Mongiana, tutto pronto per il restauro della "Casa del Capitano"

“Nell’ambito di una azione orientata allo sviluppo turistico del territorio, che è ricco di siti di rilevante interesse ambientale e di beni storico-culturali, l’Amministrazione Comunale ha programmato diversi interventi finalizzati al recupero e valorizzazione di tale patrimonio”.

E’ quanto scrive in una nota il primo cittadino del borgo delle Ferriere, Bruno Iorfida

“Attraverso l’utilizzo di fondi comunitari recentemente sono stati effettuati alcuni interventi che hanno interessato i ruderi della fonderia, oggetto di un importante intervento di recupero, e la fabbrica d’armi che è stata recuperata e riconvertita in museo, oggi ospita il MuFAR - Museo Fabbrica d’Armi Reali Ferriere Borboniche.

“A completamento di tali attività - prosegue la nota - con l’intento di dotare Mongiana di un invidiabile itinerario di archeologia industriale, risulta di primaria importanza procedere al recupero della ‘Casa del Capitano’.

L’Ente, nell’ambito della programmazione comunitaria Pisl Borghi di Eccellenza, aveva proposto l’intervento di recupero della ‘Casa del Capitano’ ammesso a finanziamento pari a 650 mila euro.

Il fabbricato, ubicato vicino all’area dell’ex fonderia, rappresenterà l’eccellenza sotto l’aspetto tecnologico.

Il recupero e l’adeguamento sismico della muratura riguarderanno le seguenti attività:

  • consolidamento statico/adeguamento sismico attraverso il rinforzo della muratura con la realizzazione di intonaco armato di adeguato spessore;
  • recupero della muratura, nella parte esterna, attraverso il ripristino delle parti mancanti, la sostituzione delle parti ammalorate ed adeguato trattamento per la conservazione. Ciò al fine di lasciare la muratura a faccia vista senza il ripristino di intonaco che renderebbe il fabbricato di minor pregio.

A lavori ultimati la struttura, ospiterà una sala espositiva e sale per consultazioni multimediali. Un’altra grande opera – conclude Iorfida - sta per partire, offrendo ai cittadini di Mongiana e non solo servizi di livello superiore. La grande storia di Mongiana e delle sue Fonderie sta giorno per giorno venendo alla luce, anche con questi interventi di recupero, mirati soprattutto a far diventare Mongiana un centro turistico, ricreativo e culturale di eccellenza. In questa struttura sarà realizzato una sala multimediale per le proiezioni in 3D e sala convegni, con diverse postazioni pc. Siamo orgogliosi del lavoro che stiamo facendo, sicuri che Mongiana rinasce grazie alla sua storia”.

Mongiana, domenica 14 maggio triplo appuntamento culturale da MoMò

In seno alla rassegna letteraria Anno Letterario MoMò, organizzata dall’associazione MoMò, Merilia Ciconte presenterà il Romanzo "Dopo il buio. Storia di un amore malato". L’autrice dialogherà con la professoressa Angela Vari sul tema della violenza di genere.

Scrive in una nota l’autrice: "Raccontare la violenza è essenziale soprattutto per capirla e combatterla, anche perché non è solo fisica, ma anche psicologica che è molto subdola perché non lascia segni evidenti, ma annichilisce la volontà a reagire; è anche economica perché le vittime sono dipendenti economicamente dai loro aggressori e per questo non denunciano. "Dopo il buio. Storia di un amore malato" ed. Tra le Righe, con il cui manoscritto ho vinto nell'ottobre scorso il concorso letterario nazionale "Essere donna oggi", è un romanzo a due voci, è una storia narrata dai due protagonisti ed ognuno di loro dà al lettore la sua personale chiave di lettura. Si descrivono segmenti della loro vita, in un'esplorazione profonda della vicenda di un mancato femminicidio… Le donne vanno educate ad essere forti, a non vivere situazioni di subordinazione rispetto agli uomini, e gli uomini vanno educati a rispettarle".

