Luigi Lilio, il calabrese che inventò il calendario è stato ricordato a Cirò

 Si è svolta sabato sera, presso il Centro servizi di Cirò, teatro Filottète,  la:”7^ giornata del calendario in memoria di Lilio Luigi”, astronomo e medico nato a Cirò nel Cinquecento.

Un incontro per ricordare la figura dello scienziato e la  riforma del calendario, tuttora in uso in quasi tutto il mondo, da lui proposta ed approvata da papà Gregorio VII.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri: la giornalista Rai Vittoriana Abate, in qualità di conduttrice dell’evento; Roberta Morise nota conduttrice dei “I fatti Vostri”; il sindaco di Matera, capitale Europea della cultura 2019, Raffaello De Ruggeri, cui è stato assegnato il premio dell'edizione di quest'anno; l’astrologo Jupiter; il giornalista Lenin ed il sindaco di Cirò Paletta.

Tutti gli interventi, oltre a ricordare la figura dello scienziato e la riforma del calendario da lui proposto, hanno sottolineato l’importanza per il sud di ricordare i suoi uomini migliori distintisi in tutti campi delle scienze e dell’arte, di appropriarsi della propria cultura, della propria storia e delle proprie tradizioni nella convinzione che rappresentino il mezzo migliore per superare il gap con il resto dell’Italia.

Significativo in questo senso è stato l’intervento del sindaco di Matera, il quale, non solo ha voluto ricordare gli sforzi ed i momenti salienti compiuti da tutto il popolo lucano, per avere il riconoscimento di Città della cultura europea, ma ha indicato un nuovo modo di porsi nei confronti della politica e dei politici sintetizzato in queste poche parole: "occorre dire ciò che ci serve, non ciò che ci manca".

Visibilmente emozionato, durante la consegna del premio che raffigura in bassorilievo lo scienziato Lilio, ha voluto ricordare la figura della moglie scomparsa da poco e ha invitato tutti i numerosi presenti a partecipare alle manifestazioni in corso nella sua città.

La manifestazione dovrebbe indurre tutti i calabresi a trovare quel filo comune culturale, storico e politico che esiste, anche se non sempre evidente, che ci lega e che potrebbe consentirci di superare i tanti nostri egoismi ed individualismi.

Che legami esistono o sono esistiti, ad esempio, tra i Carafa della Contea di Soriano e del baronato di Filogaso, in particolare, dove proprio con il sostegno dei Carafa è sorto l’ordine dei Cappuccini e quelli di Cirò dove hanno costruito un superbo castello oggi sede di un importante museo ? E l’interrogativo potrebbe riguardare tanti altri paesi.

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Sersale: presentato il volume dedicato a Luigi Lilio, il calabrese che riformò il calendario

Una via di Sersale sarà intitolata a Luigi Lilio, matematico, medico e astronomo del XVI secolo a cui si deve la famosa riforma del calendario civile gregoriano.

Calabrese di Cirò, Lilio e la sua ideazione costituiscono un esempio paradigmatico di impegno e capacità innovativa che, secondo il sindaco di Sersale Salvatore Torchia e il direttore della Riserva naturale Valli Cupe Carmine Lupia, va indicato soprattutto alle nuove generazioni.

Un appuntamento di straordinaria valenza ha permesso di conoscere e tratteggiare la vita, le opere e l'acume intellettuale dello scienziato attraverso la presentazione del libro “Luigi Lilio. Il dominio del tempo”, edito da BeccoGiallo e curato da Sieglinde Borvitz. Presenti gli autori: l'architetto e fumettista Giuseppe Capoano e il dirigente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Istituto di chimica e dei composti organometallici, Francesco Vizza.

 Dopo i saluti del primo cittadino, del direttore della Riserva e del consigliere comunale con delega alla cultura Tommaso Stanizzi, Vizza ha catturato l'attenzione del pubblico con la disamina delle motivazioni che hanno portato all'esigenza di una riforma del calendario giuliano.

Nel 1510 Lilio si dedicò ai calcoli e all’analisi astronomica della volta celeste, riuscendo a raccordare e a coordinare il moto del sole con quello della luna, cioè a collegare l’anno solare a quello lunare. Suo grande merito fu soprattutto quello di aver destinato un unico giorno fisso, e sempre lo stesso nei secoli, per l’equinozio di primavera determinandone per sempre la data al 21 marzo.

Il libro-fumetto è denso di richiami storici che ripercorrono le tappe fondamentali della cristianità, della storia moderna e della storia della scienza europea. Dal Concilio di Nicea del 325 alla riforma luterana, dalla controriforma cristiana agli albori della rivoluzione della scienza. Con freschezza e cognizione di causa viene ripercorsa la vita di Lilio, dall'infanzia fino a tarda età, i suoi studi a Napoli, la sua attività di docente a Perugia e la genesi della riforma del calendario, cercando di spiegare perché sono stati cancellati 10 giorni dalla storia dell'umanità.

Dall’alba della civiltà al 1582 tutti i popoli hanno cercato invano di sincronizzare perfettamente le date del calendario con i cicli delle stagioni. Solo Luigi Lilio, ideatore del calendario gregoriano, vi riuscì. Quello di Lilio fu un compito arduo, poiché ai suoi tempi mancavano le leggi dei modelli planetari, i metodi della fisica e gli strumenti della matematica, che vedranno la luce pochi anni dopo grazie a Keplero, Galileo e Newton.

La scelta di discutere del volume a Sersale non è stata dettata solo dal fatto che l’epicentro della Riserva Valli Cupe dispone di un planetario digitale che, dopo quello di Reggio Calabria, è il più grande della regione, ma anche dall’interesse verso l’astronomia cresciuto dopo la realizzazione di un museo (alla Porta del Parco) dedicato al tema; senza dimenticare la presenza sulla luna di un cratere intitolato a Sersalis dall’Unione astronomica internazionale.

A rendere più suggestiva l'iniziativa culturale, introdotta e moderata da Anna De Fazio, sono stati gli intermezzi di musica rinascimentale eseguiti dal Maestro Antonio Scaramuzzino al mandolino e da Vincenzo Ventura alla chitarra.

 

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La Calabria e il pesce d'aprile

Secondo una apprezzata scuola di pensiero anche per il Pesce d' aprile c'è di mezzo un calabrese. 

Non poteva essere diversamente.

In Europa, infatti, sino al 1582, quando fu approvato il Calendario gregoriano, redatto dal cirotano Luigi Lilio, il capodanno si celebrava tra il 25 marzo e il 1 aprile, portando tanti doni alle persone care.

Spostato il capodanno al 1 gennaio, di conseguenza i regali si consegnano d'allora in bei pacchi in quel giorno, mentre il primo aprile restano in giro solo curiose aspettative, rallegrate da quella strana usanza detta "poisson d'Avril", vale a dire: pesce d'Aprile, il quale spesso o non entra nelle reti di noi pescatori o non riusciamo a pronosticare quale e quanto sia grande.

Rito che si è consolidato con la realizzazione di tanti scherzi in tutti i paesi del mondo.

E se il Cirotano celebrato pochi giorni fa all'inizio di primavera ci dicesse che nella rete d' aprile la Calabria quest' anno comincerà a riavviarsi, è o non è un pesce d'Aprile ? Che ne dite ? 

E poi,  se oggi passiamo dalla Cittadella chissà se non troveremo una barca , piena o vuota , purtroppo non sappiamo, anche se qualche idea in cuor nostro ce la siamo già fatta.

Ma la speranza anche ad aprile non deve morire,  a iniziare  proprio dal 1 del mese.

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