Sorpresi ad innaffiare una piantagione di cannabis, due fratelli in manette

I carabinieri dell’Aliquota operativa della Compagnia di Vibo Valentia, della locale Stazione e dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” hanno arrestato due fratelli, Leonardo e Giuseppe Fazio di 40 anni, accusati di coltivazione di stupefacenti.

Gli arresti sono stati eseguiti nel corso di un servizio, finalizzato a contrastare la coltivazione di sostanze stupefacenti, effettuato nelle campagne della frazione Longobardi di Vibo Valentia.

Durante le attività, i militari hanno sorpreso i due mentre erano intenti ad annaffiare con un tubo collegato ad una cisterna trasportata su un mezzo furgonato, due piantagioni composte da poco meno di 400 piante di altezza variabile tra 1 e 2 metri.

Lo stupefacente è stato sequestrato, per gli arrestati, invece, si sono aperte le porte della casa circondariale di Vibo Valentia.  

 

Operazione "Cannabis farm", maxi sequestro di droga nel Vibonese

I finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno individuato nel comune di Pizzo Calabro, una vastissima piantagione di marijuana di tipo "skunk".

La coltivazione, effettuata in 20 serre installate su un appezzamento di terreno di oltre un ettaro, interessava un totale di 89.624 piante di varie altezza, gran parte delle quali già giunte a fioritura e pronte per essere sottoposte alla successiva fase di essiccazione.

 Al momento del blitz, le fiamme gialle hanno sorpreso sette persone intente a coltivare parte delle innumerevoli piante presenti. I sette, G.D., di 43 anni; P.M., di 34 anni; D.T., di 34 anni originario del Mali; B.A., di 24 anni, originario della Guinea; T. M., di 32 anni; K.B., di 33 anni e T.S., di 35 anni (gli ultimi tre tutti originari della Costa d'Avorio) sono stati tratti in arresto in flagranza di reato e associati alla casa circondariale di Vibo Valentia.

Oltre alle 20 serre, i militari hanno scoperto un'estesa area già predisposta per l'impianto di ulteriori 3200 piante, posizionate in vivaio in appositi contenitori di polistirolo.

Quella scoperta è una vera e propria azienda agricola, strutturata e munita di ogni elemento produttivo necessario per la coltivazione e la successiva distribuzione dello stupefacente: teli, mezzi, utensili, un capillare ed ingegnoso sistema di irrigazione automatico, aeratori, un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, buste, bilance di precisione e ben 5 braccianti di nazionalità extraeuropea, regolarmente pagati per lo svolgimento delle mansioni loro affidate.

In prossimità della piantagione, i finanzieri hanno scoperto anche l'esistenza di una casa colonica che, formalmente disabitata, era in realtà adibita sia allo stoccaggio e all'essiccazione della marijuana sia ad abitazione per gli addetti agli illeciti lavori.

In esecuzione di quanto disposto dal P.m. di turno presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, i militari hanno proceduto all'arresto delle sette persone trovate sul posto ed al sequestro dell'intera piantagione, di un ingente quantitativo di stupefacente già essiccato e di tutta l'attrezzatura scovata.

L'Autorità giudiziaria ha disposto, inoltre, previa opportuna campionatura, l'estirpazione e la distruzione delle piante di canapa indiana.

Le coltivazioni, a fioritura completa, avrebbero prodotto circa 8 tonnellate di marijuana.

Lo stupefacente, una volta essiccato ed immesso sul mercato, avrebbe fruttato un profitto, pari ad almeno 20 milioni di euro.

Getta nel water la droga e si scaglia contro un poliziotto, arrestato

Al termine di un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, gli agenti del Commissariato di Rossano hanno tratto in arresto Z.A., di 43 anni.

Nel corso di una perquisizione a casa dell'uomo, i poliziotti hanno rinvenuto due bilancini di precisione ancora impregnati di marijuana ed oltre mille euro in banconote di piccolo taglio.

Durante le operazioni di sequestro, il 43enne si sarebbe scagliato contro i poliziotti per evitare che la droga, verosimilmente marijuana, che aveva prelevato dal comodino e gettato nel water venisse recuperata prima di azionare lo scarico.

Nella colluttazione uno degli agenti ha riportato delle ferite, dichiarate guaribili in 7 giorni.

