Elezioni provinciali Vibo, Cgil: “Ora il cambio di passo”

“Le recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Vibo Valentia hanno in questi giorni riacceso, seppur brevemente, i riflettori su un Ente che solo negli ultimi anni si è reso protagonista di una grande ed intensa mobilitazione dei suoi dipendenti, per via di alcune evidenti difficoltà sia sul piano economico che politico. Come Cgil, non ci siamo mai sottratti dall’esprimerci anche su posizioni fortemente critiche nei confronti della politica e delle Istituzioni, ma sempre e solo nell’intento di stimolare sia sul piano dialettico che conflittuale le diverse questioni di interesse generale e territoriale”.

È quanto si legge in una nota diramata dalla segreteria provinciale di Vibo Valentia della Cgil che aggiunge: “nell’occasione di queste elezioni di metà mandato, come organizzazione sindacale, ci sentiamo di voler offrire ai neoeletti il nostro augurio di buon lavoro. Ma soprattutto l’augurio di un rinnovato impegno, capace di innalzare nuovamente la dignità di un territorio salvaguardando i bisogni dei suoi cittadini. Pur riconoscendo tutti i limiti oggettivi di quella scellerata riforma Delrio, che ha finito per svilire l’importanza di un presidio territoriale come le Province, non possiamo tacere gli altrettanti evidenti limiti di strategia e di azione politica nella gestione di Palazzo ex Enel. In questi anni di dura lotta e mobilitazione – rileva il sindacato - abbiamo potuto toccare con mano le difficoltà vissute dai lavoratori e dai cittadini di una provincia in perenne affanno. Il nostro augurio, dunque, è che questo nuovo passaggio elettore abbia ridisegnato, all'interno del palazzo provinciale, una geografia politica ed amministrativa consapevole e tale da poter esprimere un impegno serio e costante, rimettendosi da subito al lavoro per lenire efficacemente i disagi dei lavoratori, così come quelli dei cittadini che soffrono una mancanza evidente di servizi indispensabili come le scuole, il centro per l’impiego, e la viabilità.

Tutte questioni che interessano direttamente sia il piano del lavoro quanto quello dei diritti. Riponiamo fiducia su questo nuovo Consiglio provinciale – è la conclusione - affinché ci sia un significativo cambio di passo rispetto al passato, e che sappia affermarsi con volontà ed autorevolezza per il bene comune”.

Esplosione ordigno a Fabrizia, Cgil: “Investire sulla sicurezza dei lavoratori”

“Questa mattina un pericoloso incidente ha coinvolto, loro malgrado, alcuni operai forestali dell’Azienda Calabria Verde, impegnati nel cantiere di Fabrizia nel lavoro di pulizia degli alvei dei corsi d’acqua. Nel mentre si bruciavano alcune sterpaglie, un ordigno, presumibilmente un residuo bellico risalente alla Seconda guerra mondiale presente nel sottosuolo, è esploso innescato dal calore del fuoco. La deflagrazione che ha investito gli operai, fortunatamente, non ha avuto conseguenze gravi: i sei lavoratori, 3 donne e 3 uomini, trasportati all’ospedale di Serra San Bruno, hanno riportato solo lievi e superficiali ferite. A loro va tutta la solidarietà della Flai-Cgil Calabria e della Flai di Vibo Valentia”.

È quanto affermano gli esponenti del sindacato Santino Aiello (segreteria regionale) e Battista Platì (segreteria provinciale) che aggiungono: “queste donne e questi uomini, insieme a tutti i loro colleghi forestali, al di là delle problematiche aziendali riferibili solo alla dirigenza, compiono giornalmente un importante e prezioso lavoro di pulizia, manutenzione e salvaguardia di un territorio molto fragile. Fatti come questi accaduti quest’oggi, però, al di là dell’imprevedibilità, servono per farci riflettere su quanto importante sia la sicurezza sul lavoro. Le insidie delle morti bianche sono sempre in agguato.

Per questo – precisano - riteniamo che investire sulla sicurezza dei lavoratori e sulla tutela della loro salute, non sia mai una scelta sbagliata. La loro vita e la loro salute devono essere protette dalle situazioni di pericolo che possono venirsi a creare sul posto di lavoro o durante l'adempimento delle mansioni lavorative. Auguriamo ai lavoratori coinvolti in questo incidente una pronta guarigione. A loro va tutta la vicinanza della nostra organizzazione”.

