Bergamotto, Ferrara (M5s): “La Francia non ha sottratto l’Igp alla Calabria, non si alimentino notizie fuorvianti”

“Da ieri circola la notizia assolutamente infondata sul fatto che la Francia avrebbe ottenuto l’indicazione geografica protetta (Igp) sul bergamotto “rubandola” a Reggio Calabria ed alla Calabria intera.

Sono stata addirittura chiamata in causa sulla questione, come unica rappresentante calabrese al Parlamento europeo, come se un eurodeputato abbia qualche ruolo nella procedura di riconoscimento dei marchi di tutela” così l’eurodeputato Laura Ferrara in una nota.

“Nessuno ci ha rubato niente e per saperlo sarebbe bastato consultare i produttori calabresi da cui i francesi acquistano il loro prodotto per le caramelle che producono da circa trecento anni, perché, è la caramella Bergamote de Nancy che ha ottenuto marchio Igp.

Si tratta di una caramella “composta di zucchero cotto profumata all’essenza naturale di bergamotto” per la cui produzione, sin dal 1700, si usa, appunto, l’essenza dell’agrume prodotto in una determinata area della Calabria e si fa riferimento anche al fatto che sia tutelato dalla denominazione d’origine protetta. Quindi la notizia da esaltare e diffondere è che i francesi usano i bergamotti di Reggio Calabria fin dal 1700 per le loro caramelle contribuendo a valorizzare questo prodotto e a far conoscere le unicità della Calabria.

Personalmente sin dal mio insediamento ho sempre ritenuto importante valorizzare, promuovere e internazionalizzare i nostri prodotti. Sono stata promotrice del “A taste of Calabria” portando a Bruxelles le eccellenze calabresi e organizzando workshop dedicati ai produttori per implementare la propria rete di buyers all’estero. In quell'occasione il Bergamotto di Reggio Calabria-olio essenziale Dop è stato uno dei protagonisti indiscussi dell'evento. Il mio impegno non si è fermato nemmeno durante l’emergenza sanitaria, proprio pochi giorni fa, infatti, in collaborazione con Ice – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione, ho organizzato un momento formativo dedicato alle nostre imprese.

Continuerò a lavorare in questa direzione sperando che non si sollevino altre inutili e strumentali polemiche, dannose per l’ottenimento di un comune obiettivo: contribuire, ognuno per le proprie specifiche competenze, a valorizzare e tutelare il Bergamotto di Reggio Calabria e tutte le eccellenze calabresi e per questo rimarrò, come sempre, a disposizione di chi vuole impegnarsi anziché fare strumentalizzazione politica” conclude Ferrara.

Il Rinascimento francese e il trionfo degli umanisti

Il Rinascimento, nel XV secolo, è stato un periodo di cambiamenti in architettura, nella vita intellettuale, nella letteratura e nel campo religioso.

Le guerre d’Italia fatte da re Francesco I, la scoperta di una civiltà raffinata porterà in Francia degli artisti come Leonardo da Vinci e i re francesi imitarono lo stile italiano. Sulle rive della Loira si costruisce per abbellire i castelli di Blois, d’Azay-le-Rideau, di Lude, d’Amboise, di Chenonceaux e in fine di Chambord.

Allo stile decorativo italiano si aggiunge un desiderio di purismo nato dal modello antico: il Cortile Quadrato del Louvre a Parigi rimane l’esempio più bello.

Le trasformazioni delle conoscenze e del mondo richiedono delle nuove formazioni e la creazione di nuove scuole: il Collegio di Francia (1530), le Accademie come l’Accademia di poesia e della musica (1530). Queste scuole sono affidate agli umanisti.

Erasmo, Guillaume Budé hanno partecipato alla costruzione della cultura umanistica: ritorno all’Antichità e ai suoi grandi testi, riflessione sui testi, creazione di una cultura universale, volontà di porre l’uomo al centro di tutte le cose.

In letteratura, Marot, Rabelais, la Pléiade (Ronsard, Du Bellay), Montaigne illustrarono con le loro opere questa volontà di fondare la felicità su una vita in pieno accordo con la natura.

Il francese, pertanto diviene allora la lingua della creazione letteraria: "Défense et illustration de la langue française" (Du Bellay, 1549) è un suo manifesto e sulla saggezza degli Antichi; è all’origine della Riforma che vuole imporre una riforma del credo e delle nuove pratiche religiose ossia quella profonda crisi ideologica e religiosa che dividerà il mondo cristiano.

