Referendum trivelle, Fratelli d’Italia in campo per il “Sì”

In riferimento al referendum sulle trivelle il coordinatore di Vibo Valentia di Fratelli d’Italia Anthony Lo Bianco dichiara quanto segue:

“Presumere che un partito possa tenere al suo interno posizioni contrastanti è più che giusto. Anzi, in un partito ci saranno dibattiti più che articolati, con molteplici idee per poi fare sintesi. I momenti elettorali, però, richiedono unità d’intenti e di prospettive. All’elettore bisogna fare proposte concrete. Non ci si può avvicinare all’elettorato se non dopo aver fatto trasparenza al proprio interno. Ma nel Partito Democratico non sta accadendo questo, non sta accadendo questo con riferimento al referendum di Aprile che ha per oggetto la spinosa vicenda delle estrazioni petrolifere in mare. Rifiutarsi dall’assumere una posizione è davvero inaccettabile. I partiti conciliano per loro natura gli interessi, definiscono una linea politica sulle diverse questioni: culturali, etiche, sociali ed economiche. Una visione come questa, prettamente incoerente, non fa altro che indurre a pensare ad una incapacità politica di rappresentare le richieste degli elettori ed iscritti. Nel caso del petrolio è chiara la differenza di pensiero  fra il governo Renzi e molte Regioni amministrate dal PD, come la nostra stessa Regione. In Calabria assistiamo a silenzi imbarazzati. A partire da  cariche istituzionali per concludere con dirigenti autorevoli del Pd. Capisco il disagio e l'imbarazzo e comprendo  le posizioni personali, ma la politica è molto più seria di quanto la si possa immaginare. Soprattutto in questa fase storica così delicata e controversa. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo una posizione che ha un solo significato. Dal nostro presidente Giorgia Meloni, fino all’ultimo iscritto, abbiamo deciso una posizione inequivocabile, ovviamente abbiamo discusso, non sono mancati i malcontenti. Ma, alla fine, dovendo offrire una posizione di voto ai nostri elettori, restiamo fedeli alla linea dettata dagli organismi democratici che regolano la nostra vita di associazione politica. Quindi, FDI  Vibo Valentia, si schiera a favore del "SI", cioè a favore della rotazione dell'articolo oggetto del quesito, ritenendo che l’esigua produzione che deriverebbe da una mancata abrogazione del dettato non costituisca assolutamente una valida motivazione per continuare a mettere a rischio il delicato equilibrio dei nostri mari e del nostro ecosistema, che dovrebbe invece rappresentare la vera ricchezza del nostro paese”.

Rifiuti petroliferi e reati ambientali: la posizione di Fratelli d’Italia

In riferimento alla questione dei rifiuti petroliferi ed ai reati ambientali, il coordinatore di Fratelli d’Italia di Vibo Valentia Anthony Lo Bianco dichiara quanto segue:

