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Chiaravalle. I consiglieri di minoranza chiedono al prefetto di intervenire sulla situazione acqua

I cittadini di Chiaravalle non possono stare certamente tranquilli e utilizzare l’acqua erogata dall’ente Comune per usi civili, né sanitari. In un rimbalzo di ordinanze di divieto d’uso e di revoca di ordinanze precedenti, negli ultimi mesi, i chiaravallesi hanno capito poco e continuano a capire meno riguardo alla possibilità di poter utilizzare l’acqua pubblica per gli scopi per cui e preposta. Il sindaco Donato parla di comunicazioni dell’ASP di Catanzaro, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, inviate dopo aver effettuato le analisi dovute per legge, che il comune può solo subire, visto che, per quanto riguarda le competenze comunali, tutto è stato espletato sin dal giorno dell’insediamento. La minoranza non ci sta e accusa il sindaco di aver affrontato con leggerezza tutta la situazione, limitandosi a pubblicare sull’Albo Pretorio le varie ordinanze di non potabilità senza informare direttamente la Casa della Salute e i gestori di attìvità pubbliche che usano l’acqua per la lavorazione di prodotti che vengono consumati dalla popolazione. Secondo i consiglieri Neri, Maltese, Maida e Tino il sindaco “sfugge al confronto e respinge tutte le richieste di affrontare la problematica in termini istituzionali, ovvero, investendo della questione il consiglio comunale anche al fine di determinare una consapevolezza condivisa e lasciando spazio all’improvvisazione e alla retorica del complotto che certamente non tranquillizzano la comunità”. Per questi motivi i consiglieri di minoranza hanno deciso di inviare tutta la documentazione al Prefetto di Catanzaro chiedendo “di assumere ogni iniziativa utile per poter pervenire alla certezza della situazione che riguarda la salubrità dell’acqua nel centro abitato di Chiaravalle Centrale e ripristinare condizioni di tranquillità sociale nella comunità fortemente allarmata dal perdurare di tale situazione”.

 Oltre alla questione sulla salubrità dell’acqua i membri della minoranza si sono rivolti al Prefetto anche per chiedere il rilascio di tutti gli atti relativi alla procedura di individuazione ed affidamento del soggetto per la gestione del servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole primarie e secondaria nell’anno scolastico 2016/2017, in modo da poter esercitare adeguatamente la dovuta funzione di controllo.

Chiaravalle Centrale, l'assessore Sergio Garieri replica alla segretaria del Pd: il dissesto? Chieda ai suoi vicini di banco

