Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, denunciato un 50enne

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro (Cs), coadiuvati dai colleghi della Squadra d’intervento operativo di Vibo Valentia e con il supporto dell’Asp di Cosenza hanno deferito un imprenditore 50enne del posto per l’ipotesi di reato di favoreggiamento della permanenza illegale di extracomunitari nello Stato italiano.

I militari, dopo aver compiuto servizi di osservazione, hanno individuato un immobile nella frazione  Schiavonea, in cui dimoravano cittadini  extracomunitari. Ritenendo potessero esserci clandestini a cui venivano affittati in nero appartamenti o camere e che le condizioni igienico sanitarie potessero essere particolarmente critiche, i carabinieri hanno effettuato un controllo, durante al quale hanno identificato 64 persone originarie di Paesi extra Ue, sei dei quali sono risultati irregolari sul territorio italiano.

I militari hanno quindi scoperto che i cittadini stranieri pagavano in nero il corrispettivo dell’affitto.

Pertanto, il proprietario dell’immobile è stato denunciato per favoreggiamento della permanenza illegale di extracomunitari nello stato italiano e rischia fino a tre anni di carcere e la confisca dell’immobile.

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Focus 'ndrangheta: arrestate due persone

Martedì 7 giugno, nell’ambito del piano di azione nazionale e transnazionale Focus ‘ndrangheta, elaborato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, oltre 100 uomini della Polizia di Stato sono stati impiegati in numerosi posti di controllo presso le principali strade del rione Modena e del quartiere di Pellaro, presso l’area limitrofa alla stazione aeroportuale e lungo le principali arterie di Reggio Calabria, in particolar modo in Piazza Garibaldi e in Piazza Sant'Agostino. Nel contesto operativo, gli agenti hanno effettuato diversi controlli alle attività commerciali presenti sul territorio, identificando compiutamente titolari ed avventori. Il collaudato dispositivo di sicurezza ha visto la sinergia operativa delle donne e degli uomini delle Volanti in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine "Calabria Meridionale" di Siderno, con l’ausilio delle squadre cinofile ed il consueto supporto tecnico di personale specializzato del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica. Questo il consuntivo della dispiegata attività operativa. Sono state sottoposte a controllo 167 persone e 99 veicoli. Sono stati effettuati 25 posti di controllo ed elevate 4 contravvenzioni per infrazioni al Codice della Strada. Sono state svolte 4 perquisizioni, anche alla ricerca di armi.  Il capillare controllo del territorio, dispiegato in città, ha portato, altresì, all’arresto di G.C., 27enne nigeriano e di  J.S. M., 25enne somalo, coinvolti in una violenta lite in via Sant’Antonio. Il tempestivo intervento della Volante ha consentito di individuare e bloccare quattro stranieri che discutevano animatamente tra loro. Dai primissimi accertamenti risultava chiaro il coinvolgimento del nigeriano e del somalo che animatamente litigavano con altri due stranieri, poi ritenuti estranei ai fatti. Riportata la situazione alla normalità, gli agenti, effettuando un sopralluogo presso l’abitazione degli stranieri coinvolti nella lite, constatavano la presenza di tre ragazze minorenni di nazionalità etiope, prive di  documenti di soggiorno e di identità. Dopo gli ulteriori accertamenti del caso, gli agenti hanno appurato che le tre giovani donne erano sbarcate a Reggio Calabria il 29 maggio scorso unitamente ad altri 626 extracomunitari e, avvicinate dai due stranieri, erano state ospitate presso il loro domicilio, con la promessa di farle partire per il Nord Europa in cambio di un compenso in danaro. Le tre ragazze sono state affidate, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria Minorile, ad una struttura di accoglienza per minori. I due cittadini extracomunitari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. competente, sono stati tratti in arresto e associati alla Casa Circondariale di Arghillà con l’accusa di aver favorito la permanenza irregolare nel territorio dello Stato, in violazione delle norme del Testo Unico dell’Immigrazione, delle tre minorenni, al fine di trarne un ingiusto profitto, con le aggravanti di aver commesso il fatto in concorso.  Il dispositivo di sicurezza, dispiegato dal Questore della Provincia di Reggio Calabria Raffaele Grassi, proseguirà anche nei prossimi giorni in altre località ritenute ad alta densità mafiosa.

 

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Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, individuati tre scafisti

A seguito della serrata attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile e dal personale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, nonché dall’equipaggio del Pattugliatore della Guardia di Finanza P01 “Monte Sperone”, sono stati individuati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto di tre cittadini egiziani in quanto ritenuti responsabili, in concorso fra di loro del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina del gruppo di migranti (di nazionalità nigeriana, sudanese, ghanese, senegalese, gambese, malese, liberiana), soccorso in mare dalla motonave denominata “Tana Sea”, battente bandiera liberiana, e successivamente trasbordati sul citato Pattugliatore “Monte Sperone” approdato nel primo pomeriggio di ieri al porto crotonese. L’incessante attività di ascolto dei migranti iniziata a bordo nave e proseguita ininterrottamente sino a tarda notte, ha consentito agli investigatori di individuare, a fatica,  tra i molteplici migranti, coloro i quali si sono resi disponibili a fornire elementi utili per l’identificazione dei tre scafisti. Dall’ascolto dei migranti si è appreso che gli stessi, dopo un’attesa più o meno lunga, erano salpati da una spiaggia sita nei pressi di Alessandria d’Egitto, nella notte del 12 maggio, a bordo di un gommone a mezzo del quale sono stati successivamente trasferiti sullo yacht, condotto con diversi ruoli dagli odierni fermati, in seguito soccorso in acque internazionali. Dopo le formalità di rito, quest’ultimi, sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Crotone rimanervi a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente.

Sbarco migranti: fermati due scafisti

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto due scafisti per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un magrebino già sottrattosi in Italia a pena detentiva per furto e rapina. Ciò a seguito dello sbarco avvenuto, lo scorso 30 ottobre, presso il locale porto del pattugliatore norvegese "Siem Pilot" con a bordo 824 migranti provenienti dall'area sub-sahariana e mediorientale. I suddetti cittadini extracomunitari erano stati soccorsi a largo delle coste libiche nel corso di cinque distinte operazioni di salvataggio condotte da altrettante unità navali nazionali ed estere e successivamente trasferiti a bordo del citato pattugliatore norvegese, impegnato nel Mar Mediterraneo nell'ambito del dispositivo "Triton 2015", su cui è imbarcato anche un militare della Guardia di Finanza, in qualità di "liason officer Frontex" e con funzioni di collegamento. Successivamente alle operazioni di sbarco, personale della Squadra Mobile e del Nucleo PT - G.I.C.O. di Reggio Calabria, d’intesa con la competente Procura, ha avviato approfondite e serrate indagini finalizzate all’individuazione di eventuali soggetti responsabili del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che i due "scafisti" Ben Ali Ali, 22 anni, e Faye Ablaye, 37 anni, rispettivamente, di origine tunisina e senegalese, farebbero parte di un’organizzazione criminale - integrata da altri soggetti allo stato non identificati - operante sia in diversi Stati dell’Africa sub-sahariana (ove assume i contatti con i migranti interessati all’espatrio), sia in Libia (ove organizza i viaggi, attraverso il Mediterraneo, alla volta dei Paesi europei) che in Italia (punto di approdo o di ulteriore smistamento degli immigrati clandestini). Inoltre, i migranti sentiti in atti hanno riferito di avere corrisposto, per espatriare, all'organizzazione criminale fino a 9.000 dollari, ciascuno, e di avere affrontato il viaggio in condizioni di estremo pericolo per la propria vita e incolumità subendo un trattamento inumano e degradante. Infatti - durante la traversata a bordo di imbarcazioni di fortuna - gli immigrati sono stati stipati in luoghi angusti, hanno avuto a disposizione viveri assolutamente insufficienti e, in diversi casi, hanno riportato fratture e gravi infezioni subendo anche aborti. L’individuazione dei due "scafisti" è stata resa possibile sia attraverso il loro riconoscimento fotografico da parte degli altri soggetti imbarcati, sia in quanto sono stati rinvenuti in loro possesso telefoni cellulari che gli altri migranti - secondo le dichiarazioni raccolte - erano stati, invece, costretti a consegnare ai membri dell’organizzazione criminale prima della partenza. Alla luce di ciò, pertanto la Squadra Mobile di Reggio Calabria ed il Nucleo di Polizia Tributaria – G.I.C.O. di questo capoluogo hanno sottoposto d’iniziativa a fermo di indiziato di delitto, ex art, 384 c.p.p., i suddetti cittadini tunisini e senegalesi per il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel territorio dello Stato italiano, con le aggravanti di aver consentito l’ingresso di più di cinque persone; di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o per l’incolumità; di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante; di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto. All’esito del giudizio, avvenuto nella giornata di ieri 2 novembre 2015, il G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria ha convalidato il fermo a carico dei soggetti fermati ed ha emesso nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Inoltre, grazie a ulteriori controlli di polizia, è stato individuato - tra gli immigrati sbarcati dal natante norvegese - un soggetto di nazionalità tunisina, Khedhir Ismail, 35 anni, destinatario di un ordine di carcerazione a seguito di una sentenza di condanna definitiva, emessa dal Tribunale di Como, per furto e rapina. Nello specifico, il magrebino - privo di documenti - stava tentando di rientrare clandestinamente in Italia ove si era sottratto alla pena detentiva rendendosi sin da subito irreperibile. Pertanto, è stato eseguito nei suoi confronti il citato ordine di carcerazione a suo tempo emesso e rimasto inevaso.

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: arrestato un 25enne

Personale della Polizia Ferroviaria e delle Squadre Volanti ha stretto le manette ai polsi di un venticinquenne accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Di nazionalità eritrea e munito regolarmente del permesso di soggiorno accordato a coloro che richiedono rifugio politico, è stato catturato a Reggio Calabria. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe organizzato, dietro il pagamento di una somma di denaro, il trasferimento di trenta giovani migranti non ancora maggiorenni approdati al molo portuale di Reggio Calabria tre giorni fa. 

Fermato un sospetto scafista

Agenti della Squadra Mobile hanno individuato e fermato un 23enne di nazionalità tunisina sospettato di aver organizzato l'arrivo al porto di Reggio Calabria di 332 persone approdate sul molo della città dello Stretto una settimana fa. L'inchiesta è stata coordinata dalla locale  Procura della Repubblica. L'accusa nei suoi confronti è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'attività investigativa continua nel tentativo di individuare gli altri soggetto coinvolti nello sbarco. 

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