Al termine delle attività di rito, su disposizione dell'autorità giudiziaria, Z.A. è stato posto agli arresti domiciliari.

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Liberati i due coniugi arrestati per detenzione di sostanze stupefacenti

Al termine dell’udienza di convalida tenuta oggi, il gip del Tribunale di Palmi ha disposto la liberazione di Antonino Papasergio e Annalisa Spirlì.

I due coniugi erano stati arrestati l’1 giugno scorso (per legge la notizia clicca qui), dopo essere stati trovati, durante una perquisizione domiciliare, in possesso di alcune dosi d'hashish e cannabis.

La decisione è stata assunta al termine dell’udienza di convalida, nel corso della quale l’uomo avrebbe precisato che lo stupefacente rinvenuto era destinato al suo occasionale uso personale.

I due, difesi dagli avvocati Davide Vigna e Carlo Bonaro, sono stati, quindi, rimessi in libertà per assenza di elementi certi dai quali desumere la sussistenza dell’ipotesi di reato, posto che, come rilevato dagli stessi legali, lo stupefacente non era occultato, né suddiviso in dosi, né accompagnato dalla presenza di strumenti finalizzati al confezionamento, ovvero di altri elementi idonei a far presumere che la sostanza fosse destinata allo spaccio.

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Blitz antidroga nel Vibonese, tre persone ai domiciliari

Blitz nella notte da parte dei carabinieri della Compagnia di Tropea, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, a carico di tre persone residenti a Nicotera, nel Vibonese.

Per gli investigatori i tre arrestati sarebbero responsabili della gestione di una rete di spaccio, attiva a Nicotera Marina.

I particolari dell'operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle 11 presso il Comando provinciale dell’Arma.

 

Droga nascosta in casa, 25enne finisce in manette

Un 25enne di Amantea, è stato arrestato dai carabinieri della locale Stazione, con l’accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.

L'arresto è stato eseguito nel corso di una perquisizione domiciliare, durante la quale i militari hanno rinvenuto 170 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Una volta sequestrato lo stupefacente, gli uomini dell'Arma hanno fatto scattare le manette attorno ai polsi del giovane che, terminate le formalità di rito, su disposizione del Sostituto di turno presso la Procura di Paola, è stato posto ai domiciliari.

 

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Droga in casa, marito e moglie in manette

Due coniugi di Palmi, Antonio Papasergio ed Annalisa Spirlì di 41 e 44 anni, sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Gioia Tauro, dopo essere stati sorpresi in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’arresto è scaturito in seguito ad una perquisizione presso il domicilio della coppia.

Nel corso delle ricerche, i poliziotti hanno rinvenuto una tavoletta d’hashish del peso complessivo di 54 grammi e quattro involucri contenenti, complessivamente, poco più di quattro grammi di cannabis indica essiccata.

Dopo aver sottoposto al vaglio dei laboratori della polizia scientifica il materiale trovato, gli agenti hanno tratto in arresto la coppia, con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’autorità giudiziaria, i due sono stati posti ai domiciliari.

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Armi e droga, intera famiglia finisce in manette nel Vibonese

Un’intera famiglia, accusata di detenzione di armi illegali, munizioni e sostanza stupefacente, è finita in manette nella frazione Caroniti di Joppolo, nel Vibonese.

A cadere nella rete dei carabinieri della Compagnia di Tropea e della Stazione di Joppolo,  sono stati: Antonio Taccone di 59 anni, Domenica Calabrese di 54 anni ed i loro due figli, Salvatore e Francesco, rispettivamente, di 30 e 20 anni.

L’arresto è scattato in seguito ad una perquisizione domiciliare nel corso della quale  in un capanno e in un bidone interrato sotto un balcone dell’abitazione, i militari hanno rinvenuto 19 involucri sigillati di marijuana, per un peso complessivo di 220 grammi; due pistole semiautomatiche calibro 7.65, con matricola abrasa; un  revolver calibro 22 ed 86 proiettili.

Una volta sequestrato il materiale, gli uomini dell’Arma hanno stretto le manette attorno ai polsi dei 4 componenti la famiglia Taccone che, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti in carcere, in attesa del rito direttissimo.

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