Fucile a canne mozze rinvenuto in un terreno demaniale

 Un fucile calibro 16 a canne mozze con la matricola abrasa ed oltre 60 cartucce. È quanto hanno rivenuto i carabinieri della Stazione di Sant'Ilario dello Jonio e dello squadrone Cacciatori di Calabria, in un terreno demaniale di località “Piano dei Corvi”, a Ciminà, nel reggino.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro e messo a disposizione della Procura di Locri per gli eventuali accertamenti del caso.

Secondo gli investigatori, il ritrovamento rappresenta la conferma che l’entroterra aspromontano, come già visto nel corso dell’anno con vari rinvenimenti, si presta particolarmente ad essere utilizzato come “deposito” di armi.

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Cassari di Nardodipace, Damiano Tassone ritorna in libertà

Nel corso dell’udienza svoltasi nella giornata di ieri, la II Sezione Penale della Corte d’Appello di Catanzaro, ha disposto la scarcerazione di Damiano Salvatore Tassone, residente a Cassari di Nardodipace.

L’uomo, difeso dall’avvocato Raffaele Masciari, del foro di Vibo Valentia, il 23 marzo scorso, era stato arrestato dai carabinieri di Nardodipace, con l’accusa di detenzione illegale di arma clandestina; ricettazione e detenzione illegale di munizioni.

All’epoca dei fatti, in un fondo di località Gremi in uso a Tassone, i militari avevano rinvenuto, in un canale di scolo per liquami, un fucile con matricola abrasa ed alcune munizioni.

Con l’accoglimento dell’istanza presentata dal legale, la Corte d’Appello ha quindi modificato la sentenza con la quale, il 28 marzo scorso, il Tribunale di Vibo Valentia aveva disposto a carico di Tassone la misura cautelare degli arresti domiciliari e l’obbligo di firma.  

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Fucile a canne mozze rinvenuto in un secchio nascosto tra gli alberi

Un fucile a canne mozze calibro 12 con matricola abrasa ed in perfetto stato di conservazione e sette cartucce a pallini dello stesso calibro sono stati scoperti, all’interno di un’area boschiva demaniale, a Sinopoli (Rc).

Ad effettuare il ritrovamento sono stati i carabinieri dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, in collaborazione con i militari della locale Stazione.

L'arma e le munizioni, che sono state sottoposte a sequestro, erano occultate in un secchio.

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Armi e munizioni, arrestato un 42enne

Prosegue a pieno regime l'attività dei carabinieri del Comando gruppo di Locri, impegnati in una serie di rastrellamenti nelle aree rurali dell’entroterra della locride, alla ricerca di armi e materiale esplodente.

I militari hanno focalizzato la loro attenzione, nelle aree aspromontane ricadenti nei comuni di Ciminà, San Luca e Platì. In tale contesto sono stati ispezionate ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali.

Nel corso di un’attività condotta nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, unitamente ai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Saverio Raco, 42enne di Ciminà, già noto alle forze dell’ordine, per ricettazione e detenzione abusiva di armi clandestine.

In particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare, estesa anche ad un terreno ubicato nel comune di Ciminà, di proprietà del 42enne, i militari hanno rinvenuto:

·         un fucile cal. 12 con matricola punzonata;

·         due riduttori di calibro di fabbricazione artigianale;

·         oltre 450 munizioni di vario calibro e tipo.

Tutto il materiale, in ottimo stato di conservazione, era abilmente occultato all’interno di un tubo in plastica sotterrato.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Locri, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

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Pistola, fucile e munizioni in casa: arrestati padre e figlio

Nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio, coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro diretta dal tenente Gabriele Lombardo, e finalizzato alla repressione dei reati in materia di armi, i carabinieri della Tenenza di Rosarno agli ordini del sottotenente Alfio Rapisarda,  hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due rosarnesi,  un 65enne, ed il figlio 26enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, poiché resisi responsabili dei reati di detenzione illegale di munizionamento ed armi comuni da sparo e clandestine, nonché del reato di ricettazione.

