Contrasti con l’ordine e la sicurezza, chiuso un altro bar nel Vibonese

Ancora un bar chiuso a seguito di indicazioni della prefettura nel Vibonese. Dopo il caso di Fabrizia, eccone un altro a Limbadi dove il Comune ha disposto la revoca dell’autorizzazione amministrativa di somministrazione di alimenti e bevande e ha emesso un’ordinanza per imporre la cessazione delle attività commerciali. Il provvedimento scaturisce da una nota dell’Ufficio territoriale del Governo nella quale venivano evidenziate informazioni relative alle forze dell’ordine dalle quali emergeva che “l’esercizio commerciale – omissis – contrasti con le esigenze di ordine e sicurezza sociale”.

'Ndrangheta: il presunto boss Giovanni Mancuso arrestato per evasione dai domiciliari

E' accusato di evasione dai domiciliari il settantaquattrenne Giovanni Mancuso, tratto in arresto oggi dai Carabinieri. Considerato personaggio di spicco dell'omonima cosca di Limbadi, era sottoposto al regime della detenzione domiciliare per il reato d associazione mafiosa addebitatogli nell'ambito dell'inchiesta "Black Monkey". Secondo sostenuto dai militari dell'Arma, si è allontanato da casa per andare Vibo Valentia. Quando gli uomini in divisa lo hanno visto, ha detto loro di aver lasciato il proprio domicilio per essere presente ad un'udienza processuale. Una risposta che non corrispondeva a verità in quanto il prossimo appuntamento in aula presso il Tribunale vibonese è fissato per lunedì. E' stato così ristretto di nuovo ai domiciliari.  Col fratello Antonio, secondo la tesi degli inquirenti che lo hanno coinvolto nel processo "Black money" ha gestito un "organismo centrale gerarchicamente sovraordinato rispetto a più rami operativi autonomi" del potente clan di Limbadi, assumendo i due Mancuso le qualità di "organizzatori, capi e promotori dell'intera organizzazione criminale".

Stavano rubando quintali di olive alle suore francescane: arrestati dai Carabinieri

Stavano rubando quasi due quintali di olive in un fondo agricolo appartenente alle suore francescane ubicato in località "Petti d Razza", a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Scoperti in flagrante dai Carabinieri, sono finiti in manette un 44enne ed un 43enne, entrambi romeni. Con loro erano presenti altre due persone non ancora maggiorenni. Quando sono stati individuati dai militari dell'Arma, impegnati in un ordinario servizio di controllo territoriale, hanno mentito loro riferendo di essere operai. I controlli effettuati, tuttavia, li hanno subito smascherati determinando così l'esecuzione del provvedimento restrittivo. Mentre nei confronti dei due minorenni, di nazionalità italiana, è scattata la denuncia, i romeni sono stati posti ai domiciliari. Sono accusati di furto aggravato. 

Pantaleone e Giuseppe Mancuso assolti dall'accusa di tentato omicidio

Sono stati assolti dall'accusa di tentato omicidio il 54enne Pantaleone Mancuso, considerato il personaggio apicale dell'omonimo clan di Limbadi, ed il figlio 26enne Giuseppe. A pronunciare il verdetto è stato il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, il quale ha deciso che i due imputati non hanno commesso il fatto. Al centro dell'attenzione processuale l'agguato in cui riportarono gravi ferite la 70enne Romana Mancuso ed il 43enne Giovanni Rizzo, legati da vincoli di parentela ai due soggetti che erano considerati responsabili del fatto di sangue.  Giuseppe Mancuso ha così riguadagnato lo status di uomo libero, al contrario del padre che rimane in carcere. 

'Ndrangheta, per il boss Pantaleone Mancuso funerali privati all'alba

Sarà celebrato domattina alle 6 il rito funebre per il boss Pantaleone Mancuso: così ha deciso il questore di Vibo Valentia, Filippo Bonfiglio, che ne ha anche ordinato lo svolgimento in forma strettamente privato. La cerimonia si svolgerà presso il cimitero di Limbadi dove il feretro è diretto dalla casa di reclusione di Tolmezzo, in provincia di Udine. "Vetrinetta", questo il soprannome con cui era conosciuto, sarà seppellito subito dopo i funerali. Spirato nella tarda serata di sabato, era affetto da una malattia per la quale nessuna cura lo avrebbe potuto salvare. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro si era opposto, qualche giorno prima, alla richiesta inoltrata dagli avvocati Gianfranco Giunta e Leopoldo Marchese mossisi per ottenere che il loro assistito fosse scarcerato a causa delle condizioni critiche in cui si trovava e venisse ricoverato in ospedale. I due legali chiederanno che la Procura della Repubblica vibonese acquisisca la documentazione sanitaria del defunto boss. 

Parco giochi oltraggiato da scritte sataniche

Un'area attrezzata per il divertimento dei bambini di Limbadi è stata macchiata da ignoti che hanno trascritto espressioni inneggianti al satanismo. Il parco, che si trova in località Monteverde, è stato prontamente raggiunto dopo la scoperta delle macabre raffigurazioni di croci rovesciate, dal sindaco Pino Morello e dagli agenti della Polizia Municipale i quali si sono attivati per disporne la cancellazione.  Gli autori del gesto sacrilego hanno utilizzato vernice in diversi punti della struttura. Il Primo Cittadino ha commentato l'episodio manifestando la propria preoccupazione "sia per le modalità, sia per il luogo scelto".

Tutto pronto per il "Filocastrum fest" di Motta Filocastro

Con una delle più abusate semplificazioni si identifica la storia della Calabria, quasi esclusivamente, con la Magna Grecia. Una semplificazione che, per ignoranza, pigrizia o superficialità, produce un evidente errore di prospettiva. Come se lo spazio temporale che separa le antiche colonie elleniche dall'età contemporanea fosse caratterizzato da un a-storico vuoto si sente ripetere sempre la solita solfa che contrappone l'antica magnificenza alle meschinità del presente. Ovviamente non mancano le lodevoli eccezioni grazie alle quali nascono iniziative che consentono di ricordare periodi storici che hanno contribuito in maniera determinante a fare della Calabria la regione che conosciamo. In tal senso, una menzione particolare la merita l'associazione il "Tocco" che, ogni anno, a Motta Filocastro, alle porte di Limbadi, ricorda l'epoca dei cavalieri normanni con una rievocazione storica che, nel suo genere, rappresenta una delle manifestazioni più significative del panorama regionale. Grazie al “Filocastrum fest", il piccolo borgo che si affaccia sul Tirreno richiama migliaia di affezionati spettatori che, ogni anno, ritornano con la consapevolezza di non rimanere delusi. La manifestazione, in programma per domenica 9 agosto, entrera' nel vivo, a partire dalle 18, con l’apertura delle botteghe artigiane e del mercato medievale. Alle 18,30 giullari, giocolieri e falconieri faranno rivivere l’atmosfera festaiola che si respirava nelle città europee intorno all’anno Mille, mentre alle 19,15 scenderanno in campo i “Clerici vagantes” con i musici e gli sbandieratori. Il momento cruciale della serata prenderà il via alle 20,15 quando, lungo corso Pietro Lazzaro, sfilerà il corteo storico “Ruggero I d’Altavilla gran conte di Calabria e Sicilia”. Al termine della sfilata la serata proseguirà con i combattimenti, le dimostrazioni e lo spettacolo itinerante “ In vino veritas: Giorgione, da celebre pittore a umile imbianchino”. Alle 23 la rappresentazione dello “Hocus pocus circo teatro” precederà il gran finale animato da “giullari, musica antica, fuoco e trampoli”. Come da tradizione, la rievocazione storica e gli spazi ludici, verranno affiancati dalla deliziosa sagra che permetterà ai visitatori di gustare le leccornie offerte dalla tradizione gastronomica del Poro.

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'Ndrangheta, sequestrati ad imprenditore beni per 80 milioni di euro

Personale della Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha sequestrato un vasto patrimonio la cui titolarità, sulla scorta di quanto emerso nel corso dell'attività investigativa, sarebbe riconducibile ad Antonino Castagna, imprenditore di Vibo Valentia considerato vicino ai Mancuso, potente clan della 'ndrangheta di Limbadi. L'importo complessivo dei beni oggetto del provvedimento, disposto dal Tribunale di Vibo Valentia su input del direttore della DIA, è pari a 80 milioni di euro. 

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