Anastasi (IriC): "La zona rossa non risolve l’emergenza, alla tendopoli situazione intollerabile"

“Lo Stato deve far sentire davvero la sua presenza a San Ferdinando e a Rosarno. Non è possibile limitarsi a istituire la zona rossa e poi lasciare che sia le persone che sopravvivono nelle tendopoli sia gli appartenenti alle forze dell’ordine rimangano in balia di un’emergenza che ha raggiunto livelli intollerabili per tutti”.

È quanto dichiara il capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale Marcello Anastasi, che aggiunge: “Non sono accettabili le condizioni che si stanno verificando in quei luoghi: da una parte, servitori dello Stato che devono fronteggiare episodi di violenza come quello verificatosi con la sassaiola delle scorse ore, dall’altra, braccianti sfruttati da caporali e ‘prenditori’ senza scrupoli che, ora, con il Covid-19 vivono un’ulteriore situazione di ghettizzazione. La Regione Calabria e la Prefettura di Reggio devono intervenire in maniera risolutiva per garantire da un lato, il rispetto dei diritti umani degli ospiti della tendopoli e, dall’altro, la sicurezza del personale delle forze dell’ordine. Nella Piana di Gioia Tauro - aggiunge il capogruppo di IRIC - ci sono tanti beni confiscati alle famiglie mafiose della zona che sono inutilizzati da anni e dove si potrebbe far fare la quarantena ai migranti della tendopoli, tra i quali, come ho avuto modo di constatare personalmente in queste ore, ci sono anche persone con problemi di salute che non possono certo stare in isolamento in una tenda. È bene ricordare che le leggi vanno osservate da tutti, italiani e africani, ma è altrettanto necessario che in un Paese civile l’osservanza delle regole sia affiancata dalla garanzia dei diritti. Diritti che oggi in questo territorio - conclude Anastasi - sono negati sia ai padri di famiglia che portano la divisa sia ai braccianti i quali sopravvivono nel ghetto in condizioni rese ancor più drammatiche dalla presenza del Coronavirus. La bomba sociale e sanitaria della Piana va disinnescata al più presto”.

  • Published in Politica

Coronavirus, Calabria: altri 78 casi nelle ultime 24 ore

Sono 78 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 238.747 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 2.761 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: casi attivi 116 (21 in reparto; 3 in terapia intensiva; 92 in isolamento domiciliare); casi chiusi 310 (276 guariti, 34 deceduti).

 - Cosenza: casi attivi 237 (16 in reparto; 1 in terapia intensiva, 220 in isolamento. domiciliare); casi chiusi 578 (542 guariti, 36 deceduti).

 - Reggio Calabria: casi attivi 461(24 in reparto; 1 in terapia intensiva; 436 in isolamento. domiciliare); casi chiusi 429 (408 guariti, 21 deceduti).

 - Crotone: casi attivi 11 (11 in isolamento domiciliare); casi chiusi 146 (140 guariti, 6 deceduti).

 - Vibo Valentia: casi attivi 21 (21 in isolamento domiciliare); casi chiusi 114 (108 guariti, 6 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 226 (226 in isolamento domiciliare); casi chiusi 112 (111 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 46 in provincia di Reggio Calabria, 24 in provincia di Cosenza, 3 in provincia di Catanzaro, 3 in provincia di Vibo Valentia e 2 in quella di Crotone.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 629.

Coronavirus in Italia, record di contagi: 10.925 nuovi casi e 47 decessi

Ennesimo picco dei contagi da coronavirus in Italia, dove, nelle ultime 24 ore, sono stati individuati 10.925 nuovi positivi.

Rispetto a ieri, quando si era superata quota diecimila (10.010), sono 915 in più.

A far lievitare il dato è anche l’elevato numero di tamponi (165.837) eseguiti tra ieri ed oggi.

Con i contagi cresce anche il numero dei ricoveri, sia ordinari (+439) che in terapia intensiva (+67).

Allo stato i positivi sono complessivamente 116.935, 109.613 dei quali si trovano in isolamento domiciliare.

Diminuiscono, seppur di poco, i decessi (47 rispetto ai 55 di ieri).

In totale, in Italia il coronavirus ha fin qui fatto 36.474 vittime.

I guariti invece sono 249.127.

Coronavirus: il contagio continua a crescere in Calabria, 94 positivi in 24 ore

Continua a crescere in maniera preoccupante il contagio da coronavirus in Calabria.
 
Da lunedì scorso, infatti, sono stati riscontrati ben 392 nuovi casi.
 
Dopo il record di ieri, con 102 positivi, oggi il bollettino della Regione riporta ulteriori 94 contagi accertati nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 234.282 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 2.683 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: casi attivi 113 (18 in reparto; 3 in terapia intensiva; 92 in isolamento domiciliare); casi chiusi 310 (276 guariti, 34 deceduti)

  - Cosenza: casi attivi 213 (16 in reparto; 1 in terapia intensiva,196 in isolamento domiciliare); casi chiusi 578 (542 guariti, 36 deceduti).

 - Reggio Calabria: casi attivi 415 (24 in reparto; 1 in terapia intensiva; 390 in isolamento domiciliare); casi chiusi 429 (408 guariti, 21 deceduti) .