La giornata proseguirà alle ore 18.00 in Villa Trozzo Scrivo, sede dell’associazione MoMò, con un aperitivo sociale e un momento musicale del giovane pianista indiano Parasdeep Singh.

Durante la giornata il presidente di MoMò, l’urbanista Pasquale Raffaele Demasi, presenterà il progetto “#MoMòRetiGemelle”. Un progetto volto a fare rete tra associazioni. In questi giorni, dice il presidente di MoMò, la nostra associazioni ha chiuso il gemellaggio con 5 associazioni calabresi e una associazione campana. Inoltre è in corso la chiusura di pratica di convenzione/affiliazione nazionale con A.S.C – Attività Sportive Confederate, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. Con questa convenzione MoMò potrà usufruire a pieno di tutte le convenzioni CONI e direttive programmatiche.

Aggiunge Demasi, "crediamo fortemente nella sinergia tra attori sociali, oggi è si importante fare rete ma ancor più importante è condividere un pensiero comune volto al cambiamento della Calabria."

Sempre Domenica 14 maggio sarà presente il regista Massimo Castelli, autore della serie #storiedellacalabria, progetto sponsorizzato da Caffè Guglielmo, che svilupperà riprese video utili per realizzare un video che racconterà la storia di MoMò.

 

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A Mongiana l’assemblea generale dei lavoratori agro-florovivaisti e forestali della Cgil

Riceviamo e pubblichiamo

"In una sala gremita in ogni posto a sedere, si è svolta ieri mattina l’assemblea generale dei lavoratori agro-florovivaisti e forestali, organizzata dal sindacato della Flai-Cgil di Vibo Valentia: “Dal Decreto alla Legge. La nostra #SfidaXiDiritti continua per conquistare la Carta dei Diritti Universali del Lavoro. Contrattazione, diritti e tutele”. Oltre duecento le lavoratrici ed i lavoratori presenti ai lavori dell’assemblea, che ha visto anche la partecipazione di Ivana Galli, segretaria generale della Flai-Cgil nazionale. «Dalla raccolta di oltre tre milioni di firme – ha affermato nella sua relazione introduttiva Battista Platì, segretario provinciale della Flai-Cgil di Vibo Valentia - fino alla campagna referendaria per l’abrogazione dei voucher e il ripristino della responsabilità solidale negli appalti, abbiamo compiuto un lungo viaggio. Un viaggio fatto di assemblee, incontri nei luoghi di lavoro, nelle piazze, con volantinaggi e presidi, sempre a stretto contatto con i cittadini ed i lavoratori. Oggi, però, con l’impegno del Governo e del Parlamento di intervenire per evitare il voto referendario, il nostro viaggio non si arresta. Questo, per noi, è sì un risultato positivo ma la nostra mobilitazione continua per sostenere la Carta dei Diritti Universali del Lavoro: una proposta di legge di iniziativa popolare, di rango costituzionale, che si pone lo scopo di normare e tutelare qualsivoglia tipologia di lavoro, sia esso subordinato, parasubordinato o autonomo, definendo un nuovo, moderno diritto del lavoro attraverso una forte e coerente semplificazione dell’attuale legislazione. Questo Paese ha bisogno di lavoro, così come di diritti e di tutele collettive e non solo. Abbiamo avuto il merito di far tornare il lavoro quale tema principale della politica di questo Paese, e continueremo a batterci sul terreno delle conquiste sociali». All’assemblea, erano presenti anche Luigi Denardo, segretario generale della Cgil di Vibo Valentia, Bruno Costa, segretario regionale della Flai-Cgil Calabria, e Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, oltre al sindaco di Mongiana, Bruno Iorfida, intervenuto per un saluto istituzionale all’assemblea. Diritti, tutele, contrattazione, questione di genere, lavoro migrante, solidarietà e integrazione i temi dei diversi interventi delle lavoratrici e dei lavoratori che si sono susseguiti nel corso dell’assemblea, a che sono entrati più nel dettaglio circa la condizione di lavoro nel settore agricolo e forestale della provincia di Vibo Valentia. A concludere i lavori, la segretaria Ivana Galli, la quale ha anche affrontato questioni legate al salario, allo sfruttamento, al lavoro nero ed alla legge sul caporalato, al rinnovo dei contratti provinciali di lavoro in agricoltura, alle impasse su consorzi di bonifica e forestali, fino alla difesa dei diritti, quali punti fondamentali dell’attività espressa dal sindacato di categoria. «Vedervi qui ed in tanti – ha esordito -  ci dà la forza di andare avanti nella nostra azione. Tante sono le sfide che ci attendono, a partire dalla Carta dei Diritti universali del Lavoro. Vogliamo innalzare la qualità del lavoro, ma soprattutto consegnare un futuro migliore ai nostri giovani»".

