Operazione "Gerry", disarticolata mega organizzazione criminale dedita all'importazione di cocaina dal sudamerica

L’operazione “GERRY”, con l’odierna esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. di Reggio Calabria, trova il suo epilogo.

La complessa attività investigativa, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinata dalla Procura della Repubblica - D.D.A. di Reggio Calabria, si conclude oggi con l’arresto di tutti gli appartenenti ai due agguerriti sodalizi che meno di un mese fa, il 23 marzo scorso, avevano subito l’ennesimo duro colpo inferto con il fermo di 18 militanti.

Sono state eseguite tra Calabria, Campania, Sicilia, Toscana, Piemonte e Lombardia O.C.C. volte a neutralizzare in primis una ramificata organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetistico, dai marcati profili internazionali, capace di pianificare l’importazione di oltre tre quintali di cocaina dal Sud America. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno consentito di disarticolare un sodalizio estremamente complesso, composto da soggetti vicini a diversi clan di ‘ndrangheta, dalle famiglie Bellocco di Rosarno, Molè - Piromalli di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova ai Paviglianiti, attivi sul versante jonico reggino.

Tra gli arrestati i fratelli BELLOCCO Michele e Giuseppe, coinvolti nell’importazione di centinaia di chili di cocaina dal Sudamerica, il pluripregiudicato rosarnese ARCURI Rosario classe 1953, vero e proprio collettore, specializzato nell’acquisto di cocaina per rifornire molteplici famiglie criminali, in grado di tessere fondamentali contatti utili per curare l’intero viaggio del narcotico, dal Paese produttore al porto di arrivo dove un équipe di “professionisti”, guidati da LENTINI Domenico, un calabrese da anni emigrato in Toscana, provvedeva sia al recupero del prezioso carico direttamente dal container che alla successiva consegna ai “grossisti” del settore. È così che i militari sono riusciti a sequestrare presso il porto di Livorno 300 kg di cocaina e circa 17 kg di codeina, ricostruendo, poi, un’ulteriore importazione di narcotico pari a 57 chilogrammi di cocaina e numerosi altri tentativi di importazione non andati a buon fine.

Oltre alla preziosa polvere bianca gli indagati si adoperavano per trarre lucro anche da altre sostanze. Le indagini hanno provato, infatti, come i sodali riuscivano ad ottenere lauti guadagni anche dalla compravendita di importanti partite di marijuana, hashish ed eroina. Sempre ARCURI Rosario, coadiuvato dal fratello e dal figlio, negli anni aveva stretto solidi rapporti di collaborazione con una consorteria di narcos napoletani, capeggiati da CAMPAGNA Maria Rosaria, pluripregiudicata e compagna del noto boss di Catania CAPPELLO Salvatore, attualmente detenuto in regime di carcere duro.

Calabresi e napoletani creano, così, una fitta rete di rapporti “d’affari” che, in prima battuta, vedono i partenopei al servizio dei calabresi per l’estrazione dello stupefacente dal porto di Napoli. Rapporti che, in seguito, si andranno ad arricchire con la compravendita di eroina e marijuana cedute dai fornitori calabresi ai clienti napoletani. L’operazione antidroga, condotta dalle Fiamme Gialle della Sezione G.O.A. del G.I.C.O. di Catanzaro, con il supporto del II Reparto del Comando Generale e della D.C.S.A., ha dimostrato come i trafficanti calabresi ricevevano disponibilità liquide anche da soggetti insospettabili, quali commercianti e professionisti, che non disdegnavano di fare affari mediante l’acquisto all’ingrosso della cocaina.

A tal proposito, i finanzieri, partiti dalla potente organizzazione di narcos operante tra Rosarno, Gioia Tauro, Melicucco e San Luca, hanno esteso il raggio d’azione nei confronti anche di un libero professionista, un pediatra, riuscendo a scoprire come anche questi ricopriva il ruolo di finanziatore, nonché acquirente di ingenti partite di sostanze stupefacenti, sempre provenienti dal Sudamerica.

