Chiaravalle, il poeta Giovanni Sestito conquista il secondo posto al concorso “Alla Corte dei Borgia”

Il concorso di poesia “Alla Corte dei Borgia”, svoltosi nella città di Squillace, ha annunciato i vincitori di quest'anno. Tra le numerose e stimolanti voci che hanno animato il concorso, il chiaravallese Giovanni Sestito ha brillato, classificandosi al secondo posto con l’opera intitolata “Non è più primavera”.

Con evidente soddisfazione, Sestito ha condiviso la sua gioia per il prestigioso riconoscimento. “Con grande gioia e soddisfazione, voglio condividere con voi questa bellissima notizia” ha affermato. Il concorso, organizzato dall'Associazione Culturale Castellense in collaborazione con “I Giardini di Hera”, ha registrato partecipanti da tutta Italia.

Il successo di Sestito è un esempio brillante di amore e passione per la scrittura. Il poeta ha espresso gratitudine alla giuria per aver riconosciuto il suo talento e incoraggiato il suo percorso artistico. “Sono davvero orgoglioso per questo riconoscimento, che mi incoraggia a continuare a coltivare la mia passione per la poesia” ha detto Sestito.

Il premio per Sestito non è solo un riconoscimento personale, ma anche una dedica alla sua comunità. “Sono felicissimo e dedico questo premio agli amici della mia Chiaravalle, con la speranza che i giovani del nostro tempo si innamorino dell’arte e della poesia” ha commentato.
La poesia premiata, “Non è più primavera”, è un elogio alla natura e alla resilienza di fronte alla sofferenza. Sestito trae un paragone tra le esperienze umane e le creature della natura, evidenziando come anche esse soffrano, amino e vivano momenti di felicità e sconforto. Attraverso il simbolo di una gazzella, la poesia invita a non rinunciare alla libertà e alla bellezza, nonostante le sfide della vita.
Infine, la poesia ci ricorda l'importanza della speranza nel nutrire la felicità, indipendentemente dalle circostanze. “Si può vivere felici anche da infermi, perché non è un corpo sano che determina la felicità dello spirito umano, ma la libertà e la purezza dei sentimenti” ha dichiarato Sestito. Il riconoscimento ottenuto da Sestito è un vero inno all'amore per la poesia e all'importanza di valorizzare i propri talenti.

  • Published in Cultura

Chiaravalle, un percorso storico dell'ultimo secolo nel libro di Giovanni Sestito

Uomini e donne fanno la Storia che, pertanto, non va mai considerata come una entità astratta, lontana e fredda. La concretezza degli eventi che si snodano nel tempo si manifesta in passioni, fatica, impegno, legami familiari, relazioni sociali, tradizioni, folklore, volontà di fare, lavoro.

Di tutto questo racconta piacevolmente Giovanni Sestito nel suo libro “Chiaravalle Centrale: percorso storico dell'ultimo secolo narrato in versi”. Il corposo volume è stato presentato nel corso di una serata molto partecipata e ricca di interventi, con apprezzati intermezzi musicali e brevi reading letterari. Tante le testimonianze (riportate anche da figli e parenti) di sindaci, ex sindaci, imprenditori, storici, uomini di cultura, ottimamente moderati dalla brava giornalista Annamaria Colabraro.

Fatti e aneddoti che hanno accompagnato la memoria di una comunità che ha sempre contraddistinto se stessa per l'operosità dei propri cittadini. Sestito, non a caso, ha prodotto una poderosa ricerca su tutte quelle persone che, nel loro campo di attività, hanno lasciato un segno. Presenze legate alle professioni, all'industria, alla politica. Prosa e poesia si intrecciano nel libro, con piena padronanza stilistica. Ulteriore qualità che va ascritta all'autore. Unanimi i commenti positivi per un'opera di pregevole fattura che non potrà, certamente, mancare nelle case di ogni chiaravallese e non solo. 

  • Published in Cultura

Elezioni, Giovanni Sestito (Uildm Catanzaro): si parla poco e male delle persone disabili

“La disabilità è una cosa seria”. Ad affermarlo è il presidente della sezione provinciale di Catanzaro dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), con sede a Chiaravalle Centrale, Giovanni Sestito. Un'osservazione che trae spunto “dalle idee politiche dei candidati alle prossime elezioni regionali e comunali, che parlano di disabilità e dei modi e modelli di intervento in materia”.

