Altri 395 migranti sono sbarcati oggi in Calabria

Trasportati dalla nave "Siem Pilot St Avangar", battente bandiera norvegese, 395 cittadini extracomunitari sono sbarcati al porto di Crotone. Fra loro 150 i minorenni, di cui alcuni neonati. Delle 24 donne arrivate in Calabria due sono incinte. Terminate le operazioni di prima assistenza, anche sanitaria, verranno accompagnati al centro di accoglienza "Sant’Anna". 

Approdata al porto di Vibo nave con 427 migranti

Sono arrivato stamane al porto di Vibo Marina i 427 cittadini extracomunitari, originari di vari Paesi subsahariani e trasportati da una nave appartenente alla flotta della Marina Miltare svedese.  Sono 336 persone di sesso maschile, 83 le donne,  8 i minorenni accompagnati. I primi controlli eseguiti dalle forze dell'ordine non hanno consentito di individuare gli scafisti responsabili della traversata dei migranti soccorsi in mare. La Prefettura vibonese, come di consueto, ha coordinato il personale deputato ad accogliere ed assistere i migranti. Le loro condizioni, tutto sommato, sono buone, sebbene siano stati riscontrati alcuni casi di scabbia.  

Arrivata stamane in Calabria nave con 396 migranti

Ha attraccato alle 7 di stamattina in Calabria la nave Milband che trasportava 396 cittadini extracomunitari trovatisi in difficoltà alla fine della scorsa settimana mentre attraversavano il Canale di Sicilia. Sulla scorta degli accertamenti iniziali, i migranti sbarcati al porto di Reggio Calabria proverrebbero dall'Eritrea. Nessuno di loro si trova in condizioni sanitarie preoccupanti.  In base a quanto previsto dal Piano di riparto approntato dal Ministero dell'Interno 75 di loro raggiungeranno l'Emilia Romagna, 50 la Lombardia, altrettanti la Campania, il Piemonte, la Valle d'Aosta, 40 saranno trasferiti in Trentino Alto Adige, 25 nelle Marche. Non permarrà in Calabria nessun extracomunitario arrivato poche ore fa.

Provocazione di Nicolò (FI): "Oliverio confonde turisti con migranti"

“L’ennesimo arrivo di immigrati nella città dello Stretto, in fuga da guerre e miseria, ripropone in tutta la sua drammaticità l’emergenza immigrazione rispetto a cui sono state spese solo parole da parte dell’Europa e del Governo nazionale ed esclusivamente proclami da parte di quello regionale, che hanno scelto di non intervenire anziché affrontare con risolutezza i problemi alla radice nei Paesi di provenienza”.  E’ quanto afferma il presidente del Gruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò in merito all’approdo, stamani, nel porto di Reggio Calabria della nave “Bourbon Argos”, con a bordo 692 migranti. “Lodevole l’impegno degli uomini delle Forze dell’Ordine in collaborazione con altri soggetti ed enti; encomiabile l’assistenza sanitaria apprestata da associazioni di volontariato, coordinamento ecclesiale e Croce Rossa italiana” - afferma Nicolò. “E’ inequivocabile che quanto sta accadendo in Europa sia una grande vergogna. Urgono misure chiare, concrete ed incisive. Si mettano da parte gli egoismi nazionali e la discrezionalità nell’interpretazione della normativa comunitaria sull’accesso, ormai diventati un comodo alibi per il diniego dell’accoglienza” - sottolinea Alessandro Nicolò.  “Di fronte ai volti di uomini e donne consumati dagli stenti e dalle tribolazioni e dinanzi agli sguardi imploranti dei bambini, dobbiamo chiederci dove è finita la civiltà che abbiamo faticosamente conquistato lungo i secoli?” - si domanda il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Non si può arretrare davanti alle difficoltà e caricare di oneri e responsabilità le regioni ed i Paesi più accoglienti per cultura e geograficamente più esposti senza che via siano un piano ed una seria programmazione nazionale in grado di razionalizzare il carico dei flussi migratori. In Calabria, ed in particolare a Reggio, si continuano a fronteggiare egregiamente gli sbarchi, applicando un sistema organizzativo efficace ed efficiente nonostante la carenza di strutture adeguate ed idonee al primo soccorso, all’accoglienza, all’identificazione ed all’espulsione e la saturazione di tutti gli spazi disponibili”.  “Occorre raccogliere il monito del Pontefice, rilanciando il dialogo e la cooperazione Euro-Mediterranea, i soli in grado di abbattere i nuovi muri fisici ed immateriali che si vanno erigendo nel cuore dell’Europa” - auspica Alessandro Nicolò.  “Se non si darà corso ad un’assunzione di responsabilità condivisa da tutte le regioni italiane e dagli Stati europei si resterà sempre in emergenza. Si intervenga, pertanto, con risolutezza - conclude il presidente del gruppo di Fi - predisponendo programmi diretti ai Paesi di provenienza dei migranti nonché misure adeguate a sostegno dei luoghi di approdo, per scongiurare il rischio di portare al collasso interi sistemi economico-sociali. La Calabria ha bisogno impellente di esprimere la propria vocazione turistica, ma gli unici arrivi che si registrano con continuità e frequenza, sono quelli degli sbarchi. Non vorremmo, la provocazione è legittima, che il presidente Oliverio abbia preso un abbaglio ed abbia confuso il piano per valorizzare il turismo, tanto promesso in campagna elettorale, con l’attuale strategia di smistamento dei migranti presso strutture ricettive. Verrebbe da chiedersi - conclude Alessandro Nicolò - dove sia andata a finire quella svolta annunciata che avrebbe dovuto connotare la nostra regione di un nuovo appeal per attrarre turismo di qualità. Forse è questo il piano regionale tanto annunciato per il turismo?”. 

