Meloni in Calabria, Orsomarso (FdI): “Fratelli d'Italia ha a cuore le ragioni del Sud”

"La visita di Giorgia Meloni oggi in Calabria dimostra un reale interesse e un forte segnale di attenzione verso la nostra regione. Fratelli d’Italia è il partito che più di altri si preoccupa dei temi e della risoluzione dei problemi del Sud in generale e della Calabria in particolare. A differenza di tanti altri partiti neomeridionalisti.

Si rinnova oggi non solo un rapporto politico, ma anche un rapporto umano che dura da anni. Siamo una classe dirigente responsabile e pronta a lavorare per gli interessi del nostro popolo. Intendiamo costruire modelli capaci di promuovere e tutelare le specificità dei diversi territori: prodotti di eccellenza, tradizioni, piccole e medie imprese. Ma prima bisogna creare lavoro e mettere le nostre aziende nelle condizioni di assumere gli italiani. Ed è possibile se, come ha sottolineato Meloni, si prevedono interventi che seguono la logica del ‘più assumi meno paghi’. Il 4 marzo l’Italia avrà finalmente l’opportunità di cambiare passo. Scegliendo Fratelli d’Italia al governo”.

Sono le parole di Fausto Orsomarso, candidato di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati.

 

 

Ricorso Wanda Ferro. Orsomarso, Tallini, Cannizzaro e Mangialavori contestano: “Regione non imparziale”

“Sulla base di quali presupposti la Regione si è costituita nel procedimento che riguarda l’entrata in Consiglio di Wanda Ferro? Quali le  motivazioni per cui l’attuale Amministrazione regionale ha indicato il criterio da  applicare per l’assegnazione del seggio spettante all’avente diritto? Ritiene (il presidente della Regione) che nella circostanza l’Amministrazione regionale abbia agito nella più stretta osservanza del principio costituzionale di imparzialità? Ritiene che la prassi politica, improntata ai principi di equanimità, sia stata rispettata o meno anche nel caso di specie?”. Sono le domande che i capigruppo Fausto Orsomarso (Misto), Francesco Cannizzaro (Cdl) e il consigliere Domenico Tallini hanno rivolto al presidente della Regione in un’interrogazione a risposta scritta avente come oggetto “Costituzione nel procedimento promosso presso il Tar Calabria, sede di Catanzaro, dall’istante Wanda Ferro. Violazione del principio di imparzialità e della prassi politica orientata dall’equanimità”. Spiegano: “Successivamente alle elezioni regionali del 23 novembre 2014 sono stati promossi, da parte di alcuni candidati non eletti, vari procedimenti giudiziari di carattere amministrativo. Fra questi, anche quelli  avanzati da Wanda Ferro, candidata alla Presidenza regionale del Centrodestra e miglior perdente dietro l’eletto Mario Oliverio.  Proprio a seguito di un ricorso promosso da Wanda Ferro, giusta sentenza n. 243/2016 la Corte Costituzionale ha disposto la declaratoria: ‘d’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Calabria 12 settembre 2014 n. 19 per la parte in cui elimina il rinvio all’art. 5, comma 1, della legge costituzionale 22 novembre 1999,  n. 1 (Disposizioni concernenti l’elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni) anziché al solo ultimo periodo del comma 1 di tale articolo)’. In virtù di tale decisione - è scritto nell’interrogazione - Wanda Ferro ha avviato ricorso amministrativo presso il Tar Calabria, sede di Catanzaro, per l’attribuzione del seggio spettantele a seguito della su menzionata sentenza. Da sottolineare che controparti interessate al ricorso sono più consiglieri dello schieramento di Centrodestra. La Regione Calabria, con atto definito: ‘Note di accompagnamento alla produzione documentale’ del 3 gennaio  ha esplicitato una linea difensiva ben delineata, improntata a indicare il criterio applicativo per l’assegnazione del seggio spettante alla ricorrente Ferro. La memoria difensiva in questione indicante il criterio anzidetto implicherebbe la decadenza del seggio assegnato all’onorevole Giuseppe Mangialavori. Il tutto, peraltro, sulla base di un’argomentazione affatto imparziale e fondata”. Ad avviso di Orsomarso, Cannizzaro e Tallini si tratta di “una costituzione, da parte della Regione, tutt’altro che coerente e rispettosa della prassi politica storicamente improntata, in simili fattispecie, al fair play e alla più rigorosa neutralità”.

