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Incidente sulla funivia, un morto e un ferito grave a Lorica

Incidente sul lavoro a Lorica, località turistica sui monti della Sila, nel comune di San Giovanni in Fiore dove, un operaio è morto ed un altro è rimasto gravemente ferito.

Secondo una prima ricostruzione, i due uomini stavano lavorando alla realizzazione di una nuova funivia quando, per cause ancora in corso di accertamento, il cestello sul quale si trovavano si sarebbe staccato dai cavi. I malcapitati operai sono, quindi, precipitati nel vuoto da un'altezza di una ventina di metri.

Immediata è scattata la macchina dei soccorsi ma, per il 31enne Enzo Bloise non c'è stato nulla da fare. Sul posto è intervenuta l'eliambulanza che ha trasportato all'ospedale di Cosenza Stefano Sansone, l'altro lavoratore rimasto ferito in maniera piuttosto grave.

Dal canto loro, i carabinieri hanno avviato le indagini per cercare di fare luce sull'esatta dinamica dell'incidente.

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Sequestrati 150 mila prodotti natalizi pericolosi

Sono quasi 150 mila i prodotti privi di ogni etichetta, senza ogni avvertenza sulla pericolosità di alcuni materiali e con mancata indicazione della provenienza e di etichette con indicazioni in lingua italiana, trovati dalla guardia di finanza di Cosenza nel corso di due attività di controllo effettuati in altrettanti grandi negozi ubicati nella zona costiera e gestiti da commercianti di nazionalità cinese.

Nella maggior parte dei casi si tratta di oggetti che vengono annualmente utilizzati per adornare alberi di Natale, giocattoli ed articoli per la casa.

Tra i prodotti sequestrati ci sono, anche, numerose luci natalizie dotate di interruttori non a norma e che spesso, durante il periodo delle festività, sono la fonte di incendi domestici.

La scarsa qualità dei materiali impiegati avrebbe potuto creare effetti nocivi per i potenziali acquirenti, ignari delle informazioni minime che l’etichettatura di qualsiasi bene di consumo dovrebbe contenere.

Complessivamente i finanzieri hanno proceduto al sequestro amministrativo di 143.217 articoli, in virtù del mancato rispetto delle norme contemplate dal codice del consumo.

I titolari dei negozi in cui erano in vendita rischiano una sanzione amministrativa fino a 25.823 euro.

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Sequestrati 150 mila prodotti natalizi pericolosi

Sono quasi 150 mila i prodotti privi di ogni etichetta, senza ogni avvertenza sulla pericolosità di alcuni materiali e con mancata indicazione della provenienza e di etichette con indicazioni in lingua italiana, trovati dalla guardia di finanza di Cosenza nel corso di due attività di controllo effettuati in altrettanti grandi negozi ubicati nella zona costiera e gestiti da commercianti di nazionalità cinese.

Nella maggior parte dei casi si tratta di oggetti che vengono annualmente utilizzati per adornare alberi di Natale, giocattoli ed articoli per la casa.

Tra i prodotti sequestrati ci sono, anche, numerose luci natalizie dotate di interruttori non a norma e che spesso, durante il periodo delle festività, sono la fonte di incendi domestici.

La scarsa qualità dei materiali impiegati avrebbe potuto creare effetti nocivi per i potenziali acquirenti, ignari delle informazioni minime che l’etichettatura di qualsiasi bene di consumo dovrebbe contenere.

Complessivamente i finanzieri hanno proceduto al sequestro amministrativo di 143.217 articoli, in virtù del mancato rispetto delle norme contemplate dal codice del consumo.

I titolari dei negozi in cui erano in vendita rischiano una sanzione amministrativa fino a 25.823 euro.

Incidente sul lavoro, grave un operaio schiacciato da un albero

Un operaio, dipendente di una ditta impegnata a svolgere lavori di disboscamento in un’area privata, è rimasto ferito a Rose, in provincia di Cosenza.

L’uomo si trova ora ricoverato, in prognosi riservata, all’ospedale Annunziata di Cosenza, dove è stato portato in eliambulanza dopo essere stato schiacciato da un albero.

Intervenuti sul luogo dell’incidente e compiuti gli accertamenti di rito, i carabinieri hanno denunciato, in stato di libertà, per lesioni personali colpose, un 30enne titolare dell’impresa per la quale lavorava il malcapitato operaio.

Al termine delle verifiche effettuate, con l’ausilio del personale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, i militari dell’Arma hanno contestato al proprietario dell’impresa, anche, la mancata vigilanza sul rispetto della normativa inerente la sicurezza sul lavoro.

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La Guardia di Finanza smaschera un parrucchiere abusivo

Era priva di partita Iva, di autorizzazioni amministrative comunali nonché igienico - sanitarie ma operava con assiduità in un quartiere centrale di un Comune cosentino. Una persona che svolgeva "in nero" l'attività di parrucchiere è stata smascherata dalla

Guardia di finanza che, nel corso di un controllo, all'interno dell'immobile in cui veniva esercitata la professione ha trovato anche alcuni clienti.

