A gennaio vittima di tentato omicidio, ieri arrestato per maltrattamenti e violenza sessuale

Nella serata di ieri, la Sezione Omicidi della Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti del cittadino marocchino Mourad Chhaibi, ritenuto responsabile di reiterati maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata nei confronti della moglie, anch’essa di origini marocchine, entrambi da molti anni residenti a Reggio Calabria. Le indagini - che hanno preso il via da quelle effettuate dalla Squadra Mobile sul tentato omicidio posto in essere secondo la ricostruzione degli inquirenti, nello scorso mese di gennaio, da Filippo Cassone nei confronti di Chhaibi - hanno consentito di tracciare, a carico del cittadino marocchino, un quadro indiziario grave, tanto da indurre il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ad accogliere la richiesta della misura cautelare della custodia in carcere formulata dai magistrati e a disporre, conseguentemente, la misura coercitiva carceraria nei suoi confronti per i ripetuti maltrattamenti - e anche per violenza sessuale - a cui avrebbe sottoposto sua moglie durante il matrimonio.  La donna - che sarebbe stata vittima per anni di molteplici condotte violente del marito, consumate in ambito familiare, a causa delle quali, in più di un’occasione, è stata costretta a dover ricorrere alle cure mediche - non ha mai avuto la forza di denunciare i fatti che era costretta a subire, anzi ha taciuto ai medici che l’hanno curata la causa reale dei segni delle percosse che recava sul corpo. Chhaibi, nella serata del 22 gennaio scorso era stato vittima di tentato omicidio posto in essere, a parere degli inquirenti, da Filippo Cassone, reggino di 34 anni, attualmente in carcere per quel delitto, maturato nel delineato contesto familiare dei coniugi marocchini, fortemente caratterizzato da episodi di violenze e maltrattamenti, che avevano determinato la separazione di fatto di Chhaibi da sua moglie e l’avvicinarsi di quest’ultima a Filippo Cassone, con il quale aveva allacciato una relazione sentimentale. Dopo il tentato omicidio di Chhaibi, gli inquirenti hanno svolto mirati accertamenti in ordine agli episodi di maltrattamenti e violenza subiti dalla donna marocchina, da cui sono emersi gravi indizi di reità a carico dello stesso, posti a fondamento della misura cautelare in carcere richiesta dalla Procura della Repubblica ed eseguita nella serata di ieri dai poliziotti della sezione specializzata nel contrasto dei reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile.  

 

Maltrattamenti in famiglia: un uomo ha malmenato la moglie con un bastone

Nella mattinata di ieri personale della Polizia di Stato ha notificato il provvedimento di "divieto di avvicinamento", ad un uomo di 47 anni,  N.K, cittadino marocchino perché sospettato di maltrattamenti in famiglia. In particolare, nel mese di gennaio, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile di Cosenza sono intervenuti congiuntamente, su richiesta di una donna marocchina allontanatasi dalla propria abitazione per sfuggire alle percosse ed alle minacce del marito. I fatti esposti sarebbero avvenuti alla presenza dei figli minori di 7 e 3 anni che la donna era stata costretta a lasciare in casa al momento della fuga. Il personale operante, dopo aver raccolto le dichiarazioni della donna, che era stata malmenata dal marito con un bastone, sono riusciti a sottrarre i minori a N.K. e ad affidarli alla madre. Al termine delle attività  investigative la Procura della Repubblica del capoluogo bruzio, valutando  gli indizi di reato emersi a carico di N.K., ha emesso il provvedimento notificato. 

 

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Tenta di uccidere il marito dell'amante: arrestato dalla Polizia