Inaugurazione autostrada Salerno-Reggio Calabria, Cgil: “I lavori non si concludano il 22 dicembre”

La Cgil di Reggio Calabria invita “l’attuale o futuro presidente del Consiglio a non considerare il 22 dicembre prossimo come termine finale per la chiusura dei lavori della Salerno - Reggio Calabria, come invece dichiarato precedentemente.

Sono anni – precisa il sindacato - che la Cgil ha espresso le proprie ragioni sul tema, denunciando tra l’altro l’avere “Dimenticato” oltre 70 Km di tracciato (non 58 come si dice) dell’autostrada e precisamente il tratto che va da Campo-Calabro a Reggio Calabria.

Parliamo di chilometri che non possiedono, e pertanto non rispettano, i requisiti minimi richiesti per i parametri autostradali che devono prevedere perlomeno la corsia d’emergenza.

Senza voler aggiungere altro, esortiamo colui o colei che per il Governo officerà l’inaugurazione della Salerno - Reggio Calabria ad usare cautela e considerare l’inaugurazione come un passo importante ma non conclusivo del dossier relativo alla SA-RC, la stessa cautela che auspichiamo mantenga il presidente Anas.

Ricordiamo – conclude la Cgil - che l’Anas dovrà esprimere, mantenendo un profilo tecnico e super partes, che, per il completamento dei lavori di ammodernamento della SA-RC (in variante o altro) continuano a esserci i famosi chilometri dimenticati”.

Lsu-Lpu: "I soldi impegnati dalla Regione non garantiscono la stabilizzazione"

"I 38 milioni di euro annui destinati dalla Regione Calabria alla contrattualizzazione di ex Lsu-Lpu per il triennio 2016/18, da soli non garantiscono la copertura finanziaria per i circa 5.000 lavoratori interessati.Occorre che il Governo confermi il finanziamento ministeriale di 50 milioni di euro, solo così potrà continuare il percorso di stabilizzazione avviato". È quanto sostengono, in una nota, i segretari generali di Cgil, Antonio Cimino, Felsa Cisl, Antonio Barletta e Uiltemp Gianvinncenzo Benito Petrassi. Secondo i sindacalisti: " Su questa delicatissima vertenza occorre che la Regione, i Comuni e 'tutta' la deputazione parlamentare calabrese si attivino, ognuno per la propria parte, per sensibilizzare il Governo sulla necessità di garantire il rifinanziamento nei tempi utili a consentire tutti gli adempimenti burocratici e legislativi e non a ridosso del 31 dicembre data di scadenza dei contratti. Oltre alle rassicurazioni verbali che più parti giungono in merito occorrono, e ci aspettiamo, fatti ed atti concreti e puntuali. Non si aspetti l'ultimo momento e l'ultimo decreto utile. La regione ci convochi e ci renda partecipi dei risultati sul monitoraggio dei posti disponibili nelle dotazioni organiche dei comuni, e sugli esiti delle interlocuzioni tecniche avviate con il Ministero del Lavoro. Ed in merito, il ritardo sulla firma della Convenzione necessaria per il pagamento dei sussidi di quei lavoratori Lsu per i quali non è stato possibile la contrattualizzazione e che sono in attesa da gennaio, ci impone di diffidare delle rassicurazioni e di attivarci, insieme ai lavoratori, per spingere le Istituzioni a premere sull'acceleratore e portare a definizione un percorso di stabilizzazione che sembrava una chimera irraggiungibile e che grazie all'azione ed alle lotte sindacali di massa di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp ha ridato speranza e dignità contrattuale a 5.000 lavoratori precari calabresi". 

Diritti dei lavoratori, manifestazione della Cgil a Fabrizia

Nel proseguo della campagna di raccolta firme della Cgil per la proposta di legge sulla “Carta dei diritti universali del lavoro” e per il referendum abrogativo di alcuni punti contenuti nella riforma del lavoro - la cancellazione del lavoro accessorio (voucher), la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti e una nuova tutela reintegratoria nel posto del lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti - ieri mattina la Flai-Cgil di Vibo Valentia ha allestito un proprio gazebo a Fabrizia, in Piazza Mercato, insieme al segretario regionale di categoria Santino Aiello. Molti sono stati i cittadini, ma sopartutto i lavoratori del comparto della forestazione, che si sono fermati al banchetto per informarsi sul merito dei quesiti referendari e della proposta di legge di iniziativa popolare, scegliendo di aderire con la propria firma. Un segnale concreto di adesione non solo ideale, ma anche organizzativo alla campagna Cgil, che conferma la sensibilità dei cittadini e dei lavoratori alle tematiche affrontate dalla Carta dei diritti per l’intero mondo del lavoro, sia pubblico che privato. “Da troppo tempo ormai – ha dichiarato il responsabile organizzazione della Cgil di Vibo Valentia, Battista Platì - si è fatta strada con prepotenza un nuovo autoritarismo padronale, aiutato da una destrutturazione del lavoro attraverso le nuove normative, non ultimo il Job Act, che negli ultimi vent’anni hanno scientemente  reso il lavoro sempre più precario e senza futuro. Oggi il lavoro ha un altro profilo, al quale noi come Cgil vogliamo adeguare nuovi diritti e nuove tutele. A Fabrizia abbiamo avuto la possibilità di spiegare a tantissime persone le nostre ragioni. Abbiamo parlato con lavoratori e lavoratrici, ma anche con casalinghe pensionati, giovani. Con tutti loro, che hanno aderito alla nostra campagna, ci siamo confrontati sull’utilità e l'attualità di una tutela sociale che passi attraverso il riconoscimento del lavoro e dei suoi diritti. Siamo contenti di come sia riuscita l’iniziativa a Fabrizia: questo ci dà ancora più forza, entusiasmo e convinzione ad andare avanti anche negli altri comuni del vibonese”.

Cgil: “Il Governo vuole chiudere Caf ed Patronati, a rischio l’assistenza ai cittadini”

