Blitz contro la 'ndrangheta, arrestati esponenti di spicco di alcune cosche

Ha preso il via all'alba di oggi una vasta operazione condotta della polizia di Stato, con il coordinamento dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a carico di presunti elementi di spicco delle famiglie Mommoliti e Giorgi di San Luca (Rc) e di altre soggetti della Locride e della Piana di Gioia Tauro, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina.

Gli investigatori del Commissariato di Siderno e della Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, coadiuvati dai colleghi dei Reparti prevenzione crimine della Calabria, hanno eseguito anche numerose perquisizioni nel corso delle quali, nelle abitazioni di alcuni arrestati, sono stati scoperti dei bunker.

I particolari dell'operazione, cui hanno partecipato circa 100 poliziotti, saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso la sala conferenze della Questura di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, del Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e del Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone.

Maxi sequestro di droga in Calabria, in manette il rampollo del boss

Maxi sequestro di droga a Gioia Tauro, dove gli agenti della polizia di Stato hanno messo le mani su 537 chili di cocaina e oltre 24 chili di marijuana.

Contestualmente è finito in manette Rocco Molè, 25 anni, figlio di Girolamo, considerato il capo dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta operante a Gioia Tauro (Rc).

L'operazione, condotta dagli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria - Sezione criminalità organizzata e catturandi- con l'ausilio dei colleghi del Commissariato di Gioia Tauro, ha preso il via con una serie di perquisizioni effettuate in un capannone e in alcuni terreni nella disponibilità di Rocco Molè.

Durante le attività, dentro alcune ceste di plastica custodite nel capannone sono stati rinvenuti 150 panetti di cocaina sistemati, due per ogni busta di cellophane termosaldata, in 75 pacchi.

Le perquisizioni negli agrumeti posti nelle vicinanze del capannone, hanno permesso di trovare, occultati sotto terra, altri 340 panetti di cocaina.

Inoltre, a casa dell'arrestato,  i poliziotti hanno sequestrato oltre 24 chili di marijuana.

Per Molè, il quale avrebbe dichiarato agli investigatori di essere l’unico proprietario della droga sequestrata, sono quindi scattate le manette.

Al termine delle formalità di rito, il giovane è stato tradotto nel carcere di Palmi.

 

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Tentata violenza sessuale ai danni di tre minori, arrestato 66enne

Su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Palmi, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, nei confronti di S. L., di 66 anni.

La misura trae origine da una mirata attività d’indagine condotta dai militari della Tenenza di Rosarno, che avrebbe permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo per i reati di tentata violenza sessuale ed atti sessuali, commessi tra il 19 ed il 28 marzo di quest’anno, nei comuni di Rosarno e Melicucco, ai danni di tre minori.

Le indagini hanno preso il via in seguito alla denuncia sporta dai genitori di uno dei tre minori il quale, nel pomeriggio del 19 marzo scorso, mentre si trovava a Rosarno, dopo essere salito con l’inganno a bordo della vettura dell’uomo, sarebbe stato costretto a subire un tentativo di violenza sessuale, prima di riuscire a scappare.

L'attività investigativa, grazie all’acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza pubblici, all’analisi dei tabulati telefonici dell’indagato ed alle dichiarazioni rese dai minori in sede di audizione protetta, avrebbe permesso di far luce su tre episodi, in occasione dei quali l’uomo, dopo aver adescato le vittime, avrebbe tentato di indurle a compiere o a subire atti sessuali non esitando a porre in essere atti di esibizionismo al fine di attirarne l’attenzione.

L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Controlli nel Reggino, due arresti e sei denunce

Due persone arrestate e sei denunciate. Questo il bilancio di una serie di controlli effettuati dai carabinieri a Gioia Tauro, Taurianova e Palmi.

Durante le operazioni, che hanno permesso di verificare 338 persone e 306 veicoli, i militari hanno arrestato in flagranza, con l’accusa di furto aggravato, A.R., 29 anni di Taurianova, accusato di aver realizzato un bypass al contatore elettrico del proprio esercizio commerciale.

A Polistena, invece, è finito in manette G.P, ventitreenne del luogo, sorpreso a violare le prescrizione derivanti dagli arresti domiciliari cui era sottoposto.

Due persone di 19 e 21 anni sono state denunciate a Palmi, per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere, perché trovate in auto armate di coltelli.

A Cinquefrondi, gli uomini dell'Arma hanno denunciato in stato di libertà un imprenditore quarantottenne di Melicucco e un operaio di 35 anni di Polistena, accusati di smaltimento illecito di rifiuti, dopo essere stati sorpresi a scaricare da un autocarro un’ingente quantità di rifiuti solidi industriali in un terreno agricolo di Anoia.

Nel corso dei controlli stradali, infine, i militari hanno fermato un'auto guidata da un trentaduenne di Cinquefrondi che, in evidente stato di alterazione psicofisica, è risultato positivo agli accertamenti tossicologici.

Nella circostanza, l’uomo è stato trovato in possesso anche di 10 grammi di hashish e quindi segnalato al prefetto di Reggio Calabria per possesso di sostanza stupefacente per uso personale.

Un uomo di 64 anni di Oppido Mamertina è stato, infine, sorpreso in possesso di un coltello a serramanico di oltre 15 centimetri di lunghezza. 