“Premesso - scrive Sestito - che la disabilità racchiude tante sfaccettature molto delicate, non si può sbandierare questo termine come fosse un appalto pubblico o un’opera muraria. L’aggettivo, infatti, ingloba un mondo vasto di persone, da considerare come tali e non come numeri. Non si può estorcere o accaparrare il voto con la banale affermazione che il disabile è al primo posto tra gli interessi di un programma politico, facendo credere ai cittadini che così si abbia a cuore il tema del disagio delle persone”.

“Molti candidati - sottolinea il presidente Uildm - usano questa parola non sapendo nemmeno quali siano i servizi base di una persona disabile. Parecchi non sanno, ad esempio, che una stessa patologia può portare sulle persone una disabilità diversa, oppure due patologie diverse a una simile disabilità. Le disabilità non possono essere trattate tutte allo stesso modo: non si può fare, come con l'erba, di tutto un fascio. Tutte le disabilità vanno affrontate in modo diverso perché le esigenze sono diverse, in ognuno di noi”. “Sento spesso dire: facciamo centri di aggregazione per disabili e li mettiamo lì dentro. Ma stiamo scherzando o siamo alla follia? Chi ha detto che un disabile voglia stare insieme con un altro disabile? Questa non è integrazione, non è inclusione, è ghettizzazione bella e buona” rimarca Sestito. “L'inclusione - spiega infatti - è un'altra cosa. Ciò fa capire che non c'è una realistica consapevolezza che la disabilità è un'altra porzione di una comunità che va valutata seriamente, nella sua interezza, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ne derivano. È la qualità della vita il nodo cruciale da discutere e su cui intervenire, assegnando servizi personalizzati e su misura. Solo così il disabile viene considerato alla pari di ogni altro cittadino, avendo le stesse opportunità al fine di vivere una vita dignitosa”.

“Il disabile - denuncia Giovanni Sestito - è stanco e scoraggiato di questa giostra di proclami e false promesse. È consapevole che ha gli stessi diritti, gli stessi doveri e responsabilità di tutte le altre persone normodotate, ma tutto resta contemplato sulla carta senza che mai questi diritti trovino applicazioni, come è giusto che sia. Ciò ci fa ancora capire quanto poco venga considerato il disabile nella nostra società”. “Ad un disabile - prosegue la nota - o ad una famiglia disagiata che cosa può importare se un albero è stato capitozzato o tagliato con un ramo più lungo o più corto di qualche centimetro? O di un palo della luce in più o di un pezzo d'asfalto in montagna? Ciò, anche se necessari, non risolvono il problema della famiglia in cui vive il disabile, il bisogno dev’essere risolto subito, nell’immediatezza, perché le indigenze delle famiglie inevitabilmente si ripercuotono sulla comunità tutta. Bisogna investire sulle persone, sull'erogazione di servizi alla persona, solo così si può migliorare la qualità della vita di una comunità. Bisogna puntare sull’assistenza sociale, servizi di supporto legati alla vecchiaia, alla malattia e alla disabilità: in sostanza, servizi di assistenza domiciliare e residenziale. Per tale motivo bisogna lavorare, impegnarsi a difendere i diritti del disabile, che sono gli stessi diritti di tutti, per costruire una società in cui tutte le persone, nessuna esclusa, siano considerate cittadini, per continuare a rendere bella la vita”. Passando alle ulteriori proposte “per fare ciò bisogna iniziare con la riforma dei servizi sociali, così com’è previsto dal Decreto Rilancio n. 34/2020. Progettare su modelli personalizzati per ogni categoria di disabili. La cooperazione tra Terzo settore e Pubblico sono da considerarsi necessari, insieme, per perseguire il valore della solidarietà sociale, concorrendo con pari dignità e valore, alla costruzione delle politiche sociali pubbliche”.

“Nulla su di noi, senza di noi - conclude il presidente Uildm. - Vogliamo essere protagonisti e non delegare ad altri le soluzioni ai nostri bisogni, progetti di vita, sogni e desideri e chiediamo il confronto permanente e la condivisione delle politiche e delle scelte che riguardano le politiche delle persone con disabilità ai vari livelli, regionali e comunali”.