Riceviamo e pubblichiamo
 
"Scrivo in qualità di consigliere e assessore del Comune di Chiaravalle Centrale. Premetto di non condividere i continui ping pong di comunicati stampa che stanno caratterizzando l'attuale dibattito politico nel nostro paese e che non fanno altro che tediare i nostri concittadini. I problemi seri da affrontare, in questo periodo, sono ben altri. Ciononostante, mi sento in dovere di fornire le mie repliche rispetto alla nota diramata dalla segretaria locale del Pd lo scorso 19 febbraio 2017. Ebbene, le elezioni amministrative del 2016 hanno dato un esito ben definito e chiaro. Chi ha vinto deve governare, anche se con mille difficoltà, e chi, invece, ha perso deve svolgere il suo ruolo di minoranza. Deve, cioè, vigilare sull'operato della maggioranza, proporre una opposizione costruttiva e, quando si discute di una problematica che interessa il bene collettivo, dovrebbe essere unita con l'amministrazione in carica ed affiancarla. Proprio ciò che, allo stato attuale, sta mancando: vedi le varie interrogazioni giornaliere. E' chiaro che ai cittadini interessa più il presente e una precisa programmazione futura, che dia uno spiraglio di luce ai nostri giovani, rispetto a ciò che le passate amministrazioni non hanno mai attuato. Ma, nello stesso tempo, penso non si debba nemmeno dimenticare la storia, ovvero ciò che è successo, negli anni, a partire da Alternativa Democratica 93. Tant'è vero che sembra proprio di essere ritornati indietro nel tempo. Alcuni amministratori dell'epoca, che poi hanno sempre ricoperto ruoli di massimo livello politico (sindaco, vice sindaco, assessore alle Finanze) oggi si sono ritrovati coalizzati nella minoranza. Dunque, se oggi ci ritroviamo con il Comune in dissesto, con la Commissione di liquidazione e con circa 13 milioni di euro di debiti, forse sarebbe il caso che la segretaria del Pd rivolgesse qualche domande proprio ai suoi attuali vicini di banco, e non ad altri. Per quanto riguarda gli eventi degli ultimi anni, mi rendo conto che è stata informata male o che non ha seguito le varie vicende con particolare interesse. E' certamente vero che l'attuale sindaco, persona corretta e onesta, ha avuto, in passato, l'incarico di assessore. Però a me risulta che non abbia terminato il suo mandato, decidendo di dimettersi circa un anno prima perché non condivideva alcune decisioni assunte dall'amministrazione dell'epoca. Per quanto riguarda il sottoscritto, dal 2011 ho sostenuto l'amministrazione Tino, ricoprendo fino al 2014 il ruolo di consigliere delegato. Dal 2014 al 2015 ho ricoperto il ruolo di assessore. La segretaria del Pd deve sapere che vi era un progetto politico ben definito che si era deciso di portare avanti per un completo cambiamento del nostro paese. Ma, nel momento in cui tutto ciò non è stato condiviso dal sindaco dell'epoca e da vari componenti dell'amministrazione, anzi si insisteva su una strada che portava verso il baratro, il sottoscritto non ha esitato, pur essendo di maggioranza e pur percependo l'indennizzo dalla legge stabilito, a interrompere un percorso deleterio per la collettività, andando a presentare le dimissioni insieme ad altri sei consiglieri, con atto notarile datato 16 aprile 2015, anticipando, quindi, di un anno la fine del mandato. Mi sento, quindi, di dare un suggerimento conclusivo alla segretaria del Pd: prima di rilasciare delle dichiarazioni dovrebbe, quantomeno, documentarsi e analizzare con maggiore lucidità gli eventi politici della nostra comunità".
 
Sergio Garieri - assessore comunale di Chiaravalle Centrale  (Ncd)
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Chiaravalle, Neri(Pd): "Il sindaco ponga fine alla campagna elettorale e si metta al lavoro per risolvere i problemi dei cittadini"

“Le elezioni amministrative di Giugno 2016 hanno dato un esito. La volontà popolare ha attribuito ruoli ben definiti. Chi ha vinto le elezioni ha il compito di governare la nostra Chiaravalle e chi ha perso ha il dovere di svolgere al meglio il ruolo di consigliere di minoranza. Un ruolo ben disciplinato dalla norma che assegna  alla minoranza il compito di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti nell’interesse della collettività. Dall’altra parte la maggioranza ha il dovere di ascoltare chi rappresenta una fetta di popolazione( 2/3 del paese ) e di rispondere con chiarezza e trasparenza alle interrogazioni su temi di interesse pubblico. La cosa più importante però, è quella di non sminuire la massima assise cittadina. È in consiglio che il confronto democratico raggiunge la massima espressione. Chi non rispetta tutto ciò dimostra poco riguardo nei confronti del ruolo che ricopre e nei confronti di chi attraverso il voto quel ruolo ha assegnato”.

E’ quanto scrive, in una nota, il consigliere del Partito democratico Emanuela Neri

“Questa la premessa – prosegue l’esponente del Pd - che mi sento di fare a seguito dell’ennesimo intervento fuori luogo che il primo cittadino ha fatto sulla stampa dopo le legittime richieste fatte dai quattro consiglieri di minoranza nel rispetto delle proprie funzioni e nel rispetto di tutti i cittadini”.