- Crotone: casi attivi 9 (9 in isolamento domiciliare); casi chiusi 146 (140 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 18 (18 in isolamento domiciliare); casi chiusi 114 (108 guariti, 6 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 226 (226 in isolamento domiciliare); casi chiusi 112 (111 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 35 in provincia di Cosenza, 9 in quella di Catanzaro, 2 in quella di Crotone e 34 in quella di Reggio Calabria.

Altri 14 tamponi positivi sono invece riconducibili ad altrettante persone provenienti da fuori regione.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 886.

Coronavirus, Italia: si va verso il coprifuoco

Si fa sempre più concreta l’ipotesi del coprifuoco, per cercare di contrastare la circolazione del coronavirus.

Le nuove norme anti covid saranno varate tra domani e lunedì, con un apposito Dpcm.

Tra le misure al vaglio del governo, ci sarebbe appunto quella di un coprifuoco a partire dalle ore 22.

Intanto, già da stasera, in Lombardia pub e ristoranti chiuderanno alle 24.

Le nuove misure allo studio giungono in seguito alla preoccupante diffusione del contagio.

 Ieri, infatti, in Italia sono stati individuai oltre 10mila nuovi positivi su 150mila tamponi eseguiti.

Coronavirus, Italia: i 4 possibili scenari, il peggiore con Rt sopra 1,5

Le criticità riscontrate nella prima fase pandemica, l’elaborazione di possibili scenari futuri e lo sviluppo di nuovi strumenti per fronteggiarli rafforzando i servizi sanitari.

E’ una vera e propria “cassetta degli attrezzi” la nuova pubblicazione dell’ISS e del Ministero della Salute predisposta, anche, in vista della prossima stagione influenzale, nel corso della quale è prevista la co-circolazione del virus SARS-CoV-2 e di virus influenzali stagionali.

Considerata anche la somiglianza della sintomatologia di tali virus, sono stati elaborati quattro possibili scenari che potrebbero concretizzarsi nelle prossime settimane.

SCENARIO 1: Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020, con Rt (il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva) regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza, nel caso in cui la trasmissibilità non aumenti sistematicamente all’inizio dell’autunno, le scuole abbiano un impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici.

SCENARIO 2: Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve e medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1,25. Un’epidemia con queste caratteristiche di trasmissibilità potrebbe essere caratterizzata da una costante crescita dell’incidenza di casi e corrispondente aumento dei tassi di ospedalizzazione e dei ricoveri in terapia intensiva. La crescita del numero di casi potrebbe però essere relativamente lenta, senza comportare un rilevante sovraccarico dei servizi assistenziali per almeno 2-4 mesi.

SCENARIO 3: Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5. Un’epidemia con queste caratteristiche di trasmissibilità dovrebbe essere caratterizzata da una più rapida crescita dell’incidenza di casi rispetto allo scenario e potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi. È però importante osservare che qualora l’epidemia dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani), il margine di tempo entro cui intervenire potrebbe essere maggiore.

SCENARIO 4: Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5. Anche se una epidemia con queste caratteristiche porterebbe a misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori interessati, uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani).

Coronavirus: boom di contagi in Calabria, 102 casi nelle ultime 24 ore

Boom di contagi da coronavirus in Calabria, dove nelle ultime 24 ore sono stati individuati 102 nuovi positivi.
 
Complessivamente, quindi, su 231.287 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 2.589 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: casi attivi 106 (16 in reparto; 3 in terapia intensiva; 87 in isolamento domiciliare); casi chiusi 308 (274 guariti, 34 deceduti).

- Cosenza: casi attivi 180 (12 in reparto; 168 in isolamento domiciliare); casi chiusi 576 (540 guariti, 36 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 381 (23 in reparto; 1 in terapia intensiva; 357 in isolamento domiciliare); casi chiusi 429 (408 guariti, 21 deceduti).

- Crotone: casi attivi 7 (7 in isolamento domiciliare); casi chiusi 146 (140 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 18 ( 18 in isolamento domiciliare); casi chiusi 114 (108 guariti, 6 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 212 (212 in isolamento domiciliare); casi chiusi 112 (111 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 19 in provincia di Cosenza, 22 in quella di Catanzaro, 3 in quella di Vibo Valentia e 56 in quella di Reggio Calabria.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 1.150.

Coronavirus, Comune calabrese chiude tutte le scuole

Scuole chiuse a Sersale, nel Catanzarese, a causa di quattro nuovi casi di coronavirus.

A stabilirlo, il sindaco Salvatore Torchia, il quale, su un post pubblicato su Facebook, ha scritto:" Il Dipartimento prevenzione mi ha appena comunicato di quattro positività ai tamponi. Si tratta di stretti congiunti della persona positiva di lunedì scorso. Insieme al Dipartimento ed alla famiglia stiamo ricostruendo tutti i contatti dei giorni precedenti a lunedì 12 ottobre. A breve il Dipartimento predisporrà i necessari controlli. Tuttavia, tutte le persone che hanno avuto contatto con i soggetti positivi, sono invitate ad osservare un regime di isolamento fiduciario evitando contatti con l'esterno. A scopo precauzionale - prosegue il post - comunico che le scuole di ogni ordine e grado di Sersale resteranno chiuse nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 ottobre, fermo restando che ove dovesse ritenersi necessario prolungarne la chiusura sarà opportunamente comunicato".

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed