Brognaturo, sequestrata dal Corpo forestale una discarica abusiva: denunciata una persona

Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Serra San Bruno hanno denunciato una persona per aver contribuito in maniera fattiva alla realizzazione di una discarica abusiva in località La valle del Comune di Brognaturo. Il sequestro dell’area si è reso possibile grazie ad un’attività d’indagine effettuata con l’ausilio di apposito sistema di videosorveglianza accuratamente collocato dagli uomini della Forestale. La zona in questione, difatti, era oramai attenzionata da alcuni mesi proprio per il continuo abbandono di rifiuti e per il verificarsi di incendi dolosi. L’attività posta in essere ha così permesso di accertare che il segnalato aveva, con la sua condotta di continuo abbandono di rifiuti, concorso in maniera attiva alla realizzazione della discarica in questione, avente un’estensione di circa 150 metri quadri e costituita da rifiuti di vario genere quali ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, pneumatici, rifiuti solidi urbani, rifiuti di origine vegetale, plastica, vetro, ecc.. Inoltre, grazie alla stessa attività è stato possibile contestare ad altre sette persone sanzioni amministrative per un importo pari a 7.500 euro poiché responsabili, anch’esse nella stessa area, per l’abbandono occasionale di rifiuti.

 

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Corpo forestale individua una discarica abusiva: denunciato il sindaco di Falerna

Il Corpo forestale dello Stato ha provveduto a sequestrare un’area di circa 5mila metri quadrati usata come discarica abusiva e ha denunciato il sindaco di Falerna Giovanni Costanzo. I sopralluoghi, effettuati dopo una segnalazione, hanno fatto emergere la presenza di rifiuti speciali provenienti da lavori di scavo e di demolizione di manufatti edili (mattoni, calcinacci, piastrelle e asfalto). In particolare, gli agenti hanno riscontrato la mancanza di autorizzazioni per lo smaltimento di rifiuti ed hanno verificato come il terreno, sebbene intestato dal punto di vista catastale all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Lamezia Terme, fosse in uso al Comune di Falerna.

Sequestrata l'isola ecologica di Serra San Bruno

Si sta eseguendo in questi minuti il sequestro dell'isola ecologica di Serra San Bruno. Le ipotesi di reato contestate sono realizzazione di discarica abusiva e violazione della normativa paesaggistica.  Il provvedimento è stato adottato sulla scorta delle informative inoltrate dal Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato di Serra San Bruno. In base al contenuto delle stesse, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha deciso di disporre ulteriori accertamenti. Sul posto, per l'attuazione della misura giudiziaria sono presenti gli uomini del Comando Stazione  della Forestale di Serra San Bruno, i colleghi della sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura vibonese e quelli del Servizio Tutela ambiente. L'area, originariamente, era stata concepita per lo stoccaggio della differenziazione dei rifiuti. 

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Sequestrata una discarica abusiva: 10 persone indagate per gravi violazioni ambientali

Nell’ambito di un’attività finalizzata alla repressione di illeciti ambientali sul territorio, condotta dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, le Fiamme Gialle della dipendente Sezione Operativa Navale di Corigliano Calabro, hanno identificato i presunti responsabili di aver realizzato una discarica abusiva sui terreni privati nello stesso Comune di Corigliano Calabro. L’indagine è stata svolta in esecuzione di un’attività hanno sequestrato due terreni privati e contigui per un estensione complessiva di circa 9.000 metri quadrati, sui quali hanno accertato l’impiego di rifiuti speciali utilizzati per l’elevazione del naturale piano di campagna, per un totale di circa 9.700 metri cubi di materiale. All’esito delle prime indagini, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria quattro persone, dipendenti di una nota società nella cantieristica, per gravi violazioni ambientali. I finanzieri, dopo successivi approfondimenti, hanno identificato ulteriori responsabilità di due distinte società, operanti nel settore dell’edilizia e delle cave. I rifiuti costituiti da materiali di risulta provenienti da demolizioni, ristrutturazioni di edifici e bonifica di canali di scolo, venivano scaricati sul suolo privato, adibito abusivamente a discarica, con il consenso, previo pagamento, dell’affittuario e del proprietario, i quali avevano in progetto la realizzazione di manufatti sulla medesima area. Le analisi tecniche del terreno hanno consentito di accertare, oltre all’esatta classificazione del tipo di rifiuto, la presenza di idrocarburi pesanti, con una concentrazione superiore ai valori tabellari previsti per legge. I Finanzieri hanno, inoltre, accertato che il materiale di risulta, illecitamente smaltito sul terreno privato, anziché essere correttamente conferito in discariche autorizzate o in siti di stoccaggio appositamente individuati, veniva venduto ai privati consenzienti, in quanto economicamente più conveniente rispetto all’acquisto di inerti per riempimento. A conclusione delle indagini, l’Autorità Giudiziaria competente ha emesso 10 avvisi di garanzia. Il conferimento fraudolento di rifiuti di ogni tipo, oltre a danneggiare gravemente l’ambiente, nuoce al regolare funzionamento dei mercati e sottrae opportunità e lavoro alle imprese oneste che rispettano le regole.

 

Ennesima discarica abusiva a Lamezia: Forza Nuova sollecita l'intervento della Regione

"Pongo all’attenzione dell’Amministrazione comunale di Lamezia erme e di tutti gli organi competenti - scrive in una nota Bruno Spatara, segretario provinciale di Forza Nuova - l’esistenza sul nostro territorio dell’ennesima discarica abusiva, creata dall’inciviltà e dalla totale assenza di senso civico di alcuni cittadini. Noi di Forza Nuova siamo stati avvicinati ed allertati per questa grave situazione dai componenti dell’associazione Easyshot softair Lamezia che ci ha segnalato, nel cuore della bellezza naturale del Parco Mitoio e precisamente nella zona denominata Difesa, questa discarica dove, da noi stessi effettuato un sopralluogo, abbiamo visto depositato di tutto, dal pericoloso eternit a tutta una serie di rifiuti speciali quali copertoni ed altri ingombranti, un tristissimo scenario che deturpa una delle più belle zone della Calabria. A parte la sacrosanta denuncia che pongo all’attenzione di tutti gli interessati, non riesco proprio a comprendere - sostiene Spatara - come mai,dal momento che  sono una moltitudine le discariche abusive che ormai vengono create e scoperte in Calabria, come mai la Regione non procede ad una completa bonifica di tutte le zone investite da questa problematica? Il Governatore Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo hanno l’obbligo di procedere nel più breve tempo possibile per effettuare le bonifiche urgenti. Sono stati stanziati per questo fondi europei attraverso il Cipe, circa 40 milioni di euro, ed ancora neppure un centesimo è stato speso per ovviare a tali interventi. Invitiamo il Sindaco Paolo Mascaro a sollecitare presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Calabria un celere intervento per bonificare tutte queste zone invase da  una serie di rifiuti speciali,nocivi all’uomo ed all’ambiente. Non se  può più infatti di scoprire giorno dopo giorno discariche abusive a cielo aperto che rischiano - termina la nota - di far diventare le nostre bellezze naturali in luoghi di degrado e di assoluto pericolo". 

Sequestrata area demaniale adibita a discarica abusiva

Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, ha sequestrato, nella fascia tirrenica della provincia di Catanzaro, una vasta area di demanio marittimo di circa 80.000 metri quadrati, per violazione delle norme in materia ambientale. La maggior parte dei rifiuti era costituita da intere demolizioni di strutture in cemento armato, recinzioni metalliche arrugginite, pneumatici usati, lastre di cemento bitumato, elettrodomestici fuori uso e loro parti ed infine un rudere in muratura, lamiera e legno, in totale stato di abbandono. All’esito dei sopralluoghi effettuati dalle Fiamme Gialle, si riscontrava, apparentemente, la presenza di una notevole quantità di materiali speciali “non pericolosi”, tuttavia i tecnici intervenuti hanno disposto che, in sede di rimozione e rispristino dei luoghi, la ditta incaricata dovrà eseguire comunque analisi chimiche degli stessi materiali al fine di verificarne la nocività. Successivamente, si procederà ad un’indagine di caratterizzazione preliminare volta a verificare l’eventuale superamento delle cosiddette "Concentrazioni Soglia di Contaminazione", nell’ambiente interessato. L’abbandono sconsiderato di rifiuti di ogni tipo, oltre a danneggiare gravemente l’ambiente, nuoce al regolare funzionamento dei mercati e sottrae opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole. L’area in questione, così come gran parte di quelle interessanti le coste calabre in generale, rappresenta, dal punto di vista naturalistico e ambientale, un territorio di notevole valore ed interesse, nonché costituisce habitat ideale per la sosta di numerose specie di uccelli migratori in transito nel Mediterraneo.