  • Published in Politica

Chiaravalle C.le. Emanuela Neri esprime solidarietà al Presidente provinciale della UILDM Giovanni Sestito

Riceviamo e pubblichiamo:

 

E’ strano come ancora nel 2020 si possano leggere storie come quelle del presidente della UILDM di Chiaravalle C.le. Leggo e rimango basita di come a distanza di mesi Giovanni abbia dovuto scrivere parole come quelle di questi giorni per far valere un diritto. E rimango ancora più incredula del fatto che nessuna reazione è seguita alle sue parole che mi rimbombano in testa da ieri: “sono chiuso in casa da mesi senza poter effettuare visite mediche e uscire a fare minima vita di relazione”. L’articolo diramato a mezzo stampa nella giornata del 13 Agosto dovrebbe essere arrivato a chi di competenza e avrebbe dovuto aver già fatto scattare una soluzione immediata.

Invece sembra essere passato inosservato. Ciò che si cela dietro il grido di allarme di Giovanni non può trovare spiegazione nell’emergenza, sicuramente certa, del covid. Il problema è molto più profondo ed è molto più atavico.

Ne abbiamo discusso nel mese scorso in un bellissimo momento di confronto. Un wabinar organizzato dall’associazione femminile Sulle note del tempo, associazione che mi onoro di presiedere. Il tema della diversità affrontato e discusso in tutta la sua dura attualità  “DISABILITÀ POST COVID – LA DIVERSABILITÀ COME FATTORE DI TRASFORMAZIONE COMUNITARIA”. È stato proprio in quella occasione che il presidente della UILDM insieme a tanti altri che vivono quotidianamente queste difficoltà hanno lanciato nuovamente il loro grido di protesta. La questione del diritto alle pari opportunità, il diritto all’uguaglianza, il diritto di vivere in un mondo che deve essere accessibile a tutti. Adulti, bambini, vecchi, disabili ognuno deve vedersi garantito il diritto di vivere una vita dignitosa e deve poter partecipare alla vita sociale di questo paese.

L’ Italia purtroppo è lontanissima dai livelli degli standard europei ma in Italia c’è poi la dura vita in Calabria. Questo non è più accettabile. Noi viviamo la drammaticità di un sistema sanitario inefficace e inefficiente che non riesce a garantire i livelli minimi di assistenza a nessuno immaginiamo cosa può significare vivere da calabrese la diversità.

Allora è impossibile lasciare da solo chi cerca di vivere dignitosamente. Chi non fa altro che reclamare quelli che sono solo diritti. La politica non può e non deve voltarsi dall’altra parte. Mi unisco per il piccolo e umile ruolo che ricopro alla richiesta di intervento fatta da Giovanni ai vertici dell’asp e all’assessore regionale alle politiche sociali. Mi unisco alla sua battaglia che è la battaglia di chi come lui vive momenti difficili. Battaglia che deve diventare una battaglia di civiltà alla quale dobbiamo unirci tutti.

Chiedo anche io a chi di dovere di intervenire. Capendo tutte le difficoltà del momento ma non potendole accettare come giustificazioni perché la “non vita” non si può accettare per nessuno in una società civile e democratica fondata su una costituzione che garantisce uguaglianza, libertà e pari diritti per tutti i cittadini.

 

 

Emanuela Neri

Segretario Circolo Pd Chiaravalle C.le

Disabilità post covid – la diversabilità come fattore di trasformazione comunitaria. Terzo incontro promosso dall'associazione "Sulle note del Tempo".

Riceviamo e pubblichiamo:

Continua il lavoro di ascolto delle donne dell’associazione “Sulle note del tempo” sui temi che interessano Chiaravalle Centrale e il comprensorio delle preserre e del basso ionio. Il terzo momento di confronto per analizzare e migliorare il futuro delle Preserre e del Basso Jonio, tenutosi in diretta facebook venerdì 10 luglio, ha avuto come tema la disabilità. Numerosi i prtecipanti che hanno voluto dare il loro contributo all’iniziativa, tra cui Fabio Tirinato, Giuseppe Sestito, Giovanni Sestito ( Presidente UILDM provincia Cz ), Daniela Sanzo ( ex volontaria servizio civile UILDM Chiaravalle C.le), Rita Barbuto ( presidente DPI ), Angela Robbe ( ex assessore regionale ) e Antonio Viscomi ( camera dei deputati ). Il presidente dell’Associazione Emanuela Neri a nome di tutte le ragazze che ne fanno parte ha espresso grande soddisfazione per la riuscita delle iniziative. “In tanti hanno partecipato alle dirette intervenendo anche con messaggi e contribuendo al dibattito. Si è discusso con chi vive la disabilità giorno dopo giorno e con forza e tenacia cerca di superare le difficoltà. Solo attraverso la rivoluzione culturale di cui abbiamo parlato nei precedenti webinar si può arrivare ad una trasformazione comunitaria che ci può permettere di crescere come singoli”. Il presidente della UILDM della provincia di Cz Giovanni Sestito ha evidenziato l’importanza di discutere di un tema di cui si parla poco: “Parlandone poco si fa l’interesse della politica che non sentendone parlare ignora l’argomento disinteressandosene. La particolarità è l’impegno di ognuno di noi a migliorare la vita dell’altro perché solo così si migliora la propria. Bisogna aiutare le famiglie dei disabili che trovano difficoltà quotidianamente”. La testimonianza di Giuseppe Sestito ha evidenziato il problema degli edifici scolastici e delle barriere architettoniche che ancora le contraddistinguono. “Il disabile deve avere lo stesso diritto di accedere all’istruzione. La scuola deve abbattere le diversità all’accesso mettendo tutti alla pari. Bisogna permettere al disabile di relazionarsi come gli altri”. Fabio Tirinato da Soverato ha voluto relazionare, invece, sull’integrazione sociale attraverso l’associazionismo e il volontariato. “L’integrazione sociale attraverso percorsi individuali con i quali il disabile può avere le stesse opportunità di ogni altro cittadino. Inoltre, è assurdo che nel 2020 ci troviamo a parlare ancora di abbattimento delle barriere architettoniche che impattano negativamente sulla vita quotidiana di chi ha difficoltà motorie”. Rita Barbuto ha evidenziato la difficoltà dell’accessibilità di un piccolo paese per un disabile. Un concetto fondamentale che bisogna tenere presente è che “non bisogna risolvere i problemi per pietismo o per favore ma è questione di diritti. Un disabile ha gli stessi diritti di tutti perché questi sono sanciti dalla costituzione. In quanto donna, capisco la difficoltà che le donne disabili affrontano, che è quella di subire la doppia discriminazione in quanto disabili e in quanto donne”. Antonio Viscomi ha voluto con il suo intervento riconoscere la disattenzione del mondo della politica verso un problema che non si vuole vedere ma che c’è. “La politica ha l’obbligo di farsi carico delle situazioni di fragilità perché se non fa questo ha fallito in partenza. Bisogna ammettere che nella regione Calabria il problema non sono i soldi che invece ci sono ma il problema serio è la poca attenzione della politica verso queste tematiche. Abbiamo necessità, di porre attenzione sui problemi e iniziare a costruire servizi investendo anche sul lavoro perché costruendo percorsi professionali si possono sostenere le parti più fragili. Una comunità si costruisce se non ci si gira dall’altra parte perché una nostra azione riflette sull’altro. Incontri come questi sono importanti per fare comunità”. Infine, Angela Robbe ha sottolineato il concetto fondamentale dei diritti. Solo tramite il rafforzamento delle pari opportunità si può concretizzare il concetto di diritti. Mettere tutti nelle stesse condizioni di partenza. Solo la politica può garantire che questo si realizzi perché la politica ha il potere di fare le scelte giuste e non può demandare ad altri settori. La politica non è un concetto astratto. La facciamo tutti ogni giorno e ognuno di noi può contribuire a migliorare la società in cui viviamo.

Chiaravalle Centrale, nei versi di Giovanni Sestito “parla il cuore”

Poesie e musica a Chiaravalle Centrale. I versi dello scrittore Giovanni Sestito, autore del libro “Quando parla il cuore”, sono stati salutati da un numeroso pubblico che ha assistito alla presentazione del volume.