*Dipartimento di Studi Umanistici -  Università degli Studi  Napoli “Federico II”

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Wanda Ferro (FdI) contro cessione acque territoriali alla Francia

 “L’operazione con cui il governo Gentiloni sta tentando di regalare alla Francia una parte delle nostre acque territoriali al largo della Sardegna, e con queste dei ricchi giacimenti di petrolio, rappresenta l’ultimo atto di tradimento di un centrosinistra che risponde ad interessi del tutto antitetici rispetto a quelli dei cittadini italiani”.

È quanto afferma l'on. Wanda Ferro, eletta alla Camera con Fratelli d'Italia.

“Un governo ormai del tutto delegittimato dal voto degli italiani - prosegue Wanda Ferro - che hanno voluto travolgere il Partito democratico con uno tsunami di dissenso, deve avere il pudore di non dare seguito ad un accordo, quello previsto dal trattato di Caen che entrerà in vigore il 25 marzo, i cui contorni ed interessi sono tutti da chiarire. Fratelli d’Italia, che ha già contestato con determinazione la firma del trattato sottoscritto da Gentiloni nelle sue vesti di ministro degli esteri del governo Renzi, difenderà in ogni sede gli interessi nazionali che Gentiloni sta tentando di svendere”.

Siria, bombardato ospedale ad Aleppo: i russi puntano il dito contro Usa, Gb e Francia

Nel fine settimana appena trascorso, l'esercito siriano ha continuato a guadagnare terreno nei distretti orientali di Aleppo. Dopo aver conquistato diversi quartieri, le truppe di Damasco hanno circondato quasi totalmente i terroristi rintanati nelle aree di Shaar e Bal al Hadid.

Il quartiere di Karm al Maisar è stato espugnato ieri mattina, mentre pesanti combattimenti hanno interessato il vicino Karm al Qateryi. Al termine di una sanguinosa battaglia, i soldati siriani hanno issato la loro bandiera, anche, sul distretto di Halwaniyah.

 Secondo il canale televisivo Al Mayadin, il 70 per cento di Aleppo est sarebbe stato liberato dai terroristi.

Tuttavia, nonostante, le forti perdite subite, nella giornata di oggi, gli jihadisti di Fatah Halab e Jaysh al-Fatah hanno lanciato una massiccia controffensiva. In particolare, i militanti di Fatah Halab hanno attaccato nei quartieri di Mayssar, Al-Qaterji e distretti Zibidiyeh. La forte resistenza dell’esercito regolare avrebbe, però, vanificato l’assalto.

Nel corso della loro offensiva, i terroristi hanno bombardato, anche, un ospedale russo che forniva cure e assistenza ai civili nella parte occidentale della città. Due infermiere di nazionalità russa sono rimaste uccise a causa delle bombe.

Il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa di Mosca ha puntato il dito contro Stati Uniti, Regno Unito e Francia.

"Senza dubbio – ha dichiarato - il bombardamento è stato compiuto dai ribelli dell'opposizione. Conosciamo perfettamente l’identità di chi ha fornito le coordinate ed i dati necessari per permettere ai ribelli di colpire il nostro ospedale. Pertanto l'intera responsabilità per la morte e il ferimento dei nostri medici, che aiutano i bambini di Aleppo, non grava sugli esecutori. Ad avere le mani sporche del sangue dei nostri uomini  sono quelli che hanno commissionato questa carneficina. Coloro che hanno creato, fomentato ed armato queste bestie in forma umana, definendole "opposizione" per giustificarsi con la propria coscienza e con gli elettori. Sì signori - ha concluso Konashenkov - i veri responsabili sono gli sponsor dei terroristi provenienti da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti".



 

 

Terrorismo: rischio attentati in Europa, l'allarme lanciato dal Dipartimento di stato Usa

Aumenta il rischio attentati terroristici in Europa. A lanciare l'allarme è il Dipartimento di stato americano che ha messo in guardia i cittadini statunitensi intenzionati ad attraversare l'Atlantico in vista delle prossime festività natalizie.

Il Dipartimento cita "informazioni credibili", secondo le quali celllule riconducibili all'Isis e ad Al Qaeda starebbero pianificando attentati nel Vecchio Continente.

Secondo le informazioni in possesso degli Stati Uniti, la "preoccupazione" sarebbe legata alla presenza sul territorio europeo di numerosi "simpatizzanti estremisti o estremisti autoradicalizzati" che potrebbero decidere di entrare in azione nelle prossime settimane.

