Esplosione ordigno a Fabrizia, i lavoratori forestali aderenti alla Cisal si riuniscono: “Condizioni assurde”

La segreteria provinciale della Cisal ha indetto per la terza decade del prossimo mese di gennaio 2017 un’assemblea dei lavoratori forestali di Fabrizia e dintorni. 

Al centro dell’incontro i problemi legati alla loro sicurezza sui cantieri di lavoro sulla scorta anche degli incidenti di cui sono rimasti vittime nei giorni scorsi alcuni di essi in seguito alla deflagrazione di un residuo bellico, apparentemente invisibile ma presente nel sottosuolo,   avvenuta mentre erano intenti a pulire gli alvei degli attigui corsi d’acqua. 

“Il preoccupante episodio dei giorni scorsi – ha detto il segretario Filippo Curtosi nel corso della riunione dell’esecutivo provinciale della Confederazione sindacale di via Luigi Razza – non può passare inosservato anzi è diventato una occasione propizia per ricordare quanto dalla Cisal più volte denunciato proprio sulla non adeguata condizione di sicurezza in cui prestano la propria opera centinaia di lavoratori forestali delle serre vibonesi. 

Le promesse dei tanti dirigenti che si sono susseguiti alla guida dell’Ente che disciplina l’attività dei lavoratori forestali – ha spiegato Curtosi – non hanno mai avuto risposta alcuna per la quasi totale indifferenza manifestata nei confronti di una categoria che è sempre stata relegata negli ultimi posti della classifica. I sacrifici e le rinunce messe in opera non hanno mai rappresentato una concreta attenzione per il vertice dell’Ente che ha sempre preteso il massimo impegno ma nelle condizioni più assurde e disperate. 

È, però, giunto il momento che Calabria Verde si assuma tutte le più piene responsabilità e avvii un più avanzato  sistema di tutela della condizione di sicurezza non solo ambientale dei lavoratori forestali.    

L’accaduto dei giorni scorsi dove alcuni dei lavoratori hanno rischiato di perdere la vita confermano quanto sia inderogabile la presa d’atto della precarietà in cui versano i cantieri di lavoro, sui quali occorre tornare a compiere una vera e propria iniziativa di ricognizione del territorio al fine di individuare gli eventuali pericoli e le difficoltà che potrebbero sorgere nell’espletamento del lavoro”.

Tra gli altri interventi quello di Francesco Fazio che coordina l’impegno dei tantissimi lavoratori serresi aderenti alla Cisal che quotidianamente affrontano mille insidie pur di mantenere il posto di lavoro. 

“L’incidente avvenuto qualche giorno  fa – ha avvertito Fazio - mette in guardia la Regione Calabria e sollecita chi è preposto al controllo dell’attività di settore a fornire ogni migliore garanzia di condizione di sicurezza a chi spende sacrifici in un lavoro così duro.

Da queste parti – ha aggiunto Fazio che è anche consigliere comunale di Fabrizia – la difesa di un tozzo di pane avviene a denti stretti e senza il conforto di un minimo di adeguata assistenza .

Pensiamo non vi sia più tempo da perdere se si è convinti che anche il pesante e non facile lavoro dei forestali merita la massima attenzione della Regione Calabria soprattutto in termini di continuità del lavoro ed assistenza ai vari livelli”.

La segreteria provinciale della Cisal, infine, su proposta dello stesso segretario provinciale Filippo Curtosi, ha approvato, all’unanimità un documento nel quale vengono riaffermate le denunce di sempre, rimaste, peraltro, puntualmente inevase, chiedendo una rivisitazione del sistema di approccio con il lavoro degli operai forestali del serrese ed una maggiore considerazione e rispetto sulla necessità di garantire una più adeguata fonte di lavoro per chi da decenni continua a mantenere decorosa e vivibile, al prezzo di alto impegno e dedizione, l’immagine della natura di un ambiente che spesso, tra l’altro,  esalta il mondo calabrese dell’accoglienza.

Brognaturo si prepara ad accogliere il Santa Claus village

Quella di giovedì 22 dicembre sarà una giornata davvero speciale, per il piccolo borgo di Brognaturo dove, a partire dalle 15,30, prenderà il via il Santa Claus village.

La manifestazione, organizzata dalle associazioni: Brognaturo nel cuore,  Eventi e Mestieri, Foglie d'erba e New Gymnasium, nonché dal gruppo scout  Agesci Serra San Bruno 1 e dalle Pro loco di Brognaturo e Fabrizia, sarà patrocinata dal Comune.

I visitatori che decideranno di prendere parte all’evento, nella centralissima piazza del Popolo, troveranno ad attenderli la casa di Babbo Natale presso la quale saranno presenti gli elfi e gli elfi postini.

Dopo aver “viaggiato” a bordo del trenino di Santa Claus, i più piccoli potranno frequentare i laboratori a loro dedicati o cimentarsi in un videomessaggio o in una foto ricordo con Babbo Natale.

Gli adulti avranno, invece, la possibilità di apprezzare la rievocazione degli antichi mestieri e gli stand dedicati all’artigianato ed ai prodotti tipici locali.

Nel corso della manifestazione sarà possibile, inoltre, gustare la “pizzata”, ovvero il prelibato pane di granturco tipico di Fabrizia.

Ad allietare la manifestazione ci sarà, infine, un divertente spettacolo di danza.

Esplosione ordigno a Fabrizia, Cgil: “Investire sulla sicurezza dei lavoratori”

“Questa mattina un pericoloso incidente ha coinvolto, loro malgrado, alcuni operai forestali dell’Azienda Calabria Verde, impegnati nel cantiere di Fabrizia nel lavoro di pulizia degli alvei dei corsi d’acqua. Nel mentre si bruciavano alcune sterpaglie, un ordigno, presumibilmente un residuo bellico risalente alla Seconda guerra mondiale presente nel sottosuolo, è esploso innescato dal calore del fuoco. La deflagrazione che ha investito gli operai, fortunatamente, non ha avuto conseguenze gravi: i sei lavoratori, 3 donne e 3 uomini, trasportati all’ospedale di Serra San Bruno, hanno riportato solo lievi e superficiali ferite. A loro va tutta la solidarietà della Flai-Cgil Calabria e della Flai di Vibo Valentia”.

È quanto affermano gli esponenti del sindacato Santino Aiello (segreteria regionale) e Battista Platì (segreteria provinciale) che aggiungono: “queste donne e questi uomini, insieme a tutti i loro colleghi forestali, al di là delle problematiche aziendali riferibili solo alla dirigenza, compiono giornalmente un importante e prezioso lavoro di pulizia, manutenzione e salvaguardia di un territorio molto fragile. Fatti come questi accaduti quest’oggi, però, al di là dell’imprevedibilità, servono per farci riflettere su quanto importante sia la sicurezza sul lavoro. Le insidie delle morti bianche sono sempre in agguato.

Per questo – precisano - riteniamo che investire sulla sicurezza dei lavoratori e sulla tutela della loro salute, non sia mai una scelta sbagliata. La loro vita e la loro salute devono essere protette dalle situazioni di pericolo che possono venirsi a creare sul posto di lavoro o durante l'adempimento delle mansioni lavorative. Auguriamo ai lavoratori coinvolti in questo incidente una pronta guarigione. A loro va tutta la vicinanza della nostra organizzazione”.

Esplode un ordigno bellico a Fabrizia: due feriti lievi

Un ordigno bellico, risalente alla Seconda Guerra mondiale, è esploso, intorno alle 11, in località Santa Maria di Cropani, fra Fabrizia e Mongiana, provocando due feriti lievi.

Secondo una prima ricostruzione, sul luogo stavano lavorando degli operai di Calabria Verde che avrebbero dato fuoco a delle sterpaglie, precedentemente raccolte ed ammassate. La deflagrazione sarebbe riconducibile al calore scaturito dalle fiamme. Il boato è stato avvertito dalla popolazione che è rimasta scossa per l’accaduto.

Sul posto sono giunti i sanitari del 118 e i carabinieri della Stazione di Fabrizia.

Fabrizia. Viabilità, il sindaco Minniti sul piede di guerra: “Disposto a fare tanto rumore”

“Non smetterò mai di far rumore fino a quando la questione della viabilità provinciale nel territorio di Fabrizia e del comprensorio montano delle alte Serre Vibonesi non troverà una soluzione dignitosa, definitiva e ultimativa”.

È quanto afferma il sindaco di Fabrizia Antonio Minniti che spiega: “non smetterò per tutti i cittadini che quelle strade percorrono quotidianamente per ragioni di lavoro o di studio, per motivi di salute o di svago, o per qualunque altra ragione e necessità esse vengono fruite con grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata. Sì, farò rumore, tanto rumore con tutti i mezzi di comunicazione disposti a dare ascolto ad un sindaco rompiscatole: la televisione, i giornali della carta stampata, i quotidiani on-line e tutti gli altri mezzi di informazione, fino a quando le Istituzioni preposte non risolveranno l’annosa questione della viabilità dei Comuni dell’entroterra.

Sì, farò tanto rumore, perché non mi pare onesto, etico e corretto che normali cittadini ‘Italiani’ che abitano luoghi già svantaggiati, che pagano il bollo dell’auto, che si vedono negati diritti costituzionali di base, siano trattati soltanto come merce di scambio da utilizzare durante le campagne elettorali. Sì, farà tanto rumore, anche, l’Amministrazione comunale di Fabrizia che ormai da anni denuncia pubblicamente, senza alcun risultato concreto, credibile e apprezzabile, una situazione grottesca e tragica allo stesso tempo. Perché un appalto affidato dalla Provincia di Vibo all’impresa aggiudicatrice per l’esecuzione dei lavori di sistemazione della S.P. n. 9 – Mongiana – Fabrizia - Laureana di Borrello – sostiene il primo cittadino- non venga realizzato per la mancata fiducia nei pagamenti dell’Ente Provincia Vibonese. Sì, farò tanto rumore perché la pazienza dei cittadini contribuenti di Fabrizia è al limite della sopportazione e potrebbe trasformarsi in collera irrazionale collettiva incontenibile da sfociare in forme di protesta non convenzionali difficilmente controllabili.

Sì, farò ancora tanto rumore a costo di apparire noioso, scocciatore, antipatico, indiscreto, seccante, inopportuno, e chi ne ha più ne metta, perché credo che questa battaglia val la pena continuare a condurla per i miei concittadini e per tutti coloro a cui occorre garantire sicurezza nel percorrere le strade del comprensorio montano delle Serre di Fabrizia – Mongiana – Nardodipace e Cassari. Come Amministrazione comunale, nei prossimi giorni – avverte Minniti - mobiliteremo tutte le Istituzioni regionali e provinciali, i sindaci del comprensorio, le Autorità religiose, i parlamentari nazionali e regionali, i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e di volontariato, l’informazione e tutte quelle donne e uomini di buona volontà, affinché in uno slancio collettivo e generoso, per una giusta e sacrosanta causa, partecipino ad una pubblica assemblea, offrendo il loro contributo alla soluzione del problema. È necessario avere audacia e coraggio nel portare avanti una legittima richiesta popolare su servizi essenziali di base quali viabilità e mobilità. E il rumore da fare consiste proprio nel sapere quando e come farlo.

Questo è il momento. E per questo chiediamo l’aiuto di tutti Istituzione e semplici cittadini. Altrimenti finirà come dice Antonio Albanese: ‘Mi si chiede se sarò eletto che farò per le buche sulle strade ….. e sono giunto sudato alla conclusione… Evitatele... Evitatele”. È proprio questa vocazione rassegnata – è la conclusione - che il sindaco e l’intera Amministrazione comunale vogliono evitare”.

  • Published in Politica

Fabrizia. Considerazioni sui risultati del referendum: fra delusione, proteste e aspettative

Assorbita la delusione per le riforme mancate, mi sento di fare una riflessione sul significato vero di questo particolare ed eccezionale voto. È sotto gli occhi di tutti che si è trattato di una protesta. Eclatante protesta contro il “Governo” e, in primis, contro “chi” Governa. Pare altrettanto accertato il fatto che la protesta sia stata caldeggiata soprattutto dagli elettori più giovani, e ciò a buona ragione.

La gioventù degli ultimi decenni è stata fortemente penalizzata dall’esaurimento delle risorse e, di conseguenza, bastonata da una dilagante disoccupazione.