In particolare, Neri stigmatizza l’atteggiamento del Sindaco e della sua maggioranza che avrebbero ripetutamente “ignorato” le “interrogazioni” e le “richieste di convocazione di consiglio comunale” avanzate dai consiglieri comunali di minoranza.

“Invece di rispondere e convocare il consiglio – rincara il consigliere d’opposizione – il sindaco si è preoccupato, attraverso comunicati stampa, di continuare un’infinita campagna elettorale. Sembrerebbe interessato più a riempire le pagine dei giornali piuttosto che, se convinto delle proprie azioni, accettare il confronto senza indugi nel luogo preposto.

Sinceramente – prosegue Neri - credo che ai cittadini importi più del presente e delle programmazioni future e non di ripercorrere il passato. Anche perché di quel passato il sindaco stesso e alcuni suoi assessori hanno fatto parte. Hanno ricoperto ruoli e funzioni ( percependo il compenso stabilito dalla legge )  che gli avrebbero permesso di prendere le distanze da ipotetiche scelte che ritenevano sbagliate. Invece la storia ci dice che gli stessi sono rimasti tranquillamente nelle maggioranze fino alla fine dei rispettivi mandati accettando, condividendo e difendendo le azioni di governo di volta in volta intraprese dai Sindaci in carica dell’epoca.

Purtroppo l’assessore Garieri, già assessore nella giunta Tino, e l’attuale Sindaco, assessore nella giunta di centrosinistra a guida Nino Bruno, si sono accorti un pò tardi che le maggioranze da loro sostenute sono state, a loro dire, fallimentari. Perché all’epoca  non si sono dimessi?

Comunque ritengo doveroso che il Sindaco e la sua maggioranza pongano fine alla perenne campagna elettorale mezzo utilizzato al fine di distogliere l’attenzione sui problemi reali rispetto ai quali, come minoranza a nome dei cittadini, vorremmo semplicemente un confronto. Il comune è la casa di tutti. Se il Sindaco – conclude l’esponente Neri - è sicuro delle decisioni e delle azioni intraprese, per quali motivi sfugge ad un democratico confronto nel luogo preposto? Un proverbio dice: male non fare e paura non avere.

Questo atteggiamento che sfugge dal dibattito, induce per forza a pensare che quanto dalla minoranza richiesto potrebbe evidenziare carenze, errori, inesperienza amministrativa e incapacità di confronto di questa maggioranza”.  

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Chiaravalle, la minoranza accusa: “L’amministrazione comunale non vuole controlli”

A seguito della convocazione del Consiglio comunale, fissato per martedì 31 gennaio alle ore 10,30, si sono riuniti i gruppi di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale per “assumere determinazioni atte a fermare il triste declino democratico a cui la nostra città, di radicata tradizione popolare e di alta civiltà politica, è costretta ad assistere dall’atto di insediamento di questa amministrazione”.

“Per l’ennesima volta – sostengono in un documento Gregorio Tino, Giuseppe Maida, Emanuela Neri e Francesco Maltese - nonostante le sollecitazioni delle opposizioni ed in barba ai tanti proclami di una campagna elettorale in cui i termini ‘partecipazione’, ‘trasparenza’, ‘coinvolgimento’ riempivano le pagine di fantasmagorici programmi, si convoca il Consiglio comunale di mattina (alle 10,30), in un giorno infrasettimanale (martedì), quasi a voler impedire la presenza della cittadinanza. Di questo passo ci si può tranquillamente aspettare che la prossima riunione sarà convocata di notte e a porte chiuse!