Dal canto suo, Giuseppe Mangialavori ha commentato: “È impressionante constatare, in questa specifica vicenda, l’abisso di arbitrarietà,  discrezionalità e direi anche prepotenza in cui l’Istituzione Regione, con la guida del presidente Mario  Oliverio, è precipitata. Siamo dinanzi ad un caso che può rientrare perfettamente nel capitolo sulla mancanza di senso delle istituzioni di un manuale di diritto pubblico. Dinanzi a questi aspetti che avrebbero dovuto vedere la Regione in una posizione di rigoroso distacco e piena neutralità e invece rivelano, nello stesso tempo, assenza di etica pubblica e una visione padronale e privatistica delle istituzioni, proprie di chi non ha la benché minima consapevolezza di svolgere una funzione pubblica di servizio, c’è da preoccuparsi ed allarmarsi. La Regione non ha inteso, come sarebbe stato suo dovere  anche per recuperare autorevolezza e credibilità, istituire una commissione d’inchiesta per scoprire chi ha ingannato i calabresi cancellando nella legge elettorale, la scorsa legislatura, il diritto del miglior perdente alla presidenza di entrare in Consiglio, ma, guarda caso e contro ogni norma etica e giuridica, ora si costituisce in giudizio per indicare chi tra i consiglieri regionali del centrodestra debba lasciare lo scranno. Roba da repubblica delle banane! Ovviamente, difenderò le mie ragioni in ogni sede e luogo, ma considero, quanto accaduto, un abuso politico ancorché giuridico, e un vero e proprio scempio delle regole democratiche”.

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Nomine, il centrodestra attacca Irto: “Scelta pilatesca, è un fallimento politico”

"La decisione del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto di procedere alle nomine dei rappresentanti negli enti sub regionali con il metodo del ‘tiro a sorte’, lascia davvero stupiti”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i capigruppo di centrodestra Alessandro Nicolò (FI), Francesco Cannizzaro (Casa delle Libertà), Fausto Orsomarso (Misto) e del Ncd Giovanni Arruzzolo. “Nelle scorse settimane – spiegano - avevamo rappresentato formalmente a Irto il nostro punto di vista con una lettera in cui si dichiarava all’unanimità di convergere su posizioni afferenti a principi riguardanti l’alta professionalità ed ispirati ai nobili valori dell’etica manifestando espressamente la volontà di offrire quell’assist efficace per superare le diatribe  nel centrosinistra, continuamente in ebollizione e litigi, per l’incapacità di trovare una sintesi tra le varie correnti e giungere ad un orientamento comune sulle scelte da fare”. “Adesso – proseguono Nicolò, Arruzzolo, Cannizzaro e Orsomarso – la pilatesca boutade (come altrimenti definirla??) di decretare le nomine lisciando la cornucopia della Dea bendata come a pretendere che le capacità e le qualità  di un amministratore o di un professionista siano tutte da individuare nella sorte!!! Sono però passati quasi cinque mesi da quando il Consiglio regionale decise di delegare al  presidente il potere di surroga per le nomine, che non è, si badi bene, un affidavit cieco, ma un’altissima e delicata responsabilità politico-istituzionale per raggiungere una sintesi in merito alla spinosa questione. E invece? Le ripetute riunioni della maggioranza si sono puntualmente arenate e senza alcun risultato. Avremmo capito, seppure non condividendo, qualora il presidente Irto avesse agito subito con il ricorso al sorteggio, all’indomani dei poteri sostitutivi conferitigli dalla massima assise legislativa calabrese, invece il ricorso al ‘Piano B’, oggi certifica, a distanza di tanti mesi, il fallimento politico della maggioranza. Il Pd e i suoi alleati ‘usi ad obbedir tacendo’, stanno dunque imponendo in queste ore alla Calabria una sorta di maschera di ferro da cui sarà problematico, successivamente, ricavarne i lineamenti originari, un vulnus democratico. Egualitarismo? Magari. Si tratta invece di una chiara scelta di opportunità e di abdicazione dalla politica! Visto l’ampio mandato elettorale ottenuto anni or sono, chiediamo, perché evitare  di assumersi tutte le responsabilità di individuazione e nominare personalità e professionisti di provata competenza ed esperienza?  O forse il centrosinistra, in futuro, vorrà appellarsi alla cattiva sorte in caso di fallimento della gestione degli enti sub regionali? E i calabresi? Dovranno forse  anche loro imprecare contro la sfortuna per i ritardi con cui sono affrontati intanto tali inadempienze e di conseguenza i relativi problemi? Ma davvero è pensabile manifestare una presunta ‘neutralità’ – l’estrazione a sorte - nella scelta dei nominandi come fosse principio di imparzialità? La maggioranza di centrosinistra non creda di raggirare i calabresi. Il presidente Irto, invece, spieghi in Aula, in una seduta di Consiglio Regionale, cosa realmente ha impedito l’effettuazione delle nomine negli enti di gestione. Solo così – concludono - sarà garantita la trasparenza e le istituzioni potranno affrontare a testa alta il giudizio dell’opinione pubblica ormai stanca per questo tergiversare inconcludente, capzioso e avvilente”.