Il Dipartimento di stato invita, quindi, i propri cittadini alla prudenza e ad evitare luoghi affollati.

Quanto il rischio possa essere concreto, lo testimoniano gli arresti effettuati ieri dalla polizia francese che ha fermato sette presunti jihadisti. Secondo le informazioni raccolte dall'intelligence e dalle forze dell'ordine transalpine gli arrestati, cinque francesi, un afgano ed un marocchino, erano in procinto di realizzare una serie di attacchi simultanei per colpire a Parigi e Marsiglia

 

La nascita delle primarie e la morte della politica

Che nessuno ora capisca a modo suo, o finga di capire a modo suo: io sono felicissimo che Sarkozy sia stato bastonato a sangue, né ho scordato che, canagliescamente e stupidamente, ha distrutto la Libia e assassinato Gheddafi, e con la complicità di altri due guerrafondai isterici, Obama e Cameron, e l’8 settembre perpetuo dell’Italia, in quel momento rappresentata da Berlusconi. Il risultato è che proprio l’Italia ne paga il prezzo con l’invasione dei “migranti”. Sarkozy ad beluas!

 Spero di essere stato chiaro. Ma corrono voci, dalla Francia, che a votare per le primarie del centrodestra siano stati cani e porci di ogni razza e colore politico, compresa la sinistra. Cioè è come se i tifosi del Milan scegliessero il portiere dell’Inter, o viceversa.

 Le primarie non sono dunque una cosa seria; e ricordiamo non pochi buffi esempi italiani. Lo sono negli Stati Uniti, dove i repubblicani votano per i repubblicani e i democratici per i democratici, e se un democratico mettesse piede in un seggio repubblicano, forse a New York chiamano la polizia, ma in Arizona gli sparano; e viceversa. E dove i repubblicani sono repubblicani di padre in figlio fin dal 1776, e viceversa.

 In Italia, le primarie si facevano, eccome, un tempo: e avvenivano attraverso una genuina e verificabile vita di partito, condotta nelle sezioni e federazioni e qualsiasi altra occasione, ivi compreso aver partecipato a piazze burrascose e aver affisso manifesti più o meno legali. Allora il camerata si distingueva dal compagno e dall’aderente a qualsiasi altro movimento o partito; e a nessuno sarebbe venuto a mente di cercare presunti “valori comuni”; anzi ognuno s’ingegnava a rafforzare le identità. Ovvio che, così, erano quasi naturali le selezioni della classe dirigente dei candidati a qualcosa.

 Poi, con il compromesso storico e le convergenze parallele, le differenze andarono sfumando in nome del potere. Il pretesto più ovvio fu l’antifascismo, che permetteva tenui comunioni tra democristiani e comunisti e liberali: un minimo comun denominatore, che però imponeva di stare assieme in nome del minimo, senza nemmeno nominare le divergenze.

 Nel 1995, con Alleanza nazionale, anche i fascisti divennero antifascisti, e la confusione fu totale. Se oggi io andassi a votare per le primarie del PD o di Fratelli d’Italia, tutto quello che mi chiederebbero sono due euro. Preferisco giocarmeli al superenalotto.

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"Trump non conosce il mondo", Juncker nemmeno il suo paese

Secondo Juncker, attuale capo dell’Europa, Trump non conosce il mondo. Per carità, Trump non sarà un’aquila di cultura e, almeno per il momento, potrebbe essere poco esperto… Giusto, giustissimo.

 Ma se Juncker rimprovera così pesantemente Trump, allora dobbiamo dedurre che Juncker, e con lui i suoi colleghi della commissione, e, in genere, la classe dirigente europea siano legittimati a criticare, ovvero siano e si siano dimostrati finora dei geni della politica. Consentitemi alquanto di eccepire:

-          L’Europa entrò nella crisi del 2008; dal 2008 la commissione e la burocrazia e la classe dirigente europea non sono riuscite nemmeno ad immaginare la benché minima soluzione; l’Europa era e resta in crisi;

-          L’attuale capo, Juncker, non sta facendo nulla di nulla, a parte operazioni da ragioniere per vedere se il tale bilancio ha lo 0,1 o lo 0,2, eccetera;

-          La commissione europea si segnala solo, di tanto in tanto, con draconiane disposizioni sull’involucro delle mozzarelle: per tutto il resto, muta;

-          L‘Europa non ha nemmeno l’ombra di una politica estera; qualche rara volta, qualche raro Stato finge di fare qualcosa, in genere con i piedi come la Francia: ma la politica estera dell’Europa è zero;

-          Juncker predica accoglienza di migranti: ebbene, a Calais c’è un muro, a Ventimiglia la polizia francese impedisce gli accessi; la Germania, dopo le bastonate elettorali della Merkel, non accoglie più tanto… Il guaio è tutto e solo dell’Italia. Insomma, Juncker predica e noi “accogliamo”.

