Nicotera: Maria Domenica Calogero aderisce a Italia viva, la soddisfazione della senatrice Vono

"La senatrice di Italia Viva Silvia Vono, incaricata dal partito di Renzi ad occuparsi della definizione dei rapporti e delle strategie comuni con gli altri partiti in vista delle imminenti elezioni regionali, esprime il proprio orgoglio e la propria fiducia per il nuovo ingresso in Iv di Maria Domenica Calogero, già assessore comunale con delega a cultura, istruzione e turismo al comune di Nicotera. Docente di filosofia e storia, vanta anche il ruolo di segretario della Federazione nazionale degli insegnanti della sezione di Vibo Valentia. Impegnata nel mondo della scuola con particolare esperienza nella didattica inclusiva per gli alunni con bisogni educativi speciali, Calogero ha realizzato progetti importanti promossi dal Miur che testimoniano una grande sensibilità e professionalità.
Il gruppo dirigente, mentre guarda a 360° sui programmi per il bene della Calabria, si arricchisce di una qualificata figura che potrà dare un  prezioso contributo al partito renziano. Ringraziandola per aver accettato il mio invito a rafforzare Italia Viva in Calabria con idee e specifiche competenze - commenta Silvia Vono - auguro a Maria Domenica un buon lavoro, certa del valore che porterà allo sviluppo dell’azione politica e di proposta per il rilancio della nostra regione".

 

Tutta colpa di Renzi

Finalmente abbiamo il responsabile!

La cassa integrazione non pagata, i ristori insufficienti, la mancanza di un piano pandemico per affrontare il Covid, lo spreco dei banchi a rotelle, quello del bonus monopattini, i ritardi nella gestione dell’emergenza. Tutta colpa di Renzi e dei parlamentari d’Italia viva.

Sì proprio lui, l’artefice della nascita del Conte bis, è il responsabile del disastro in cui si barcamena il Paese.

A certificarlo, sono i suoi ex alleati in una nota unitaria nella quale – come riporta l’Ansa – si parla della necessità di “Accelerare in quella parte di attività di governo che è stata rallentata dagli steccati, spesso pretestuosi, alzati dalle ministre di IV per dare risposte ancor più efficaci al Paese".

A tenere il governo con il freno a mano tirato sono stati, quindi, i ministri Teresa Bellanova ed Elena Bonetti.

Sono state loro - evidentemente eterodirette da Renzi - che, pur occupandosi rispettivamente d'Agricoltura e Famiglia, hanno tenuto in ostaggio i colleghi con delega alla Salute, alla Scuola, all’Economia ai Trasporti; impedendo loro di agire tempestivamente per affrontare al meglio l’emergenza provocata dal coronavirus.

A questo punto, viene da chiedersi per quale motivo, anziché aspettare che fossero loro a dimettersi, Conte non le abbia espulse, o meglio allontanate dal governo a calci nelle terga.

Come se non bastasse, durante il dibattito sulla fiducia, ascoltando le dichiarazioni del premier e dei partiti che lo sostengono, avevamo avuto l’impressione che non ci fosse stato alcun ritardo, che l’Italia avesse avuto la ventura di avere il miglior governo che si potesse desiderare e che l’esecutivo avesse fatto tutto ed anche più.

Anzi, in un passaggio del suo discorso, il presidente del Consiglio ha anche riconosciuto l’apporto costruttivo del partito di Renzi nella modifica del Recovery plan.

Oggi, in virtù della repentina inversione ad “U”, scopriamo, invece, che tutto non è andato per il verso giusto, che l’azione di governo ha subito ritardi e che l’esecutivo era tutt’altro che il migliore del mondo.

Preso atto di ciò, le forze che sostengono la maggioranza hanno deciso di recuperare il tempo perso, tanto più che ora, secondo fonti di primo piano del Movimento 5  stelle, " non c'è più il peso dell'ostruzionismo interno di Renzi".

Pertanto, nelle prossime settimane, grazie al sostegno di Mastella e Ciampolillo, il governo conta di  recuperare i ritardi accumulati nei mesi in cui godeva di un solido consenso in  entrambi i rami del Parlamento. Per farlo, però, vista l’assenza di una maggioranza assoluta al Senato, dovrà confidare nel voto favorevole delle opposizioni. In alternativa, dovrà sperare in un allargamento del perimetro della maggioranza, nel quale potrebbero rientrare dalla finestra alcuni parlamentari di Italia viva, ovvero gli stessi che avrebbero tenuto in ostaggio il Conte bis impedendogli di fare ciò di cui il Paese avrebbe avuto bisogno.

Per citare il sempre attuale Flaiano, “la situazione è grave, ma non è seria”

 

 

  • Published in Diorama
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