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"Il Governo taglia 30 milioni di euro alla forestazione calabrese"

Ammonta a circa trenta milioni di euro il taglio ai fondi destinati al comparto della forestazione  calabrese. Il provvedimento, inserito nella legge di stabilità 2016, e` stato stigmatizzato dai segretari generali della Calabria della Flai-Cgil, Santino Aiello, della Fai-Cisl, Giuseppe Gualtieri e della Uila-Uil, Nino Merlino. "Questo significa - sostengono i sindacalisti - che non solo il comparto non avrà il rilancio auspicato, ma che rischia un ridimensionamento che lo porterà inevitabilmente verso un costante ed inesorabile declino".

Lavoro, Cgil-Cisl-Uil avvertono Oliverio: “Pronti a dichiarare lo stato d’agitazione”

“La situazione di emergenza sociale e occupazionale in cui versa la Calabria necessita di azioni forti e conseguenti rispetto agli impegni assunti dal presidente della Regione nel corso della riunione della settimana scorsa con Cgil-Cisl-Uil”. Una nota congiunta dei segretari regionali dei tre sindacati (rispettivamente Michele Gravano, Paolo Tramonti e Santo Biondo) suona come un avvertimento per Mario Oliverio. “Il tavolo tecnico per affrontare e dare risposte alle emergenze sociali quali il contrasto alla povertà, lavoro precario e ammortizzatori sociali in deroga – sostengono i rappresentanti della Triplice - deve incrociarsi con la programmazione di un sistema di politiche attive, in linea con le esigenze del mondo produttivo calabrese, per favorire  il reinserimento dei tantissimi disoccupati privi a oggi di un qualsiasi reddito. Cgil-Cisl-Uil ribadiscono al presidente della Regione, così come fatto nella riunione scorsa, l’urgenza di avviare il confronto su temi specifici ad iniziare da politica industriale regionale e lavoro, tenuto conto, della preoccupante condizione in cui vivono i percettori di ammortizzatori sociali in deroga, stretti tra la angoscia per la non percezione del sussidio di sostegno al reddito, pur avendone diritto e, la sfiducia di non riuscire a ricollocarsi  per il mancato avvio da parte dell’assessorato al Lavoro dei programmi di politiche attive. Rispetto alla convocazione del tavolo tecnico propedeutico a dare risposte in merito, Cgil-Cisl-Uil Calabria – è la conclusione - in assenza di confronto, sono pronti a dichiarare lo stato d’agitazione, mobilitando lavoratrici e lavoratori alla lotta per la riconquista dei loro diritti”.

 

 

