Parco delle Serre: consegnati gli attestati di qualifica per coadiutori al piano di controllo del cinghiale

Il Parco delle Serre, rispondendo alle esigenze di tutela delle produzioni agricole, all’esigenza di sicurezza stradale e di tutela dell’ambiente in generale, ha avviato un’azione di forte contrasto al fenomeno della proliferazione della specie del cinghiale.

Sempre più spesso infatti nell’area protetta si registrano danni sia all’ecosistema con la sistematica distruzione del sottobosco sia alle produzioni agricole.

Le azioni messe in campo si muovono nella direzione di un intervento pressante di riduzione della consistenza numerica dei soggetti presenti nell’area protetta. Lo squilibrio è ormai evidente e divenuto insopportabile.

A seguito dell’acquisizione del parere favorevole da parte dell’Ispra l’ente ha approvato il Piano di controllo numerico della specie del cinghiale per il quinquennio 2022/2026.

Per la prima volta, e rispondendo ad una emergenza che si fa sempre più grave e pressante, il Parco si dota di uno strumento di pianificazione pluriennale concordato ed approvato dal massimo organo scientifico nazionale.

Il Piano prevede un livello di abbattimenti del selvatico parametrato alla effettiva diminuzione dei danni agli agricoltori, degli incidenti stradali e dei danni all’habitat naturale presente nell’area.

Un Piano di questa portata ha bisogno di essere attuato da personale idoneo e appositamente formato. A tal fine nei mesi scorsi, e sempre dopo parere dell’Ispra, l'ente ha organizzato e svolto un corso per il conseguimento della qualifica di “Coadiutore  ai piani di controllo numerico della specie del cinghiale”.

Il corso è stato pianificato in collaborazione con l’Atc Vv1 che ha messo in campo la propria organizzazione ed esperienza nel campo della formazione specifica in questo settore.

Alla cerimonia di consegna dei 130 attestati di qualifica sono intervenuti il commissario straordinario Alfonso Grillo, l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, il Presidente dell’Atc Vv1 Giuseppe Pellegrino, il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Giacomo Giovinazzo e il direttore del Parco Francesco Maria Pititto.

"La consegna degli attestati di qualifica al termine del corso di formazione rappresenta per l’ente – ha dichiarato il commissario Grillo – la conclusione di un percorso dal quale prende avvio un importante azione di contrasto alla sovrappopolazione della specie del cinghiale nell’area protetta.

La presenza dell’Assessore Gallo e del direttore Generale Giovinazzo rappresentano il segno tangibile di quanto la problematica sia sentita dalla Giunta Regionale.

Da settembre il Piano prenderà quindi avvio con maggior vigore grazie ai controllori appena formati e permetterà, nell’arco quinquennale di vigenza, di raggiungere gli obiettivi di riduzione prefissati".

Emergenza cinghiali, la Conferenza delle Regioni sposa la linea della Calabria

Contenimento e controllo della fauna selvatica. È stato questo uno dei temi al centro dei lavori della commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e Province autonome dello scorso 5 luglio.

In quella sede proprio la Regione Calabria, attraverso l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, ha sollevato al cospetto delle altre Regioni, l’impellente questione dell’incremento incontrollato, in Calabria come nel resto del territorio nazionale, degli ungulati.

«La problematica del proliferare della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali – ha specificato l’assessore Gallo –, è argomento la cui trattazione è assolutamente indifferibile, a causa dei pesanti danni agli imprenditori agricoli e agli allevatori, dei pericoli per l’incolumità umana e di gravi rischi sanitari, non da ultimo il possibile ingresso, anche in Italia, della peste suina africana».

«L’aumento esponenziale dei capi – ha aggiunto Gallo – ci ha spinti, nel corso dell’ultima seduta della Cpa, a proporre ai colleghi delle altre Regioni di assumere una posizione unitaria nel confronto coi ministri dell’Agricoltura e della Transizione ecologica, nonché per formalizzare la nostra piena adesione all’iniziativa nazionale proposta da Coldiretti sul tema del contenimento e del controllo faunistico, in programma per giovedì 8 luglio». «Riteniamo infatti opportuno – ha concluso – scendere in campo direttamente per una causa tanto importante e far presente nuovamente quanto sia necessario adeguare la normativa nazionale di riferimento del settore alla situazione attuale, dal punto di vista sia pianificatorio sia gestionale».

