Calabria: scoperta falsa invalida, guidava l'auto e percepiva lo stipendio da insegnante

 I finanzieri della locale Compagnia (Cs), hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore di 181 mila euro, nei confronti di una donna, F.C. di 47 anni, residente a Rossano (CS).

Il provvedimento trae origine dalla segnalazione fatta dalle fiamme gialle alla Procura della Repubblica di Castrovillari, allorquando, nel novembre scorso, venne scoperto che la donna, ancorché giudicata invalida al 100 per cento e pertanto beneficiaria dell'indennità di accompagnamento in quanto incapace di compiere gli atti quotidiani, era in realtà in grado di svolgeva in maniera disinvolta e completamente autonoma qualunque attività.

Nel corso dei pedinamenti cui la quarantasettenne è stata sottoposta, sarebbe emerso che la “falsa invalida”, con cadenza quotidiana, guidava la propria auto per raggiungere Cosenza dove era titolare di un’agenzia di finanziamento e prestiti.

A differenza di quanto certificato dagli esami medici in possesso dell’Inps, la donna svolgeva le ordinarie attività in assoluta autonomia, senza manifestare alcuna difficoltà nel deambulare e nel guidare e senza avvalersi di alcuno strumento di ausilio.

Durante le indagini sarebbe emerso, inoltre, che, dal 2008, la quarantasettenne percepiva anche lo stipendio di insegnante in una scuola di Canosa di Puglia (Ba), pur non avendo mai svolto alcuna attività in virtù delle prescrizioni mediche.

Alla luce dei numerosi riscontri emersi nel corso dell’attività investigativa, il gip presso il tribunale di Castrovillari ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca delle somme di denaro nella disponibilità dell’indagata e in caso di incapienza, dei beni immobili della donna, ritenuti profitto della condotta delittuosa di truffa aggravata ai danni dell’Inps.

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Scoperta falsa invalida, denunciati anche i figli

I finanzieri del Gruppo di Locri hanno denunciato per truffa aggravata, una donna che avrebbe indebitamente ottenuta dall'Inps il riconoscimento di un “grave” handicap.

Nel corso delle indagini, effettuate con appostamenti e videoriprese, le fiamme gialle hanno scoperto la capacità della donna di svolgere le normali attività quotidiane, come percorrere tratti di strada, scale, salire e scendere dall’autovettura, nonché recarsi autonomamente alle urne in occasione delle ultime elezioni politiche.

Oltre all’invalidità riconosciutale dall'apposita Commissione, la signora ha effettuato un ricorso, ottenendo dal tribunale di Locri, il riconoscimento di uno status ancor più grave d’invalidità.

L’handicap riconosciutole avrebbe consentito, inoltre, alla figlia, medico presso un'Asp calabrese, di beneficiare di giorni di permesso mensili retribuiti per assistere la madre presunta falsa invalida, arrecando gravi disservizi alla struttura sanitaria di appartenenza.

In particolare, i militari hanno riscontrato che le assenze del medico avrebbero interrotto, in diverse occasioni, un pubblico servizio con correlato grave nocumento dei pazienti che, a causa della chiusura dell’ufficio, non hanno potuto ricevere le prescritte cure.

L’altro figlio, anch’egli dipendente pubblico, avrebbe, invece, beneficiato di un trasferimento alla sede di lavoro più vicina alla propria residenza.

Le indagini si sono concluse con il deferimento all’autorità giudiziaria della “falsa invalida” e dei figli, per l’ipotesi di reato riguardante la truffa aggravata ai danni dell’ente previdenziale

 

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