Il sindaco – affermano i 4 consiglieri di minoranza - non ha inteso riunire la conferenza dei capigruppo per fissare la data e formare l’Ordine del giorno, così come prevede il Regolamento, non ha ritenuto di convocare la competente Commissione consiliare su un problema così importante e delicato che riguarda buona parte della cittadinanza. Autarchicamente ha convocato il Consiglio comunale senza tenere conto dei tempi utili per poter integrare con eventuali proposte migliorative, con il conforto della necessaria istruttoria e dei competenti pareri, il regolamento per l’applicazione  della  definizione agevolata alle ingiunzioni di pagamento, previsto da un Decreto del Governo varato per venire incontro alle difficoltà dei contribuenti”.

A ciò gli esponenti dell’opposizione aggiungono un’altra accusa: “ancora una volta, occorre registrare il maldestro tentativo di annullare le garanzie ed i diritti dei Consiglieri comunali. Infatti, dopo il grave, reiterato, rifiuto alle richieste di convocazione del Consiglio comunale su importanti questioni di pubblico interesse, come la potabilità dell’acqua e la tutela della salute dei cittadini o come la trasparenza e la legittimità di alcuni atti amministrativi, il mancato inserimento nell’attuale Ordine del giorno delle interrogazioni presentante dai consiglieri di minoranza, rafforza il sospetto che l’amministrazione in carica non intenda subire controlli, non voglia confrontarsi sulla gestione della cosa pubblica, non tolleri le azioni di tutela del pubblico interesse che intralciano il proprio agire”.

I gruppi consiliari del Partito Democratico, “Cambiamo Chiaravalle” e “Oltre con Gregorio Tino” si ritengono “pienamente impegnati ad avversare tale gravissima condotta ed impedire il preoccupante detrimento democratico che potrebbe subire la nostra comunità se dovessero perdurare, incontrastati, questi metodi di gestione della Amministrazione in carica”.

Chiaravalle C.le: la minoranza si rivolge al Prefetto

"Si sono riuniti stamattina i gruppi di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale per assumere decisioni idonee a contrastare la gravissima azione del Sindaco Donato, volta a minare violentemente le garanzie ed i diritti dei Consiglieri Comunali, che soffoca la trasparenza e tenta di sopprimere la partecipazione democratica".

E' quanto scrivono in un comunicato i consiglieri comunali Giuseppe Maida, Francesco Maltese, Gregorio Tino ed Emanuela Neri.

"Il rifiuto di convocare il Consiglio Comunale - prosegue la nota -  che si aggiunge a due precedenti episodi analoghi, a seguito di formale ed opportuna richiesta dei consiglieri di minoranza su questioni di enorme rilevanza pubblica come la potabilità dell’acqua e l’attività di controllo su atti gestionali della pubblica amministrazione, rappresenta un gravissimo atto di arroganza volto ad azzerare la dialettica democratica, ad annullare ogni attività di vigilanza politica e sociale e a mortificare l’espressione democratica di oltre 2/3 della comunità chiaravallese. La pervicace resistenza, inoltre, genera un inquietante preoccupazione che deve essere immediatamente fugata nel superiore interesse dell’istituzione municipale: cosa hanno da nascondere il sindaco e la sua maggioranza?"

"Non è il caso in questa sede di richiamare giurisprudenza, circolari ministeriali o interventi dei Prefetti di tutta Italia sulla materia e ci auguriamo che la lettera di rigetto della richiesta di convocazione del Consiglio sia stata concepita autonomamente dal Sindaco e che non ci sia stato il concorso di altri organi amministrativi dell’ Ente, tuttavia - proseguono i consiglieri - giunti a questo punto, è necessario ed indifferibile l’autorevole intervento degli Organi di controllo per ripristinare condizioni di agibilità democratica".

"I Consiglieri Comunali di minoranza, quindi, a conclusione della riunione, hanno deciso di intraprendere, sin dalle prossime ore, azioni forti e concrete che saranno portate all’attenzione e alla valutazione di S.E. il Prefetto di Catanzaro".