 In particolare, i militari della Tenenza, al termine di una prolungata ed articolata perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dei due cittadini rosarnesi, sono riusciti a scovare, abilmente occultati tra materiale ferroso depositato all’interno di un capanno pertinente all’immobile, una pistola Beretta calibro 7.65, avvolta in un involucro in cellophane, un fucile a canne mozze calibro 12 clandestino, oleato e pronto all’uso, munizionamento comune e a salve di vario calibro, nonché parti e congegni di una carabina.

Le armi e le munizioni rinvenute sono state repertate e sottoposte a sequestro in attesa di essere avviate presso i laboratori tecnico/balistici dell’Arma, al fine di accertare se le stesse possano essere state usate per la commissione di altri delitti.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti rispettivamente presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, e presso la casa circondariale di Palmi in attesa di convalida, a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente. 

 

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Spara decine di colpi di fucile per festeggiare il Capodanno, denunciato

Un 59enne di Crotone è stato denunciato dalla Polizia di Stato con l'accusa di aver esploso cinquanta colpi di fucile dal balcone di casa per festeggiare il Capodanno. 

Nel corso di una normale attività di perlustrazione, gli agenti della Questura della città pitagorica hanno notato nei pressi dell'abitazione del 59enne diversi bossoli di pistola e fucile.

Ipotizzando che i proiettili fossero stati esplosi nel corso dei festeggiamenti di Capodanno, i poliziotti hanno proceduto ad un controllo nella casa dell'uomo denunciato. Sul terrazzo, gli agenti hanno rinvenuto numerosi bossoli per fucile dello stesso calibro e della stessa marca di quelli rinvenuti in strada.

Il 59enne, titolare di porto di fucile per uso sportivo ed in possesso di un fucile e una pistola semiautomatici, è stato denunciato, mentre le le armi sono state sottoposte a sequestrate.

 

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Operazione “Satellite”. Fucili di precisione e droga nascosti sotto terra: arrestati zio e nipote

Alle prime luci dell’alba, i carabinieri della Compagnia di Locri hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale cittadino, a seguito della richiesta avanzata da questa Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Satellite”, finalizzata al contrasto del traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e della detenzione di armi clandestine e ricettazione, nei confronti di 2 persone, entrambi provenienti dal territorio locrideo. L’attività d’indagine, condotta dai carabinieri della Stazione di Platì e della Compagnia carabinieri di Locri, ha portato all’arresto di:

Giuseppe Maviglia, 39enne nato a Locri ma residente a Novara, disoccupato, già noto alle Forze dell’ordine;

Domenico Perre, 54enne nato e residente a Platì, disoccupato già latitante dal 1991 al 1994,

ritenuti responsabili di detenzione illegale di stupefacenti, di armi clandestine, di munizioni e ricettazione in concorso.

L’attività investigativa sfociata nell’odierna ordinanza è nata a maggio scorso quando, i militari della Stazione di Platì, nell’ambito dei servizi di controllo straordinario del territorio disposti da Gruppo Carabinieri di Locri finalizzati alla repressione dei reati attinenti le armi e gli stupefacenti, effettuati con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato carabinieri “Cacciatori” di Vibo Valentia, sono stati impiegati in una mirata strategia operativa di aggressione ai sodalizi mafiosi con controlli e perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di pregiudicati inseriti nelle locali cosche di ‘ndrangheta, nonché numerosissimi rastrellamenti in aree “sensibili” dell’intero comprensorio locrideo con particolare attenzione alla zona ricadente nella vallata del “Bonamico”.