In ragione di ciò, con nota a firma del coordinatore della commissione Politiche agricole, Federico Caner, le Regioni hanno ufficialmente richiesto ai ministri Stefano Patuanelli e Roberto Cingolani di voler procedere alla «costituzione di un tavolo tecnico Ministeri-Regioni inteso a definire, anche sul piano politico, una azione organica per il contenimento della fauna selvatica per il riordino della vigilanza, in un quadro di competenze certe».

Calabria, caccia: prorogato il piano di selezione dei cinghiali

È stata prorogata, a far data da oggi, con decreto del direttore generale del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, l’efficacia del piano di selezione dei cinghiali sul territorio calabrese.

Ne dà notizia l’assessorato all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo.

«Abbiamo ritenuto necessario prevedere un’ulteriore proroga del piano di selezione – spiega Gallo – a causa del notevole aumento della popolazione degli ungulati, che, negli ultimi tempi, ha provocato squilibri notevoli nell’ecosistema agro-silvo-pastorale. Si è prontamente deciso, quindi, di agire a tutela dell’incolumità pubblica e di alcune specifiche attività produttive già duramente colpite dalla crisi da pandemia, quali ad esempio agriturismi e terreni a coltivazioni intensive».

«Il provvedimento dirigenziale – prosegue la nota – è stato adottato una volta ottenuto il parere favorevole dell’Ispra, con validità per il periodo compreso tra il maggio 2021 e il maggio 2022. La stessa Ispra ha riconosciuto l’efficacia della caccia di selezione in Calabria, avendo essa portato a un incremento del 61% del prelievo di cinghiali rispetto alla stagione precedente».

«L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, inoltre – specifica l’assessorato –, ha comunicato di ritenere accettabili, da un punto di vista tecnico, la consistenza e la struttura per classi di sesso ed età previste dal piano stilato dai competenti uffici regionali, prevedendo la possibilità che i selettori possano effettuare interventi anche in orari notturni, al fine di massimizzare le probabilità di incontro con gli animali e migliorare l’efficienza delle uscite, in particolare in aree critiche, dove gli impatti causati dalla specie alle attività agricole e i rischi di incidenti stradali appaiono più rilevanti».

«A tal proposito – conclude la nota –, v’è da sottolineare che la Regione ha stabilito di protrarre fino alle 23.30 (per il periodo estivo) l’orario di intervento dei selettori. Gli interventi, nello specifico, si terranno su una superficie di 228.580 ettari, con lo scopo di abbattere 11mila capi, suddivisi per classe di sesso e di età, favorendo il prelievo di esemplari giovani e di femmine».

Cavallo aggredito da un branco di cinghiali cade in un dirupo, intervengono i Vigili del fuoco

Stalettì -Un cavallo al pascolo è precipitato in un dirupo profondo una quarantina di metri, dopo essere stato attaccato da un branco di cinghiali.

L’insolito episodio si è verificato intorno alle 8.30 di questa mattina, in località Caminia di Stalettì, nel Catanzarese.

Per recuperare il malcapitato equino sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Soverato.

Gli specialisti del Saf, attraverso tecniche speleo-alpino-fluviale, si sono calati nel burrone per rifocillare e sedare il cavallo, in attesa di avviare l'operazione di recupero per la quale è necessario l’intervento di un elicottero.

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Calabria, caccia al cinghiale prorogata fino 31 gennaio 2021

In Calabria la caccia al cinghiale potrà essere praticata fino al 31 gennaio 2021. In risposta a una richiesta in tal senso avanzata dal dipartimento Agricoltura, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca animale ha reso parere positivo.

Nel provvedimento si ricorda che è facoltà delle Regioni «vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica, per importanti e motivate ragioni».

Risultando la sollecitata «estensione del periodo di prelievo del cinghiale in caccia collettiva al 31 gennaio 2021 coerente con l’attuale quadro normativo», l’Ispra ha ritenuto di poter «esprimere parere favorevole».

Una decisione, precisa l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Gianluca Gallo, «che si rivelerà utile soprattutto per consentire una più incisiva azione al fine di arginare l’emergenza ungulati, aggravata dal blocco imposto dalle restrizioni imposte nelle ultime settimane a causa dell’emergenza sanitaria».

Ordinanza per consentire la caccia dei cinghiali, Tassone: “Provvedimento non rinviabile, accolte le mie richieste”

“A seguito di quanto ho chiesto pubblicamente, il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì ha emesso un’ordinanza per consentire lo svolgimento dell’attività venatoria rilevando la necessità di conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio e di limitare i danni alle colture e riconoscendo il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con soddisfazione l’adozione della misura che proprio ieri aveva invocato e ribadisce che “il provvedimento non era rinviabile”.