 Insomma, Trump non sarà Bismarck, ma Juncker mi pare nemmeno buono per consigliere comunale di paese.

 Ma perché tanta acrimonia? Beh, tra le righe delle juncheriane dichiarazioni traspare: l’Europa dei burocrati è terrorizzata di una politica isolazionista di Trump: pensate, se Trump dovesse sul serio diminuire l’impegno militare e politico americano, quei grigi passacarte, Juncker e soci, dovrebbero mettersi a fare davvero politica, e, orrore, persino una politica militare. Ve li figurate, Juncker e Prodi, con quelle facce, in divisa da generale?

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La sinistra non va mai al potere, se ci va non dura

I fatti novembrini della Leopolda, con agitazioni contro Bersani eccetera, mentre gli energumeni dei centri sociali, tra le mie risate, difendono con le spranghe la costituzione, inducono a qualche simpatica riflessione.

La sinistra non va mai al potere, e se ci va, non dura. Ci va, qualche volta, sotto forma di centrosinistra, cioè di un centro più vaghe opinioni ugualitarie. C’è stata in Russia, ma come dittatura della burocrazia. Il solo esempio di sinistra sinistra andato al potere in Europa Occidentale fu il Fronte Popolare di Blum, che nel 1936 vinse le elezioni in Francia. Nel 1938 venne abbattuto… e voi pensate da una congiura di aristocratici dell’ancien régime? Da biechi fascisti? Ma no, da un’ondata di scioperi operai!

 Fin dalle origini, negli ultimi decenni del XVIII secolo, la sinistra ha mostrato due evidenti caratteristiche, la seconda conseguenza della prima: alto livello di ideologizzazione, e altissima conflittualità. Marx ha passato più tempo a dir male di Mazzini e Proudhon che dei capitalisti; e viceversa.

 I socialisti italiani si divisero subito in correnti, che, alla grossa, erano due: riformisti e massimalisti; siccome nel 1919 avevano vinto le elezioni ma non sapevano che fare, subito una bella scissione, ed ecco il Partito Comunista d’Italia. Ogni socialista che si rispetti odia i comunisti, e ogni comunista disprezza i socialisti: vi ricordate di Craxi?

 I comunisti, giunti al potere con la forza in Russia poi Unione Sovietica, non per questo trovarono pace; anzi, Trotskij, che se ne stava micio micio e inoffensivo in Messico, venne raggiunto da una picconata speditagli da Stalin in persona: prevenire è meglio che curare, pensava Baffone. Gli anarchici spagnoli non dovettero attendere di essere eliminati dai franchisti, perché ci pensò alla grande il medesimo Stalin attraverso i suoi agenti, tra cui il famigerato Vittorio Vidali, che avrà a che vedere con l’assassino del detto Trotskij, e sarà deputato del PCI. 

 Per dirla con la Traviata, “qui son più miti i cuori”; e non è più tempo di omicidi politici. Renzi chiama rottamazione le sue operazioni di eliminazione politica dei vari D’Alema, Bersani eccetera.

 Tutto questo avviene, dal XVIII secolo, nella più ottusa buona fede; e gli odi tra le sinistre non son dovuti a volgari motivi di soldi e potere, ma sempre a nobili ragioni di alti ideali e parole; parole cui l’uomo di sinistra, a furia di ripeterle, crede davvero, e per cui lotta; nel passato neanche troppo lontano, fino a uccidere e morire. Non sto facendo ironia, è davvero così. Per le infinite divisioni sulle parole, la sinistra propriamente detta non andrà mai al potere. Il massimo che può sperare, qualche compromesso storico di breve durata; e che, generalmente, provoca interessi e corruzione. Tranquilli, è successo lo stesso ai miei ex camerati quando sono divenuti Alleanza Nazionale, Dio me ne liberi, a parte che nel 1995 me ne liberai da solo.

 Oggi, meno male, a sinistra si contentano di espulsioni.

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