Coronavirus, morto un serrese di 64 anni

Un serrese di 64 anni è morto oggi all’ospedale “Mater Domini”di Catanzaro.

L’uomo, affetto da coronavirus, era giunto al policlinico catanzarese dalla casa di riposo di Chiaravalle Centrale.

Coronavirus, Bruno Bossio ( Pd): "Caso Chiaravalle impone specifico piano di azione per residenze anziani in Calabria "

"L'esplosione del numero dei contagi, e, purtroppo, dei decessi che si registra nel comune di Chiaravalle, impone la necessità che il presidente della Regione e il Commissario alla Sanità adottino adeguate misure rivolte a garantire i livelli essenziali di profilassi e sicurezza per fronteggiare gli effetti  della diffusione del virus nelle strutture residenziali per anziani".

Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "La drammatica esperienza lombarda ci insegna che questo diviene un intervento  prioritario: in quella regione alcuni tra i picchi più alti di morti sono avvenuti proprio nelle case di cure, dove - spiega la deputata - convivono persone per lo più fragili e immunodepresse e in contesti sanitari non certo attrezzati per far fronte a una pandemia.
In Calabria, fra l'altro, non esiste solo il caso Chiaravalle ma episodi di contagi diffusi in case di cura per anziani si stanno registrando nelle province di Reggio Calabria e Cosenza, a dimostrazione di un tasso crescente di rischio e pericolosità per chi si trova all'interno delle strutture e per le comunità locali.
È auspicabile, dunque, che la Regione e l'Ufficio del commissario - afferma in ultimo l'onorevole Bruno Bossio - provvedano ad indicare uno specifico protocollo di azione e prevenzione, in modo  da evitare penose conseguenze a cui purtroppo stiamo anche assistendo su Chiaravalle, i cui ospiti e operatori contagiati, proprio in queste ore, vengono rimbalzati da un ospedale a un altro senza trovare una definitiva e dignitosa destinazione".

Coronavirus, quattro positivi a Centrache

Quattro casi di coronavirus anche Centrache.

A darne notizia è stato il sindaco del borgo catanzarese, Fernando Sinopoli.

Le persone il cui tampone è risultato positivo sono tutte riconducibile a familiari di un’operatrice della casa di riposo di Chiaravalle Centrale (Per approndire clicca qui).

Un quinto tampone a cui è stato sottoposto un altro familiare dell’operatrice è invece risultato negativo.

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Focolaio coronavirus a Chiaravalle: ci sono 62 casi positivi. Allo studio soluzioni per gestire l'emergenza

Sono arrivati i dati definitivi relativi al focolaio di coronavirus riscontrato nella casa di riposo di Chiaravalle Centrale.

A comunicarli, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, è stato il sindaco della cittadina delle Preserre Domenico Donato.

Complessivamente, quindi, i casi positivi sono 62, ovvero 49 pazienti e 13 dipendenti.

La prima persona risultata positiva è attualmente ricoverata nell’ospedale di Catanzaro.

Due operatori  si trovano, invece, “in isolamento fiduciario nelle loro abitazioni”.

Pertanto, allo stato, nella casa di risposo sono presenti  48 pazienti ed 11 dipendenti.

Vista la delicatezza della situazione si sta studiando una soluzione per permettere agli operatori risultati positivi di trascorre i 14 giorni di auto sorveglianza in un ambiente sicuro.

Pertanto, al fine di limitare le possibilità di contatto con altre persone, il periodo d’isolamento non dovrebbe avvenire nelle rispettive abitazioni, bensì in una struttura già individuata (Per l'aggiornamento clicca qui).

Nelle prossime ore, i pazienti non contagiati saranno trasferiti, molto probabilmente, in una struttura di  Soveria Mannelli.

Infine, i 28 dipendenti il cui tampone ha dato esito negativo sono stati autorizzati a rientrare a casa.

Coronavirus, Chiaravalle: otto pazienti in gravi condizioni

Ci sarebbero otto persone in gravi condizioni tra, i pazienti della casa di riposo di Chiaravalle Centrale, trovati positivi al coronavirus.

A darne notizia, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, il sindaco della cittadina delle Preserre, Domenico Donato.

Rispetto ai 119 tamponi effettuati, tra operatori e pazienti della struttura, sono stati resi noti gli esiti di 105 esami.

I positivi sono 52, tra questi, 32 anziani che "devono essere isolati nella casa di riposo" e otto che devone essere trasferiti in ospedale.

Tra il personale, invece, i contagiati sono 12, di cui solo uno sintomatico, con febbre.

Quattro degli operatori risultati positivi sono residenti a Chiaravalle Centrale, mentre i restanti sono originari di altri centri del circondario.

Allo stato mancano, ancora, i risultati si 14 tamponi.