“Evidentemente - sostiene Tassone – è stato preso atto che esistevano quei rischi che avevo evidenziato e che non era possibile aspettare ancora. L’emergenza cinghiali – aggiunge – è un fenomeno con cui, da tempo, si deve fare i conti e sospendere la caccia, impedendo di fatto la concretizzazione dei Piani di selezione, significava aggravare la proliferazione incontrollata di ungulati. L’attività venatoria – conclude Tassone - può rappresentare un argine alla crescita esponenziale del numero dei cinghiali e può consentire di evitare quei danni che hanno messo in ginocchio alcuni agricoltori e di limitare i pericoli per i cittadini residenti nelle zone più esposte”.

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Emergenza cinghiali, Tassone chiede di “consentire lo spostamento dei cacciatori per arginare un fenomeno preoccupante”

“In considerazione della moltiplicazione del numero di cinghiali, ritengo che la Regione debba, come le altre realtà territoriali attualmente classificate come Zona arancione, concedere l’autorizzazione per la ripresa della caccia”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone pone l’attenzione sui “danni causati dagli ungulati che, sempre più spesso, si spingono fino ai centri abitati, devastando le coltivazioni e causando pericoli per la circolazione e per le persone”.

“È necessario - sostiene Tassone – consentire gli spostamenti dei cacciatori con residenza venatoria poiché, nei fatti, i Piani di selezione non possono essere attuati e ciò comporta la ripresa della crescita esponenziale di questa specie che è diventata incompatibile con una tranquilla esistenza nelle zone più esposte al fenomeno”.

“Dare la possibilità alla caccia di riprendere in maniera definita – aggiunge Tassone – consentirebbe di ripristinare un equilibrio che è ormai saltato imponendo disagi non solo ai contadini, ma a tutti coloro che risiedono nelle aree in cui i cinghiali si riversano con maggiore facilità. Danni che si traducono in richieste di risarcimento da parte di chi subisce pesanti conseguenze economiche. Auspico dunque – conclude – che la Regione comprenda che non è differibile riprendere questo cammino regolativo e consenta le relative attività di caccia

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Calabria, attivato il servizio di ritiro e smaltimento dei cinghiali affetti da patologie

E' stato attivato sull’intero territorio calabrese il servizio di ritiro, trasporto e smaltimento delle carcasse dei cinghiali abbattuti con l'attività sia di selezione sia di braccata, che risultino positivi a varie patologie tra le quali Tbc, trichinella, peste suina africane.

Lo rende noto l’Assessorato regionale all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo.

“L’attivazione di questo servizio – spiega l’Assessore Gallo – è fondamentale nell’ottica della sicurezza e rappresenta un nuovo, ulteriore passo del percorso intrapreso dalla Giunta e dall’Assessorato per arginare l’emergenza ungulati”.

L’iniziativa, coordinata dal Settore “Servizi di gestione dei rifiuti speciali”, era stata pianificata nelle settimane passate, in sede di lavori della Consulta faunistica regionale, con l’impegno dell’Assessorato a garantire un concreto sostegno al prezioso lavoro dei selettori, messi ora in condizione di poter svolgere con maggior celerità il proprio lavoro, considerato che i capi abbattuti – in particolare quelli affetti da patologie varie - potranno essere smaltiti in sicurezza e con rapidità.

“Voglio sottolineare - aggiunge Gallo - che siamo riusciti a raggiungere questo risultato grazie alla collaborazione fattiva tra mondo venatorio, istituzioni, associazioni ambientaliste ed agricoltori”. Il cambio di rotta rispetto al passato è evidente. “Il servizio di smaltimento – aggiunge l’Assessore - non sarà più gestito dai Comuni, che in precedenza, in base ad un disciplinare del Dipartimento Sanità, individuavano le aree dove interrare le carcasse degli animali malati. Per la prima volta, adesso, entro un’ora dalla segnalazione, la ditta aggiudicataria del servizio preleverà la carcassa e si occuperà di smaltirla, con grande beneficio anche dell’ambiente, in quanto i terreni saranno preservati da scorie dannose. Insomma, una piccola, grande rivoluzione, nell’attesa che il Governo adotti le misure da tempo annunciate per garantire alle Regioni, sul piano giuridico, i mezzi per potenziare le attività di contenimento della proliferazione degli ungulati”.

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