 

Chiaravalle, esplode il caso scrutatori. La minoranza: “Palesata l’incapacità di scelta dell’amministrazione”

"Se ci fossero tre premi da assegnare in questa vicenda allora il primo andrebbe sicuramente al sindaco Donato e alla sua maggioranza; il secondo a parte della stampa asservita alle assurde posizioni dell’amministrazione; il terzo ai ‘politicanti della domenica’ che, senza vergogna, sono sempre pronti a salire sul carro del vincitore”. È la premessa di una dura nota diffusa dai consiglieri di minoranza di Chiaravalle Centrale Gregorio Tino, Giuseppe Maida, Emanuela Neri e Francesco Maltese che criticano l’amministrazione comunale dopo la decisione di non eseguire il sorteggio per l’indicazione degli scrutatori da impiegare in occasione del referendum del 4 dicembre.

“Fa veramente sorridere – sottolineano gli esponenti dell’opposizione - che di fronte ai lavori di una commissione, i cui esiti sono certificati dai verbali ufficiali, la maggioranza provi a travisare i fatti, cercando di lavarsi la coscienza e di prendere in giro i cittadini non ammettendo di aver preso l’ennesima cantonata politica ed affidando ad un ‘utile idiota’ una disperata difesa d’ufficio.

Per il sindaco – attaccano - nonché presidente di diritto della commissione elettorale dove 3 membri su 4 sono espressioni della sua maggioranza, risulta davvero difficile spiegare il giorno dopo la figuraccia fatta: 

1. nota diramata alla stampa paventando decisioni già prese giorni prima che l’organo titolato a decidere si riunisse;

2. convocazione della Commissione a ridosso del termine ultimo in modo da non permettere il tranquillo svolgimento dei lavori; 

3. incapacità di arrivare fino in fondo con la scelta del sorteggio.

Tale metodo si che risulta strumentale; animato da un finto populismo, spinto dalla incapacità di scelta di questa debole maggioranza. Tutto – deducono i 4 consiglieri - porta a pensare che la proposta non era dettata dalle finte motivazioni tanto proclamate ma, più che altro, era funzionale a superare una concreta difficoltà interna a gestire le nomine, visto il numero consistente di sostenitori che aspettava di essere nominato... Purtroppo i posti erano solo 25. Dubbio certificato con forza dalla inquietante ed ingiustificata assenza in seno alla commissione dei due componenti effettivi che, dopo essere stati nominati per occuparsi dei lavori della commissione nel primo Consiglio comunale per come previsto dalla legge, si sono dati per dispersi abdicando in favore dei componenti supplenti. 

Purtroppo per loro, però, il maldestro tentativo di buttare fumo negli occhi dei cittadini con finti proclami rappresenta solo l’ennesimo fallimento di questa maggioranza ed in particolare del sindaco che si è trovato a soccombere alla determinazione, alla forza e alla caparbietà dell’unica componente della minoranza, dottoressa Neri che, con una proposta seria, concreta, motivata dalla responsabilità sociale che contraddistingue un vero amministratore che ha il dovere di tutelare le fasce più bisognose e deboli, costringe la maggioranza a ripiegare sul tanto vituperato metodo delle nomine dirette piuttosto che ammettere che la proposta della minoranza era la più giusta.

La nostra- spiegano - era una proposta che avrebbe dato senso alla scelta del sorteggio per altro non prevista dalla norma. Un sorteggio non applicato al solo fine di rimanere nel limbo del non decidere, ma un sorteggio fatto con senso di responsabilità. Estraendo gli scrutatori tra le persone meno abbienti, disoccupati, inoccupati, donne in difficoltà e giovani studenti si sarebbe riempito di contenuti il vuoto creato dai continui e stancanti proclami populistici del sindaco Donato. Un buon amministratore non si preoccupa di rilasciare, un giorno si e l’altro pure, farneticanti dichiarazioni alla stampa ma dimostra con i fatti e con le scelte di non essere insensibile alle necessità delle classi meno agiate ed opera con atti di sostegno, aiuto e vicinanza a chi versa in condizioni di difficoltà economica. Purtroppo però un vecchio proverbio dice: ‘u gurdu on po capiscire u dijuno’.