Le dimissioni del ministro Guidi hanno messo in secondo piano le pesantissime accuse per reati ambientali della Procura di Potenza. Secondo i pm, grazie all'alterazione dei codici rifiuto, l'azienda ha risparmiato fino a 100 milioni sui costi di smaltimento. Anche le emissioni in atmosfera, sistematicamente in eccesso, venivano taroccate. Le modalità di smaltimento dei rifiuti petroliferi accertate dalla procura della Repubblica di Potenza non sono un caso unico e ribadiscono che c'è un vero e proprio sistema criminale che opera nel resto d'Italia nell'occultamento dei residui petroliferi. Questi allarmanti retroscena che stanno emergendo sugli ipotizzati  illeciti nella gestione dei reflui petroliferi al Centro Olio in Val d’Agri a Viggiano è solo uno dei tanti ingranaggi che ruotano attorno  allo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi ed alla vicinanza con il mondo politico, così come testimoniato dalle vicende che hanno determinato le dimissioni del Ministro Guidi e che oggi coinvolgono tutto il Governo Renzi. Ci sono anche dei calabresi nell’inchiesta della Procura di Potenza, sul petrolio e lo smaltimento illecito di rifiuti, che hanno scosso il mondo politico per l'aiuto che il ministro Guidi avrebbe dato al suo compagno, indagato per corruzione e millantato credito nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. I rifiuti, arrivati dall'impianto lucano, sarebbero stati trasportati in Calabria e smaltiti presso i siti di Lamezia Terme, Gioia Tauro e Bisignano. A Lamezia con la Ecosistem srl, a Gioia Tauro con la I.A.M. spa, e con la Consuleco srl di Bisignano. Visto che il più grande  giacimento petrolifero europeo è proprio la Basilicata, è facile pensare, quindi, che intorno a questa regione gravitino interessi economici non indifferenti. L’inchiesta, però si allarga, e dalla Basilicata, passando per la Calabria, si arriva alla Sicilia, dove si trovano dei dati, anche qui preoccupanti. Nel canale di Sicilia al largo di Ragusa secondo i documenti  dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sono stati smaltiti i rifiuti della piattaforma petrolifera Vega A nel pozzo sterile V6 a 2800 metri di profondità, pari mezzo milione di metri cubi di liquidi altamente inquinanti. Circa 147 mila metri cubi di acque di strato miste a idrocarburi, 333 mila metri cubi di acque di lavaggio delle cisterne di petrolio e 14 mila metri cubi di acque di sentina. Per l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in questo modo sono stati risparmiati 70 milioni di euro smaltendo illegalmente i rifiuti. Ciò che è grave è che mentre il ministero dell'Ambiente su richiesta di Ispra ha chiesto il risarcimento del danno, il ministero dello Sviluppo Economico ha raddoppiato la concessione petrolifera della piattaforma Vega A in Vega B. Il ministero in quel periodo guidato da Federica Guidi autorizza il 12 dicembre 2014 il raddoppio della concessione con la seguente motivazione: ''la società ha ottemperato ai termini di buona gestione del giacimento''. Su questa vicenda c'è già un''inchiesta della procura di Ragusa e l''inquinamento inizia dal 1989 ininterrottamente ma c'è purtroppo un rischio di prescrizione. Spero quindi, che la magistratura possa dare risposte su quest’ennesima inchiesta che riguarda il traffico e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi nel Sud, dove ne traggono beneficio principalmente la criminalità organizzata ed anche una classe politica e dirigente molte volte incompetente. Vorrei concludere con questa frase:

Il vero e retto fine dell'attività politica è il benessere materiale e spirituale della società, in modo che i diritti e i doveri siano da tutti rispettati e tutelati (Papa Giovanni Paolo II).

Quindi, non rimane che attuare una serie di attività rivolte al controllo ambientale e alla sicurezza del nostro quasi distrutto meridione, da parte di quella classe politica inerte, sulle soluzioni definitive per il nostro paese.