Cgil: “Nelle Serre la dirigenza di Calabria Verde favorisce interessi di parte

“Di male in peggio”. Questo il giudizio di Bruno Costa e Rinaldo Tedesco, rispettivamente segretario regionale Flai-Cgil Calabria e segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia, in merito alla transizione da Afor a Calabria Verde. Soprattutto nel distretto n. 8, quello che interessa anche il territorio nel quale ricade il Parco delle Serre, la situazione sarebbe tutt’altro che in sintonia con le aspettative della vigilia. In linea con quanto affermato tempo addietro dal Presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, i due sindacalisti sottolineano la necessità di modificare “atteggiamenti e forme di gestione che impediscono la trasparenza”. In altri termini, nonostante il cambio del timone, non ci sarebbe traccia dell’attesa discontinuità, tanto più che “ bisogna allontanare vecchie abitudini e antichi vizi”. Una considerazione che non risparmia l’invadenza della politica che, il più delle volte, si occupa del settore per fini poco commendevoli. In particolare, a destare preoccupazione sarebbe “ la gestione del personale dei vari enti che orbitano intorno a Calabria Verde (ex afor,ex-fondo sollievo, Parco delle Serre)”. Stando alla denuncia dei due sindacalisti, in tale ambiti, “ i dirigenti non hanno per nulla valutato gli aspetti contrattuali, e quando lo hanno fatto si sono inventati interpretazioni a loro piacimento (CCNL Idraulico – Forestali  e Cirl per addetti Idraulico Forestali) con il solo scopo di favorire interessi di parte di questo o di quel dirigente, di questo o quel lavoratore, calpestando di fatto diritti contrattuali e/o azioni che da decenni hanno reso la nostra provincia dal punto di vista della forestazione il fiore all’occhiello del comparto stesso a livello regionale”. Da generica, l’accusa mossa da Costa e Tedesco diventa puntuale, quando evidenziano come, a loro dire,  “ la gestione del personale” sarebbe stata  “ attuata in maniera punitiva, al punto che incresciose vicende hanno visto coinvolte le maestranze che attualmente fanno parte del servizio AIB la cui gestione è stata modificata in corso d’opera per favorire questo o quell’amico escludendo dall’incarico un funzionario che ricopriva diligentemente il proprio compito da oltre 10 anni, ed al quale quasi tutti gli addetti hanno riconosciuto capacità di organizzazione e gestione della forza lavoro, con oculatezza e buon senso". A ciò si aggiunga che “invece di preoccuparsi di come affrontare l’emergenza causata dagli incendi, i dirigenti si preoccupano di come spostare con futili motivi i lavoratori ed i dirigenti che non si piegano ai diktat di altri dirigenti o presunti tali, per occupare postazioni e/o attività attraverso loro uomini in modo totalmente arbitrario, con espedienti che non esistono in nessuna delle forme contrattuali  attualmente vigenti”. Come se non bastasse “c’è l’utilizzo di personale proveniente da settori che nulla hanno a che fare con la forestazione. A tal proposito – continuano gli esponenti della Cgil - abbiamo chiesto ed ottenuto dalla dirigenza Regionale di Calabria verde alcune delibere che sono in chiaro conflitto con le attuali regole contrattuali, ma ancora ad oggi non applicate, vedi nomine di funzionari senza bando di concorso come prevede il CCNL ed il CIRL. Anche in questo caso se non si ripristineranno immediatamente le giuste condizioni nostro malgrado saremo costretti  ad adire alle vie legali”. Le tante criticità evidenziate, secondo Costa e Tedesco, scaturirebbero da un “eccessivo accentramento di cariche ed incarichi che probabilmente producono guasti e disfunzioni organizzative. Un “accentramento” che vedrebbe protagonista “ il dott. Antonio Errigo, attore in diverse gestioni aziendali: Direttore del Distretto n° 8 con tre sotto-incarichi ad interim, Commissario del Parco delle Serre, dirigente di segreteria del direttore generale di Calabria verde”. Da ciò avrebbero avuto origine, tra le altre cose, “attribuzioni d’incarichi di facenti funzioni addetti alla gestione del  personale dei cantieri senza adeguato bando come da CCNL e scelte unilaterali di gestione dei cantieri, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti”. Una situazione “grave ed insostenibile” che affermano i due sindacalisti “ vogliamo denunciare pubblicamente al fine di ripristinare le regole contrattualmente definite a tutela del lavoro e dei lavoratori in forestazione” .

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Cgil: “Nelle Serre la dirigenza di Calabria Verde favorisce interessi di parte

