A Roma si perde tempo e in Calabria si muore

Non ci fosse di mezzo una pandemia, con il suo corollario di morte e dolore, la vicenda del commissario della sanità calabrese avrebbe tutti i tratti della farsa.

Non fosse bastato un decennio di gestioni commissariali, durante il quale sono stati tagliati solo i servizi - mai i debiti o le situazioni opache - a spingere la vicenda oltre il paradosso è stata l’ormai famigerata intervista  rilasciata a “Titolo V” da Saverio Cotticelli.

Dalle parole dell’ex commissario sono emersi gravi ed incomprensibili ritardi nella realizzazione delle attività necessarie a contrastare la seconda ondata dell’emergenza coronavirus.

Ritardi che hanno portato all’istituzione della “zona rossa”, con conseguente grave pregiudizio per il fragile tessuto economico regionale.

Archiviata la circostanza, già di per sé sufficientemente grave, che nessuno si fosse accorto dei limiti della macchina sanitaria calabrese, ci si sarebbe aspettati, dopo il siluramento di Cotticelli, un intervento finalizzato, quantomeno, a salvare il salvabile.

Data la situazione, in un Paese normale, il governo avrebbe fatto tutti i passi necessari per superare, in via prioritaria, i ritardi accumulati negli ultimi mesi.

Sembrava dovesse andare in tale direzione la tempestiva nomina di Giuseppe Zuccatelli arrivata a poche ore di distanza dall’estromissione di Cotticelli.

Una tempestività, seppur turbata dalle polemiche provocate dallo sciagurato video in cui il neocommissario negava l’utilità della mascherina per contrastare il covid, che sembrava foriera di misure rapide ed efficaci.

Invece, come se fossimo in una situazione ordinaria ed il coronavirus una  rituale esercitazione, Conte e Speranza hanno continuato a fare ciò che sembra venirgli meglio: perdere tempo.

E mentre parte dei 5 stelle invocava la nomina di Gino Strada, in Calabria, proprio come accade nelle disastrate regioni del Terzo mondo in cui opera Emergency, iniziavano ad arrivare gli ospedali da campo.

A rendere ancor più surreale l’intera vicenda l’immobilismo seguito alla nomina di Zuccatelli il quale, proprio questa mattina, ha rivelato ai microfoni di “Buongiorno Regione”, di non aver mai ricevuto il decreto di nomina - un atto indispensabile per poter assumere la funzioni commissariale – e di essere disposto a fare un passo indietro solo previa richiesta del ministro Speranza.

Un passo indietro, peraltro, arrivato ad una manciata di ore dall’intervista.

Una decisione, evidentemente sollecitata dal Ministro della Salute, che denota come sull’intera vicenda si stia recitando a soggetto, senza idee e senza prospettive.

Come se non bastasse, a gettare un’ulteriore ombra sinistra, le parole di Gino Strada che, seppur indicato pubblicamente da parte della maggiornaza di governo come il candidato ideale per gestire la disastrata sanità calabrese, ha rivelato di non aver mai ricevuto “alcuna proposta formale”.

In altre parole, dopo aver defenestrato Cotticelli - reo di ritardi nella realizzazione dei piani anticovid - il governo si è preso il lusso di perdere altro tempo prezioso, lasciando colpevolmente la sanità calabrese alla deriva, proprio mentre la tempesta del covid continua a colpire con implacabile durezza.

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Nomina Zuccatelli, duro affondo della Fiamma tricolore: "Il ministro Speranza mercanteggia sulla vita dei Calabresi"

Riceviamo e pubblichiamo

"Un trombato alle elezioni, un negazionista sull’uso della mascherina dalle più che discutibili capacità amministrative: dopo il generale con le “crisi di identità” arriva l’ennesimo incompetente a gestire la sanità calabrese.

Un bilancio, quello della sanità regionale, di oltre 3 miliardi di euro messo prima nelle mani di un generale dei carabinieri in pensione, persona rispettabilissima per carità, totalmente incapace però a gestire il complesso problema della sanità calabrese e adesso l’ennesima lottizzazione politica mentre negli ospedali calabresi salta ogni tracciatura del virus, il personale già risicato continua a infettarsi e i malati di altre patologie vengono completamente abbandonati!

Il ministro Speranza che in estate passava il tempo a scrivere il suo libro in cui descriveva come aveva affrontato e sconfitto, forse in un suo mondo immaginario, l’emergenza Covid in Italia (presentazione poi ritirata dopo la diffusione del contagio delle ultime settimane) anziché controllare l’effettiva attuazione dei piani Covid, gioca l’ennesima carta della porcheria politica all’italiana ai danni dei cittadini calabresi e della loro salute!

Uno scenario da miserabili da cui i 18 parlamentari nostrani dei 5 stelle, ennesimo tumore politico della Calabria, sono totalmente assenti e la loro qualità talmente inesistente che non hanno alcun peso politico nelle scelte, del loro stesso presidente Conte, che riguardano la nostra regione.

Tralasciate le solite boutade sensazionalistiche di Morra è il Presidente del Consiglio che ha a questo punto il dovere morale di intervenire personalmente riunendo le professionalità della nostra regione, sanitarie e amministrative per operare fin da domattina al ristabilimento della normalità.

Chiediamo ai sindaci della provincia di Reggio Calabria e di tutti i comuni della Regione, a tutti gli organi istituzionali di provvedere immediatamente a richiedere al Governo la rimozione del neo commissario Zuccatelli, tra l’altro in quarantena per Covid (nemmeno fossimo su Scherzi a Parte!) e le immediate dimissioni di un ministro, non solo incompetente, ma sconfessato dal suo stesso segretario di partito per la porcheria immonda di cui ha fatto oggetto la Calabria.