 

Catanzaro, nessun centro di accoglienza per immigrati

La Prefettura di Catanzaro ha diffuso una nota in cui è scritto che: "In merito alle dichiarazioni apparse oggi su alcune testate giornalistiche cartacee ed on line circa la presunta apertura di un centro di accoglienza per immigrati nei locali della struttura ex villa Nuccia sita nel Comune di Catanzaro, e per le quali si procederà ai sensi di legge, la Prefettura U.T.G. di Catanzaro rappresenta la totale ed assoluta estraneità alla vicenda che, come altre diffuse in precedenza, non trova riscontro nell'attività dei propri uffici". 

Sono 693 i migranti sbarcati oggi in Calabria: riscontrati casi di scabbia

Sono stati riscontrati vari episodi di pediculosi e di scabbia fra i 692 cittadini extracomunitari che sono sbarcati stamattina nel porto di Reggio Calabria. Sebbene la diagnosi non faccia riferimento ad una particolare gravità delle loro condizioni, dieci di loro sono stati ricoverati in ospedale. Dalla nave "Bourbon Argos" sono scesi 414 persone di sesso maschile, 219 di sesso femminile, 59 minorenni, fra i quali 12 non risultano essere accompagnati. Sono, invece, 12 le donne in stato di gravidanza. Secondo quanto sono loro stessi a riferire, sarebbero originari dell'Eritrea. 

Addetti centro d'accoglienza aggrediti da cinque nigeriani

E' stato necessario l'intervento dei Carabinieri per ripristinare le condizioni di sicurezza nella struttura "12 stelle", a San Nicola dell'Alto, nel Crotonese, in cui vengono accolti i migranti che approdano in Italia. Cinque addetti, infatti, sono stati vittime di un'aggressione da parte di quattro persone di origini nigeriane che lamentavano ritardi nelle operazioni burocratiche previste per il rilascio del permesso di soggiorno. Ad essere assaliti sono stati, fra gli altri, Francesco Vizza, presidente della cooperativa "Agape", cui è affidata la gestione del Centro. Una donna, inoltre, ha gettato alcol all'indirizzo di Tiziana Francesca Basta, vice sindaco e responsabile della struttura, provando poi ad appiccare le fiamme.   

Sbarco di 835 migranti a Vibo: fermati 6 scafisti

Ieri sera la nave Dattilo che trasportava 835 cittadini extracomunitari è arrivata regolarmente al porto di Vibo Valentia. Originari di vari Paesi Sub Sahariani, di Eritrea, Etiopia, Palestina, Senegal, Siria, sono 615 di sesso maschile, 189 donne (fra loro dieci incinte). Trentuno i minorenni. Prestate le prime cure insieme al personale volontario ed ai sanitari del Servizio 118, i rappresentanti delle forze dell'ordine hanno raggiunto l'imbarcazione nel tentativo di identificare i trafficanti di uomini che avevano organizzato il viaggio. Un'azione riuscita, grazie anche ai racconti dei migranti ed al supporto fornito dai militari sulla nave, e che ha portato al fermo di sei tunisini. 

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