È assolutamente comprensibile la protesta, soprattutto contro i governanti (siano di destra o di sinistra poco importa, perché importano soltanto le conseguenze della loro inefficienza), ma la problematica questione dei poteri organizzativi dello Stato resta, e non è conveniente trattarla con pericolosa demagogia.

Lo Stato e i Governi non sono cattivi in sé, ma lo sono per come sono gestiti.

Allora, è vero che abbiamo il diritto e il dovere di cambiare i governanti per la scarsa produttività o non coerenza dell’azione politica o, peggio, per la disonestà, ma è altrettanto vero che sta a noi, quando ce ne viene data l’occasione, contribuire alla realizzazione degli strumenti necessari ad un buon governo.

I giovani, con somma ragione, hanno deciso di bocciare i riformatori insieme alle riforme, per la cattiva impressione che hanno dato nell’esercitare il potere con troppa lentezza rispetto alle promesse ed ai programmi sbandierati come di facile soluzione.

Ci si augura che la lezione serva per coloro i quali saranno chiamati a prendere il testimone di questo momento politico così difficile, drammatico soprattutto con riferimento alla devastatrice disattenzione nei confronti dei giovani ed alla dominante corruzione che depaupera senza pietà le scarse poche risorse ancora disponibili, non inghiottite dal sistema globalizzante delle multinazionali. Nell’augurata ipotesi che ci venga nuovamente concessa l’occasione di contribuire alle riforme, non tiriamoci indietro. Piangere sul latte versato non ha senso, ma se avessimo approvato questa riforma oggi avremmo uno strumento in più per pretendere: il Referendum propositivo inserito con la legge di riforma costituzionale appena bocciata.

Mi permetto, in conclusione, una breve riflessione paesana. A Fabrizia il risultato è stato fortemente controcorrente: il SI ha raggiunto la straordinaria cifra del 64.06%, mentre il NO si è fermato al 35,94%.

Vi è tuttavia la necessità di mettere l’accento sulla tipologia di votanti per comprendere il motivo della forte superiorità del dato riformista rispetto a quello conservatore.

Fabrizia è oramai un paese di quasi soli anziani, poiché la quasi totalità dei giovani, assolti gli impegni scolastici, partono per trovare lavoro. Pare che si stia attuando una nuova forte emigrazione giovanile soprattutto verso la Germania.

Allora, chi ha votato a Fabrizia dato che la gioventù è scarsa?

Soprattutto veterani, persone che hanno vissuto abbastanza per assistere all’auge e il successivo declino dell’economia e dell’industria italiana.

Persone che hanno capito che così non si può andare avanti e che occorre modificare le regole togliendo comodi alibi ai governanti, che si trincerano dietro i grandi numeri per far sì che nulla cambi.

Persone che, alla richiesta di un consenso per l’approvazione della riforma costituzionale, rispondevano tranquillamente e pacificamente: “Si, certamente, perché speriamo che cambi qualcosa per i giovani”.

  • Published in Diorama

Vecchia Calabria: Norman Douglas, le Serre e le "montagne che scappano"

E’ un viaggio lungo, attento, a tratti maniacale quello che, tra 1907 ed il 1911, Norman Douglas compie in Calabria. Un tour, al termine del quale, i fitti appunti vergati su decine di taccuini diventano un famoso libro, “Old Calabria”.

Pubblicato per la prima volta, nell’edizione inglese, nel 1915 ed in quella italiana nel 1962, il volume è ancora oggi considerato uno dei migliori e più avvincenti reportage di viaggio sulla Calabria.

Si tratta di una resoconto nel quale vengono meticolosamente riportate un’infinità di osservazioni raccolte, talvolta, in luoghi sperduti ed inaccessibili.

Animato dallo spirito del viandante, pur di saziare la sua curiosità, Douglas non si sottrae neppure alle imprese più dure. Il suo lento e paziente peregrinare lo porta anche sull’altipiano delle Serre.

Partito da Caulonia, il viaggiatore inglese, raggiunge Serra San Bruno, passando per Fabrizia. Lungo il tragitto, attraversando il “villaggio di Ragonà” e lasciando “quelli di San Nicola e Nardo di Pace sulla destra”, Douglas si lascia rapire dal “vigore gioioso” del paesaggio.

