Aggredisce una donna e le ruba l'auto, arrestato

A Reggio Calabria, i carabinieri hanno arrestato per rapina ai danni di una donna, un 21enne originario di Trebisacce (Cs).

L’episodio è avvenuto verso le 8 di domenica scorsa, quando una 62enne di Saline Joniche, mentre era intenta a parcheggiare la propria autovettura, è stata avvicinata dal giovane che dopo averla spintonata le ha sottratto il veicolo, dandosi alla fuga.

Fondamentali si sono rivelate le ricerche diramate dai militari della centrale operativa, che hanno consentito poco dopo, a due pattuglie della Stazione di Reggio Calabria – Rione Modena di individuare e fermare l'indagato in viale Calabria, mentre percorreva la strada contromano a bordo dell’auto rubata poco prima.

Per il giovane è scattato subito l’arresto in flagranza, convalidato dall’autorità giudiziaria, che lo ha sottoposto all’obbligo di presentazione alla pg.

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Ruba un'auto e si dà alla fuga, arrestato

Un 43enne è stato arrestato dalla polizia a Cosenza, con l’accusa di furto e resistenza a pubblico ufficiale.

In particolare, l’uomo è stato bloccato al termine di un inseguimento, su un’auto rubata in pieno centro. 

L’indagato, una volta identificato, è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari.

 

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Erano specializzati nel furto di Fiat Panda, arrestati

All’alba di oggi, i carabinieri delle Compagnie di Petilia Policastro e Cirò Marina (Kr), hanno tratto in arresto per i reati di furto aggravato e riciclaggio, commessi in concorso tra loro, B. S., F. S. I. e M.M.E., rispettivamente di 53, 33, e 44 anni.

In particolare, l’arresto è avvenuto in seguito alla segnalazione con la quale, poco dopo le 22 di ieri, era stato denunciato il furto di una Fiat Panda a Cirò Marina.

Gli uomini dell’Arma si sono messi, quindi, sulle tracce dell’auto che è stata rinvenuta sulla Ss 106, dove era stata abbandonata dai ladri, i quali, si sarebbero allontanati a bordo di una Fiat Punto, in uso a B. S., ma, nella circostanza, condotta da M. M. E.. Nell’auto dei fuggitivi, che è stata bloccata in località Campodenaro di Caccuri, i militari hanno rinvenuto strumenti d’effrazione e due centraline elettroniche per la codificazione delle autovetture.

Inoltre, nel garage dell’abitazione di M. M. E., sono stati trovati: una Fiat Punto di provenienza illecita, alcune targhe automobilistiche e un’ultra centralina per la codificazione di autoveicoli. Nell’officina di B. S., invece, sono state individuate sette autovetture rubate, sulle quali sono in corso gli accertamenti necessari a stabilirne la provenienza.

Al termine degli accertamenti di rito, i tre presunti malviventi sono stati tratti in arresto e posti ai domiciliari, con le accuse di furto aggravato e riciclaggio in concorso.

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Furto e incendio d’auto, tre misure cautelari

I poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno eseguito due distinte ordinanze di applicazione di misura cautelare, emesse dai gip presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica della città dello Stretto, nei confronti di un 53enne del luogo, accusato di aver incendiato un’auto e di un 58enne e un 55enne ritenuti autori di alcuni furti di autovetture.

Al termine delle formalità di rito, il 53enne è stato sottoposto ai domiciliari.

Il 58enne, invece, è stato condotto in carcere, mentre al 55enne la misura cautelare è stata notificata in carcere dov'è detenuto per altra causa.

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Sorpreso a verniciare un’auto rubata poco prima, arrestato

Un 31enne, di origine boliviana, F.L.G., è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato d'autovettura.

A stringere le manette attorno ai polsi dell’uomo sono stati i Carabinieri che, in seguito ad una denuncia di furto d’auto, hanno individuato l’arrestato nel cortile della sua abitazione, in località San Cipriano di Motta San Giovanni, intento a verniciare proprio il veicolo rubato poco prima.

La vettura è stata, quindi, restituita al legittimo proprietario, mentre il 31enne, dopo il giudizio direttissimo e la convalida dell’arresto, è stato rimesso in libertà su disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Positivo al Covid, evade dai domiciliari e ruba un’auto: arrestato

Reggio Calabria - Avrebbe rubato un’auto, dopo essere evaso dagli arresti domiciliari nonostante fosse risultato positivo al Covid.

Per questi motivi, un uomo è stato arrestato a Reggio Calabria dagli agenti della polizia di Stato.

L’arresto è scaturito in seguito alla segnalazione di un cittadino, che ha denunciato di aver subito il furto dell’auto.