“Di male in peggio”. Questo il giudizio di Bruno Costa e Rinaldo Tedesco, rispettivamente segretario regionale Flai-Cgil Calabria e segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia, in merito alla transizione da Afor a Calabria Verde. Soprattutto nel distretto n. 8, quello che interessa anche il territorio nel quale ricade il Parco delle Serre, la situazione sarebbe tutt’altro che in sintonia con le aspettative della vigilia. In linea con quanto affermato tempo addietro dal Presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, i due sindacalisti sottolineano la necessità di modificare “atteggiamenti e forme di gestione che impediscono la trasparenza”. In altri termini, nonostante il cambio del timone, non ci sarebbe traccia dell’attesa discontinuità, tanto più che “ bisogna allontanare vecchie abitudini e antichi vizi”. Una considerazione che non risparmia l’invadenza della politica che, il più delle volte, si occupa del settore per fini poco commendevoli. In particolare, a destare preoccupazione sarebbe “ la gestione del personale dei vari enti che orbitano intorno a Calabria Verde (ex afor,ex-fondo sollievo, Parco delle Serre)”. Stando alla denuncia dei due sindacalisti, in tale ambiti, “ i dirigenti non hanno per nulla valutato gli aspetti contrattuali, e quando lo hanno fatto si sono inventati interpretazioni a loro piacimento (CCNL Idraulico – Forestali  e Cirl per addetti Idraulico Forestali) con il solo scopo di favorire interessi di parte di questo o di quel dirigente, di questo o quel lavoratore, calpestando di fatto diritti contrattuali e/o azioni che da decenni hanno reso la nostra provincia dal punto di vista della forestazione il fiore all’occhiello del comparto stesso a livello regionale”. Da generica, l’accusa mossa da Costa e Tedesco diventa puntuale, quando evidenziano come, a loro dire,  “ la gestione del personale” sarebbe stata  “ attuata in maniera punitiva, al punto che incresciose vicende hanno visto coinvolte le maestranze che attualmente fanno parte del servizio AIB la cui gestione è stata modificata in corso d’opera per favorire questo o quell’amico escludendo dall’incarico un funzionario che ricopriva diligentemente il proprio compito da oltre 10 anni, ed al quale quasi tutti gli addetti hanno riconosciuto capacità di organizzazione e gestione della forza lavoro, con oculatezza e buon senso". A ciò si aggiunga che “invece di preoccuparsi di come affrontare l’emergenza causata dagli incendi, i dirigenti si preoccupano di come spostare con futili motivi i lavoratori ed i dirigenti che non si piegano ai diktat di altri dirigenti o presunti tali, per occupare postazioni e/o attività attraverso loro uomini in modo totalmente arbitrario, con espedienti che non esistono in nessuna delle forme contrattuali  attualmente vigenti”. Come se non bastasse “c’è l’utilizzo di personale proveniente da settori che nulla hanno a che fare con la forestazione. A tal proposito – continuano gli esponenti della Cgil - abbiamo chiesto ed ottenuto dalla dirigenza Regionale di Calabria verde alcune delibere che sono in chiaro conflitto con le attuali regole contrattuali, ma ancora ad oggi non applicate, vedi nomine di funzionari senza bando di concorso come prevede il CCNL ed il CIRL. Anche in questo caso se non si ripristineranno immediatamente le giuste condizioni nostro malgrado saremo costretti  ad adire alle vie legali”. Le tante criticità evidenziate, secondo Costa e Tedesco, scaturirebbero da un “eccessivo accentramento di cariche ed incarichi che probabilmente producono guasti e disfunzioni organizzative. Un “accentramento” che vedrebbe protagonista “ il dott. Antonio Errigo, attore in diverse gestioni aziendali: Direttore del Distretto n° 8 con tre sotto-incarichi ad interim, Commissario del Parco delle Serre, dirigente di segreteria del direttore generale di Calabria verde”. Da ciò avrebbero avuto origine, tra le altre cose, “attribuzioni d’incarichi di facenti funzioni addetti alla gestione del  personale dei cantieri senza adeguato bando come da CCNL e scelte unilaterali di gestione dei cantieri, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti”. Una situazione “grave ed insostenibile” che affermano i due sindacalisti “ vogliamo denunciare pubblicamente al fine di ripristinare le regole contrattualmente definite a tutela del lavoro e dei lavoratori in forestazione” .

 

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Sanità, pesanti riserve della Cgil sullo scontro Commissario-Giunta regionale

"La situazione delicata della sanità calabrese, come sta emergendo in questi giorni, i vincoli del piano di rientro, il rilancio di un sistema socio sanitario che sia al livello delle Regioni più avanzate, la liberazione della sanità dall'influenza della politica nella sua gestione, sono obiettivi complessi e di non facile realizzazione in una realtà come la Calabria". E' quanto riportato in un comunicato diffuso dalla la Cgil Calabria. "E' necessario - scrive l'organizzazione sindacale rivolgendosi al Commissario ad acta al Piano di rientro, Massimo Scura - che si stabilisca un rapporto di collaborazione e di condivisione col programma e le scelte generali della Giunta regionale, condizione fondamentale nel rispetto delle proprie prerogative per realizzare obiettivi significativi. La contrapposizione che stiamo vivendo in questi giorni e che ha caratterizzato l' inizio della sua attività non può continuare. A pagare saranno i cittadini, gli ammalati e l'intero sistema. Già i segnali che si manifestano non vanno in direzione di un rilancio della sanità, ma fanno emergere un aggravamento dei costi e una perpetuazione degli squilibri. Ci auguriamo che nelle prossime ore, da parte sua, ci possa essere un segnale di distensione e di ripresa ad una collaborazione positiva, poiché questo conflitto istituzionale non ha precedenti, soprattutto nelle forme in cui si è manifestato. Sta degenerando, e sta portando ad una ulteriore esplosione di conflitti in più punti del sistema sanitario e in diverse parti del territorio". "Ci riserviamo, qualora ciò non dovesse avvenire - termina la Cgil - di avanzare richieste radicali, ricordando che i suoi compiti e le sue funzioni, pur dipendenti dal ministero, non possono prescindere dal contesto e dalla collaborazione istituzionale".