L’inchiesta svolta dalle unità specializzate del Nucleo di Polizia Tributaria/G.I.C.O. di Catanzaro ha, così, consentito di identificare complessivamente 32 soggetti, 19 dei quali colpiti da ordinanza custodiale, ognuno con un ruolo ben preciso: dai finanziatori ai mediatori, a coloro che avevano il compito di ospitare gli emissari dei narcos colombiani, più volte giunti nel nostro Paese. Organizzazioni che curano le importazioni in ogni dettaglio, riducendo al minimo le comunicazioni e scegliendo accuratamente ove far giungere la cocaina.

L’intera operazione “Gerry” ha permesso di infliggere all’organizzazione delinquenziale rilevanti perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che dei mancati guadagni, e, con le operazioni odierne, di decapitare definitivamente i sodalizi. La droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 100 milioni di euro una volta raggiunte le piazze di spaccio. Nel corso dell’indagine è stato sviluppato lo stretto coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Firenze.

Due fratelli trovati con oltre un chilo di cocaina in auto

La Polizia Stradale di Frascineto, nel corso dei servizi di vigilanza sull’A2 SA-RC, ha tratto in arresto due presunti corrieri della droga.

Gli agenti sono intervenuti in seguito alle chiamate con le quali alcuni automobilisti hanno segnalato un’autovettura con due giovani a bordo, che procedeva in direzione sud a forte velocità effettuando manovre azzardate che mettevano in serio pericolo la normale circolazione stradale.

Dai primi accertamenti effettuati, la targa del veicolo segnalato, è risultata intestata ad una persona gravata da numerosi precedenti penali, fra i quali anche un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine.

I poliziotti, intervenuti immediatamente, con l’ausilio di due camion di cantiere hanno fatto confluire l’autovettura in una piazzola di sosta.

Gli occupanti del veicolo sono stati identificati per i fratelli Alessandro e Roberto Gelfo, rispettivamente di 27 e 23 anni. Pur avendo ammesso di aver effettuato qualche infrazione durante il viaggio, i due hanno destato non pochi sospetti negli agenti che hanno deciso di effettuare un accurato controllo.

In particolare, nel corso di un’ispezione nel veicolo i poliziotti hanno rinvenuto, occultato nella spalliera di un sedile appositamente predisposto, un involucro contenente oltre un chilogrammo di cocaina purissima.

Dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati tradotti in carcere a disposizione dell'Autorità giudiziaria.

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Si nascondeva in Calabria l'ex politico messicano vicino ai narcos

Gli agenti della Squadra mobile di Cosenza, con il coordinamento del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato ed il supporto della Squadra mobile di Firenze, ha tratto in arresto Tomas Jesus Yarrington Ruvalcaba, cittadino messicano, ricercato in ambito internazionale perché destinatario di un ordine di cattura emesso dall'Autorità giudiziaria statunitense.

Condannato per associazione per delinquere, traffico di stupefacenti, riciclaggio, frode bancaria e reati connessi, Yarrington Ruvalcaba, fino al 1995, è stato sindaco di Matamoros, cittadina che confina con stato del Texas, mentre  dal 1999 al 2005 è stato governatore dello Stato di Tamaulipas.

Secondo l’accusa, approfittando delle cariche istituzionali ricoperte, avrebbe ricevuto elevatissime tangenti da parte di pericolosi narcos messicani riconducibili al noto “Cartello del Golfo”. In cambio, l’uomo politico avrebbe favorito l’esportazione di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana verso gli Stati Uniti. Yarrington Ruvalcaba avrebbe, quindi, investito milioni di dollari, profitto di tangenti, nell'acquisto di diversi beni immobili negli Usa ed in Messico.

Latitante dal 2012, è considerato, dalla rivista americana “forbes” come una tra le dieci persone più corrotte del Messico. Su di lui pende una taglia di 15 milioni di pesos messicani.