“Le scelte antisociali ipotizzate dal Governo, e presenti nel DDL Stabilità 2016, mettono a rischio l’assistenza fiscale per i cittadini sia per l’oggi che per il domani. Il Governo anziché favorire e ampliare l’assistenza universalistica, in una fase così difficile per milioni di famiglie, decide e sceglie di sottrarre importanti risorse all’assistenza che andrà a colpire vaste fasce di cittadini”. È quanto sostiene in una nota la segreteria provinciale della Cgil di Vibo Valentia per la quale si tratta di “un danno che milioni di cittadini Italiani, in Calabria centinaia di migliaia, pagherebbero sulla propria pelle non potendo ricevere l’indispensabile assistenza fiscale. Il lavoro del Caf ha poi consentito l'informatizzazione dei servizi fiscali, processo impossibile senza l’ausilio degli stessi, tanto è che l'Ocse ha assegnato all'Italia il primato mondiale per l'informatizzazione dei servizi fiscali. Oggi i Caf – viene spiegato - sono visti come dei veri e propri ‘sportelli sociali’ capaci di reggere l’urto di milioni di persone, fondamentale è la flessibilità organizzativa e la capacità di dare risposte, difronte alle turbolenze normative, che da qualche anno a questa parte, caratterizzano il fisco italiano. Pensiamo alle tasse sulla casa: Imu, Mini-Imu, Tasi, si è dati assistenza a tutte le richieste anche se con pochi giorni a disposizione. Si patirebbe per l’assistenza alle dichiarazioni dei redditi, per l’Isee, per i Red, per i modelli di responsabilità legati a Inv Civ e Pensionati Sociali. Per la tutela di tanti altri diritti sociali individuali che da solo il cittadino difficilmente riuscirebbe a gestire e ottenere. Tutele individuali – è la precisazione - che, nella pesante fase di crisi che il Paese sta vivendo, soprattutto al Sud, hanno fatto crescere notevolmente la domanda di assistenza diretta ai Caf che stanno sopperendo ai demagogici comportamenti del Governo e ai vistosi limiti che lo Stato continua a scontare nel rapporto con i lavoratori, i pensionati, i cittadini. Per contrastare queste scelte ingiuste, inique, sbagliate e scellerate e per scongiurare gli effetti sulle popolazioni della nostra regione, i Caf Cgil, Cisl, Uil e Acli della Calabria, come nel resto del Paese, stanno organizzando iniziative di denuncia e di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica, delle Istituzioni locali e della deputazione parlamentare calabrese. I risultati fino ad ora ottenuti, da difendere e migliorare, non potranno vedere l’apporto costante e considerevole garantito dai CaF, se non si scongiura il taglio, tuttavia in netto contrasto con quanto sostenuto dai gruppi parlamentari e dal Governo solo qualche mese fa, in ordine al maggiore ruolo dei Caf, specialmente nella gestione della dichiarazione precompilata. Questo taglio lineare e immotivato sarà causa di chiusura di molti Caf, con il rischio che considerevoli flussi di entrate per l’erario provenienti da lavoratori dipendenti e pensionati, vadano persi. Inoltre per ciò che riguarda i Patronati diciamo che il testo della legge di Stabilità 2016 cosi come approvato al Senato della Repubblica a seguito del voto di fiducia sul Maxiemendamento presentato dal Governo interviene in modo pesante, per il secondo anno consecutivo, sul Fondo Patronati, proponendo un taglio di 28 milioni di euro.  Tale ultimo taglio si aggiunge al taglio di 35 milioni di euro stabilito lo scorso anno. Da oltre 5 anni i governi hanno costantemente intaccato le risorse del fondo patronati intaccati, con le ulteriori riduzioni di 90 milioni di euro dal 2010 al 2013. Si spiana la strada a un mercato dei servizi dove i cittadini più bisognosi di tutela saranno costretti a pagare per prestazioni cui hanno diritto per legge. Il ‘sistema Patronato’ è messo a rischio dal ritardo con il quale il Ministero del Lavoro conclude le attività ispettive: ad oggi non si è ancora chiusa la verifica dell’attività per l’anno 2012 e non si hanno garanzie in ordine al tempestivo pagamento delle integrazioni ai ‘rimborsi’ dovute per gli anni 2013 e 2014, senza i quali i patronati non avranno liquidità sufficiente per garantire non solo il corretto pagamento delle retribuzioni e della relativa contribuzione, ma la funzionalità degli uffici già dal prossimo gennaio 2016”.

L'annuncio dei sindacati: "Marcia indietro del Governo, salva anche la Prefettura di Vibo"

"Grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori, il Governo farà marcia indietro su un provvedimento sbagliato che rischiava di cancellare presidi essenziali di sicurezza, legalità e tutela sociale in tanti territori", commentano Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa. I sindacati erano impegnati da mesi a difesa dei cittadini e dei 1.300 lavoratori dei 23 uffici territoriali del Governo che l'Esecutivo minacciava di chiudere: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno. Nei fatti il Governo si è impegnato a presentare un emendamento alla legge di Stabilità per modificare la norma (contenuta nella legge sulla spending review di Monti) che impone la riduzione delle Prefetture. E il ministero dell'Interno ritirerà lo schema di Dpr con l'elenco delle 23 sedi da sopprimere. "Ora - concludono i sindacati -, verificheremo che il Governo dia attuazione a quanto comunicato ufficialmente. E ci batteremo per una riorganizzazione seria degli uffici territoriali: per garantire più sicurezza e più protezione servono investimenti, innovazione e valorizzazione delle professionalità".

Sindacati contro la Legge di Stabilità: blocchi stradali in Calabria

La protesta conto la Legge di Stabilità inscenata dai sindacati è sfociata in blocchi stradali e lungo l'arteria di accesso agli imbarcaderi che da Villa San Giovanni conducono a Messina. I manifestanti portati mobilitati da Cgil, Cisl e Uil hanno occupato la sede stradale sulla Statale 106 all'altezza di Crotone, analoga operazione è stata compiuta davanti allo svincolo Cosenza Nord sull'A3. La protesta è stata organizzata per reclamare le risorse sottratte al settore forestale, quelle destinate a Lsu-Lpu ed i soldi necessari per rilanciare il porto di Gioia Tauro. 

 

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