Il "coiffeur" era munito di sala con postazioni per la realizzazione di acconciature, poltrone e altra attrezzatura professionale.Quello rinvenuto era un vero e proprio locale commerciale dove la clientela, a prezzi estremamente bassi e altamente concorrenziali, poteva recarsi per il taglio e la cura dei capelli.

La persona è stata segnalata agli uffici comunali competenti per i provvedimenti di chiusura immediata, in virtù delle violazioni alle norme previste dalla Legge 17 agosto 2005, n. 174 (Disciplina dell’attività di acconciatore).

Inoltre saranno applicate le sanzioni di natura amministrativa che potranno arrivare sino ad un massimo di 15 mila euro. Seguiranno, quindi, ulteriori approfondimenti di natura fiscale finalizzarti a quantificare gli introiti che negli anni sono stati sottratti al fisco. Questo genere di attività abusive, oltre a configurare un caso concreto di concorrenza sleale nei confronti degli operatori regolari, rischiano anche di essere nocive per la salute delle persone perché svolte in locali sconosciuti alle autorità e pertanto non sottoposte ai necessari controlli igienico - sanitari.

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Qualità della vita, Crotone fanalino di coda d’Italia. Male Vibo, Reggio Calabria e Catanzaro

Risultati sconfortanti per le province calabresi in relazione alla qualità della vita misurata attraverso la classifica annuale di ItaliaOggi-Università La Sapienza di Roma che tiene conto di 9 dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita), 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base.

In testa c’è Mantova (che dopo 4 anni scalza Trento), mentre in coda si trova Crotone (che perde 24 posizioni). Questo dato è però da approfondire: l’area pitagorica vanta un discreto tenore di vita ed è addirittura considerata “virtuosa” nel rapporto criminalità/popolazione, ma crolla in riferimento agli altri parametri.

A parte Cosenza (che dal 91^ posto sale al 77^), vanno male gli altri territori calabresi. Reggio Calabria scende dal 90^ al 102^ gradino, Vibo Valentia dall’83^ al 98^, Catanzaro dall’80^ al 96^.

In generale, la qualità della vita è “scarsa” o “insufficiente” in 54 province su 110.

Madre e figlia uccise a San Lorenzo del Vallo, fermato il 37enne Luigi Galizia

E' stato sottoposto a fermo il presunto autore del duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni, uccise il 30 ottobre scorso mentre si trovavano nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza.

La persona fermata è Luigi Galizia, di 37 anni, fratello di Damiano, il 31enne assassinato nell'aprile scorso a Rende da Francesco Attanasio, figlio e fratello di Edda Costabile e Ida Attanasio.

L’uomo è stato fermato al termine di un lunghissimo interrogatorio andato avanti per quasi dieci ore.

I dettagli del fermo sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Riferendosi all’omicidio delle due donne, il magistrato ha detto che “si è trattata di una vendetta pura”.  "Abbiamo disposto il divieto di colloquio anche con il difensore - ha aggiunto Facciolla - come previsto dalla legge, per evitare inquinamenti delle indagini che sono ancora in corso. L’alibi fornito da Galizia è crollato sotto i colpi dell’attività posta in essere e per questo ritenuto completamente falso. Siamo certi che ha agito con premeditazione e con ferocia inaudita".

Secondo l’accusa, Galizia, avrebbe sparato ben 14 colpi di pistola, l’ultimo dei quali a bruciapelo alla nuca di Ida Attanasio. «Il dato triste - ha concluso Facciolla - è che si tratta di una terra che ha un problema culturale, non c'è altro posto in Italia dove un fatto del genere non ha visto una scossa qualsiasi, anche apparente da parte della comunità. Non c'è stata una fiaccolata, una dichiarazione pubblica da parte di un amministratore, non c'è stata una presa di posizione. L’unico problema che avevano gli amministratori pubblici era quello se il cimitero fosse sotto sequestro oppure no. Con questo penso di aver detto tutto».

Viva soddisfazione per il lavoro svolto dalle “forze di polizia” che “hanno saputo collaborare in modo efficiente per la rapida soluzione del caso”  è stata espressa dal questore di Cosenza LuigiLiguori.

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Calabria: scossa di terremoto in provincia di Cosenza

Un terremoto di magnitudo ML 2.7 è stato rilevato in provincia di Cosenza dalla sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La scossa è stata registrata, alle 13,19 di oggi, in un'area situata nel Parco nazionale del Pollino ,a ridosso del confine tra Calabria e Basilicata.

Sviluppatosi ad una profondità di 231 chilometri, l'evento tellurico non ha provocato fortunatamente nessun danno. I centri in cui la scossa è stata maggiormente avvertita sono: Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello e Papasidero.

Quello di oggi è il secondo evento del genere in meno di ventiquattro ore. Nella serata di ieri un terremoto di magnitudo ML 3.5 era stato rilevato dall'Ingv in un tratto del mar Tirreno compreso tra Falerna ed Amantea.

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