A Gioia Tauro un murales per ricordare l’ex questore di Fiume Giovanni Palatucci

Oggi ricorre l’anniversario della morte di Giovanni Palatucci, già Questore di Fiume, morto nel 1945 nel campo di prigionia di Dachau, Medaglia d’Oro al Merito Civile, riconosciuto “Giusto tra le nazioni” per aver salvato dal genocidio molti ebrei stranieri e italiani.

Al fine di onorare il suo sacrificio e tenerne vivo il ricordo, la Questura di Reggio Calabria ha incaricato l’artista reggina Tania Azzar per la realizzazione di un murales commemorativo che, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Gioia Tauro, è stato impresso sulla facciata della “Casa della Musica” di quel centro.

L’opera è stata scoperta questa mattina alla presenza della Vicaria del Prefetto Dott.ssa Maria Stefania Caracciolo, del Sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio, del responsabile regionale della comunità ebraica Dr. Roque Pugliese, del presidente del centro culturale islamico El Mazi Hassan e delle altre autorità civili, militari e religiose, ricevendo la benedizione da parte di Don Giovanni Giordano.

Ad arricchire di significato la cerimonia, la presenza degli alunni degli istituti comprensivi “Paolo VI-Campanella” e “Pentimalli” che sono intervenuti dedicando un pensiero al nobile gesto di Giovanni Palatucci.

 Il Questore di Reggio Calabria, nel suo intervento, ha inteso onorare il ricordo di questo grande uomo, modello esemplare di sacrificio e altruismo nei confronti del prossimo, che incarna i valori più alti di quello spirito di solidarietà e partecipazione che sono l'essenza della missione del poliziotto.

Crotone ricorda l'ex questore di Fiume Giovanni Palatucci

Alle 9.30 di domani (10 febbraio), in occasione del Giorno del Ricordo, presso la chiesa della “Beata Vergine del Rosario di Pompei” di Crotone, sarà celebrerà una messa in memoria dell’ex questore di Fiume, Giovanni Palatucci.

Al termine della celebrazione liturgica, in piazza Umberto, in prossimità del monumento ai Caduti, verrà piantumato un albero d’ulivo ed apposta una targa in memoria..

La cerimonia, cui prenderanno parte le autorità locali, si svolgerà nel rispetto delle misure anti-Covid.

Furto e deturpamento di bellezze naturali, denunciate 4 persone

I carabinieri della stazione di Malvito ed i carabinieri forestali della Stazione di Fagnano Castello, hanno deferito in stato di libertà quattro persone ritenute responsabili di deturpamento di bellezze naturali e furto aggravato.

Si tratta di tre amministratori di altrettante società operanti nel settore agricolo e movimento terra e del proprietario di un terreno.

Secondo quanto riscontrato dai militari, tra maggio 2016 e novembre 2017, i mezzi delle società coinvolte nell'indagine, avrebbero deturpato, a ridosso delle località "Macchie" del comune di Santa Caterina Albanese e "Pauciuri" del comune di Malvito, il corso del fiume Esaro, distruggendone gli argini al fine di creare una pista transitabile.

Il continuo passaggio dei mezzi pesanti e cingolati avrebbe causato una modifica sostanziale dell’alveo del fiume sottoposto a vincolo paesaggistico, allo scopo di abbattere i costi di gestione dei lavori agricoli eseguiti dalle aziende indagate, ubicate tra il comune di Malvito e quello di Santa Caterina Albanese.

Inoltre, dalle indagini sarebbe emerso che, a partire da ottobre 2007, sulla sponda appartenente al comune di Santa Caterina Albanese, sarebbero stati eseguiti, senza alcuna autorizzazione, anche lavori di sbancamento, raccolta, trasporto e commercio degli inerti prelevati dal demanio fluviale e depositati in un terreno di proprietà di una persona già nota alle forze dell’ordine.

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Acque fognarie sversate in un fiume, sequestrato impianto di sollevamento

I carabinieri della Compagnia di Bianco, in provincia di Reggio Calabria hanno sottoposto a sequestro l'impianto di sollevamento della rete fognaria di un Comune ricadente nella loro giurisdizione.

Il provvedimento è stato assunto in seguito alle attività, con le quali i militari hanno accertato il mancato funzionamento della struttura sequestrata ed il conseguente sversamente delle acque fognarie in un torrente e quindi in mare.

L'impianto non veniva sottoposto ad interventi di manutenzione dal 2013.

 

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Chiaravalle Centrale, in scena "Le acque dell'Ancinale"

“Le acque dell’Ancinale”, questo il titolo dello spettacolo in programma per domani al teatro “Impero” di Chiaravalle Centrale”.

La rappresentazione, scritta da Ulderico Nisticò per la regia di Lucio Falvo, sarà portata in scena dagli studenti dell’Istituto “Enzo Ferrari” alle ore 11 ed alle ore  21.

L’iniziativa, che si avvale del patrocinio dell’amministrazione comunale chiaravallese, è una sorta di antologia teatrale ispirata all’area geografica solcata dal fiume Ancinale.

Nel corso dello spettacolo, presentato da Caterina Menichini e Teresa Tino, i protagonisti si cimenteranno in  scene  tragiche, brillanti, cronachistiche ed epiche.

La rappresentazione sarà scandita dalle musiche selezionate da Vincenzo Macrì, mentre le luci ed i suoni saranno curati da Matteo Ceravolo.

Giorno del ricordo: il martirio di Norma Cossetto

“La storia è piena di crimini, ma molti crimini non fanno storia”.

Un adagio emblematico di quanto accaduto, per anni, intorno alla tragedia delle Foibe, la strage d’italiani compiuta, tra il 1943 ed il 1947, dai partigiani del maresciallo Tito.

Una tragedia collettiva, costituita da tante storie individuali, da gesti di abiezione ed eroismo, da tanta crudeltà e poca misericordia.

Spesso, le motivazioni politiche furono un utile paravento per schermare le gesta di veri e propri criminali comuni, che trovarono nella guerra l’occasione per dare sfogo ai loro istinti più abietti. Nella gran parte dei casi, la violenza e la gratuità brutalità si abbatterono su cittadini inermi, la cui unica “colpa” era quella di essere italiani.

Tra i casi più emblematici c’è quello di Norma Cossetto, la studentessa 24enne, insignita nel 2005 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dalla Medaglia d’oro al merito civile, con la seguente motivazione: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 - Villa Surani (Istria)”.

La motivazione dice molto, ma non dice tutto del martirio patito dalla giovane studentessa.

Nei giorni fatali successivi all’8 settembre 1943, Norma Cossetto andava in giro per l’Istria alla ricerca del materiale necessario a compilare la sua tesi di laurea. Il 27 settembre, la ragazza fu fermata e portata via da un gruppo di partigiani comunisti jugoslavi che la condussero in numerose caserme, prima di tradurla, insieme ad altri prigionieri nella scuola di Antignana, trasformata in carcere. Qui iniziò il vero e proprio supplizio. Norma, venne legata ad un tavolo e sottoposta a sevizie di ogni genere. A più riprese venne violentata da 17 aguzzini che, una volta soddisfatta la loro sadica lussuria, si presero anche la licenza di pugnalarle entrambi i seni. Nella notte a cavallo tra il 4 ed il 5 ottobre insieme agli altri prigionieri fu portata ed infoibata, ancora viva, a Villa Suriani. Prima di essere scaraventate nella cavità carsica, le prigioniere furono violentate un’ultima volta.

Quando, il 10 dicembre 1943, i  Vigili del fuoco di Pola, guidati dal maresciallo Arnaldo Harzarich, scesero nella foiba, la trovarono a 136 metri di profondità: “supina, nuda, le esili braccia legate dal fil di ferro, entrambi i seni pugnalati, il volto pieno di lividi, il corpo sfregiato e un pezzo di legno conficcato nella vagina”. Nel 1948, su proposta del rettore Concetto Marchesi, venne insignita dall’Università di Padova, della laurea ad honorem.

Quella di Norma Cossetto è solo una delle tante storie orrende consumate sulla pelle di tanti italiani che, con la vita, si videro negare, per anni, anche la pietà del ricordo.

Un ricordo, come ebbe a dire l’allora presidente della Camera dei deputati, Luciano Violante, oscurato dalla cappa di omertà elevata “per condiscendenza, nella storia scritta dai vincitori”.

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