Calabria, la Cittadella regionale intitolata a Jole Santelli

La Cittadella della Calabria, da oggi, porta il nome di Jole Santelli. Si è svolta questa mattina la cerimonia per l’intitolazione del palazzo della Giunta alla presidente della Regione scomparsa lo scorso 15 ottobre. All’evento hanno partecipato, oltre al presidente facente funzioni della Giunta Nino Spirlì e agli assessori regionali, i parenti della presidente Santelli e le massime autorità istituzionali della Calabria.

Nel corso della cerimonia, è stata inaugurata una targa intitolata a Santelli, posizionata nell’ingresso principale della Cittadella regionale. La stele è stata benedetta dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone.

 È stato il presidente Spirlì a pronunciare il discorso per l’intitolazione del palazzo del governo regionale.

«Oggi – ha esordito – è il compleanno di Jole Santelli. Avremmo dovuto festeggiare in altro modo, ma non ci è stato dato di poterlo fare. Ma questa giornata non poteva passare senza che ci fosse un regalo della Calabria al politico che, quanto e più di tutti gli altri, ha segnato un passaggio nuovo nel linguaggio, nell’approccio, nel disegno e nei risultati politici».

«Come ha avuto modo di dire anche il procuratore Gratteri – ha continuato –, Jole è e resta il politico su cui non si può dire una parola negativa. Lei ha sfondato dall’interno le porte di questo palazzo, è entrata con un sorriso e ha aperto le porte a tutti i calabresi. In questo palazzo non ci sono più onorevoli, ci sono amici che si stanno occupando dei diritti e delle necessità di tutti i calabresi con confidenza, con fratellanza».

«La Giunta – ha detto ancora – è formata da tutti noi che siamo orfani e vedovi di Jole. Allo stesso tempo, in queste settimane non l’abbiamo mai sentita lontana, perché lei ha segnato un solco talmente profondo e corposo, nella politica e in questa amministrazione, che non ci si può allontanare, da quel solco. Jole è stato un seminatore di grano buono, e abbiamo anche il piacere di vederne già i frutti. Noi continueremo ad amministrare con buon senso fino all’ultimo giorno: quello ci ha insegnato Jole, quello ci ha chiesto e quello faremo».

«Jole – ha aggiunto Spirlì – è stato ed è un grande politico, perché le sue intuizioni non sono solo figlie delle conoscenze del passato, non sono rivolte solo al presente: la sua visione avveniristica era veramente geniale. Non è mai stata pregiudizievole, non si è mai allontanata da nessuna differenza: le ha accolte tutte perché Jole è stata un cristallo dalle mille sfaccettature. Lo ha dimostrato e lo dimostra ancora, perché il suo progetto non è morto».

«Jole – ha concluso Spirlì – è riuscita a spalmare questo suo amore dal Pollino allo Stretto. Non c’è un territorio che non l’abbia sentita “madre”, con quella sua capacità di essere dolce e nello stesso tempo forte. È sempre stata sorella: chi non l’ha sentita come tale era distratto. E questo la Calabria l’ha capito. Quando Jole si è allontanata da noi, non abbiamo avuto il minimo dubbio sul fatto che questa nuova Cittadella dovesse rimanere per sempre la casa di Jole. Sono convinto che lei sia molto felice di una decisione alla quale non avremmo potuto rinunciare, perché così è stato scritto dai calabresi, da tutti i calabresi».

 La targa è stata benedetta dall’arcivescovo di Catanzaro Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone. «Jole Santelli – ha detto – non è mai stata una donna di parte, ma ha fatto del dialogo il suo modus vivendi. Questo è l’esempio migliore che lascia alla classe politica regionale». «La sua figura politica – ha aggiunto – mi ricorda Guareschi e i suoi personaggi, don Camillo e Peppone, che a Brescello litigavano per la loro diversità, ma che poi si univano con affetto dinanzi ai problemi: ecco, lei non ha mai litigato con nessuno ed è sempre stata disponibile con tutti».

«La famiglia Santelli – ha proseguito il presule – è fiera, e deve esserlo, per il fatto che il Corriere della Sera abbia inserito Santelli tra le 110 donne più influenti del 2020. Tutto ciò è avvenuto non solo per la sua morte, ma per la capacità di avere un’idea del futuro e di lasciare una traccia e un solco profondi nella nostra terra. La sua figura riporta alla mente le parole pronunciate da Papa Francesco nella giornata mondiale della pace del 2019, con l’esortazione alla politica di avere dei simboli di bene comune che rappresentino i bisogni di tutti senza particolarismi».

«L’intitolazione – ha detto l’assessore al Lavoro, Fausto Orsomarso – è stata una scelta doverosa, condivisa dal Consiglio regionale e dall’opinione pubblica. Intestiamo questa Cittadella, che non aveva ancora un nome, a chi ha espresso un modo nuovo di rappresentare la Calabria. Al di là delle appartenenze e dei colori, ha saputo rappresentare un sentimento che speriamo possa appartenere alle future generazioni».

«È una vittoria per tutti i calabresi che hanno conosciuto e amato il nostro presidente e che hanno voluto, fin da subito, che il palazzo della Regione le venisse intitolato. Il nostro lavoro – ha commentato l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo – è nato ed è cresciuto solo grazie a lei e alla sua lungimiranza e questa consacrazione porta il suo nome, nel giorno del suo compleanno, indelebilmente nella memoria di tutti i calabresi che l’hanno amata per la sua diversità e la sua grande correttezza».