Bisogna fare presto: non c’è più tempo! Fino ad oggi la Calabria è stata graziata dai numeri esplosi già nelle altre regioni ma ci chiediamo quale scenario ci troveremmo di fronte in caso nel caso in cui, e cosi sarà presumibilmente, i numeri dovessero ancora peggiorare?

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore offre le proprie competenze e collaborazione per risolvere il problema della sanità calabrese: oggi più che mai è finito il tempo delle spartizioni e delle ruberie; ciò che serve gente seria.

Noi ci siamo e siamo pronti ad offrire il nostro contributo per la Calabria ed i Calabresi".

Segreteria regionale Movimento sociale - Fiamma tricolore

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Il Codacons contro la nomina Zuccatelli

Riceviamo e pubblichiamo

"Speriamo non significhi nulla la trascurabile circostanza che Zuccatelli sia un “sostenitore” del gruppo di appartenenza del Ministro Speranza (nomen omen) tanto da essersi candidato, senza fortuna, alla camera dei deputati nel corso delle scorse elezioni. Confidiamo, infatti, che il Ministro non si sia certo lasciato influenzare quando ha deciso di nominarlo a capo: dapprima dell'Asp di Cosenza; quindi del Policlinico universitario di Catanzaro per poi designarlo al vertice dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro fino a metterlo, oggi, a capo della sanità calabrese. Evidentemente a Roma non è giunta voce del pastrocchio di Villa Torano (quando Zuccatelli era a capo dell’Asp di Cosenza). Così come, di certo, al Ministro non hanno raccontato di quando, in piena emergenza, il nostro Zuccatelli ha deciso di rinunciare ad assumere 65 unità lavorative al “Pugliese”. Una decisione incomprensibile sia perché il personale era (ed è) allo stremo, ma anche per rispetto dell’utenza visto che maggior personale sanitario avrebbe reso un servizio migliore. Una scelta miope. Tanto che il 3 aprile ci appellammo a tutta la deputazione calabrese. Com’era possibile che in piena emergenza sanitaria ed economia si negasse la possibilità di lavorare a tanti disoccupati. A meno che l’obiettivo non fosse davvero quello di affossare sempre di più il servizio pubblico. Questa chiave di lettura getterebbe una luce inquietante sui presunti aiuti ai “ras” locali della sanità privata. Ovviamente glissiamo sulle performance televisive perché difficilmente sarà sfuggita al Ministro la puntata di Report passata alla storia per i “ventilatori di Pallaria”. In quella puntata un distratto Zuccatelli finiva per smentire addirittura se stesso in maniera davvero imbarazzante. Sull’ultima “zuccarellata”, ovvero trasferire il reparto di Geriatria del “Pugliese” evitiamo di dilungarci, avendo già chiesto l’intervento della Procura per fermare questa follia. Evidentemente il prof Zuccatelli ha un conto in sospeso con gli anziani. Tuttavia un piccolo dubbio, vista la frequenza con cui Zuccatelli viene nominato, dovrà ritenersi legittimo. Di certo se si iniziasse a guardare alla Calabria, non come un volgare poltronificio, ma come una regione in ginocchio, grazie ad evidenti responsabilità diffuse, forse potremmo illuderci di vivere in un paese civile; di poterci curare senza affrontare viaggi della “speranza” e provare a convincere i ragazzi a rimanere".

Francesco di Lieto - Codacons

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Nomina Zuccatelli, Wanda Ferro (FdI): "Premiata la militanza a sinistra, non la competenza"

"Dopo la figuraccia rimediata dal generale Cotticelli, e ancor più dal governo che l’ha nominato alla guida della sanità in Calabria, speravamo che l’individuazione del nuovo commissario rispondesse esclusivamente ai requisiti della professionalità e della competenza, e non a quelli dell’appartenenza politica. Invece il presidente Conte e il suo governo hanno dimostrato di utilizzare il commissariamento per tenere le mani sulla sanità calabrese".

E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che prosegue: "Il generale Cotticelli è stato utilizzato come capro espiatorio, e si è consumato un ribaltone nella stessa maggioranza, con il defenestramento di  un commissario sponsorizzato dai cinque stelle e la promozione di un politico organico all’ala sinistra del governo. Ecco cosa intendevano per Calabria zona rossa. Zuccatelli è stato infatti un amministratore del Pd, vicino a Bersani e candidato alla Camera con Leu. Fallito l’ingresso in Parlamento, Zuccatelli è stato gratificato dal ministro Speranza con una serie di incarichi in Calabria, tra cui quelli di commissario dell’ospedale e del policlinico universitario di Catanzaro. È stato lui ad opporsi, insieme al Pd, alla realizzazione dell’ospedale covid a Catanzaro, entrando in forte conflittualità con il rettore dell’Università. Zuccatelli è responsabile quanto Cotticelli dei ritardi nell’organizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid. Ma per il governo poco importa, l’esperienza di Cotticelli non ha insegnato nulla. La salute dei cittadini resta ai margini delle decisioni mentre l’unico obiettivo è quello di mantenere la sanità calabrese in una condizione di precarietà, per giustificare la indebita e ingiustificata sottrazione della gestione al governo regionale eletto dai cittadini. La nomina di Zuccatelli risponde ad una logica di lottizzazione, e dimostra come la proroga del decreto Calabria sia stata un atto di prevaricazione politica, per questo chiediamo al presidente Mattarella di non firmare il decreto".

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