In seguito alla segnalazione della polizia Statunitense, la Squadra mobile di Cosenza ed il Servizio centrale operativo hanno avviato un'attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola consistente, prevalentemente in servizi d'osservazione, intercettazioni e pedinamento. Sebbene, ci fosse la possibilità che Yarrington Ruvalcaba, potesse essersi sottoposto ad intervento di chirurgia plastica al viso, gli investigatori lo hanno individuato a Paola, dove si era stabilito da qualche mese. Nella cittadina calabrese l’uomo usava il nome Perez Morales. Grazie ai documenti falsi di cui disponeva era riuscito, nei mesi scorsi, a ad eludere due controlli effettuati dalle  forze dell’ordine.

Dopo giorni di appostamenti, i poliziotti sono entrati in azione stringendo le manette ai polsi del cittadino messicano.  L’arresto è stato effettuato a Firenze al termine di un lungo pedinamento iniziato in Calabria.

Al momento del fermo, avvenuto a pochi passi dal centro storico fiorentino, l'uomo ha continuato a negare la sua identità. Solo dopo essere stato sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici si è avuta la certezza della sua vera identità attraverso la comparazione delle impronte digitali.

All’operazione hanno preso parte anche funzionari dell’Interpol, nonché funzionari del Department of homeland security americano.

Gli investigatori stanno ora cercando di capire se, durante la latitanza in Italia, Yarrington Ruvalcaba abbia beneficiato di una rete di fiancheggiatori.

La polizia trova un deposito sotterraneo di armi e droga

Al termine di una complessa attività investigativa di osservazione ed appostamento, gli agenti del commissariato di Gioia Tauro hanno tratto in arresto tre persone accusate di detenzione illecita di armi, munizioni, materiale esplodente e di stupefacenti. A finire nella rete dei poliziotti sono stati: Vincenzo De Maio, pregiudicato per reati in materia stupefacenti, Rocco Giuseppe Patamia e Domenico Patamia, entrambi incensurati.

Gli arresti sono stati eseguiti al termine di una perquisizione effettuata in un appezzamento di terreno di contrada “Ciambra” di Gioia Tauro. Nel corso dell’operazione, condotta con il supporto delle unità cinofile della Polizia di Stato,  gli agenti hanno notato un porzione di terreno priva d’erba e con la terra smossa di recente. Avviata un’attività di scavo i poliziotti hanno rinvenuto, perfettamente occultati nel sottosuolo, diversi contenitori in plastica con all’interno due pistole, entrambe con matricola abrasa, tre caricatori riforniti di cartucce, 45 cartucce, un detonatore con annesso cavetto ed un cospicuo quantitativo di cocaina e cannabis.

Al termine delle operazioni, i tre sono stati associati alla casa circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Traffico internazionale di stupefacenti: i dettagli dell'operazione Gerry

Diciotto persone fermate e oltre 300 chilogrammi di cocaina sequestrata. Questo il bilancio dell’operazione “Gerry” condotta, tra Calabria, Sicilia e Toscana, dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro sotto la direzione della Procura della Repubblica - Dda di Reggio Calabria.

Il blitz ha permesso di disarticolare un’organizzazione criminale attiva nel traffico internazionale di stupefacenti.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, svolta presso la Procura della Repubblica di Reggio, alla presenza del procuratore Federico Cafiero de Raho e del comandante regionale Calabria della Guardia di Finanza, generale Gianluigi Miglioli.

Nel corso dell'azione, giunta al termine di una complessa attività investigativa, sono stati impiegati oltre 150 finanzieri. Coinvolti anche gli uomini in forze alle unità: Antiterrorismo pronto impiego, cinofile e della componente aerea.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno permesso di fare luce su un’organizzazione estremamente complessa, composta da soggetti vicini a diversi sodalizi criminali riconducibili alle famiglie Bellocco di Rosarno, Mole’ - Piromalli di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova e Paviglianiti, quest’ultima attiva sul versante jonico reggino.

