Depurazione, arrivano i fondi per Acquaro, Dasà e Arena. Barilaro: “Oggettivi benefici per l’ambiente”

La Giunta regionale con le delibere n. 223 del 13.06.2016 e n. 224 del 17.06.2016, ha ammesso nel programma di Efficientamento e Rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione dei comuni della Regione Calabria, gli interventi necessari per l’avviamento e la messa a regime dell’impianto consortile di Depurazione dei Comuni di Acquaro, Dasà e Arena. L’importo complessivo oggetto del finanziamento a carico della Regione è di  98.174,51 euro per gli interventi di: allaccio alla rete Enel, realizzazione dei cavidotto con la fornitura e posa in opera delle tubazioni e la messa a regime di tutte le fasi di avviamento e manutenzione. Si tratta di un grande passo avanti per i 3 paesi dell’entroterra Vibonese che riusciranno finalmente a mettere in funzione l’impianto di depurazione ormai ultimato. “Con la messa in esercizio del nuovo sistema depurativo – spiega il sindaco di Acquaro Giuseppe Barilaro - si concluderà un lungo iter tecnico-amministrativo durato diversi anni, in cui abbiamo profuso uno straordinario impegno in collaborazione ai tecnici del Consorzio per lo Sviluppo industriale della provincia di Vibo Valentia, determinati, nella volontà di rendere moderno e all’altezza dei tempi un sistema, quello della depurazione, molto importante per la qualità della vita dei cittadini. Sento il dovere di rivolgere un ringraziamento personale ed affettuoso al presidente  Oliverio, anche a nome dei colleghi sindaci di Dasà e Arena, per lo straordinario impegno, la vicinanza istituzionale e la concretezza operativa, che ci permetterà di realizzare un progetto di razionalizzazione dell’intero sistema depurativo con un unico e moderno impianto a servizio dei comuni. La realizzazione del sistema di depurazione – conclude - produrrà oggettivi benefici per l’ambiente, per il mare, che per noi costituisce un bene primario, per la qualità della vita e per il turismo in genere. Obiettivi che la Calabria e i calabresi aspettano di vedere realizzati”.

Depurazione. "Nessun intervento della Regione, arriva l'ennesima proroga"

Un'ulteriore proroga arriva dalla Regione Calabria per tutti quei Comuni beneficiari del finanziamento per il riefficientamento del sistema depurativo, stanziato a giugno 2015. Il termine fissato del 18 settembre 2015 è stato prorogato, una prima volta, al 30 novembre dello stesso anno, poi al 30 giugno 2016 ed ora a fine settembre 2016. «È la terza proroga in un anno – lamenta Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, intervenuta su questo tema solo pochi giorni fa -. La Regione Calabria continua ad agire rinviando il problema. Mi chiedo, a questo punto, se abbia invece avviato le dovute verifiche per individuare le responsabilità sui ritardi da parte dei Comuni rispetto ai lavori da effettuare sugli impianti. La delibera 182 del 3.6.2015 con cui si stanziavano oltre 8milioni di euro, prevede la possibilità da parte della Regione di revocare il finanziamento in caso di negligenza ed inadempimenti. Rimanendo d'accordo sul fatto che questi fondi sono necessari per tamponare un'emergenza e come si legge nella stessa delibera "garantire il rapido avvio degli interventi... in vista dell'imminenza della stagione balneare al fine di scongiurare il verificarsi di criticità dello stato qualitativo delle acque marino-costiere e affrontare adeguatamente le esigenze legate ai carichi estivi”, non si intravede da parte della Regione Calabria nessun impegno affinché i Comuni rispettino tale convenzione, anzi si continuano ad allungare i tempi oltre la fine della stagione estiva. Questi erano finanziamenti concessi in urgenza, così come gli ulteriori 6milioni di euro stanziati nelle scorse settimane. Con la stessa urgenza – conclude l'eurodeputata – si sarebbero dovuti avviare concretamente i lavori di manutenzione, così non è stato e il risultato è sotto gli occhi di tutti i frequentatori delle coste calabresi».