Flai Cgil- Vibo Valentia

Quando la regina del Belgio Paola Ruffo visitò la Certosa e le Ferriere

Scorrendo l' aggiornata classifica dei " Luoghi del cuore " stilata del F.A.I., occorre scendere al 4725 posto per trovare le Reali Ferriere di Mongiana, molto più giù, ovviamente, della Certosa di Serra San Bruno indicata al n. 3590, un pò meglio del Castello Ruffo di Nicotera che è al n. 5137. 

Una classifica che parla da sè, notando l' Area archeologica di Isola Capo Rizzuto ( n.4) , il Santuario di S. Maria delle armi in Cerchiara di Calabria ( n. 115), o la Rupe di Tropea ( n. 137) e i Bronzi di Riace (n. 846 !).

Il suddetto elenco mi ha fatto tornare in mente quell'indimenticabile 30 giugno 2001, quando Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio, fu accolta col suo seguito nella Certosa di Serra San Bruno per il vespro pomeridiano.

Avevo avuto il piacere di conoscere Sua Maestà diversi anni prima a Roma, invitato dall'ambasciatore Paolo Francesco Fulci, il quale mi aveva proposto di redigere una monografia sulla famiglia Ruffo. 

Nell'aprile 2001 la Regina mi raggiunse per telefono nello studio al Dipartimento di Storia dell'Università della Calabria, informandomi che alla fine di giugno sarebbe venuta in Calabria e chiedendomi se poteva essere ammessa all'interno della Certosa, non accessibile alle donne. 

Le risposi subito che il Diritto Canonico prevede che le regine cattoliche regnanti godono del privilegio di ingresso, previa domanda alla Santa Sede e al Priore della Certosa.

La richiesta partì in Vaticano e venne subito accolta, ma con le particolari rituali discrezioni previste all'occorrenza.

Un seguito limitato a nove persone, vestite sobriamente, una vettura normale e non elegante, che potesse entrare dal portone principale.

Del seguito feci parte anch'io e mia moglie con l'incarico di incontrare fuori di Serra San Bruno la Regina,  e accompagnarla a Serra, precedendo la sua auto.

Mi sembrò opportuno proporre come punto d'incontro, proprio le Reali Ferriere di Mongiana.

Fu proprio così. Lì però Paola Ruffo giunse in pullman con tanti suoi amici e conoscenti, che non potendo visitare la Certosa, gradirono moltissimo entrare nel Real Museo, mentre Lei a bordo della mia Lancia, poté varcare le "segrete" mura certosine, accolta con giubilo e "dolcetti " dalla comunità monastica.

Le Ferriere furono visitate al ritorno dalla Regina, e vennero da Lei inserite nei luoghi da rivisitare.

Un tassello di storia  - se non erro - che vale la pena ricordare.