L'iniziativa, moderata dalla giornalista Annamaria Colabraro, è stata introdotta dai saluti del parroco, don Roberto Celia, del sindaco, Domenico Donato, e dalla relazione del giornalista Francesco Pungitore.

A seguire, gli applauditi interventi musicali dei maestri Giampaolo e Vincenzo Macrì, inframmezzati dalle rime dell'autore, brillantemente recitate da Caterina Menichini, Paola Sangiuliano, Teresa Tino, Gregorio Calabretta e Alfredo Battaglia.

Lo scrittore e poeta Giovanni Sestito, da anni impegnato in importanti attività sociali e benefiche finalizzate a migliorare concretamente la vita delle persone con disabilità, per rendere reale la loro inclusione nelle comunità in cui vivono, nel raccontare la sua nuova esperienza letteraria, ha trasmesso emozioni, entusiasmo, speranza. L'orizzonte di senso entro il quale si muove l'intera architettura del suo libro è il nostro rapporto con Dio.

“Nostro” in quanto singoli uomini che hanno coscienza di esistere e confrontano se stessi con l'idea innata di una alterità più grande, eterna, onnipotente, fonte della creazione. Ma cos'è questo Dio? Cos'è questa origine del Tutto alla quale ci richiamiamo, volenti o nolenti: chi crede, perché su di esso struttura il proprio cammino terreno, magari nella speranza di un aldilà futuro migliorativo; chi non crede, in termini contrappositivi, con la negazione di anima e spirito e la riduzione della vita a corpo e materia? Giovanni Sestito risponde a questa domanda indicandoci una possibile strada per dipanare l'enigma e giungere alla conoscenza: la poesia. Già Blaise Pascal, filosofo francese del 1.600, affermava che “è il cuore che sente Dio, non la ragione”.

L'esprit de finesse contrapposto all'esprit de géométrie. Con una sensibilità molto vicina a questo splendido aforisma di quattrocento anni fa, Sestito ci porta a riscoprire questa potente capacità intuitiva, sovrarazionale, del nostro pensiero. È una via di conoscenza che supera le capacità della ragione e che, per esprimersi, ha bisogno del linguaggio dell'arte, del sentimento. In questo spazio intimo dell'anima, in questa dimensione della nostra interiorità umana che richiama anche le condizioni proprie del silenzio e della preghiera, possiamo provare a sciogliere il dilemma, chiedendo a Dio di manifestarsi proprio lì al centro del nostro cuore. E magari lo sentiremo con noi, più vicino di quanto si possa immaginare. “Fammi compagnia notte lucente” scrive Giovanni Sestito.

E quale compagnia è più ambita di quella che dona pienezza di felicità

  • Published in Cultura

Soverato, la Uildm: la Bandiera Blu? Non sventola per i disabili

"La Bandiera Blu? Non sventola per i disabili".

E' quanto afferma, in una nota postata anche su Facebook, il presidente provinciale di Catanzaro della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare), avv. Giovanni Sestito.

“L'assegnazione della Bandiera Blu a Soverato - scrive Sestito - non può che rendermi felice per il comprensorio jonico, il quale può cogliere l'opportunità di fare turismo con la T maiuscola. Ma chi potrà godere di questo prestigioso riconoscimento? Ho sentito il sindaco Ernesto Alecci, in televisione. Parlava di aver eliminato le barriere architettoniche. Pregherei di indicarmi dove. Da disabile gli chiedo: che me ne faccio, io, della Bandiera Blu se devo guardarla col cannocchiale dal lungomare? I lidi sono accessibili ai disabili? E le spiagge libere? Beh... poco importa, tutt'al più mi farò portare una bacinella d'acqua sul lungomare”.

In buona sostanza, secondo il presidente Uildm la Bandiera Blu assegnata al comune di Soverato potrebbe essere realmente interpretata, con sano spirito positivo e costruttivo, come una grande occasione di riscatto per l'immagine turistica di un intero comprensorio. A patto, però, che non ci si limiti all'effetto mediatico e superficiale della notizia, cullandosi sugli allori e sulle parole, e divenga, invece, un punto di partenza per un ragionamento concreto, più ampio e complessivo, in termini di servizi da migliorare, maggiore attenzione per l'ambiente, infrastrutture e territorio.

Subscribe to this RSS feed