«Purtroppo – ha detto l’assessore all’Istruzione Sandra Savaglio –, la vita è questa: si nasce e si muore e nessuno fa eccezione a questa regola. Fanno eccezione però quelle persone che lasciano un segno e che vivranno per sempre nella storia di tutti noi. Jole sarà per sempre una di queste persone speciali. Questa targa è il simbolo di quel che resterà per sempre nella storia della nostra regione».

«Quella di oggi – ha sottolineato l’assessore alle Infrastrutture Domenica Catalfamo – è una intitolazione alla prima donna calabrese che ha ricoperto il ruolo di presidente della Regione. Continueremo nella direzione condivisa con lei, nel segno di un entusiasmo travolgente. Opereremo con un fortissimo orgoglio di essere calabresi e di aver fatto parte della Giunta Santelli».

«Una giornata emozionante, un momento toccante che rimarrà indelebile nei cuori dei calabresi e nella storia politica di questa nostra regione. Quella di Jole è una figura decisa, determinata, che in questi pochi mesi aveva dato lustro anche a livello nazionale», ha evidenziato l’assessore al Bilancio, Franco Talarico. 

«Oggi – ha detto l’assessore all’Ambiente, Sergio De Caprio –, non celebriamo solo la prima donna presidente della Regione Calabria, ma rinnoviamo il suo impegno e il suo esempio per la costruzione di una Calabria dei calabresi, fondata sull’uguaglianza nei diritti e nel lavoro, nel rispetto di tutti, con la partecipazione di tutti, per il bene comune. Questo è l’inizio di un giorno nuovo che appartiene alla Calabria».

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Intitolare la “Cittadella regionale” al presidente Jole Santelli, lo chiedono il Tallini e tutti i consiglieri regionali

Sia intitolata alla presidente Jole Santelli la “Cittadella Regionale” di Catanzaro.

E’ quanto chiedono il presidente del Consiglio Domenico Tallini e tutti i consiglieri regionali: Giuseppe Aieta, Marcello Anastasi, Giovanni Arruzzolo, Domenico Bevacqua, Antonio Billari, Pierluigi Caputo, Giacomo Crinò, Antonio De Caprio, Graziano Di Natale, Sinibaldo Esposito, Gianluca Gallo, Domenico Giannetta, Giuseppe Graziano, Carlo Guccione, Nicola Irto, Filippo Mancuso, Clotilde Minasi, Pietro Santo Molinaro, Luca Morrone, Giuseppe Neri, Libero Notarangelo, Nicola Paris, Filippo Maria Pietropaolo, Vito Pitaro, Francesco Pitaro, Pietro Raso, Raffaele Sainato, Flora Sculco e Luigi Tassone.

Il presidente del Consiglio ed i consiglieri regionali della Calabria, in considerazione:

"- dell’enorme ondata emotiva che ha suscitato in tutto il Paese l’improvvisa scomparsa del presidente on. Jole Santelli, prima donna ad assumere la guida della Calabria dalla nascita delle Regioni a statuto ordinario;

- delle espressioni di stima e di rispetto nei confronti del presidente Santelli che sono venute, in maniera assolutamente bipartisan, dalle più alte cariche dello Stato e, in particolare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, dalla Conferenza Stato-Regioni;

- delle espressioni di ammirazione e considerazione che si sono registrate attorno alla figura dell’on. Jole Santelli da tutto il mondo politico, culturale e della comunicazione del Paese;

- dell’omaggio, anche questo bipartisan, venuto dalle centinaia di sindaci che hanno voluto dare l’estremo saluto al presidente Santelli a nome delle loro popolazioni e delle cinque Province della Calabria;

sottolineando, inoltre: che la scomparsa del presidente Santelli ha unito nel dolore tutto il popolo calabrese, senza distinzioni territoriali, ideologiche e culturali, provocando una reazione emotiva fraterna e solidale;

- che il nome dell’on. Jole Santelli è divenuto il simbolo dell’unità della Calabria che si è riconosciuta nella straordinaria vicenda politica e umana di una donna coraggiosa che amava smisuratamente la sua terra;

- che l’on. Santelli ha sempre onorato con la sua vita esemplare e il suo impegno politico le Istituzioni che è stata chiamata a servire, dal Parlamento al Governo e infine alla Presidenza della Regione Calabria;

- che l’on. Santelli, nel corso della sua breve esperienza alla guida della Calabria, ha dimostrato profondo rispetto per tutte le componenti politiche, di maggioranza e di opposizione, che formano la massima Assemblea democratica della Regione;

sicuri di interpretare anche il sentimento e la volontà della Giunta regionale della Calabria; tutto ciò considerato, il presidente del Consiglio ed i consiglieri regionali, auspicano che il Palazzo della “Cittadella Regionale” venga formalmente intitolato al presidente on. Jole Santelli, quale simbolo delle Istituzioni e dell’unità della Calabria, indicandola così come esempio e riferimento alle nuove generazioni. Non solo per la sua esemplare vicenda politica e istituzionale, ma soprattutto per il coraggio con cui ha affrontato la vita.

Il presidente del Consiglio e i consiglieri regionali, ritengono - infine -  che tale decisione possa rappresentare un grande contributo al superamento di tutti i campanilismi e alla formazione di una nuova e più radicata identità regionale che punti sull’orgoglio dell’appartenenza e sulla speranza per un futuro migliore”.

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