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Le ferriere di Mongiana e il V centro siderurgico di Gioia Tauro

Era il 25 aprile 1975 quando l'allora ministro della Cassa per il Mezzogiono Giulio Andreotti avviò in contrada Posa di Gioia Tauro i lavori per realizzazione del porto, che doveva essere la prima importante infrastruttura del vagheggiato V Centro Siderurgico da realizzare entro il 1978, ma rimasto poi nel grande archivio delle tante incompiute della nostra Regione negli ultimi quaranta anni, come del resto avevano dichiarato i gioiesi diffidenti, ai quali il famoso politico aveva detto ironicamente: " comprendo la sfiducia dei calabresi perché molto spesso alle prime pietre non sono seguite le seconde". Proprio così ! 

Di fronte a quel V Siderurgico mai avviato, emersero dalla memoria le storiche ferriere e fonderie della Calabria, come si legge nella gradevole guida del Touring Club del 1983: " Capire l'Italia. Campagna e Industria. Itinerari".

Si ricordava, infatti, che " al momento dell'Unita', la Calabria ospitava uno dei più importanti centri siderurgici della Penisola, che utilizzava il minerale locale estratto dalle pendici del Monte Stella, nei dintorni del piccolo villaggio di Pazzano, e lo lavorava, fino al 1770, nelle ferriere statali di Stilo e di Assi, e poi nelle più moderne ferriere di Mongiana e Ferdinandea. 

Nell'acceso dibattito sul futuro assetto economico del paese, il prevalere delle tesi liberiste portò alla cessione di gran parte dell'industria pubblica (prevalentemente ubicata nel Mezzogiorno ) nelle mani del capitale privato e ciò determinò, negli anni intorno al 1870, la definitiva chiusura degli impianti calabresi, giacché mai l'industria privata avrebbe potuto finanziare e gestire un così complesso e dispendioso sistema di fabbrica, che era costato al governo borbonico notevoli sacrifici economici. 

Con ciò lo Stato italiano dimostrò di tenere in maggiore considerazione le impellenti necessità del suo bilancio invece di quelle ragioni di opportunità socio - politica regionale e nazionale che avrebbero dovuto prevalere". 

Segue una descrizione minuziosa di quel sito che certamente ritroveremo nella guida dell'A.C.A.I che l'amministrazione comunale di Mogiana lodevolmente sta per distribuire ai suoi concittadini per coinvolgerli nella valorizzazione del territorio.

Spero tanto, non solo, di poterla leggere! Ma mi auguro che venga anche divulgata dai mass media, prevalentemente attenti alla "mafia" , che al tempo delle ferriere era assente da tutti i vocabolari di italiano.

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Mongiana. Comune e Proloco donano ai cittadini una pubblicazione sulla storia delle Ferriere

Il Comune e la Pro Loco, doneranno ad ogni famiglia di Mongiana una pubblicazione fatta dall’Associazione Calabrese Archeologia Industriale (A.C.A.I.) e curata dal Prof. Danilo Franco sulla storia del Real Stabilimento di Mongiana. L’associazione da oltre 30 anni conduce studi mirati alla riscoperta del trascorso industriale calabrese e delle vicende storiche, sociali ed economiche. Ha proposto e predisposto il progetto mirato all’istituzione dell’ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria. L’Amministrazione Comunale e la Pro Loco intendono, grazie alla distribuzione di questa pubblicazione, far ri-scoprire quello che era Mongiana e quello che, grazie a quanto si sta facendo in ambito di recupero e riscoperta del patrimonio di archeologia industriale, si farà. “L’idea di donare ai cittadini di Mongiana questa pubblicazione” secondo il sindaco Bruno Iorfida “è nata dalla voglia di rendere partecipi tutti della grande attività di riscoperta che da qualche anno stiamo portando avanti assieme al Prof. Danilo Franco, instancabile amante di Mongiana e grande studioso di Archeologia industriale. Credo che rendere partecipi tutte le famiglie di Mongiana rappresenti un momento alto di condivisione di risultati che, senza il loro aiuto non si sarebbero mai potuti realizzare. L’appoggio quotidiano e il fatto di credere in quello che si fa e che si sta facendo è per me una delle cose più belle, che ripaga dei tantissimi sacrifici fatti fin ora per raggiungere tali obiettivi. Spero che leggendo questo volume la gente possa capire chi eravamo ma soprattutto ciò che potremmo diventare”. Mongiana, mira a diventare il centro nevralgico e attrattore principale del territorio delle serre e si pone come obiettivo quello di farsi conoscere oltre i confini regionali e nazionali. Il presidente della Proloco Francesco Aloi si dice “soddisfatto per il lavoro che quotidianamente stiamo svolgendo a Mongiana in ambito di promozione turistica e del territorio. Donare questa importante pubblicazione alla gente di Mongiana, oltre a far capire l’importanza che ha avuto negli anni la produzione siderurgica di Mongiana, è il punto di congiunzione della proficua collaborazione tra Amministrazione Comunale e Pro Loco. Sono certo che i cittadini apprezzeranno questo omaggio, fattoci dall’ACAI e che la collaborazione finora messa in atto porterà per in futuro altri ottimi risultati”.

