Dichiarano il falso per ottenere il gratuito patrocinio, denunciati in 123

Nell’ambito dell’attività istituzionale effettuata in materia di spesa pubblica, le fiamme gialle di Locri hanno dedicato particolare attenzione all’istituto giuridico del “gratuito patrocinio”.

Il gratuito patrocinio consiste, in buona sostanza, nel pagamento delle spese legali da parte dello Stato per le persone che non possono permettersi un difensore di fiducia a causa delle loro indigenti condizioni economiche. La procedura prevede, per coloro che hanno in corso un’azione legale ed hanno un reddito particolarmente basso, la presentazione di un’istanza con cui chiedono di accedere a tale beneficio.

Al riguardo, i riscontri effettuati dalla guardia di finanza sono stati finalizzati a verificare la veridicità dei dati e delle informazioni contenute nelle autocertificazioni prodotte dagli interessati, attraverso la consultazione delle banche dati informative in uso al Corpo, i rilevamenti presso enti esterni (Inps, Centro per l‘impiego, anagrafe comunale) nonché, laddove necessario, attraverso il controllo di scritture contabili e di risultanze bancarie.

I controlli eseguiti sul territorio hanno consentito di rilevare numerose presunte irregolarità: su circa 337 autocertificazioni esaminate, 123 sono risultate non veritiere in quanto sono state constatate: "l’omessa indicazione dell’effettivo numero di componenti del nucleo familiare, l’omessa indicazione di parte dei redditi percepiti, false indicazioni sulla situazione anagrafica per consentire di abbattere il reddito complessivo familiare o innalzare il limite reddituale stabilito dalla legge".

I denunciati, infatti, al fine di non sborsare soldi propri per difendersi in cause penali che li vedono imputati, avrebbero nascosto con "artifizi e raggiri" la loro reale condizione economica e familiare, che gli avrebbe impedito di avvalersi della tutela legale a spese dello Stato.

Se i finanzieri locresi non avessero scoperto l’inattendibilità dei dati certificati dai denunciati, lo Stato si sarebbe dovuto quindi fare carico della parcella dell’avvocato difensore, con la conseguente distrazione di fondi pubblici destinati invece a soddisfare i reali bisogni delle fasce più povere e deboli della popolazione.

 

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False attestazioni per ottenere il gratuito patrocinio: denunciate 26 persone

Nell’ambito di controlli nel settore delle Uscite e della Spesa Pubblica, la Guardia di Finanza ha controllato 49 attestazioni per l’ottenimento del beneficio al gratuito patrocinio ( possibilità di farsi assistere da un avvocato o da un consulente tecnico in processi penali, civili, amministrativi o tributari, senza doverne pagare le spese sia di difesa che processuali). I riscontri effettuati dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Reggio Calabria sono finalizzati a verificare la veridicità dei dati e delle informazioni contenute nelle autocertificazioni prodotte dagli interessati, attraverso la consultazione delle banchi dati informative in uso al Corpo e rilevamenti presso Enti esterni (Inps, Agenzia del Territorio, Anagrafe comunale, ecc.). L’attività di ricerca e riscontro svolta dai finanzieri di Melito Porto Salvo ha permesso di verificare la veridicità o meno dei dati e delle informazioni contenute nelle autocertificazioni prodotte dagli interessati , facendo emergere irregolarità. Su 49 autocertificazioni esaminate, 26 sono risultate non veritiere, in quanto è stata individuata l’omessa indicazione di parte di redditi percepiti, che, se dichiarati , non avrebbero permesso di godere del benefico in argomento. Gli indagati, se ne sarà accertata la responsabilità, rischiano la pena della reclusione da uno a cinque anni e una multa da 309,87 a 1.549,37 euro.

Gratuito patrocinio: 15 denunce per false attestazioni

Nell’ambito dell’attività a tutela della spesa pubblica, le Fiamme Gialle di Gioia Tauro hanno dedicato particolare attenzione all’istituto giuridico del "gratuito patrocinio". Il gratuito patrocinio consiste, in buona sostanza, nel pagamento delle spese legali da parte dello Stato per le persone che non possono permettersi un difensore di fiducia a causa delle loro indigenti condizioni economiche. La procedura prevede, per coloro che hanno in corso un’azione legale ed hanno un reddito particolarmente basso, le cui soglie sono fissate dalla normativa, la presentazione di un’istanza, allegando la relativa documentazione, con cui chiedono di accedere a tale beneficio. La finalità di tale istituto è quello di assicurare il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge che, tuttavia, si può prestare a degli abusi. Infatti, dalle verifiche svolte dalla Guardia di Finanza su richiesta dei Tribunali, emergono anche casi in cui i richiedenti, al fine di accedere a tale beneficio, dichiarano il falso. La meticolosa attività di ricerca e riscontro svolta dai finanzieri di Gioia Tauro ha permesso la denuncia di 15 soggetti che hanno dichiarato all’Autorità Giudiziaria redditi inferiori rispetto a quelli effettivamente percepiti, tra questi, un commerciante che ha occultato, nella domanda presentata, redditi per circa 48 mila euro pur di ottenere il "gratuito patrocinio". 

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