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Controlli dei carabinieri, tre arresti e nove denunce

Tre persone arrestate e nove denunciate. Questo il bilancio di un servizio di controllo del territorio condotto dalle Compagnie di Gioia Tauro, Taurianova e Palmi.

In particolare, durante un intervento finalizzato a sedare una rissa, i militari della Tenenza di Rosarno hanno arrestato in flagranza di reato, Benjamin Fosu, 36enne del Ghana.

L'uomo, ancorché destinatario di un provvedimento d'espulsione dal territorio nazionale per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, durante la rissa avrebbe, dapprima, cercato di colpire con bottiglie di vetro i militari, salvo poi aggredirli con un coltello.

Una volta disarmato e bloccato Fosu è stato arrestato e posto ai domiciliari.

Non contento, pochi giorni dopo è stato arrestato nuovamente, per evasione, perché trovato in un bar di Rosarno.

A San Ferdinando, invece, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato per danneggiamento aggravato Daouda Sylla, 30enne del Mali, domiciliato presso la locale tendopoli, sorpreso a danneggiare con una tronchese i fili elettrici di alcune slot-machines.

I carabinieri della Stazione di Melicuccà hanno arrestato in flagranza di reato per tentato furto aggravato, Francesco Olivieri, 65enne di Seminara, trovato a tagliare legname in un terreno demaniale.

A Gioia Tauro, gli uomini dell'Arma della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà, B.M., 20enne, bulgaro, poiché responsabile di uso di atto falso, in quanto fermato mentre era alla guida di un Fiat Ducato con contrassegno assicurativo di nazionalità bulgara palesemente falso.

Quattro persone (N.E., 32enne, N.F., 64enne, C.C., 62enne, N.V., 29enne, N.R., 27enne), invece, sono state denunciate a San Martino di Taurianova, perchè durante un controllo effettuato dai carabinieri della locale Stazione e da personale dell'Ufficio tecnico del Comune di Taurianova, sono state trovate intente a prelevare acqua per le rispettive abitazioni mediante allacci abusivi alla condotta pubblica comunale.

Infine, a Delianuova, i carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà P.G. 73enne, S.F. 77enne e B.F. 56enne, per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, poiché ritenuti responsabili di aver smaltito rifiuti speciali ferrosi in un terreno di loro proprietà senza alcuna autorizzazione. 

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Ennesima scossa di terremoto al largo della costa tirrenica calabrese

Ennesima scossa di terremoto al largo della costa tirrenica calabrese.

Dopo il forte sisma di magnitudo ML 4.2 di venerdì scorso, nelle acque antistanti Palmi e Bagnara Calabra, la terra è ritornata a tremare alle 3,23 della notte scorsa, quando i sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno rilevato un nuovo terremoto di magnitudo ML 3.1.

L'ipocentro è stato localizzato a soli 11 chilometri di profondità, in un tratto di mare situato a ridosso dei comuni di: Palmi, Bagnara Calabra, Seminara, Scilla e Gioia Tauro. 

Nello stesso punto, alle 10,00 di ieri, era stato registrato un ulteriore evento sismico di magnitudo ML 2.1.

 

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Calabria: uomo trovato morto nella vasca da bagno, si fa largo l'ipotesi dell'omicidio

Intorno alle 19 di ieri, in seguito ad una chiamata al 118, è stato rinvenuto il cadavere di F.A.G., 50enne di Sinopoli.

L’uomo, che viveva solo, è stato trovato da uno dei figli, che non aveva sue notizie dalla sera prima, riverso nella vasca da bagno della propria abitazione nel centro di Sant’Eufemia d’Aspromonte.

Il corpo del 50enne presentava escoriazioni ed ecchimosi diffuse sulle spalle, sui gomiti e sugli arti inferiori, nonché una frattura al naso, ferita compatibile con copiosa perdita di sangue, rinvenuto all’interno dell’abitazione.

In ogni caso, solo dopo l'esame autoptico sarà possibile stabilire se il decesso sia da attribuire ad omicidio o ad altre cause

Sul fatto indagano i carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro e della Compagnia di Palmi.

 

Caffè alla cocaina al porto di Gioia Tauro

Ennesimo sequestro di droga al porto di Gioia Tauro, dove gli uomini della Guardia di finanza e dell' Ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane hanno individuato un carico da 218 chilogrammi di cocaina.

Lo stupefacente è stato scoperto grazie all’attività svolta dai militari delle fiamme gialle e dai funzionari della dogana, che hanno rivolto il loro interesse verso alcuni container imbarcati su una motonave che aveva toccato diversi porti sudamericani ritenuti a rischio.

In particolare, lo stupefacente è stato rinvenuto in due diversi container caricati, rispettivamente, i  Guatemala e Costarica e contenenti spezie e caffè.

Il carico destinato, ufficialmente, ad Alessandria d’Egitto ed in Sicilia è stato quindi bloccato nel porto calabrese.

Anche in questo caso il sistema utilizzato è stato quello denominato “rip off” che consiste nel riporreimmediatamente dietro i portelloni dei cassoni, borsoni o trolley da viaggio con dentro i panetti di coca. Un modo questo che consente ai trafficanti di prelevarli agevolmente durante la sosta delle merci nelle aree portuali.

Si tratta dell’ennesimo colpo inferto agli interessi economici delle cosche mafiose coinvolte nel traffico, basti pensare che la droga sequestrata, una volta messa in commercio, avrebbe fruttato oltre 43 milioni di euro.

 

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