Fratelli d'Italia si mobilita a tutela dell'ospedale di Soverato

"Da pochi giorni il circolo cittadino di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale di Soverato ha lanciato in città una raccolta firme al fine di far sentire la voce di tutti i cittadini su una tematica tanto sentita quanto importante, cioè il mantenimento di alcuni servizi  essenziali del presidio ospedaliero di Soverato, oggetto - afferma Giuseppe Pellegrino a nome di FdI-AN - di una politica di tagli indiscriminati che non tengono minimamente conto né dell’utenza che tale presidio serve, né delle peculiarità del territorio. È necessario far sentire la nostra voce, senza finte prese di posizione o incontri a porte chiuse. Il commissariamento della sanità  è opera di un Governo che evidentemente non ci ascolta, ma a pagare non devono essere i cittadini. Con tale raccolta firme, non intendiamo fare del campanilismo chiedendo cose ad oggi forse davvero impossibili; chiediamo semplicemente al Commissario Scura di voler essere ragionevole, tenendo conto del fatto che l’ospedale di Soverato oggi serve un bacino d’utenza di circa 75.000 persone, dunque ad un passo dalle 80.000 richieste dalla normativa nazionale. Il commissario inoltre dimentica il fatto che il suddetto presidio ospedaliero, nei mesi estivi, è punto di riferimento di una popolazione stimata di circa duecentomila unità, e per tanto, riteniamo che se riorganizzazione dovrà esserci, la stessa dovrà necessariamente essere ponderata, e non di tagli lineari". Tenendo conto delle oggettive difficoltà del territorio, chiediamo - è l'istanza avanzata da Pellegrino - che se qualche reparto debba essere depotenziato, si abbia l’accortezza e la lungimiranza di potenziare il Pronto Soccorso nonché il servizio di urgenza emergenza medica 118, in quanto è evidente che una sola ambulanza non possa garantire contemporaneamente sia il soccorso e sia il trasferimento urgente da Soverato verso altri ospedali della regione, poiché lascerebbe sguarnito un intero comprensorio per diverse ore. Centinaia le firme già raccolte in pochi giorni, segno evidente della preoccupazione che serpeggia tra la gente comune, quella stessa gente che per vari motivi non può rivolgersi alla sanità privata né tantomeno macinare chilometri per poter vedersi garantito un diritto inviolabile sancito anche dalla Costituzione, cioè il diritto alla salute. L’idea della raccolta firme è stata immediatamente sposata anche dagli amici del movimento territoriale “0967” e di Forza Italia, che hanno subito manifestato la propria volontà di fattiva collaborazione, soprattutto nell’ottica di quell’unità del centrodestra che a Soverato è sempre esistita e che intende rafforzarsi ulteriormente per ogni battaglia futura". Per tali motivi, annunciamo - rende noto il circolo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale - che domenica 3 aprile, saremo presenti con un banchetto sul lungomare all’altezza del gazebo della Marinella, per chiedere a tutta la popolazione di sostenere una battaglia comune che tuteli e garantisca il diritto alla salute di tutti i cittadini. Le firme raccolte verranno infatti immediatamente girate al Commissario Scura, confidando sia nella sua sensibilità e sia nel fatto che le nostre istanze non siano impossibili da accogliere in quanto figlie non di puro ostruzionismo bensì di ragionevolezza".

 

Emergenza aeroporto. Ripepi sugli scudi: "Reggio apri gli occhi, raggirati da un Governo nemico"