E ci dispiace di chi, affetto da una grave forma di schizofrenia politica, non essendo riuscito a ritagliarsi un ruolo politico e sociale nella nostra Chiaravalle perché più volte bocciato dal voto popolare, oggi si eleva a difensore ‘leccapiedi’ di chi gestisce il potere e si permette di mandare messaggi distorti ricordando i tempi di un’alleanza politica racchiusa nel nome ‘Progetto Chiaravalle’ che allo stesso – concludono Tino, Maida, Neri e Maltese - è servita per elemosinare un posto in lista, e dallo stesso, il giorno dopo dell’esito elettorale, dimenticata, visto che con una plateale ‘strisciata’ davanti alle porte del nuovo sindaco ha offerto il sostegno dell’amico deputato 5 stelle di turno”.

Chiaravalle Centrale, la minoranza invoca la convocazione del Consiglio comunale

I consiglieri di minoranza del Comune di Chiaravalle Centrale Emanuela Neri, Giuseppe Maida, Gregorio Tino e Francesco Maltese hanno “chiesto per l’ennesima volta la convocazione del Consiglio comunale”.

"La massima Assise – spiegano gli esponenti dell’opposizione - non viene convocata dal 01.08.2016 ma si ritiene che in questi mesi tanti temi di massima importanza andavano discussi. Dopo avere  inoltrato richieste di convocazione più volte non prese in considerazione dalla maggioranza, oggi chiediamo avvalendoci nuovamente dell’art. 39, comma 2 del Tuel la convocazione del Consiglio per discutere i seguenti punti all’odg: 

1. Situazione potabilità acqua servizio idrico e sorgenti pubbliche: determinazioni;

2. D.M. n. 226/2010: approvazione convenzione ATEM Catanzaro - Crotone;

3. Determinazione n. 100 del 5 ottobre 2016 Settore tecnico: valutazioni ed eventuale atto di indirizzo”.

 

 

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Chiaravalle, Neri: “Il sindaco convochi il Consiglio comunale senza se e senza ma”