Chiaravalle: 52 tamponi positivi, scatta la quarantena per 5 comuni

"Dopo l’esito dei tamponi eseguiti su tutti gli ospiti e sul personale presso il centro per anziani Salus di Chiaravalle Centrale, ho firmato con un’ordinanza che dispone la ‘chiusura’ di Chiaravalle Centrale, Soverato, Cenadi, Torre di Ruggero, Vallefiorita (Cz)".
 
E' quanto si legge in una nota della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli.

È da questi comuni, infatti, che proviene il personale operante presso la struttura nella quale si sono verificati 40 tamponi positivi tra gli ospiti, con ulteriori 10 persone da sottoporre nuovamente a valutazione e 12 positivi tra il personale, con 5 persone da rivalutare.
Una incidenza che, insieme al Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie abbiamo valutato come rilevante anche alla luce del fatto che potrebbe determinare un grave ampliamento dei focolai di infezione, non diversamente contenibile.
L’ordinanza - prosegue la nota -prevede il divieto di allontanamento dai territori comunali da parte di tutti gli individui ivi presenti, riducendo drasticamente ogni possibilità di socializzazione, limitando al massimo ogni spostamento; il divieto di accesso nel territorio comunale; la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.
Possono transitare in ingresso e in uscita dai singoli territori comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nei controlli e nell'assistenza alle attività riguardanti l’emergenza, nonché gli esercenti delle attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale e fermo restando la limitazione della presenza fisica del personale per quanto strettamente indispensabile.
L’ordinanza - conclude Santelli - prevede anche adeguate disposizioni per la gestione dei casi all’interno dell’Rsa interessata e un supporto ai cittadini residenti nei Comuni interessati per la risoluzione delle problematiche specifiche che potrebbero verificarsi alla luce del provvedimento". 

 

Scossa di terremoto a San Vito sullo Ionio

L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato un terremoto di magnitudo ML 2.9 a San Vito sullo Ionio, in provincia di Catanzaro.

La scossa è stata rilevata, alle 4,16 della notte scorsa, ad una propfindità di 17 chilometri.

Tra i comuni più vicini alla zona in cui è stato individuato l'epicentro figurano: Chiaravalle Centrale, Cenadi, Centrache, Polia, Olivadi e Monterosso Calabro.

 

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Casa della Salute di Chiaravalle, Neri (Pd): "La maggioraanza si è inchinata al volere dei vertici Asp"

“Purtroppo, non può che rappresentare un’ amara consolazione la frase: ' lo avevamo detto'. Ma risulta agli atti di un consiglio comunale, risulta da una riunione ufficiale tenutasi per discutere di questo problema, risulta dalla stampa di quei giorni. La minoranza aveva con forza chiesto garanzie a tutela e difesa del progetto Casa della Salute. Un protocollo d’intesa  a firma delle tre parti interessate che sancisse nero su bianco la reale volontà e possibilità della realizzazione del progetto Casa della Salute”.

E’ quanto scrive in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Emanuela Neri.

“Il tentativo di consumare l’ennesimo scippo, per privare la popolazione di Chiaravalle e di tutta l’area del chiaravallese, era chiaro ai nostri occhi. Abbiamo cercato – aggiunge l’esponente d’opposizione - in tutti i modi di far capire al sindaco e alla sua maggioranza che il problema andava affrontato nei tempi e nei modi giusti, che nulla doveva essere lasciato al caso e che ai vertici Asp e regione Calabria andavano chieste garanzie che aldilà dei futuri cambi di vertice, avrebbero messo un sigillo importante sul progetto.

Purtroppo - prosegue Neri - l’incapacità e la presunzione politica hanno reso sordi il sindaco Donato e la sua compagine rispetto alla gravità del problema.

La maggioranza si è inchinata, con una delibera di consiglio, al volere dei vertici dell’Asp senza in cambio chiedere alcuna garanzia. Ci sono temi che è giusto che vengano affrontati come maggioranza ma ce ne sono altri, caro sindaco Donato, che appartengono a tutti e su questi chi rappresenta solo una fetta del paese non può avere la presunzione di gestire da solo. Oggi noi che rappresentiamo i 2/3 della Città abbiamo il dovere di dire che quello che si sta consumando in questi giorni, è solo il frutto di un’incapacità di chi guida la nostra Città di fare sentire la sua voce. Farsi promotore di una falsa mobilitazione per nascondere le proprie incapacità è un atto irrispettoso dell’intelligenza dei cittadini”.

Rivolgendosi alla maggioranza consiliare, Neri conclude: “Abbiate la responsabilità di ammettere di aver sbagliato, abbiate la capacità di chiedere aiuto a chi una mano l’aveva tesa e chiedere scusa ai cittadini che saranno gli unici a pagare a caro prezzo questa incapacità di governo della cosa pubblica”.

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