La 'ndrangheta, le scritte di Locri e l'antimafia segue cena

Tutti, tranne i giornalisti italiani e peggio quelli calabresi, conoscono il concetto di autorealizzazione delle profezie e, in genere, delle notizie; dette anche leggende metropolitane. Infatti, da quando una strampalata scritta sopra un muro di Locri è diventata caso nazionale e internazionale invece di riderci sopra e passarla sotto silenzio, la Calabria pullula di scritte sui muri contro don Ciotti, l’ultima a San Luca. Le notizie hanno creato il caso, e non il caso le notizie!

 Chi giracchia per l’Italia, e per il mondo, sa che le scritte sui muri sono un vizietto del mondo contemporaneo… ma che contemporaneo? Ne sono zeppe i muri di Pompei romana. Tizio ama Caia, e lo scrive; Caia si svaga, e Tizio informa il pianeta dei facili costumi di Caia. Sempronio vuole votare per Mevio, e lo scrive. Io stesso, ai bei tempi del Sessantotto, vergai su muro, tra l’altro, l’immortale frase "NO ALLA COCACOLONIZZAZIONE DELL’EUROPA"; e se vi dicessi cosa abbiamo disegnato a Lettere con il rossetto di Benedetta in mancanza d’altro, finiremmo in galera! Ebbene, l’Europa fu ed è cocacolonizzata, e se ne impipa delle mie scritte.

 Ora, a chi può venire a mente che la mafia, per fare dispetto agli antimafia, scriva sui muri? La mafia, definita la più potente organizzazione criminale del mondo, e dico mondo, perde il suo tempo con le goliardate! La mafia è triste, pesante, contegnosa, muta: non parla, e tanto meno scrive. Se la mafia fosse davvero o arrabbiata o preoccupata delle manifestazioni, secondo me ricorrerebbe a mezzi più coercitivi di quattro parole in un angolo buio.

 Buio? Boh, a favore di telecamere, a Locri. Le quali hanno ripreso una specie di Batman dei poveri, assolutamente irriconoscibile, ma tutti sperano di beccarlo.

 O meglio, sperano di non beccarlo: e se fosse, come certamente è, uno scemo del villaggio invece di un losco emissario della mafia? Sai che figuraccia!

 Conclusione, io eviterei di dare tutta questa pubblicità a gesti insignificanti. Eh, ma siamo proprio sicuri che tutti vogliano evitare la pubblicità? E qui mi fermo.

  • Published in Diorama
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