In quell’occasione, e precisamente l’11 maggio 2016 i carabinieri, dopo aver effettuato una perquisizione ex art. 41 T.U.L.P.S. presso l’abitazione del sopracitato Perre, hanno esteso l’attività di ricerca nei terreni limitrofi e segnatamente in una zona demaniale. Qui, fra la fitta vegetazione e abilmente occultato sotto terra e in anfratti naturali ben mimetizzati con l’ambiente circostante è stato rinvenuto il seguente materiale che è stato sottoposto a sequestro:

−8 fucili di vario calibro con matricola punzonata, alcuni con relativo serbatorio;

−un fucile Winchester calibro 30-30 oggetto di furto denunciato nel 2012 a Pontenure (PC);

−una pistola Arminius calibro 22 a tamburo, anch’essa compendio di furto denunciato nel 2006 a Borgomanero (NO);

−un congegno di mira tipo cannocchiale;

−un puntatore laser per armi;

−un rilevatore satellitare gps;

−circa 500 cartucce di vario calibro;

−un sacco in plastica contenente quasi 2,7 kg di eroina;

−un sacco in plastica contenente oltre 2,5 kg di canapa indiana;

−un sacco in plastica contenente circa 700 grammi di cocaina;

−materiale vario atto al confezionamento dello stupefacente.

Sulla scorta di tale rinvenimento e tenuto conto della collocazione geografica del fondo in questione che, come anticipato, era limitrofo a quello della proprietà di Perre e risultava raggiungibile solo passando dal piazzale antistante l’abitazione dello stesso, è stata avviata un complessa e articolata indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica, che ha portato alla scoperta di gravi indizi di reato ascrivibili sia a carico di Perre che di Maviglia, rispettivamente zio e nipote. Fra i tanti elementi a supporto dell’attività investigativa si evidenzia che:

−dai successivi accertamenti sul rilevatore Gps rivenuto, con annessa scheda telefonica, è emerso che quest’ultima era stata installata ai fini assicurativi su un’autovettura Opel Zafira, ceduta nel 2014 al citato Maviglia;

−Maviglia, pur vivendo a Novara, ha sempre mantenuto rapporti con lo zio Perre  e con il territorio della Locride;

Tali elementi messi a sistema con tutti gli esiti raccolti nel corso dell’inchiesta hanno superato il vaglio del Gip che ha osservato come il contenuto dell’attività investigativa svolta dai militari della benemerita platiese ha permesso di accertare la fondatezza della ricostruzione investigativa dei fatti–reato mediante la scrupolosa e meticolosa valutazione dei singoli riscontri documentali e tecnici. Tali dati sono stati interpolati da un’analisi attenta e coordinata a supporto dell’attività investigativa, consentendo quindi la lettura incrociata dei dati forniti dalle intercettazioni con il sequestro del materiale sottoposto a sequestro nel mese di maggio 2016 e, pertanto, gli arrestati odierni possono essere ritenuti responsabili dei reati contestati.    

I medesimi sono stati associati presso la casa circondariale di Locri.

Fucili, pistola e cartucce in casa: denunciata una donna

I carabinieri della Tenenza di Rosarno, nell’ambito di un servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato alla repressione dei reati in materia di armi e materie esplodenti, coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro, coadiuvati da personale della Compagnia Speciale del Goc di Vibo Valentia, hanno denunciato in stato di libertà alla competente Autorità giudiziaria poiché ritenuta responsabile del reato di detenzione abusiva di armi, V.P. di anni 63 del luogo.

Nell’abitazione della prevenuta, a seguito di perquisizione domiciliare, sono state rinvenute nella sua disponibilità le seguenti armi e munizioni:

• 1 fucile calibro 12;

• 1 fucile calibro 20;

• 1 pistola calibro 7,65;

• 11 cartucce calibro 7,65;

• 1 cartuccia calibro 6,35;

• 7 cartucce calibro 20 a pallini;

• 7 cartucce calibro 12 a pallini;

• 2 cartucce calibro 16 a pallini;

il tutto abusivamente detenuto e non denunciato all’Autorità di P.S. Le armi e le munizioni rinvenute sono state poste a sequestro penale.

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