"Reggio apri gli occhi, è il momento di agire, siamo stati abbandonati da tutti e totalmente raggirati da un Governo nemico. Quando il Governo ha inserito il nostro aeroporto tra quelli di interesse nazionale tutti i politici di destra e di sinistra hanno gioito. Un piccolo particolare, forse non leggendo il decreto o forse perché inciuciati con il Governo nazionale, gli stessi politici hanno omesso di dire che quell’atto è l’inizio della fine del nostro importantissimo scalo. Il Governo, se avesse veramente voluto valorizzare l’Area metropolitana dello Stretto avrebbe dovuto indicare l’Aeroporto dello Stretto come uno degli aeroporti strategici del Paese". Con questo monito il gruppo di Fratelli d’Italia, capitanato dal consigliere comunale Massimo Ripepi, ha voluto mettere nuovamente l’accento sulla questione aeroporto, snodo strategico per il futuro dell’intero territorio della Città Metropolitana. Nella conferenza stampa convocata stamane a Palazzo San Giorgio, l'eponente di FdI ha parlato lanciato un accorato appello alla cittadinanza ribadendo ancora una volta l’impegno del partito della Meloni di schierarsi al fianco dei reggini. A dar man forte a Ripepi erano presenti Tommaso Iaria, consigliere comunale di Condofuri, Angelo Costantino e Luigi Iacoponi del movimento giovanile di FdI Gioventù Nazionale, Peppe Quattrone e Pasquale Romeo, segretario comunale e provinciale del partito. "Abbiamo convocato questa conferenza stampa per dare inizio alle attività di partito che devono essere forti e devono generare una forte risposta sul territorio – ha esordito Ripepi - Il partito sta ripartendo, Giorgia Meloni ha voluto dare credito al nostro territorio e ora sta a noi non deludere le aspettative". La discussione giunge velocemente al nodo principale che è rappresentato dall’aeroporto Tito Minniti, un vero e proprio 'malato terminale': "Sto conducendo da mesi, anche in solitaria, una battaglia che riguarda l’aeroporto – sottolinea il consigliere -  Reggio ha bisogno che il centrodestra sia ristrutturato partendo da dati oggettivi. La nostra città, grazie al centrodestra, è stata insignita del titolo di  Città Metropolitana pur con gli errori commessi perché chi lavora sbaglia".  Poco dopo l'attacco diretto a Falcomatà: "Il sindaco di Reggio rappresenta l’unico caso di politico che pur non lavorando sbaglia. I casi Miramare e Quattrone insegnano. Il sindaco non vuole fare niente per evitare di sbagliare. Se tutto andrà bene si realizzerà il suo sogno di lasciare Reggio per proiettarsi ad un luminoso posto al sole in Parlamento. Dunque l’interesse della città viene continuamente subordinato agli interessi del capo Matteo Renzi l’unico ad avere le chiavi del Paradiso di Montecitorio. Non lavora invece il sindaco che invece sembra essere poco interessato alla città nutrendo aspirazioni di arrivare in Parlamento". Il documento su cui si basa l’intervento di Ripepi è il decreto che ha sancito 'interesse nazionale' del Tito Minniti: "Quando arrivò il decreto che sanciva l’aeroporto come d’interesse nazionale ho subito sentito 'puzza di bruciato' Quello di Reggio era stato, infatti, inserito, nei 38 aeroporti d’interesse nazionale  che sono soggetti a pesanti vincoli statali e non d’interesse strategico come doveva essere per uno sviluppo concreto. Si è fatta una valutazione in base al bacino d’utenza dimenticando che da qui a breve Reggio sarà Città Metropolitana. Fra le aree strategiche il governo ha scelto la Calabria e la Sicilia orientale dimenticando completamente l’area dello Stretto". "Siamo in mezzo ad un elastico che si romperà da qui a breve proprio su Reggio Calabria – avvisa Ripepi -  Vogliamo fare una battaglia sull’aeroporto. Non possiamo essere Città Metropolitana quando e, di fatto, siamo considerati dal Governo nazionale come periferia dell’Africa. Renzi sta rovinando il nostro territorio. Il serio rischio è, da qui a breve, essere declassati ulteriormente ad aeroporto d’interesse regionale, un disastro, volerebbero solo gli aquiloni. Renzi con lo stesso decreto ha inserito l’aeroporto di Firenze in quegli d’interesse  strategico unendolo a Pisa. Non poteva unire l’aeroporto di Reggio con quello di Lamezia"? si domanda Ripepi. "Con questa conferenza stampa vogliamo dire ciò che gli altri non hanno voluto dire – tuona Ripepi -  Questo decreto sancisce in maniera definitiva la morte del nostro territorio, non soltanto dell’aeroporto. Dobbiamo urgentemente stimolare il Governo affinché si faccia una struttura che vada a formare la piattaforma atta al rilancio effettivo dello scalo. La nostra proposta – conclude -  e che si faccia urgentemente un tavolo capace di generare un modello di transizione che traghetti il nostro aeroporto al bando internazionale così da stimolare le grandi compagnie di gestioni a sbarcare sullo Stretto. I soldi che la Regione ed i vari enti vogliono dare devono confluire in un organismo vivo e non morto così come in atto è la SOGAS. Vogliamo portare avanti la nostra battaglia per la città contro tutti coloro che hanno chiuso gli occhi di fronte a questo sfascio". Sarà utile a breve - è stato l'ultimo pensiero del consigliere comunale di Fratelli d'Italia - un confronto con i sindacati e la Confindustria affinché tutti siano attori attivi in questo fondamentale snodo di crescita e sviluppo".