 

Sequestrata in Calabria altra discarica abusiva di rifiuti speciali

La Guardia di Finanza continua nella sua opera di prevenzione e repressione di reati ambientali ed ha effettuato il sequestro di una discarica abusiva, in cui vi era depositato materiale di ogni tipo come bombole di gas, bottiglie in plastica e vetro, alluminio, bidoni di carburante vuoti, resti di autovetture abbandonate e materiali ferrosi trovati, tra l’altro, in avanzato stato di ossidazione. Quello che può essere definito un vero e proprio "monumento" dell’illegalità ambientale è stato rinvenuto sulla costa tirrenica in provincia di Cosenza, in una nota località turistica, dove i rifiuti speciali, così come definiti dall’art. 7 del D.Lgs. 22/97, erano depositati su un’area di circa 650 metri quadrati e abbandonati in evidente stato di deterioramento. Il ritrovamento è avvenuto grazie a dei controlli effettuati dagli uomini della Guardia di Finanza cosentina che si sono ritrovati di fronte al classico scenario di degrado che contraddistingue i luoghi utilizzati per smaltire irregolarmente i rifiuti. Una serie di appostamenti, svolti anche in orari notturni, hanno consentito di individuare i mezzi di trasporto utilizzati da una ditta individuale intestata ad un imprenditore che ripetutamente raccoglieva rifiuti e resti di attività industriali e li depositava illecitamente. L’area è stata posta immediatamente sotto sequestro ed il responsabile della ditta e il proprietario del terreno sono stati denunciati all’Autorità Giudiziari per violazione dell’art. 256 del D.lgs. 152 del 2006. Rischiano l’arresto da 1 anno a 3 anni, un’ammenda fino a 52.000 euro vista la notevole pericolosità dei materiali abbandonati e saranno obbligati alla bonifica del terreno smaltendo i rifiuti accumulati tramite soggetti abilitati dalla legge. 

Sequestrata discarica rifiuti speciali: denunciati imprenditore e proprietario del terreno

La Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, ha individuato e sequestrato in Provincia di Cosenza una discarica a cielo aperto adibita a deposito di rifiuti speciali costituiti in prevalenza da tubi in plastica, materiale elettrico e blocchi di cemento. Si tratta di rifiuti derivanti da lavori di ristrutturazione svolti da una società di costruzioni il cui abbandono illecito ha creato una situazione di forte degrado dell’ambiente circostante con rischio di danni irreversibili alle falde acquifere. Grazie ad una serie di sopralluoghi e di appostamenti, i militari della Guardia di Finanza hanno appurato che i materiali di scarto venivano caricati su camion in un cantiere e poi venivano scaricati illecitamente. L’attività di indagine ha permesso ai finanzieri di risalire agli autori della condotta illecita ed alla loro denuncia all’Autorità Giudiziaria per le violazioni previste dal D.lgs. 152/2006. Le persone denunciate sono il rappresentate legale della società di costruzioni produttrice dei rifiuti ed il proprietario del terreno dove avveniva l’accumulo degli stessi senza alcuna autorizzazione. Le violazioni commesse prevedono l’arresto da 6 mesi a due anni ed un’ammenda fino a 26.000 euro. Oltre a ciò, i responsabili dovranno provvedere al ripristino dei luoghi provvedendo a bonificare l’intera area. A conclusione dell’attività, i militari hanno proceduto al sequestro del terreno usato come discarica, esteso per circa 800 metri quadrati, provvedendo alla sua delimitazione per evitare il ripetersi di scarichi illegali di detriti.

 

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