalle fiamme nel luglio 2017.

I carabinieri forestali delle Stazioni di Oriolo e Trebisacce, durante gli accertamenti, avevano rinvenuto sul posto un ordigno utilizzato per innescare le fiamme.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso per impedire che possano essere apportate modifiche o manomissioni delle tracce e dei luoghi in cui si è consumato l’evento delittuoso.

Altri tre provvedimenti analoghi, hanno interessato, nei giorni scorsi 37 ettari di bosco, nel comune di Albidona.

In particolare, in località “Santappico” e “Fontana di Cristali”, sono state sequestrate le aree in cui le fiamme, per oltre una settimana a ridosso di ferragosto dello scorso anno, hanno distrutto 200 ettari di Pino d’Aleppo, mettendo a rischio l’incolumità di persone e strutture.

In località “Torre di Albidona”, del comune di Albidona, è stato sequestrata un'altra pineta interessata, il 25 luglio scorso, da un incendio doloso, che ha distrutto 7,5 ettari di bosco.

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Calabria, sequestrate 185 confezioni di alimenti

Durante le festività pasquali i carabinieri forestali hanno intensificato le attività ispettive sulle produzioni agroalimentari, attivando una fitta rete di controlli finalizzata alla verifica della tracciabilità ed etichettatura dei prodotti agroalimentari, nonché alla commercializzazione dei prodotti con marchi di qualità, Dop ed Igp.

L’operazione denominata “Pasqua Sicura 2018” è stata programmata nella settimana antecedente le festività pasquali, ovvero un periodo in cui con l'aumento dei consumi di prodotti alimentari, si registra un elevato rischio per la commercializzazione di alimenti contraffatti .

In particolare, in provincia di Cosenza sono stati effettuati 43 controlli in attività commerciali di media e grande distribuzione. Sei i sequestri effettuati per complessivi 185 confezioni di alimenti, una persona denunciata e oltre 15 euro di sanzioni amministrative elevate.

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Realizza una pista abusiva in area vincolata, denunciato

I carabinieri forestali di San Pietro in Guarano hanno sottoposto a sequestro un’area in località “Fruscetto” nel Comune di Luzzi, alle porte di Cosenza, e denunciato a piede libero un uomo originario di Acri, per l’apertura di una pista abusiva in area vincolata.

Il provvedimento è stato disposto in seguito ad un controllo, nel corso del quale, in un bosco misto di castagno e quercia, è stata individuata la struttura abusiva. 

I lavori avrebbero dovuto ricevere un nullaosta idrogeologico, poiché l’intera area ricade in zona sottoposta a vincolo idrogeologico forestale.

La pista, che ha determinato la denudazione del terreno, la perdita di stabilità e il turbamento della regimazione delle acque, è stata realizzata senza alcuna autorizzazione.

I militari dell’Arma hanno, pertanto, proceduto al sequestro dell’area ed alla denuncia del titolare, ritenuto responsabile di aver realizzato i lavori senza alcun titolo abilitativo e di aver deturpato un’area sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale.

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Scoperto deposito illecito di gomme, denunciate 4 persone

Un deposito illegale con oltre duemila pneumatici usati, è stato sequestrato dai carabinieri forestali, in una stazione di rifornimento carburanti di Germaneto, a Catanzaro.

I militari delle stazioni di Catanzaro e Taverna hanno scoperto che i rifiuti venivano prodotti da un'impresa attiva nel settore della vendita e riparazione di pneumatici.

Per gli investigatori, il materiale veniva trasportato e accumulato illegalmente all'interno dell'area di servizio in attesa di essere smaltito.

Oltre al sequestro del deposito, i carabinieri forestali hanno denunciato quattro persone, cui è stata contestata la violazione del Testo unico sull'ambiente. 

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Capistrano, sequestrato un laboratorio per la lavorazione del marmo

I militari delle Stazioni carabinieri forestali di Vallelonga e Polia hanno denunciato  una persona ritenuta responsabile del reato di smaltimento illecito di rifiuti.

In particolare, nel corso di un servizio di controllo del territorio, in località Centofontane del Comune di Capistrano (VV), i militari hanno trovato diversi metri cubi di scarti di lavorazione del marmo nelle vicinanze di un vecchio casolare.

Da quanto accertato, il materiale proveniva da un laboratorio per la lavorazione del marmo, ubicato nelle vicinanze.

Il titolare avrebbe ammesso le proprie responsabilità, dichiarando la proprietà del luogo in cui sono stati rinvenuti gli scarti delle lavorazioni.

I carabinieri forestali hanno, quindi, posto sotto sequestro sia l’area interessata dalla discarica, che l’opificio.

I titolare della marmeria  è stato segnalato all’Autorità giudiziaria e dovrà rispondere per la violazione alla normativa sui rifiuti, nonché per violazione al vincolo paesaggistico-ambientale.

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Bovini danneggiano piantagione di alberi, denunciati i responsabili

Sono stati individuati e denunciati i responsabili del pascolo abusivo e del conseguente danneggiamento ai danni dell’Arsac – Centro sperimentale dimostrativo salvaguardia e valorizzazione della biodiversità” in località Molarotta, nel comune di Spezzano della Sila.

All’interno della proprietà, nella quale vengono svolte varie attività di ricerca e sperimentazione con la realizzazione di campi collaudo, il pascolo abusivo ha causato il danneggiamento di circa 130 piante di ciliegio, tiglio e quercia, nonché il danneggiamento della recinzione.

I responsabili sono stati individuati dai carabinieri forestali della Stazione di Spezzano Sila, che hanno contestato sanzioni amministrative per omessa custodia del bestiame, danneggiamento e pascolo abusivo per complessivi 1600 euro.

 

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