Consiglio Regionale: capigruppo di centrodestra abbandonano l'Aula per protesta

"E’ dall’inizio della legislatura che si attende una  seria seduta sul 'question time’' rispetto a quesiti importantissimi che riguardano settori strategici come l’economia, la sanità, i trasporti, il lavoro, l’ambiente, l’agricoltura. Però, nonostante la convergenza di tutti i gruppi sull’importanza di svolgere il 'question time', la seduta odierna è stata fallimentare,  sia dal punto di vista organizzativo che politico ed istituzionale. L’assenza del presidente Oliverio e di molti assessori dimostra il totale disinteresse per le questioni reali sollecitate peraltro da molto tempo con le interrogazioni e rappresenta un grave limite del ruolo e delle prerogative di vigilanza e controllo proprie dei consiglieri e dell’Assemblea legislativa. Inoltre, la mancanza del numero legale per responsabilità del centrosinistra conferma il forte disagio di una maggioranza che va avanti alla giornata con fibrillazioni che si avvertono in tutte le latitudini e che non consentono l’agibilità di governo necessaria per fronteggiare le sfide che una regione debole come la nostra deve affrontare".  Lo sostengono i capigruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò, della Casa delle libertà  Francesco Cannizzaro, del Gruppo Misto Fausto Orsomarso e del Ncd Giovanni Arruzzolo che hanno abbandonato l’Aula.           

 

Regione. "Nomina Carpentieri perla di arroganza del PD che predica bene e razzola male"

"E’ davvero singolare (per usare un eufemismo) la gestione delle risorse umane e dei consulenti alla Regione Calabria ed alle Asp". A dichiararlo è il consigliere regionale Fausto Orsomarso. "Senza girarci attorno, diciamo che la nomina di Carpentieri che per i prossimi tre anni sarà il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, nominato dal Direttore Generale, è - secondo il portavoce nazionale di Azione Nazionale - un atto di arroganza del PD. Un’altra perla di quel Partito Democratico che predica bene (quando è di lotta) e razzola male (quando è di governo). Tutte le nomine effettuate nella passata legislatura sono state criticate, analizzate e denunciate. Cosa normale per un partito che era all’opposizione (PDdi lotta) e che giustamente doveva essere la sentinella della democrazia, controllando ogni atto della maggioranza. Peccato, però, che quando i criticoni di ieri sono diventati maggioranza (PD di governo) tutto svanisce. Così come è passata in sordina l’iniziativa politica (guarda caso del PD) spacciata per istituzionale, ma di fatto di partito, avente per tema 'Istituzioni e Reti dei Servizi a tutela dei minori e degli adolescenti'. Che, per usare le parole del comunista Michelangelo Tripodi è 'perseguibile anche sul piano penale l’uso e l’abuso perpetrati quando si utilizzano strumenti, apparecchiature e uffici pubblici per fini privati, così come avviene in questa circostanza con la diffusione e la pubblicizzazione di un invito ad un convegno del Partito Democratico da parte di un’istituzione regionale'". "Per tornare alla nomina del pensionato Carpentieri, evidentemente, (anche) per lui la legge Madia - tuona Orsomarso - è carta straccia. Ma anche in questo caso il PD (di governo), siamo convinti, farà orecchio da mercate. Le istituzioni 'sono cosa loro'. La Calabria attende, da un anno e mezzo, di essere governata". "Ancora oggi - conclude l'esponente dell'opposizione - è tutto fermo, nomine a parte".