A conclusione di serrate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto Filippo Cassone, reggino di 34 anni, con precedenti di polizia per intestazione fittizia di beni e corse clandestine di cavalli. L’uomo è gravemente indiziato di aver tentato di uccidere, la sera del 21 gennaio, un coetaneo di origini marocchine, domiciliato a Reggio Calabria, esplodendo un colpo di arma da fuoco che ha attinto la vittima all’addome. Lo straniero - che non corre pericolo di vita - è stato ricoverato presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile e le altre cure del caso. Gli investigatori della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria - allertati dai colleghi della Centrale Operativa della Questura, dove era giunta la segnalazione del ferimento del marocchino a mezzo colpi di arma da fuoco - hanno individuato il presunto autore del delitto dopo un’attenta ricostruzione della dinamica dell’azione delittuosa sulla base di numerose audizioni rese difficoltose dalla iniziale reticenza della vittima e dalla mancanza di collaborazione della moglie e dei suoi familiari, anch’essi di origini marocchine. Le contraddizioni testimoniali, emerse nel corso dell’attività istruttoria effettuata in conseguenza del verificarsi del fatto di sangue, hanno consentito agli inquirenti di orientare le indagini verso l’ambiente della vittima, fortemente caratterizzato da episodi di maltrattamenti in famiglia che avevano determinato, negli ultimi mesi, la separazione di fatto dei coniugi marocchini e l’avvicinarsi della donna a Filippo Cassone con il quale aveva stretto amicizia, presto sfociata in una relazione sentimentale.  Dagli accertamenti eseguiti della Squadra Mobile è emerso che Cassone avrebbe tentato di uccidere il marocchino esplodendogli un colpo di penna pistola in un luogo isolato del quartiere Gebbione dove l’aveva condotto con un pretesto. Raggiunta l’abitazione dei suoceri, non distante dal luogo in cui era stato ferito, il trentacinquenne marocchino è stato soccorso dalla moglie e dai suoi familiari e condotto in ospedale a bordo di un’ambulanza.  In accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, al termine delle attività istruttorie, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale ha convalido il fermo eseguito dalla Squadra Mobile a carico di Filippo Cassone e ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dello stesso. 

 

Isis, il marocchino arrestato in Calabria era attento “all’esaltazione degli attentatori suicidi”

“Le nuove norme antiterrorismo sono efficaci e di questo sono molto orgoglioso perché premiano il lavoro delle Forze dell'Ordine e offrono nuovi strumenti ai magistrati, adeguati alle strategie che siamo chiamati a fronteggiare”. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno Angelino Alfano in merito all’arresto in Calabria di un marocchino, indagato per "addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale", reato introdotto con il decreto antiterrorismo, diventato legge. “Il marocchino arrestato su ordinanza del Gip di Catanzaro – ha affermato Alfano - dopo le indagini portate avanti dalla Digos di Cosenza e coordinate dal Servizio Antiterrorismo della Polizia di Stato, dopo essere stato respinto dalle autorità turche verso il nostro Paese per non precisati motivi legati alla sicurezza pubblica, è stato sottoposto subito, in Italia, ad attenti controlli in base ai quali è emersa la sua compulsiva attività di ricerca, tramite internet, di documenti e di video di propaganda dello Stato Islamico, con una particolare attenzione ai passaggi di esaltazione degli attentatori suicidi,  alle istruzioni per l'uso delle armi, esplosivi, e alle tecniche di combattimento e difesa personale. È un caso importante – ha aggiunto il membro del Governo - che rileva come internet sia utilizzata da Is per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione e quanto sia importante e strategico, al contempo, rafforzare la collaborazione con i rappresentanti più autorevoli del mondo del web. Altre indagini hanno rilevato, inoltre, come il marocchino si fosse gradualmente isolato anche rispetto ai propri connazionali, per seguire una pratica rigidissima dei dettami coranici. In casi del genere, infatti, il quasi livellamento delle relazioni sociali può essere indice di un orientamento che porta alla radicalizzazione. Ecco perché diventa necessaria la collaborazione con le comunità islamiche: non basta più dichiararsi contro il terrorismo – ha concluso Alfano - ma adesso bisogna collaborare perché ogni focolaio estremista sia individuato e disinnescato”.

Incidente stradale a Vibo: 22enne in coma

Un giovane di 22 anni è in coma in seguito ad un incidente stradale verificatosi lungo Viale della Pace, a Vibo Valentia. A.B., di nazionalità marocchina era al volante di un'automobile che, per ragioni al vaglio di Polizia e Vigili del Fuoco, sbandando è finita su un marciapiede schiantandosi su una cancellata in ferro.  Sul posto si è prontamente recato il personale sanitario del 118 che ha accompagnato d'urgenza il ferito all'ospedale "Jazzolino" da dove nel corso delle ore notturne è stato trasferito, a causa delle condizioni estremamente gravi, presso il reparto di Rianimazione del "Riuniti" di Reggio Calabria. 

 

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