Attraversano area protetta con i fucili al seguito, denunciati 3 cacciatori

È di tre persone denunciate, il bilancio dell'attività di controllo straordinario del territorio, coordinata dal Reparto carabinieri Parco nazionale d’Aspromonte di Reggio Calabria e finalizzata alla repressione dei reati ambientali.

In particolare, i militari dealla Stazione Parco di Mammola hanno denunciato in stato di libertà L.F., 65enne e R.D., 79enne, entrambi originari di Reggio Calabria e residenti a Gallico, sorpresi mentre percorrevano in macchina la Strada provinciale Limina-Mammola, in località “Abeto”, all’interno del Parco nazionale d’Aspromonte, con due fucili da caccia calibro 12 e 20, riposti sul sedile posteriore, insieme al relativo munizionamento.

Per la stessa ragione, è stato denunciato in stato di libertà B.S., 22enne originario di Locri e residente a Marina di Gioiosa Jonica, trovato in macchina lungo lo stesso tratto di strada, con un fucile calibro 20 al seguito.

In entrambi i casi, le armi e le munizioni sono state sequestrate.

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Sorpresi con i fucili in un'area protetta, denunciati

Durante un normale servizio di controllo, i carabinieri forestali della Stazione di San Giorgio Morgeto hanno deferito in stato di libertà, con l’accusa di aver introdotto armi all’interno del perimetro del Parco nazionale d'Aspromonte, R.S., di 36 anni, operaio residente a Rizziconi sorpreso in località “Piani di Zomaro” con fucile al seguito, e D.M., 71enne, originario del luogo, sorpreso con il fucile e due cani in località “Acqua delle fate”, nel territorio del Comune di San Giorgio Morgeto.

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Fucili e munizioni in un'auto, due persone in manette

Due fucili, con colpo in canna e numerose munizioni sono stati rinvenuti in un’auto a Reggio Calabria.

A trovare le armi da fuoco, durante i controlli previsti dal dispositivo “Focus ‘ndrangheta”, sono stati i poliziotti della locale questura, che hanno tratto in arresto Giovanni Barchetta di 32 anni e Angelo Berlingieri di 36 anni, rispettivamente, proprietario ed utilizzatore del veicolo.

Le operazioni, cui hanno preso parte uomini della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, della guardia di finanza, della polizia metropolitana e municipale hanno permesso di sottoporre a controllo un’ampia area del quartiere Arghillà.

Nel corso delle attività, eseguite con l’ausilio di personale Enel ed Aterp, sono stati scoperti 51 allacci abusivi alla rete elettrica.

Per tale ragione, due persone sono state arrestate ed altre 19 sono state denunciate in stato di libertà; mentre procedono le indagini per individuare gli autori dei rimanenti allacci abusivi.

Armi e munizioni rinvenute in tubo di plastica nascosto sotto terra

Un persona arrestata, una denunciata, armi, droga e munizioni rinvenute. Questo il bilancio di un servizio di controllo straordinario del territorio disposto dal Comando Gruppo carabinieri di Locri ed effettuato dalle Compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica.

Nel corso dell’attività, i militari hanno condotto numerosi rastrellamenti nei centri abitati, nelle periferie e nelle impervie zone pre-aspromontane.

In particolare, gli uomini dell’Arma della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, hanno rinvenuto, in  località “Moletì” di Ciminà, tre fucili “Flobert” senza matricola, un fucile sovrapposto “Beretta” con matricola punzonata e oltre 120 munizioni di vario calibro. Il materiale, in ottimo stato di conservazione, era nascosto in un tubo di plastica interrato tra la fitta vegetazione.

Numerose munizioni, nascoste in una busta di plastica, sono state rinvenute, in contrada “Nasida” di Benestare, anche dai carabinieri della Stazione di Careri e dello Squadrone eliportato Cacciatori.

A Platì, invece, i militari della locale Stazione e dei “Cacciatori” hanno trovato, in una intercapedine nel muro di un casolare abbandonato,  un involucro di plastica con all’interno oltre 60 grammi di marijuana.

Infine, a San Luca, gli uomini della Benemerita hanno tratto in arresto un uomo del posto, accusato di furto d’energia elettrica.