Crollo viadotto Italia, Cgil chiama in causa il ministro Delrio

Le segreterie Cgil della Calabria e del comprensorio Sibari-Pollino hanno scritto una nota in merito alle difficoltà prodotte alla viabilità lungo l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria dai ritardi accumulati da Anas nel ripristino del viadotto Italia crollato il 2 marzo scorso. il cedimento della struttura aveva provocato la morte di un operaio di 25 anni. "Dopo 85 giorni dall'interruzione del viadotto - scrive l'organizzazione sindacale - e dopo danni arrecati all'economia calabrese finalmente si sono mossi ed è previsto per giorno 3 un incontro convocato dal ministro Delrio, e il Presidente della Giunta regionale ha annunciato un'azione di risarcimento nei confronti dell'Anas della quale ancora non si conosce l'entità e la natura. C'è un "agitarsi" dei parlamentari e dei parlamentari portavoce del Governo in Calabria. Dovremmo essere contenti di tutto ciò, ma conserviamo diffidenze e riserve alimentate anche dalle dichiarazioni che finora sono state rese, e dal fatto che il Ministro Delrio tace e fa parlare i suoi delegati". "La nostra valutazione - dichiara la Cgil - è che le idee chiare e le proposte in questo momento ce le hanno i sindaci dell'area e il Parco. Mentre ancora non capiamo, e sarebbe il caso che cio' avvenisse e reso pubblico, su quali proposte e quali piani a breve e medio termine la Regione si presenterà al tavolo di giorno 3. Il consiglio che diamo è quello di coordinarsi, di non andare in ordine sparso ma con idee e progetti chiari e precisi per evitare di perdere un'occasione o di ritagliarsi lo spazio del "vittimismo". Da parte nostra - avverte la Cgil - seguiremo con attenzione la preparazione e se chiamati daremo le nostre valutazioni e proposte. Ognuno si assuma le proprie responsabilità".

Poste italiane, Cgil: “25 uffici verso la chiusura”

Le pessimistiche previsioni della Slc Cgil Calabria potrebbero a breve materializzarsi. Al momento  delle segnalazioni di “carenza di personale applicato al front-end degli uffici postali” e “della pessima gestione delle risorse addette al servizio”, il sindacato aveva guardato lontano. E ora riscontra di avere “ragione”. Perché “il 5 febbraio l’Azienda, in un incontro sindacale a livello regionale, ha illustrato un piano di chiusure programmato per il 2015 che prevede la chiusura di 25 uffici e la razionalizzazione di altri 35 che apriranno solo alcuni giorni della settimana”. La Slc Cgil Calabria “non ha condiviso il percorso di razionalizzazione messo in campo dall’azienda” inteso come “una riorganizzazione che mortifica il lavoro e l’impegno profuso dal personale applicato, provocando ulteriori spoliazione di posti di lavoro in una Regione già fortemente colpita da innumerevoli crisi aziendali”. E, dunque, “ritenendo questo piano aziendale una semplice operazione di riduzione dei costi, contrasterà con ogni mezzo queste scelte aziendali, chiedendo alle Istituzioni locali un coinvolgimento fattivo affinché possa essere attenuata la ricaduta negativa di un piano aziendale che prevede solo disinvestimenti in un territorio già carente nell’erogazione di servizi per il cittadino”. “Lavoratori e cittadini – viene spiegato nella nota diffusa dal sindacato - non possono pagare il prezzo di anni di cattive gestioni e di scelte politiche scellerate. A pagarne il costo di questa operazione sarà l’intera Calabria. Da un lato la chiusura di questi centri comporterà inequivocabilmente una perdita di posti di lavoro, d’altro canto ai cittadini di centri periferici e non solo, non saranno garantiti importanti pubblici servizi”. In considerazione dell’impatto “ fortemente negativo che questa riorganizzazione avrà sull’intero territorio regionale”, la Slc Cgil Calabria ritiene che “le Istituzioni locali debbano intervenire fattivamente sulla vicenda” e, a tal fine, ha indirizzato delle missive all’ANCE, all’UNCEM, all’UPI, alla Regione Calabria ed alla deputazione parlamentare calabrese “per informare gli Enti locali preposti su quanto prevede la riorganizzazione regionale annunciata da Poste Italiane e soprattutto per condividere forme e modalità di intervento per scongiurare un ennesimo dramma per questa terra”. Previste inoltre “iniziative territoriali di protesta con il coinvolgimento della Confederazione e del Sindacato dei Pensionati”.

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