Bangladesh: i terroristi non erano dell'Isis

Non sarebbero stati affiliati all'Isis i terroristi che hanno compiuto la strage a Dacca. Secondo il ministro degli Interni bengalese, Asaduzzaman Khan, gli autori della mattanza al ristorante Holey Artisan Bakery, sarebbero giovani, altamente istruiti e provenienti da famiglie benestanti, per le quali diventare miliziani sarebbe "diventata una moda". Per il rappresentante del governo del Bangladesh, il commando non avrebbe alcun collegamento con l'Isis. Secondo Khan, i giovani "erano membri del gruppo jihadista bengalese Jumatul Mujahedeen Bangladesh", dichiarato illegale nel paese da più di dieci anni.

Bangladesh, breve storia di una nazione per caso

 Nei tempi che furono, il Bangla Desh si chiamava, tramite l’inglese, Bengala; e c’erano, oltre alle tigri del Bengala, i Lancieri del Bengala. Erano del posto, però militavano per la Compagnia delle Indie, una specie di Stato commerciale britannico, che possedeva vasti territori, ed era considerato uno dei tantissimi potentati indiani soggetti al Gran Moghul, l’imperatore che stava a Dheli e tutti veneravano, e che dal XVIII secolo contava sempre di meno. Il suo evanescente Impero si estendeva sopra gli attuali Pakistan, India e, appunto, Bangla Desh; ma, a parte la Compagnia, era di fatto diviso tra maharaja, rajà, nababbi e sultani; e tra musulmani e indù. La Compagni divenne sempre più ricca, disponendo di un proprio esercito locale sotto comando inglese, e di una numerosa flotta. Troppo, per una società privata; e, dopo la rivolta delle truppe indigene (cypois) del 1856, subentrò il Regno Unito. Tutta la politica britannica di quei secoli fu orientata verso l’India, e, come disse Disraeli, la Gran Bretagna divenne una “Potenza asiatica”; finché, nel 1876, Vittoria non s’incoronò imperatrice delle Indie, con il vassallaggio dei vari sovrani. Il resto è storia recente, con diversi movimenti indipendentisti, tra cui quello di Gandhi e quello fascista di Chandra Bose. Nel 1947 Londra si rassegnò a rinunciare all’Impero, ma lo fece nel peggiore dei modi: in fretta. Si tentò una via politica, affidata a lord Mountbatten, della famiglia reale. Questi si trovò a gestire una situazione di caos tra religioni e politica, e finì per farsi capo di Stato dell’India contro i musulmani. Tornato in patria, morrà nel 1979 in un attentato dell’IRA irlandese. Intervenne, in quel 1947, l’ONU con una delle sue solite idee brillanti destinate a far subito danno: uno Stato indù, l’attuale India, e uno Stato musulmano con le regioni occidentali al confine con l’Iran, e una orientale, orientalissima: il Bengala; avendo in comune solo la religione. Solo all’ONU poteva venire a mente una simile follia, cui si diede, non si sa manco bene perché, il nome di Pakistan; e, infatti, durò solo fino al 1971, quando nacque lo Stato del Bangla Desh. Intanto tra India e Pakistan scoppiavano periodiche e occasionali guerre per il Kashmir. Tra i Paesi più poveri, l’attuale Bangla Desh sta mostrando qualche segno di ripresa; e forse per questo attira l’attenzione dei tagliagole dell’ISIS. Ci vorrebbero un’altra volta i Lancieri del Bengala.

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Bangladesh: liberati gli ostaggi, si teme per la sorte degli italiani

È scattato alle 7,40 ( le 3,40 in Italia) di questa mattina, il blitz con il quale 100 teste di cuoio bengalesi hanno liberato gli ostaggi tenuti dai terroristi dell'Isis nel ristorante Holey Artisan Bakery, a Dacca in Bangladesh. Secondo le prime indiscrezione le forze di polizia avrebbero liberato diciotto ostaggi ed ucciso sei terroristi. Non si hanno ancora notizie sulla sorte dei sei cittadini italiani che si trovavano all'interno del locale nel momento i cui i miliziani islamici hanno fatto la loro irruzione. Delle 35 persone prese in ostaggio, tra cui una ventina di stranieri, 18 sarebbero state messe in salvo: tra questi cittadini giapponesi e indiani. 

l'Isis colpisce in Bangladesh, sette italiani presi in ostaggio

Sarebbero 24 le persone morte e 40 quelle rimaste ferite nell'attacco terroristico compiuto da una cellula dell'Isis a Dacca, capitale del Bangladesh. Il bilancio provvisorio, potrebbe aggravarsi ulteriormente, anche perché i miliziani islamici tengono prigionieri gli avventori di un ristorante. Tra gli ostaggi ci sarebbero anche sette italiani,  imprenditori e commercianti del settore dell'abbigliamento. Lo notizia è stata confermata al Tg1 dall'ambasciatore italiano in Bangladesh, Mario Palma. Il diplomatico ha precisato che l'ambasciata è stata allertata da un connazionale che si trovava nel gruppo di italiani e che al momento dell'assalto era uscito nel giardino del locale per fare delle telefonate. 

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