 Nel corso di un controllo effettuato nell’esercizio commerciale dell’arrestato, i carabinieri hanno individuato un dispositivo posto sul contatore dell’energia elettrica, al fine di ridurre la registrazione reale dei consumi. Per lo stesso motivo, è stato denunciato anche il rappresentante legale del locale.

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Fucile e munizioni nascosti nella mangiatoia della stalla, arrestato 63enne

Con l’accusa di detenzione illegale di armi clandestine, questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Taurianova e dello Squadrone Cacciatori “Calabria” hanno arrestato Antonio Sorbara, 63enne di Cittanova.

In particolare, durante una perquisizione a casa dell’uomo, i militari hanno rinvenuto, occultati tra la rete ed il materasso di una camera da letto, due borse contenenti circa 170 munizioni calibro 12 e 2 fucili.

Una volta esteso il controllo ad un terreno di proprietà dell’arrestato, i carabinieri hanno individuato, nella mangiatoria di una struttura adibita a stalla, altre 30 cartucce calibro 20 ed un fucile.

I tre fucili e le 200 munizioni sono stati posti sotto sequestro, in attesa di ulteriori accertamenti; mentre l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato posto ai domiciliari.

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Nascondeva un arsenale in casa, arrestata 58enne

I carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, con l’ausilio dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Teresina Totino di 58 anni.

Nell’abitazione della donna, residente a Marina di Gioiosa Jonica, i militari hanno rinvenuto una pistola a tamburo con matricola abrasa, 4 fucili da caccia e 200 cartucce.

Le armi e le munizioni sono state sequestrate per essere sottoposte ad accertamenti, finalizzati a verificare se siano state utilizzate in episodi delittuosi.

I carabinieri hanno arrestato, inoltre, Cosimo Damiano Celestino, di 52 anni.

L’arresto è scaturito in seguito ad un controllo, nel corso del quale, occultati in un incavo ricavato in un albero di ulivo posto in un giardino dell’abitazione del 52enne, i carabinieri hanno trovato 20 grammi di eroina e 1 grammo di cocaina.

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Armi e droga, arrestato 44enne

Quattro fucili calibro 12, tra cui un fucile a pompa e uno di precisione, una pistola calibro 450, dieci cartucce ed oltre due chili e 250 grammi di hashish.

È quanto hanno trovato i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano, di Roggiano Gravina e di un'unità cinofila di Vibo Valentia, nel corso di una perquisizione a casa di un pregiudicato di 44 anni.

Le armi, una delle quali era stata rubata nel 2015 a Roggiano Gravina, saranno inviate al Ris di Messina per gli accertamenti tecnici di natura balistica, finalizzate a stabilirne l'eventuale utilizzo in fatti di sangue.

Per quanto riguarda, invece, lo stupefacente, il Laboratorio analisi dell’Arma, ha accertato che dall’intero quantitativo sequestrato, sulla base del principio attivo contenuto, si sarebbero potuto ricavare ben 14 mila dosi che, una volta vendute, avrebbero assicurato un guadagno stimabile in circa 74 mila.

Espletate le formalità di rito, il 44enne è stato tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e tradotto presso la casa circondariale di Cosenza in attesa di giudizo

Nascondevano una pistola e sette fucili, due persone in manette

Due persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Palmi, con l'accusa di detenzione abusiva di armi clandestine.

In particolare, i militari della Stazione di Palmi hanno arrestato Fabio Hanoman, di 38anni, poichè, alla vista dei militari, avrebbe lanciato dal balconcino di casa un oggetto, tentando poi la fuga calandosi da una scaletta esterna a pioli.

I carabinieri sono riusciti a bloccare l’uomo ed a recuperare l’involucro, che conteneva una pistola calibro 9 perfettamente funzionante e ben lubrificata, con 90 colpi dello stesso calibro.

Nel corso di un pattugliamento, invece, I militari della Stazione di Seminara e dello Squadrone Cacciatori Calabria, hanno rinvenuto, in un casolare riconducibile a Fabio Giuseppe Gioffrè, di 39 anni,  sette fucili, di cui due con matricola abrasa e uno alterato mediante il taglio del calcio e della canna.

Le armi, rubate nel Nord Italia, erano state occultate sotto le reti per la raccolta delle olive.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, le armi sono state sequestrate per essere successivamente sottoposte ad analisi balistiche, mentre i due arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso il carcere di Reggio Calabria Arghillà, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

 

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