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A Mongiana e al sindaco Iorfida il premio "Ali del Mediterraneo"

Il sindaco Bruno Iorfida e la comunità di Mongiana si aggiudicano la quarta edizione del Premio “ Ali sul Mediterraneo” organizzato dall’ associazione culturale “Aliante Mediterraneo”.

La commissione scientifico-culturale, ha proclamato il sindaco Iorfida e la sua comunità vincitori della categoria: “Cultura della Memoria storica e Valorizzazione territoriale”.

Un risultato importante, conseguito grazie alla realizzazione del Parco archeo-industriale, nato dal recupero delle antiche fonderie borboniche e dall'istituzione del Museo delle Ferriere.

Come ha sottolineato Nico Serratore, coordinatore di “Ali sul Mediterraneo”, “la valorizzazione di Mongiana rappresenta la valorizzazione storico-turistica di tutta la Calabria.  L’impegno di Bruno Iorfida  diventa simbolo per le nuove generazioni, simbolo  di una Calabria forte  che cresce grazie alle sue eccellenze. Solo attraverso costanti  impegni e grandi consapevolezze si può andare lontano.

Bruno Iorfida  e la comunità di Mongiana sono i pionieri di tutto questo. Un lavoro di identità, sano orgoglio,  sana giustizia territoriale legata alla imprescindibile memoria storica. Un percorso di valorizzazione calabrese che fa da ponte tra il 1852 anno  delle  ferriere  e il 2017 anno  di rilancio e  possibile lavoro futuro per il territorio  grazie all’indotto  turistico che verrà”.

 Lo slogan scelto per il premio di quest’anno  “Concreti come i sognatori”, rispecchia in pieno l’attività che ha permesso, passo dopo passo, di dare forma al sogno di riportare alla luce un pezzo significativo di storia calabrese. Non a caso, la direttrice artistica del progetto, Cristina Medaglia ha ribadito che “ Mongiana è concreta grazie ad una grande visione” che ha permesso di  “consegnanre  alla Calabria, al Sud e all’Italia intera un gioiello culturale  degno di essere visitato da importanti flussi turistici internazionali”.

Il 31 marzo prossimo, in occasione del Gran galà della cultura che si svolgerà  presso l’auditorium comunale “G. Aiello” di San Pietro a Maida, verrà letta la motivazione e consegnato il premio al sindaco e a tutta la comunità mongianese.