 

Ospedale di Soverato, Fratelli d’Italia: “Al fianco dei sindaci in questa battaglia”

“Apprendiamo con compiacimento che nella giornata di ieri si è tenuta presso la sala consiliare del Comune di Soverato una partecipata riunione di tutti i sindaci del Basso Jonio, presieduta dal sindaco di Soverato Ernesto Alecci, relativamente alla riorganizzazione della rete ospedaliera prevista dal decreto del commissario Scura n. 30/2016 che vedrebbe gravemente penalizzato il nostro presidio ospedaliero, con conseguenze e disagi inaccettabili per una popolazione di circa 75.000  abitanti che tale a tale presidio fanno riferimento”. È quanto si legge in una nota del circolo di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. “Molto bene – spiegano i rappresentanti della destra - la posizione comune espressa dai primi cittadini, i quali hanno richiesto con la massima urgenza un incontro al commissario al fine di avviare una decisa interlocuzione a tutela del diritto alla salute dicendosi pronti ad attuare anche manifestazioni di protesta eclatanti. Crediamo – aggiungono - che la Sanità non sia tema da trattare in maniera ragionieristica poiché i cittadini non sono numeri ma persone con le loro storie spesso di malattia, di sofferenza, di difficoltà che andrebbero sostenute dalle Istituzioni e non abbandonate a loro stesse, in territori che si vorrebbe depauperare di servizi indispensabili per la tutela della salute. Per tali motivi Fratelli d’Italia-An Soverato è pronta fin da ora ad aderire a qualsiasi iniziativa anche eclatante, promossa dai sindaci e dai comitati, a tutela dell’ospedale di Soverato, perseguendo un obiettivo condiviso che tuteli in maniera decisa i livelli essenziali di assistenza di tutti i cittadini del comprensorio. La battaglia – è la conclusione - deve essere comune e partecipata”.

Riordino rete ospedaliera: duro il giudizio espresso da De Angelis (FdI-AN)

"È un segnale di protesta importante il gesto messo in atto dai Primari del nosocomio vibonese, dimessisi per manifestare il proprio dissenso contro il riordino della rete ospedaliera voluto dal commissario alla Sanità calabrese, Massimo Scura". E' questo il giudizio espresso da Fausto De Angelis, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. "Quanto accaduto - argomenta il rappresentante di FdI-AN - sottolinea il grave disagio che si registra nel nosocomio vibonese e, in generale, nel settore sanitario. Anziché tagliare gli sprechi si continuano a depauperare servizi essenziali con gravi disagi che si ripercuotono sui cittadini. Si pensi al caso della 42enne giunta al San Paolo di Napoli per una miocardite e deceduta perché tutte le sale operatorie della regione erano occupate. Innanzi a notizie così agghiaccianti non è più possibile tollerare i proclami mediatici di una politica inadeguata, incapace di comprendere le esigenze del Paese, sorda alle richieste di cittadini costretti a subire continue disattenzioni. Piena solidarietà, quindi, ai 15 Primari dello 'Jazzolino' dimessisi che, ogni giorno, lavorano in condizioni difficili garantendo, nonostante le forti carenze nel settore sanitario, assistenza agli ammalati. Confido nell'ascolto del mondo politico che, oggi più che mai, deve essere coeso - conclude De Angelis - nel garantire il diritto alla salute".

 

Ospedale di Soverato, l’attacco di Fratelli d’Italia: “Intraprendiamo vere azioni di protesta”