"Stati generali politiche giovanili": infuria la polemica sul convegno organizzato dalla Roccisano

"Chiediamo che il convegno organizzato, impropriamente utilizzando il nome della Regione, dall’assessore esterno dottoressa Federica Roccisano per il 21 e 22 marzo, avente come titolo 'Stati generali politiche per i giovani', sia sospeso per mancanza di garbo istituzionale nei confronti del Consiglio regionale". E’ quanto affermano i consiglieri dell’opposizione Fausto Orsomarso, Mimmo Tallini e Giuseppe Mangialavori che aggiungono: “Si tratta di un’iniziativa propagandistica, che non ha alla base alcun contenuto di cui gli organizzatori possano andar fieri: infatti, gli ultimi dati Istat riferiti al 2015, vedono in calo di 7.400 unità la Calabria per quanto concerne l’occupazione, contrariamente ai dati generali sul Paese e sul resto del Mezzogiorno. La Calabria è ultima nel Paese e in Europa, ma c’è chi, proprio sull’emergenza occupazione, anziché darsi da fare per la ripresa dello sviluppo, tenta di speculare elettoralmente, senza contare, tra l’altro, che siamo in un frangente in cui si va al voto per il rinnovo di diverse e importanti amministrazioni comunali".  Ancora Orsomarso, Tallini e Mangialavori: “Su un tema così fondamentale per la Calabria non è possibile mettere in piedi, spendendo risorse pubbliche, iniziative di una corrente di partito gabbandole per manifestazioni istituzionali. Chiediamo, quindi, al Presidente Oliverio, se non vuol essere ritenuto corresponsabile di uno sgarbo simile, di intervenire richiamando il suo assessore al rispetto del pluralismo e delle prerogative di chi in Consiglio regionale è stato eletto dal popolo. Non invitare il Consiglio regionale ad esprimersi sulle politiche giovanili nel corso di un’iniziativa della Regione, è davvero troppo. Ed è inutile spiegare, perché lo capiscono anche i bambini delle elementari, che il Consiglio regionale non è rappresentato da due soli capigruppo di maggioranza (Pd e ‘Oliverio Presidente’). Mancano gli altri capigruppo della maggioranza e mancano i capigruppo dell’opposizione e tra l’altro, cosa ancora più grave, non compare tra i relatori neanche il Presidente del Consiglio regionale. Forse perché è un renziano?". Concludono i tre consiglieri regionali: “Tutto ciò è la riprova che si tratta di un’iniziativa di una parte del Pd che esclude sia i renziani del Pd che tutti i rappresentanti delle altre forze politiche. La ragione per cui si agisce in un modo cosi irriguardoso dei ruoli politici ed istituzionali, a parte l’inesperienza di chi si attribuisce l’iniziativa e probabilmente anche alla paura del confronto, è la poca stima dell’intelligenza dei calabresi, considerati, evidentemente, come soggetti da prendere in giro con slogan e deplorevole propaganda".

 

Scopelliti pronto a tornare in campo: sarà protagonista alla convention di Azione Nazionale

Finora è rimasto dietro le quinte, meditando il ritorno ma senza proferire parola. Come un leone in gabbia, l’ex governatore Peppe Scopelliti ha osservando quello che accadeva intorno: un centrodestra che si sgretolava, senza leader e senza bussola. Ora, il sindaco del “Modello Reggio” si ripresenta al “grande pubblico”, e lo fa entrando in scena dalla porta principale. Sabato 23 gennaio, a Napoli,  prenderà parte alla manifestazione di Azione Nazionale “Sud, una questione nuova” che sarà introdotta da Fausto Orsomarso, Marco Cerreto, Gabriella Peluso e Andrea Santoro e durante la quale saranno illustrate le relazioni di Mario Landolfi e Adriano Giannola. Poi, la tavola rotonda con Scopelliti, Fitto, Musumeci e Viespoli. Si alza il “sipario”, dunque: resta da vedere il gradimento degli “spettatori”.

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A3 nel caos per l'emergenza neve, Orsomarso (AN) tuona: "Spudorati, dimettetevi tutti"

"In autostrada ad altezza Rogliano intere famiglie bloccate da oggi pomeriggio senza assistenza e senza possibilità di sapere se stasera potranno tornare a casa". Fausto Orsomarso, Portavoce di Azione Nazionale, ha pubblicato su Facebook la dura reprimenda scaturita dalla difficile situazione che si sta vivendo in queste ore lungo l'A3 Salerno-Reggio Calabria.  Il consigliere regionale individua i responsabili: "Si dimettano domani stesso Oliverio, il responsabile della Protezione civile ( sempre se lo ha nominato, dopo un anno), i vertici Anas Calabria e, primo fra tutti, il Presidente del Consiglio e i deputati calabresi nominati e mai più visti che hanno dimenticato il sud dove ormai nel 2016 non sono assicurati nemmeno i servizi garantiti negli anni 70'". "Siete spudorati" è l'accusa finale che Fausto Orsomarso rivolge ai destinatari delle sue pesanti critiche. 

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