Grande la soddisfazione del sindaco Iorfida, che ha dichiarato:  “Sono davvero onorato e grato di ricevere un così ambito riconoscimento. Credo che il lavoro che stiamo portando avanti a Mongiana sia molto importante al fine di far scoprire e riscoprire le nostre radici storiche e far conoscere il nostro splendido territorio.  Mongiana si sta facendo apprezzare in tutto il territorio regionale e non solo. Questo riconoscimento ci rende orgogliosi e fieri del lavoro fatto finora, consapevoli che siamo solo all’inizio. Far conoscere una realtà così bella e così unica in Calabria e in Europa ci dà la forza di andare avanti. Tutto ciò non si sarebbe potuto verificare se non con la partecipazione di tutta la mia comunità che, a parte qualche diffidenza   iniziale, ha creduto nell’ambizioso progetto di valorizzazione di Mongiana tutta. Sono commosso perché finalmente un’ intera comunità riceve il giusto riconoscimento per i tanti sacrifici fatti. Credo che la cultura possa essere il volano di quello sviluppo tanto desiderato e di cui tanto abbiamo bisogno, e spero ancora che i ragazzi, rendendosi conto dell’importanza dell’attribuzione di questo riconoscimento, s’ innamorino ancor più della storia del loro paese affinché ne portino avanti la memoria e ne scoprano le radici, al fine anche di poter creare nuove opportunità lavorative.

E’ questa la strada giusta per un riscatto territoriale di cui ha bisogno il nostro territorio.

Grazie all’Associazione culturale Aliante mediterraneo e alla commissione che ha scelto Mongiana per conferire questo riconoscimento così importante, all’ideatore e coordinatore del progetto, Nico Serratore e al direttore artistico, Cristina Medaglia. Un particolare riconoscimento – ha concluso Iorfida - va a quanti hanno creduto e continuano a credere in Mongiana e in noi. Il 31 marzo sarà una bella giornata all’insegna della cultura e della storia per Mongiana e per la Calabria”.

 

 

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Viabilità: al Consiglio comunale di Mongiana ci sarà anche il comitato per la "Trasversale"

Il Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato” parteciperà alla seduta straordinaria di consiglio comunale convocata dai sindaci dei comuni di Mongiana e Fabrizia e dalla Commissione Straordinaria di Nardodipace, per il giorno 9 marzo alle ore 17, presso il Museo delle Reali ferriere borboniche.

All'ordine del giorno, le estreme condizioni di degrado della rete viaria interna nella zona delle Serre e delle Preserre.

“Mentre le nostre strade comunali e provinciali cadono a pezzi - scrive in una nota il Comitato - l'Anas non fa che perdere ancora tempo, procedendo a passo di lumaca nella realizzazione della Trasversale delle Serre. Una superstrada che potrebbe dare risposte immediate alle esigenze di sviluppo del territorio e che, invece, alla luce degli inaccettabili cronoprogrammi su cui si intestardisce l'Anas, verrà completata (se verrà completata) tra altri 50 anni. Basti pensare alla vicenda di Monte Cucco, dove l'inaugurazione di un piccolo tratto di Trasversale si è trasformata in un'epopea: prima gli attentati, poi l'esercito, adesso le varianti. Per non dire della bretella abbandonata di Gagliato: un disastro che dura da anni. Vorremmo capire come e quando l'Anas abbia intenzione di aprire al traffico questi lotti di superstrada, considerato che le scadenze si avvicinano e nulla si muove sui cantieri. Nel contempo, purtroppo, registriamo anche la costante disattenzione della politica regionale sul caso in questione e, più in generale, sulle problematiche delle nostre aree interne. Nonostante le ripetute richieste di aiuto partite dai sindaci e dalla popolazione del comprensorio, la Regione Calabria si è limitata ad annunciare interventi mai, finora, realizzati, condannando, di fatto, all'isolamento decine di comuni e migliaia di cittadini calabresi. Insomma, diciamocelo chiaramente, questo territorio non è in agenda”. “Riteniamo fondamentale a questo punto - conclude la nota - che giorno 9 si faccia sentire forte la voce della protesta popolare, con una grande mobilitazione civile e democratica che metta a nudo le inadempienze dell'Anas e l'inerzia della politica, a fronte di una problematica gravissima che richiederebbe, sicuramente, maggiore impegno e attenzione”.

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