“In merito al preoccupante decreto riguardante il riordino della rete ospedaliera presentato dal commissario straordinario Scura non si può e non si deve restare indifferenti, né tantomeno subire passivamente la scellerata decisione di tagli lineari e depotenziamenti pericolosamente intrapresa”. È quanto afferma Giuseppe Pellegrino, esponente di Fratelli d’Italia di Soverato. “È vero – sostiene il rappresentante della destra - che la sanità in Calabria è sottoposta ad un rigido Piano di rientro gestito da un commissario nominato dal Governo ma è altrettanto vero che a farne le spese non debbano essere come al solito i cittadini e in particolar modo le fasce più deboli, per assurdo continuamente vessate negli ultimi anni da continui rincari delle tasse e dei ticket sanitari. È bene ricordare al commissario Scura, evidentemente poco e male informato circa le dinamiche sanitarie del vasto comprensorio soveratese, che quella di Soverato risulta essere al momento l’unica struttura ospedaliera operativa su un vastissimo territorio, unica della fascia ionica che va da Locri a Catanzaro e dall’entroterra fino a Serra San Bruno. A causa della sua posizione strategica – sottolinea Pellegrino - della vastissima utenza che serve, delle varie strade a scorrimento veloce ma palesemente inadeguate (come per esempio la tristemente nota  ‘strada della morte’ 106 ionica), l’ospedale di Soverato andrebbe addirittura potenziato, integrando quei servizi essenziali che ad oggi sono carenti; mi riferisco per esempio al potenziamento del Pronto Soccorso, all’incremento del  numero delle ambulanze medicalizzate adibite al soccorso in dotazione al 118, almeno nel periodo estivo quando la popolazione del comprensorio aumenta vertiginosamente. Deve finire – sentenzia ancora - il tempo degli incontri in stanze chiuse, delle chiacchiere e degli appelli inascoltati. Siamo costretti a subire un commissariamento voluto da un Governo espressione di un partito che in teoria governa (male) anche la nostra regione. Con quale credibilità ci affidiamo ad un governatore che nei fatti dimostra di non avere voce in capitolo con i suoi stessi ‘compagni’ di Firenze? Con quali aspettative ci affidiamo a sindaci che di fatto hanno disertato l’unico incontro promosso sull’argomento con la cittadinanza del comprensorio? Il riferimento per nulla celato lo esplicito ancora meglio, ricordando i vari Drosi (sindaco di Satriano - PD), Papaleo (sindaco di Davoli - PD) e Migliarese (sindaco di Montepaone - PD), colpevolmente assenti al Consiglio comunale aperto di qualche settimana fa, e trincerati dietro estemporanee logiche di partito. È il momento di non perseverare nell’errore. È necessario un cambio di strategia, è urgente intraprendere iniziative di protesta vere, concordare un’azione comune. Protestiamo per le strade, leviamo in alto il grido davanti la cittadella regionale, così grande, così bella, così inutile, se non serve come presidio dei diritti dei calabresi. Occorre fare quadrato, tutti insieme. Il diritto alla salute dei cittadini – conclude Pellegrino - non ha e non deve avere colore politico”.

De Angelis attacca il Governo Renzi: “In Italia siamo mal rappresentati”

In riferimento alle azioni del Governo Renzi, il segretario provinciale di Vibo Valenti di Fratelli d’Italia Fausto De Angelis dichiara quanto segue:

“Indipendentemente dal pensiero personale sul DDL Cirinná é importante spiegare la gravità di quanto sta avvenendo oggi in parlamento. Un'ennesima richiesta di fiducia (minaccia esplicita che obbliga i parlamentari a votare favorevolmente rispetto ad un voto di coscienza se non vogliono vedere interrompersi il proprio mandato) é stata fatta dal governo Renzi alle Camere, trovo questa pratica un vero e proprio abuso da parte dello stesso Governo che impone così la propria decisione al parlamento, oggi unica rappresentanza dei cittadini. Purtroppo bisogna tristemente riconoscere che in Italia siamo mal rappresentati, difatti i nostri parlamentari, anteponendo gli interessi personali alla libertà di coscienza, si piegano al diktat governativo invertendo così la decisione presa soltanto qualche giorno fa in aula. Per far capire meglio quanto accaduto bisogna ricordare che lo stesso Renzi, pensando di compiacere qualcuno aveva bluffato prima del voto concedendo libertà di coscienza sulle unioni civili, questo perché convinto che il DDL sarebbe comunque passato grazie all'accordo fatto con i 5 stelle (ora accusati di tradimento), come sappiamo ciò non é accaduto ed ecco l'immediata ricorso all'uso improprio della fiducia per garantirsi i propri interessi, infischiandosene così dei parlamentari, del loro pensiero e dei cittadini che rappresentano (da un non eletto ci saremmo dovuti stupire del contrario ). Insomma in un gioco d'azzardo ricco di bluff, minacce e arroganza la nostra classe politica sta dando il peggio di sè, peccato che la posta in gioco come al solito sia quella pagata dai cittadini”.

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