Depurazione in Calabria, Ferrara (M5S): “Dalla Regione solo provvedimenti tampone”

“A che punto è la depurazione in Calabria? Non è facile capirlo nonostante i finanziamenti emergenziali da parte della Regione Calabria che, come già avvenuto lo scorso anno, vengono erogati ai comuni costieri solo a giugno inoltrato quando ormai qualsiasi intervento sugli impianti obsoleti o non funzionanti che caratterizzano tantissimi comuni calabresi, sono totalmente inutili”. L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, su questo tema, fin dal suo insediamento a Bruxelles, sta tenendo alta l’attenzione mantenendo una comunicazione costante tanto con il Dipartimento regionale competente, quanto con i Comuni che hanno beneficiato dei finanziamenti pubblici, al fine di comprendere qual è lo stato dell’arte dei lavori di riefficientamento e riqualificazione degli impianti. “Fra pochi giorni – informa la parlamentare europea – scadranno i tempi della seconda proroga concessa dalla Regione ai Comuni per la messa in funzione degli impianti depurativi. Ci risulta che solo alcuni dei Comuni beneficiari degli 8 milioni di euro stanziati nel giugno 2015 hanno effettivamente concluso i lavori. Negli scorsi giorni l’assessorato regionale all’Ambiente ha stanziato ulteriori 6 milioni e mezzo per affrontare la stagione, già bella e iniziata, ‘in sicurezza’. La Regione dimostra ancora una volta di affrontare un problema ormai strutturale per il nostro territorio con interventi tampone. Non c’è un piano efficiente – continua Ferrara – che possa porre la parola fine alla crisi del sistema depurativo calabrese. Una crisi che non si può risolvere partendo dai comuni costieri. Come Movimento 5 Stelle ci siamo fatti promotori di una proposta concreta per arrivare finalmente ad una soluzione del problema, ovvero una gestione pubblica del comparto che garantisca i principi di efficacia ed efficienza, ma anche un’assoluta trasparenza nell’uso dei fondi indiretti, un monitoraggio costante degli impianti i quali devono essere sottoposti a un piano speciale di adeguamento oltre che, una necessaria mappatura subacquea per individuare gli scarichi abusivi e non censiti. In Calabria si sono investiti, male, 200 milioni di euro. Fondi pubblici destinati alla depurazione spesi nella totale opacità. Non mi sembra – conclude Ferrara -  ci sia un impegno reale e strutturale, da parte di questo governo regionale, al fine di rendere il sistema depurativo calabrese funzionante. A rimetterci è l’immagine del territorio che potrebbe vivere di turismo e invece ogni anno fa bella mostra di chilometri di costa non balneabile, ma ancor di più, questa gestione scellerata va contro la salute degli stessi cittadini calabresi come abbiamo ampiamente dimostrato con i campionamenti effettuati con il progetto Punto zero acqua”.

I dubbi di Mangialavori: "Tardivo lo stanziamento per la depurazione"

"La Regione Calabria stanzia sei milioni di euro per la depurazione in Calabria. La notizia - è il giudizio del consigliere regionale Giuseppe Mangialvori - sarebbe interessante, se non fosse datata 14 giugno. È evidente che tra pubblicazione dei vari atti, procedure d’appalto e molteplici adempimenti, difficilmente la somma potrà essere realmente utilizzata alla bisogna. L’auspicio è che tale stanziamento sia realmente e per intero utilizzato. Anche se, considerata la complessità delle emergenze e i tempi ristretti al pieno avvio della stagione estiva non è scontato che ciò accada. Una considerazione sorge spontanea". "Ma come è possibile - si domanda il coordinatore provinciale di Forza Italia a Vibo Valentia - che della questione-depurazione la Regione Calabria se ne accorga soltanto a metà giugno? Se lo scorso anno c’era l’esimente di una compagine di governo che si era insediata da poco, quest’anno, tale tardività nella programmazione appare di dubbia giustificazione politica. Insomma, la celerità e la capacità di stabilire un ordine di priorità d’intervento non sembrano caratterizzare l’operato dell’Esecutivo. Intanto, sugli interventi organici sul sistema in questione non si registra alcun passo in avanti". Eppure, la programmazione, l’efficientamento, la razionalizzazione di un settore così importante per le comunità (per gli equilibri ambientali e il riflessi sull’offerta turistica), risultano obiettivi - è la considerazione finale di Mangialavori - non più eludibili". 

Depurazione, "128 i Comuni calabresi in infrazione UE": le proposte M5S

"Se nel 2012 erano 18 i Comuni calabresi in infrazione europea per la mala depurazione, nel 2016 siamo a quota 128". Il dato allarmante è solo uno dei tanti aspetti negativi trattati questa mattina dall'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, nel corso di una conferenza stampa a Cosenza. Accanto a lei il portavoce alla Camera Paolo Parentela, Domenico Miceli consigliere comunale di Rende ed il candidato a sindaco di Cosenza Gustavo Coscarelli. "È un anno ormai che monitoriamo costantemente la situazione dei sistemi depurativi della nostra regione, abbiamo contattato tutti i 128 comuni interessati dalla procedura d'infrazione e di questi solo in 11 hanno risposto alla nostra richiesta di chiarimenti". Non solo una gestione scellerata dunque, ma si denuncia anche la scarsa trasparenza degli Enti nel fornire informazioni dovute tanto ai cittadini, quanto ad una carica istituzionale che le richiede ufficialmente". "La Regione – afferma la Ferrara -  stanzia solo a giugno 2015, 8 milioni di euro per i Comuni costieri, uno dei tanti interventi tampone arrivato fuori tempo massimo. Un intervento emergenziale che alla fine si è spalmato lungo il tempo con 2 proroghe, di cui l'ultima con scadenza giugno 2016, appunto. 114 i Comuni costieri che hanno richiesto il finanziamento che va ad aggiungersi agli oltre 200 milioni di euro che dal 2000 la Calabria ha ricevuto per il comparto depurativo. Solo alcuni di questi Comuni rispondono alle nostre sollecitazioni e le risposte sono sconfortanti. Pochissimi quelli che effettivamente dichiarano la conclusione dei lavori di riefficientamento entro i tempi previsti, altri lamentano i soliti ritardi atavici e altri ancora, pur avendo trasmesso correttamente le documentazione richiesta, si sono visti negare il finanziamento". Fa un'analisi su quanto fatto anche a livello nazionale Paolo Parentela il quale sottolinea come siano "sempre i cittadini a dover pagare per una gestione politica assolutamente anti economica oltre che decisamente scadente. Un Governo, quello targato Renzi, che blocca addirittura i fondi Cipe destinati alla depurazione perché non è in grado, o non ha la volontà, di approvare un decreto attuativo". Il focus sul Consorzio Valle Crati lo fa Domenico Miceli che si scaglia contro l'amministrazione Manna che non controlla la corretta gestione del depuratore consortile né conosce gli atti che il Consorzio sta producendo, pur essendo parte integrante del Cda dello stesso. Sulla stessa linea di forte critica rispetto alla mala gestione degli impianti è Gustavo Coscarelli. Non solo proteste. Il Movimento 5 Stelle offre delle proposte di risoluzione: una gestione pubblica del comparto che garantisca i principi di efficacia ed efficienza, assoluta trasparenza nell'uso dei fondi indiretti, monitoraggio costante degli impianti i quali devono essere sottoposti ad un piano speciale di adeguamento oltre che, una necessaria mappatura subacquea per individuare gli scarichi abusivi e non censiti. Sono solo i cittadini a dover pagare le violazioni portate avanti da chi invece ha gestito il settore fino ad oggi. Non solo in termini economici, ma, soprattutto, in termini di salute pubblica e di mancato sviluppo del territorio.

 

 

 

Depurazione inefficiente: sanzionati i titolari degli impianti

Militari della Capitaneria di Porto, nell'ambito dei controlli programmati per tutelare l'ambiente, hanno appurato che i depuratori comunali di Giffone e Maropati, in provincia di Reggio Calabria, erano inefficienti. Coordinati dalla magistratura di Palmi, gli uomini della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, nello specifico, addebitano ai soggetti responsabili delle strutture l'irregolarità delle procedure necessarie a depurare, prima di scaricare i reflui nei corsi d'acqua convergenti nel fiume Mesima e successivamente nel mare. Contestualmente, sono state elevate quattro sanzioni amministrative di importo compreso fra 6 mila e 60 mila euro.  

Depurazione, Mirabello chiede lumi ai commissari di Ricadi

“Da notizie di stampa e dopo rilievi che ho personalmente effettuato, ho appreso che la rete depurativa del comune di Ricadi continua a manifestare importanti elementi di criticità”. È quanto afferma il presidente della Commissione Sanità Michele Mirabello che spiega “tale situazione sta destando notevoli allarmismi e numerose proteste da parte di turisti e operatori del settore turistico. In particolare mi è giunta notizia che la stazione di sollevamento dei reflui urbani situata a Santa Maria di Ricadi è ancora in preoccupante stato di manutenzione. Proprio per questo – aggiunge l’esponente del Pd - ho ritenuto necessario, nella mia veste istituzionale e in primis da cittadino, chiedere delucidazioni, attraverso una lettera inviata ai commissari del comune di Ricadi, su come sono stati gestiti, o come verranno gestiti, i fondi  messi in campo al fine di provvedere ai lavori necessari per l’efficientamento degli impianti.  Il comune di Ricadi – conclude Mirabello - infatti ha stipulato in data 3 luglio 2015 un’apposita convenzione con la Regione Calabria relativa alla ‘Delibera di Giunta Regionale n: 182 del 03/06/2015. Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani ricadenti nei comuni costieri della Regione’,  convenzione finalizzata all’erogazione di un importo di euro 199.999,80 euro destinati appunto,  alla manutenzione degli impianti”.

Ambiente, Nicolò (FI) richiama Oliverio alle sue responsabilità: "Basta lagne"

“Basta con gli annunci che sanno ancora di campagna elettorale e con la politica dello scaricabarile e della ‘lagna’. Sui rifiuti, e su altre questioni chiave che condizionano lo sviluppo della nostra terra, il presidente Oliverio non può più tergiversare e sarebbe bene recuperare quanto di buono fatto nella breve passata legislatura, mettendo da parte polemiche strumentali che lasciano il tempo che trovano”. E’ quanto afferma il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò, facendo seguito alle dichiarazioni rese dal presidente Mario Oliverio all’assemblea dei sindaci tenutasi oggi a Lamezia Terme. “Il Governatore – aggiunge Nicolò- ha parlato di un ritardo che ci costa 80 milioni di euro all’anno sotto forma di sanzioni da parte della Comunità europea per la cattiva gestione della depurazione (40 milioni di multa all'anno) e dei rifiuti (40 milioni). Ebbene, a fronte di questa situazione, vorremmo capire cosa concretamente si propone di fare per invertire la rotta ed assicurare un cambiamento effettivo. Le preoccupazioni e gli interrogativi restano sul tavolo: il presidente Oliverio esprime la necessità di responsabilizzare i Comuni calabresi e  rafforzare la differenziata e di costruire un circuito virtuoso che si fondi su un'impiantistica moderna, con impianti a impatto zero e capaci di produrre ricchezza. Ma, ad oggi, a parte le belle parole, non c’è stata un’azione concreta che sia andata nella direzione di mettere mano a quelli che lui stesso definisce ritardi atavici della Regione, emergendo, infatti, che non è stata impressa alcuna svolta in un settore che è strategico ed importante non solo per le ragioni annunciate in conferenza stampa, ma soprattutto per la salute pubblica". "Ancor di più- rileva Nicolò-, con l’estate che è già in fase avanzata, il problema si tocca con mano e chiediamo pertanto ad Oliverio, che invece insiste su promesse future, di dirci piuttosto cosa sia stato fatto in questo lasso di tempo in cui si è bruciato un anno di legislatura”. Aggiunge Nicolò: “E’ da tempo, infatti, che ho richiesto in sede di conferenza di capigruppo, di aprire una discussione in Aula in materia di ambiente e rifiuti anche per avviare un chiaro percorso programmatico. Si sarebbero dovuti scongiurare per tempo i rischi delle continue emergenze che peraltro si acuiscono durante la stagione estiva. Oliverio, invece, ha lasciato correre in modo improduttivo, nonostante avesse annunciato lo sblocco di cinquantasei milioni di euro per manutenere gli impianti esistenti nella prospettiva, anche questa solo propagandata, di un intervento strutturale per impianti tecnologicamente avanzati e moderni con l’aumento anche della raccolta differenziata più del doppio rispetto all’attuale". Suona pertanto  anomalo che solo adesso si ricordi –conclude Alessandro Nicolò-, dei ritardi e del prezzo oneroso che siamo costretti a pagare". 

 

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