Avevano una pianta di canapa in balcone, due fratelli in manette

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno tratto in arresto due fratelli del luogo, accusati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Gli arresti sono scaturiti nel corso di una perquisizione presso l’abitazione di due fratelli, durante la quale i militari hanno rinvenuto, nel balcone della cucina, un arbusto di canapa indica, alto circa un metro, piantato in un vaso di plastica come una normalissima pianta ornamentale.

Nella sala da pranzo, gli uomini dell'Arma hanno trovato, invece, materiale per il confezionamento ed il taglio, nonché un bilancino di precisione.

Il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre la pianta, del peso di 75 grammi, è stata estirpata.

Al termine delle formalità  di rito, i due fratelli, S.D., 53enne e S.C. 50enne, sono stati arrestati e dovranno comparire davanti le aule del Tribunale di Castrovillari per rispondere del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

 

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Picchia la fidanzata minorenne, 28enne finisce nei guai

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro ed i poliziotti del locale   Commissariato, hanno eseguito un fermo d’indiziato di delitto nei confronti di F. E., di 28 anni.

Il giovane, domiciliato a Corigliano, è accusato di atti persecutori e lesioni personali aggravate.

In particolare,  il 28enne avrebbe ripetutamente molestato e picchiato una minorenne, rea di  non attenersi ai suoi ordini.

Gli atti persecutori, iniziati a maggio 2017, avrebbero trovato conferma nei risultati delle indagini condotte dai poliziotti in servizio presso il Commissariato di Corigliano-Rossano.

Il giovane è stato, quindi, individuato e fermato dai carabinieri della Compagnia di Corigliano che lo hanno condotto in caserma, prima di procedere al fermo insieme agli uomini della Polizia giudiziaria del locale Commissariato.

Al termine delle formalità di rito, F.E. è stato tradotto presso la casa circondariale di Castrovillari.

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Sorpresi dai carabinieri lanciano tre involucri di marijuana dal finestrino dell'auto, due coniugi finiscono nei guai

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato due coniugi, M.C. e C.A., accusati di detenzione illecita di sostanza stupefacente.

Durante un posto di controllo in contrada "Chiubbica", i militari hanno notato l’auto con a bordo i coniugi i quali, alla vista delle forze dell’ordine, avrebbero cercato di liberarsi di alcuni involucri, lanciandoli dal finestrino.

Una volta fermato il veicolo, i carabinieri hanno identificato gli occupanti e contestato l’accaduto.

I militari hanno, quindi, avviato la ricerca degli involucri, che ha portato al ritrovamento di tre buste contenenti poco meno di mezzo chilo di marijuana.

I due sono stati, pertanto, tratti in arresto in flagranza di reato e posti ai domiciliari, con l’accusa di detenzione illecita di sostanza stupefacente ai fini di spaccio

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Controlli dei carabinieri, arresti e denunce

Un 35enne, R.A., è stato tratto in arresto con  l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nel corso di un controllo effettuato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Rossano, l’uomo, è stato trovato in possesso di undici dosi di cocaina.

Durante un’altra attività, i militari hanno arrestato per evasione,. S.F. di 36 anni.

L’uomo, pur essendo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, non è stato trovato dai carabinieri presso l’abitazione.

Inoltre, nel corso dei controlli alla circolazione stradale, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Castrovillari cinque persone per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze alcooliche, che in un caso hanno mostrato come un utente avesse superato di oltre quattro volte il limite massimo consentito.

Una denuncia, invece, è stata inoltrata alla medesima autorità giudiziaria per il reato di detenzione di oggetti atti ad offendere.

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Sorpreso a rubare arance, 54enne finisce in manette

I poliziotti della Squadra volante del Commissariato di Rossano, hanno tratto in arresto in flagranza di reato L.D, di 54 anni.

L’uomo è stato sorpreso in un agrumeto di località Sant’Irene del comune di Corigliano-Rossano, mentre stava caricando in un furgone di sua proprietà delle casse di arance appena rubate.