Raccolta la testimonianza della vittima e visionate le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza, i poliziotti sono riusciti a risalire all’identità del presunto ladro, il quale è stato rintracciato ed arrestato con le accuse di evasione, furto aggravato e delitto contro la salute pubblica.

Al termine delle formalità di rito, l’uomo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato posto nuovamente ai domiciliari.

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Sorpreso al volante di un'auto rubata, arrestato

I poliziotti della Squadra volanti della Questura di Crotone hanno tratto in arresto un cittadino colombiano per i reati di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

L'uomo, F.C.A.J, 25 anni, senza fissa dimora e con numerosi precedenti, è stato bloccato mentre si trovava al volante di una Nissan Micra rubata a Taranto.

In particolare, gli agenti, durante un posto di controllo sulla Ss 106, hanno intimato l'alt al giovane, il quale si è allontanato a velocità sostenutà.

È scaturito quindi un inseguimento che si è concluso dopo alcuni chilometri.

Non contento, il 25enne ha cercato di darsi alla fuga a piedi, ma è stato raggiunto e portato in Questura per essere identificato.

Al termine delle procedure del caso, l'uomo è stato arrestato e trasferito nel carcere di Crotone.

 

Auto di lusso rubate in Canada sequestrate nel porto di Gioia Tauro

Le indagini partite dai poliziotti dello scalo aeroportuale di Fiumicino e condotte dagli uomini della polizia di frontiera di Salerno e Gioia Tauro, in collaborazione con le autorità canadesi, hanno riguardato auto di lusso rubate nel paese Nord-americano, come la costosa Chevrolet “Camaro”,  la Mercedes  "GLC 4.3 AMG" e coupé, nonché Suv, Jeep Land Rover, Hyundai ed altro, i cui costi oscillavano tra i 50 e gli oltre 100 mila euro. Le auto, dopo essere state trasferite da Montreal in container via nave, in transito in Italia, venivano trasportate fino in Turchia ed in Libia, rispettivamente nei porti di Mersin e Khoms, e successivamente rivendute a persone facoltose a cifre che, seppur elevate, risultavano comunque convenienti rispetto agli attuali prezzi di mercato.

A scoprire il vasto traffico internazionale di auto rubate sono stati gli investigatori della polizia giudiziaria della polizia di frontiera di Fiumicino, di Salerno e Gioia Tauro, insieme con la polizia canadese.

 L’attività investigativa ha evidenziato come una prima rotta di traffici illeciti collegava il Canada con la Turchia, con breve scalo nel porto salernitano, mentre un secondo, e più consistente corridoio illecito di trasferimento dei veicoli rubati, passava attraverso lo scalo di Gioia Tauro per giungere sulle coste libiche.

È proprio a Gioia Tauro che il personale del locale ufficio di polizia di frontiera ha intercettato e richiesto all’ufficio delle dogane operante nello scalo marittimo il blocco dell’intero carico dello spedizioniere canadese, collocato su quattro distinte navi cargo. A quel punto, unitamente a personale della locale Agenzia delle dogane, ben 25 container sono stati sottoposti a controllo scanner e ad una minuziosa analisi dei relativi documenti commerciali di transito. All’interno degli stessi oltre 100 veicoli sono stati sottoposti a scrupolosa ispezione, con una costante e quotidiana interlocuzione tra il personale della polizia italiana e canadese, ed ausilio, nei casi di dubbi sull’autenticità dei numeri di telaio, di personale della sottosezione della polizia stradale di Palmi.

Sono 30 le auto sequestrate dalle autorità, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Gli investigatori di Gioia Tauro, in collaborazione con gli agenti dello scalo romano, sono tuttavia impegnati in complesse attività di verifica su ulteriori veicoli e container finalizzate a reperire una serie di informazioni necessarie per stabilire con esattezza i luoghi nei quali sono avvenuti i furti. Questo perché l’area canadese presa di mira dai criminali per attuare i “colpi”, spesso avvenuti anche in zone rurali remote, risulta estremamente vasta.

Le indagini capillari condotte dalla polizia hanno anche dimostrato come, malgrado i recenti disagi causati a livello globale dal coronavirus, nonché per quelli noti di natura geopolitica nell'area del Mediterraneo, le organizzazioni criminali internazionali abbiamo comunque continuato lo stesso a condurre i loro traffici illeciti, utilizzando vecchie e nuove rotte aeree e navali.

Proprio lo scorso febbraio, infatti, è nata una nuova linea di trasporto marittimo di carichi rotabili fra l’Italia e la Libia, che già prevede un ulteriore allargamento anche lungo le coste turche. Secondo gli inquirenti non è da escludere che anche questa nuova via marittima possa essere potenzialmente scelta, in futuro, dalle stesse organizzazioni criminali per gestire un business illegale e redditizio che non conosce mai crisi.

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