“Dopo aver appreso nuovamente a mezzo stampa delle dichiarazioni del sindaco Donato e della sua maggioranza non possiamo esimerci dal fare alcune doverose precisazioni. Doverose, sia nei confronti del partito che mi onoro di dirigere da novembre del 2011 e sia nei confronti dei tanti cittadini che hanno manifestato con il loro voto la fiducia nei confronti della lista civica Progetto Chiaravalle promossa e voluta fortemente dalla dirigenza locale del PD”. Ad affermarlo è il consigliere comunale di Chiaravalle Emanuela Neri che aggiunge: “un risultato che ha visto l’elezione di due consiglieri di minoranza che in seno al Consiglio comunale hanno l’obbligo e il dovere politico e morale di svolgere al meglio il ruolo che i cittadini hanno assegnato loro. Consigliere di minoranza, così si definisce chi ha il compito disciplinato dalla legge di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti evidenziando anche gli errori nell’interesse della collettività. In solo poco più di tre mesi – spiega la segretaria del locale circolo democratico - non possiamo che renderci conto amaramente che nella nostra Chiaravalle stenta la capacità di riconoscere il ruolo importante della minoranza che nella dialettica politica, unitamente alla maggioranza, mette un sigillo importante sulle parole democrazia e rappresentanza. Il PD viene tacciato, e riportiamo quanto letto sulla stampa, di incoerenza dal sindaco Donato. Viene un po’ da sorridere se si pensa a quanta incoerenza esiste in frange di questa amministrazione che possono vantare nella loro storia passata non solo una vicinanza al PD quando era partito di governo ma anche e soprattutto, una partecipazione attiva come amministratori. A partire dal primo cittadino Donato che è stato amministratore proprio con il sindaco PD Bruno. Sorridiamo ancora se si pensa che il sindaco ha nella giunta un assessore che è stato protagonista, insieme ad altri, della precedente amministrazione Tino. L’unica verità che si può riconoscere nelle parole del sindaco Donato in conferenza stampa – rileva Neri - riguarda la parte delle battaglie politiche che da quando il PD è all’opposizione, ossia dal 2011, con forza e determinazione ha portato avanti. Sapendo ricoprire il ruolo che i cittadini gli hanno riconosciuto. In seno al Consiglio tramite il consigliere comunale e nello scenario politico tramite il suo segretario, il PD ha saputo con grande senso di responsabilità denunciare ciò che non andava bene dell’allora amministrazione Tino così come oggi continua a farlo nei confronti dell’attuale maggioranza. Questa è coerenza, questa è serietà. Da neo eletto consigliere, ruolo che mi onoro di ricoprire grazie al consenso ottenuto da parte dei miei concittadini, attendo, che così come la legge impone, il nostro sindaco dia risposta ad una ufficiale richiesta di convocazione del consiglio di almeno 1/5 del consiglieri comunali, inoltrata alla sua persona quasi 20 giorni fa. Attendiamo che tale risposta segua la strada dell’ufficialità, la stessa attraverso cui gli è stata trasmessa. Attendiamo, inoltre, una risposta contenente la convocazione della massima assise cittadina perché il sindaco non ha possibilità di scegliere, non può ignorare una legittima richiesta di convocazione, in quanto l’unica verifica da fare è puramente formale e riguarda il rispetto del numero minimo di consiglieri che ne fanno richiesta. La convocazione richiesta ha come oggetto all’o.d.g : ‘CONTINUITA’ AZIONE AMMINISTRATIVA DEL COMUNE – INVITO AL SINDACO AD EMETTERE I DECRETI DI NOMINA DEI RESPONSABILI DI SETTORE’ nessuno ha avuto l’intenzione di sostituirsi al potere in capo al sindaco di nomina dei responsabili. Ma è nella competenza dei consiglieri porre l’attenzione se un’inadempienza crea danno alla collettività rallentando la normale attività della macchina amministrativa comunale. L’oggetto – spiega ancora Neri - dunque non è nè illecito, nè impossibile, ne manifestamente estraneo alle competenze dell'assemblea anzi diventa proprio fondamentale discuterne nel luogo adibito a farlo ossia il Consiglio. Invito l’intera maggioranza a riportare la discussione nei luoghi preposti in tal senso, piuttosto che stare sui social. Inoltre consiglierei al sindaco Donato e all’assessore Foti di non utilizzare il loro acume politico e la loro intelligenza amministrativa nel cercare scuse a sbagli evidenti, ma piuttosto usarle per amministrare bene la nostra cittadina ( esempio lampante gli interventi sulle strisce pedonali vanificate a distanza di pochi giorni dai lavori dell’Anas, il servizio scuolabus, lo stato di avanzamento in merito alla questione casa della salute ecc ecc ). Come PD, unico vero partito che da quando è all’opposizione ha denunciato gli errori delle varie amministrazioni, ci sentiamo di consigliare al sindaco di correggere le eventuali inesattezze che la minoranza di volta in volta solleva, così come ha fatto il giorno stesso per quanto riguarda le nomine dei vari responsabili visto che ha subito proceduto alle nomine e ad avviare l’iter per la ratifica degli atti, altrimenti nulli. Lo invitiamo a farlo per il bene della collettività – è la conclusione - senza provare a giustificarsi sul fatto che in passato altri hanno fatto gli stessi errori. In quanto a dispetto dei tanti cambi di casacca necessari per salire sul carro vincente gli unici attori che non cambiano mai e pagano il prezzo delle decisioni sbagliate sono solo i cittadini che non vivono di passato ma di presente e di futuro”.

 

 

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