A chiedere l’intervento degli agenti era stato il proprietario dell’agrumeto, che aveva notato due persone intende a rubare arance.

Uno dei due, ancor prima dell’arrivo della polizia, è riuscito a scappare, ma ha lasciando sul posto un’autovettura con targa straniera.

Allo stato i poliziotti stanno effettuando ulteriori accertamenti, finalizzati all’individuazione del fuggitivo.

I due avrebbero asportato circa 4 quintali e mezzo di arance, che sono state riconsegnate al legittimo proprietario, mentre i due automezzi sono stati posti sotto a sequestro.

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Detenzione di droga e resistenza a pubblico ufficiale, arrestati due pregiudicati

Gli agenti in servizio presso il commissariato di Rossano hanno tratto in arresto due cittadini marocchini, S. J. e N. M., rispettivamente, di 30 e 33 anni.

I due, già noti alle forze dell'ordine, sono stati intercettati dagli agenti mentre si trovavano a bordo di un’auto.

Intimato l’alt all’autista del veicolo nei pressi di Schiavonea, l’uomo con manovre pericolose e improvvise ha tentato di fuggire schivando gli agenti.

Dopo alcune centinaia di metri l’automobile è stata bloccata e perquisita.

Durante la breve fuga, i due sarebbero riusciti a lanciare fuori dal finestrino un voluminoso involucro di colore bianco sulla natura del quale sono ancora in corso indagini.

I poliziotti, che sospettano contenesse stupefacente, non sono ancora riusciti a rintracciarlo, anche perchè potrebbe essere stato recuperato da terze persone.

Una volta scesi dall’auto, i due avrebbero opposto resistenza nei confronti degli agenti minacciandoli anche durante la perquisizione, che ha consentito di rinvenire nell’auto una bustina con della marijuana occultata sotto un sedile.

S. J. e N. M., espletate le formalità di rito, sono stati arrestati e tradotti ai domiciliari per resistenza minaccia a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

L’auto sulla quale viaggiavano è stata poi sequestrata, poiché priva di assicurazione e l’autista denunciato per guida senza patente.

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Tragedia nel mare calabrese: si rovescia una barca, muore un avvocato

Un 55enne è morto nelle acque del mar Jonio antistanti Corigliano Calabro, in seguito al rovesciamento della sua barca.

L’uomo, N. G., un noto avvocato con la passione per il mare, era uscito con due amici per una battuta di pesca.

La tragedia ha avuto inizio quando, a causa del maltempo, l’imbarcazione si è rovesciata costringendo gli occupanti a guadagnare la riva a nuoto.

Durante il tragitto, il 55enne ha avuto un malore ed è morto.

Nessun problema per gli altri due “pescatori”, che hanno soccorso il loro amico portandolo a terra.

Oltre gli uomini della capitaneria di porto di Corigliano, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del malcapitato 55enne.

In auto con oltre 220 litri di gasolio, denunciati tre romeni

Tre persone di nazionalità romena sono state denunciate a piede libero, dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, per il reato di ricettazione in concorso.

Durante un servizio di pattuglia notturna, i militari hanno fermato un’auto con targa straniera, sulla quale viaggiavano i tre.

Durante il successivo controllo, nel bagagliaio del veicolo, gli uomini dell’Arma hanno trovato dieci bidoni da 10 e 20 litri pieni di gasolio agricolo, per un totale di oltre 220 litri. Insieme alle taniche, è stato rinvenuto un tubo in gomma utilizzato, verosimilmente, per sottrare la nafta, da qualche macchina agricola.

I tre, due dei quali già noti alle forze dell’ordine, non sono stati in grado di fornire una spiegazione plausibile in merito al carburante trasportato.

Contestualmente, i carabinieri hanno avviato le indagini che hanno permesso di scoprire che il gasolio era stato rubato poche ore prima in un’azienda di San Giorgio Albanese.

I tre uomini sono stati, quindi, condotti in caserma, dove sono stati denunciati per ricettazione in concorso.

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