 In particolare, tra i fermati figura Michele Bellocco, accusato del coinvolgimento nell’importazione d'ingenti quantità di cocaina dal Sudamerica.

L'operazione conclusa oggi, rappresenta l'ennesima riprova di come i clan calabresi siano in grado di contrattare, direttamente con i “Cartelli Sudamericani”, l’acquisto di grosse partite di stupefacenti.

 

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Sequestrati 300 Kg di droga, in manette 18 persone

Alle prime luci dell’alba, tra Calabria, Sicilia e Toscana, è scattata una vasta operazione condotta dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro e diretta dalla Procura della Repubblica - Dda di Reggio Calabria.

Il blitz delle fiamme gialle ha disarticolato un’organizzazione criminale dedita all’importazione di cocaina dal Sudamerica. Nel corso delle attività, che hanno portato al sequestro di oltre 300 chilogrammi di sostanze stupefacenti, è stata data esecuzione a 18 fermi.

I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà, presso la Procura della Repubblica di Reggio, alla presenza del procuratore Federico Cafiero de Raho e del comandante regionale Calabria della guardia di finanza, generale Gianluigi Miglioli. 

Droga: due persone arrestate per possesso di eroina e cocaina

Nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, i finanzieri del locale Comando provinciale hanno tratto in arresto due persone ritenute responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso delle attività, le fiamme gialle hanno sequestrato circa cento grammi tra eroina e cocaina.

Una prima operazione ha interessato un cittadino extracomunitario, giunto nel capoluogo Bruzio dalla Campania. L’uomo è stato arrestato nei pressi della stazione ferroviaria perché trovato in possesso di oltre 85 grammi di eroina, contenuta in due ovuli.  Insospettiti dal comportamento, i finanzieri hanno condotto l’extracomunitario presso il locale ospedale. Nel corso di esami diagnostici, è stato rilevata la presenza nell’organismo dell’uomo degli ovuli contenenti la droga. Arrestato, con l’accusa di spaccio di sostanza stupefacente, il presunto corriere rischia una pena di reclusione compresa tra un minimo di sei ed un massimo di vent’anni.

Nel corso di un’altra attività finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti condotta nel comune di Rende, le fiamme gialle hanno tratto in arresto una persona, segnalandone un’altra, come consumatore, alla competente autorità amministrativa. L’arresto è scattato in seguito ad un lungo appostamento durante il quale i militari hanno rilevato un anomalo via vai da un appartamento. Insospettiti, i finanzieri sono entrati in azione e nel corso di una perquisizione hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro ventidue grammi di cocaina, denaro contante ed assegni per un totale di circa tremila euro.

Gioia Tauro: la Guardia di finanza sequestra 390 Kg di cocaina purissima

Ennesimo sequestro di cocaina al porto di Gioia Tauro. Dopo il rinvenimento, pochi giorni fa, di un carico di 55 chilogrammi proveniente dal Sud America, i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia – hanno individuato e sequestrato 390 chilogrammi di cocaina purissima.

Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container, che trasportava interiora di bovino in fusti, proveniente da Santos, in Brasile e destinato ad Odessa, in Ucraina.

L’importante risultato conferma la validità dei percorsi di analisi operativa che, attraverso una serie di incroci documentali ed ulteriori riscontri, consentono l’individuazione di container sospetti successivamente sottoposti a controllo con l’impiego di unità cinofile della Guardia di finanza e con l’utilizzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle dogane.

La cocaina sequestrata, suddivisa in 354 panetti, per un totale di 390 chilogrammi avrebbe fruttato, una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 80 milioni di euro.

L’attività svolta dalle Fiamme gialle in sinergia con l’Agenzia delle dogane, si inserisce nell’ambito delle attività di controllo, finalizzate a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro. Lo scalo calabrese si rivela sempre più crocevia del traffico di droga tra America Latina ed Europa. A testimoniarlo la mezza tonnellata di cocaina purissima sequestra dagli uomini della Guardia di finanza nel primo mese e mezzo del 2017.

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