A colpirlo è la natura che circonda la “mulattiera [che] si snoda dentro e fuori tra le alture, attraverso prati fiorenti, brucati dal bestiame e pieni di insetti ronzanti e di farfalle”. Il percorso si “inerpica per le cime ricoperte d’erica e scende di nuovo attraverso radure fra castagni e lecci dai tronchi muscosi […] poi di nuovo fuori, nel sole del grano ondeggiante e dei papaveri.”

Il paesaggio descritto da Douglas, però, non è uniforme. Insieme all’elemento bucolico, richiama, infatti, il “lento e stretto” letto di un torrente, probabilmente l’Allaro, che attraversa una gola dove “nessuna brezza alita” e dove “il sole arde sopra il capo e le ore passano mentre si arranca attraverso quell’inferno infocato”.

Si tratta di “torridi deserti di ciottoli [che] fino a poco tempo fa erano le sole strade che portavano dalle piane alle zone montagnose”. Tuttavia, nonostante la fatica, a distanza di tempo, il paesaggio nel suo complesso suscita ancora“dolci” ricordi. Ricordi nei quali riaffiora dalla memoria “ la gloria degli oleandri tinteggianti di corallo, svettanti in solitari ciuffi di bellezza, o in aggruppamenti di fiamma, fuori della distesa pallida dei massi”.

Risalendo verso la vetta, Douglas nota il lavoro compiuto per “imbrigliare queste montagne che scappano”. Un lavoro “non semplice” fatto di “canaletti d’acqua [..] abilmente deviati dal loro corso naturale”, di piantumazione di “alberi e cespugli” che hanno il compito di “trattenere il suolo […] mediante le radici” e di “graticci” nei quali viene “raccolto il materiale che precipita verso il basso e permette ai semi delle piante, portati dall’aria, di radicarsi sulle mensole così formatesi”. Per quanto efficaci, le opere, frutto “dell’ingegnosità e della pazienza”, rischiano ogni giorno di essere “smantellate “ da un semplice “temporale”.

Il lungo tragitto culmina, dopo sei ore di viaggio, in una breve sosta a Fabrizia “il cui nome […] richiama associazioni non calabresi”. Nella cittadina che fu del principe Carafa, Douglas osserva la “nuova e pretenziosa chiesa” e le “stradine secondarie” caratterizzate “da un sudiciume indicibile”.

La visita, però, è piuttosto fugace, anche perché, per percorrere il tragitto che da Fabrizia conduce a Serra occorrono “ altre tre ore”. Un tragitto che si snoda attraverso “terre coltivate e pascoli e distese solitarie di felci, una volta coperti da boschi”.

  • Published in Cultura

Droga nascosta nel sottotetto, 32enne arrestato nel vibonese

Nella mattinata di ieri (venerdì 2 Dicembre) i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia e della Stazione di Mileto, nel corso di specifici servizi finalizzati al contrasto del traffico di sostante stupefacenti hanno tratto in arresto per il reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente” il 32enne Rocco Tavella, residente a Mileto.

In particolare, nel corso dell'attività, nel sottotetto di un fabbricato rurale posto nelle immediate vicinanze dell’abitazione dell'arrestato, i militari dell'arma hanno scoperto 103 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”.

I carabinieri del Comando provinciale vibonese stanno intensificando i controlli antidroga su strada. Infatti, nell’ambito di tali servizi, qualche giorno fa, i Carabinieri di Tropea hanno arrestato un trentenne del luogo trovato in possesso di 7  grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” e denaro contante probabile provento dell’attività di spaccio.

Questi i risultati sono conseguiti dai militari dell’Arma del Comando provinciale di Vibo Valentia che negli ultimi 3 mesi hanno sequestrato 6,5 chilogrammi di stupefacente ed arrestato 9 persone. In particolare:

1.    i carabinieri della Stazione di Fabrizia hanno tratto in arresto un trentatreenne trovato in possesso di quasi 5 chilogrammi di marijuana che avrebbero fruttato al mercato circa 45.000 euro;

2.    i carabinieri della Stazione di Zungri hanno tratto in arresto due soggetti del posto poiché trovati in possesso di quasi 1 chilogrammo di marijuana e relativa materiale per il confezionamento.

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed