Concorso 'Io dono': all'Istituto compensivo di Fabrizia il premio speciale “Giuseppe Nusdeo”

L’Istituto comprensivo di Fabrizia, consapevole del ruolo svolto nella formazione delle giovani generazioni che vivono nel territorio di Fabrizia – Mongiana – Nardodipace, promuove una serie di percorsi destinati alla sensibilizzazione, su tematiche capaci di stimolare il senso critico e lo spirito di partecipazione.

Nell’ambito di tali attività, il dirigente scolastico, Maria Carmen Aloi e i docenti della scuola secondaria di primo grado hanno aderito al progetto “Io dono”, proposto dalla sede regionale dell’Admo Calabria (Associazione donatori midollo osseo), per sensibilizzare l’iscrizione al registro dei potenziali donatori di midollo osseo. 

Il progetto, coordinato dalla professoressa Monica La Malfa, ha rappresentato un’opportunità per sostenere, favorire e promuovere la più ampia diffusione all’interno della scuola dei valori civili, morali e culturali legati ai temi della solidarietà, della donazione, della partecipazione, dell’impegno civile e sociale. L’iniziativa, inoltre, ha permesso di offrire alla comunità un ricco e prezioso contributo di idee e di prodotti inerenti l’argomento, realizzati dagli allievi delle terze classi delle scuole secondarie di primo grado.

Dopo la lezione introduttiva sull’etica della solidarietà, tenuta dal don Ferdinando Fodaro, gli alunni delle terze medie, guidati dalle professoresse Monica La Malfa, Chiara Scopacasa, Angela Zarola, Rachele Miceli, Giuseppina Iennarella e Antonella Daniele, lavorando sul tema della solidarietà e dell’altruismo hanno dato vita al racconto del folletto ricco di doni che, ad un certo punto, viene convinto a metterli online per venderli a caro prezzo, fino a che un bimbo malato dall’altra parte del mondo lo spinge a donargliene uno gratuitamente. 

La realizzazione della favola è stata resa possibile grazie all’utilizzo di diversi mezzi, metodologie e tecniche come le tecnologie video, i fumetti, gli audiolibri, i libri e le narrazioni brevi. Gli alunni dei plessi di Fabrizia, Mongiana, Nardodipace e Cassari hanno dimostrato le loro capacità mettendosi in gioco con dedizione e passione. Particolarmente originale è stato il lavoro della III A di Fabrizia che ha realizzato l’etichetta dell’edizione speciale dell’Acqua Fabrizia.

Il 20 maggio scorso, una delegazione degli studenti e dei docenti guidata dal dirigente Aloi, ha presenziato, nella sala della Provincia di Vibo Valentia, alla giornata conclusiva e alla premiazione dei lavori. Dopo gli interventi istituzionali, al momento della proclamazione dei vincitori, tanta è stata la gioia nell’apprendere che alla scuola di Fabrizia era stato riconosciuto il premio speciale in memoria di “Giuseppe Nusdeo” che consiste in una borsa di studio dal valore di 250 euro.

Trasversale delle Serre, per i sindaci "l'obiettivo finale è più vicino"

I sindaci di Vazzano, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Simbario, Spadola, Brognaturo, Serra San Bruno, Fabriza, Mongiana e Nardodipace, con una nota congiunta dichiarano che:" i continui concreti segnali della volontà di completare la Trasversale delle Serre continuano ad esserci tutti e, soprattutto, la notizia della chiusura della Conferenza dei Servizi del lotto Vazzano Vallelonga, insieme alla formalizzazione della specifica intesa tra il Commissario Straordinario e il Presidente della Regione, ci rende sempre più convinti che l'obiettivo finale non è poi troppo lontano". 
 
I primi cittadini aggiungono, inoltre: "Siamo anche consapevoli, perché lo viviamo ogni giorno sulla nostra pelle di amministratori, degli ostacoli legati agli eccessivi aumenti dei costi dei materiali che, di fatto, hanno paralizzato l'intero comparto delle costruzioni. Ma siamo altrettanto certi che con la determinazione e l'impegno dimostrati anche tutto questo sarà superato. Rinnoviamo tutto il nostro supporto alle azioni congiunte del Commissario e delle istituzioni regionali, con l'auspicio di poter definire un incontro di approfondimento con tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell'opera".

Nardodipace, Loielo e Tassone:"Tasse rifiuti astronomiche frutto dell'irragionevole aumento voluto da Demasi"

"Al peggio non c’è mai fine, recita un anonimo aforisma, e per Nardodipace il destino avverso sembra proprio non dover finire mai!

Dopo oltre quattro anni di fallimentare gestione dell’Amministrazione comunale in carica – che era stata eletta, si rammenterà, per dare giusta soluzione alle annose problematiche che attanagliano la comunità, prima fra tutte la disoccupazione, con decine di assunzioni in forestale ed occupazioni delle più svariate -, si registra oggi un ennesimo capitolo di questa triste commedia consumata sulle spalle e sul futuro di un Comune che, in breve tempo, persistendo questo disastroso andazzo, rischierà di spopolarsi e scomparire definitivamente.

Il Comune di Nardodipace, di fatto, nel volgere di appena qualche anno è sceso ben al di sotto della soglia dei mille abitanti ed in alcune località, quali la frazione Vecchio Abitato - antica sede municipale -, si contano oramai solo poche unità residenti. Nel capoluogo Ciano, difatti, oggi abbiamo circa 360 cittadini residenti effettivi e l’altra frazione più popolosa, Cassari, sta anch’essa sprofondando nel baratro più oscuro, raggiungendo la soglia delle 400 anime, mentre nel Vecchio Abitato, compreso il rione Albani, risiedono appena 20 persone e nelle rimanenti due frazioni, S. Todaro e Ragonà, infine, la popolazione si aggira intorno a 60 abitanti per ciascuna.

Un vero e proprio disastro, dunque, la cui causa, seppur in parte addebitabile ad una inarrestabile tendenza nazionale verso lo spopolamento dei piccoli borghi interni, va sicuramente ricercata nell’inerzia e nella assoluta incapacità dell’Amministrazione comunale di lavorare in maniera seria ad un concreto progetto per la comunità, se non improntato sulla crescita e sullo sviluppo, quantomeno che sia in grado di mantenere le condizioni esistenti e di arrestare quel continuo stillicidio di definitive partenze.

La arcinota retorica del “Comune più povero d’Italia”, molto cara ai nostri attuali governanti, è stata sempre utilizzata in maniera altalenante, a convenienza, in base alle occasioni ed alle stagioni, per poi dimenticarsene, tuttavia, allorquando ci si trovi di fronte a scelte importanti per il futuro della cittadinanza.

Non è mancato, sinora, solamente il rispetto degli innumerevoli impegni assunti in campagna elettorale, ma l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Demasi ha dimostrato, altresì, di essere assolutamente priva di quel po’ di buon senso che ogni amministratore medio dovrebbe possedere, palesando assoluta noncuranza in ordine alle conseguenze sulla vita dei consociati derivante dalle scelte amministrative operate.

Nardodipace, in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, si era classificata verso la fine del decennio scorso al primo posto nella provincia di Vibo Valentia e tra i primi 25 Comuni dell’intera regione per i risultati ottenuti nella raccolta differenziata, attestandosi intorno al 70%. Ciò, inevitabilmente, ha consentito di non appesantire per anni il prelievo erariale dalle tasche dei cittadini per il mantenimento del servizio. Simili risultati, naturalmente, si raggiungono avendo ben chiaro come organizzare tale delicato servizio e come gestire adeguatamente ogni fase del processo.

Oggi, invece, non solo il Comune di Nardodipace si è allontanato anni luce da quei primati, ma come logica conseguenza dell’inefficiente organizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti ci troviamo incredibilmente di fronte a delle astronomiche bollette i cui importi superano di gran lunga quelle pagate nelle più grandi città d’Italia!

Vi è, difatti, che per l’anno 2021 il Comune di Nardodipace ha fatto pervenire dei veri e propri salassi ai nostri concittadini, bollette relative alla tassa sui rifiuti che in alcuni casi raggiungono anche alcune migliaia di euro! Particolarmente vessate, oltretutto, le oramai esigue attività commerciali del territorio, ridotte solo a poche unità destinate alla erogazione di prodotti e servizi essenziali, nei confronti delle quali l’Amministrazione Demasi ha manifestato una straordinaria avversità, arrivando persino ad ingiungere il pagamento di circa 12 mila euro ad un piccolo esercizio pubblico che una cifra tale non la incassa nemmeno nel corso dell’intero anno!

La bolletta media per ogni abitazione, anche la più piccola ed in cui risiede una sola persona, persino per i non residenti che a stento tornano al paese in estate per quindici giorni, si aggira intorno a 300 euro, con punte anche di ben mille euro a famiglia!

Ciò che condanniamo dell’Amministrazione Demasi, oltre alla assoluta e manifesta incapacità politico-amministrativa, è la protervia e l’ostinazione con cui porta avanti iniziative insensate e prive della minima attinenza con la realtà e, soprattutto, coi fabbisogni della nostra comunità.

Più volte il sindaco Demasi era stato avvisato, anche da parte della minoranza, dell’eccessivo importo delle bollette scaturito dall’irragionevole aumento delle tariffe approvato, ma come un treno merci ha voluto proseguire comunque per la sua strada, facendo recapitare bollette che in pochi certamente pagheranno.

La cosa ridicola, più che buffa, è che ora, chiuso l’anno finanziario 2021 e sollevatesi le proteste dell’intera cittadinanza, il sindaco Demasi tenta in maniera alquanto impacciata di porre rimedio alla sua assurda pretesa impositoria, promettendo una curiosa riduzione di quelle tasse che egli stesso ha caparbiamente prima voluto, uno sgravio che il sindaco, invece, avrebbe potuto approvare ancor prima di spedire quelle salatissime bollette solo se avesse avuto l’umiltà di ascoltare chi, ben consapevole di quanto stava accadendo, per tempo glielo aveva anche suggerito. Per fortuna il suo mandato sta per concludersi e la comunità non dovrà più subire i danni incalcolabili sinora provocati, seppur sarebbe stato meglio aver gettato la spugna già da diverso tempo, dopo aver preso atto dell’enorme e palese fallimento del sacro impegno a suo tempo assunto dinnanzi al proprio popolo".

E' quanto si legge in una nota sottoscritta da Piero Tassone e Romano Loielo, rispettivamente Capogruppo di minoranza in Consiglio comunale e coordinatore cittadino del moviemnto civico "Uniti per Nardodipace".

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Fabrizia: l’Istituto comprensivo in prima fila contro la violenza sulle donne. Iniziative anche a Mongiana e Nardodipace

L’Istituto comprensivo di Fabrizia sarà in prima fila in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, in programma per il prossimo 25 novembre.

Al fianco dell’Istituto scolastico guidato dalla dirigente Maria Carmen Aloi, anche i Comuni di Fabrizia, Mongiana e Nardodipace.

Per celebrare nel migliore dei modi la “Giornata” istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, gli organizzatori hanno predisposto un ricco programma articolato in diverse iniziative.

Si inizierà alle 14 di domani (martedì 23) al museo delle Reali Ferriere di Mongiana, dove si discuterà di “Violenza di genere: un fenomeno da conoscere per contrastare”. Ci  sarà poi spazio per le attività laboratoriali degli alunni della scuola secondaria di primo grado di Mongiana, a cura dell’assistente sociale Maria Rosa Moscato, della pedagogista Luana Fabrizio e delle volontarie dell’associazione “Le foglie di Dafne”.

Giovedì 25, l’iniziativa farà tappa nella sala consiliare del Comune di Nardodipace dove, a partire dalle 11, sarà presentato il romanzo di Sharo Gambino “Sole nero a Malifà” .  A parlare del volume, ambientato proprio nel borgo dei Megaliti, sarà il responsabile della comunicazione esterna della casa editrice Rubbettino, Antonio Cavallaro. Nel corso della manifestazione, moderata dal il sindaco Antonio Demasi, gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Nardodipace e Cassari riceveranno in dono una copia del libro.

Infine,  alle 10.30 di venerdì 26 novembre, presso il museo delle Reali  Ferriere di Mongiana, gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Fabrizia incontreranno la giornalista Maria Chiara Caruso che dialogherà di “Verità, legalità e libertà per il risveglio della coscienza e lotta alla criminalità” con il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Maria Frustaci. Al magistrato sarà poi conferito il premio “Uomini  e donne di Calabria” realizzato dagli studenti della classe terza A della scuola secondaria di  primo grado di Fabrizia. Nel corso dell’incontro moderato dal sacerdote don Ferdinando Fodaro, la dirigente Maria Carme Aloi si soffermerà sul tema: “La donna e il suo contributo al bene comune, al progresso e alla transizione ecologica”.

Al termine delle iniziative, curate dalla professoressa Monica La Malfa, da don Ferdinando Fodaro e dalla dirigente Maria Carmen Aloi, i sindaci di Fabrizia, Mongiana e Nardodipace inaugureranno le “Panchine rosse” realizzate dagli alunni dell’Istituto comprensivo per ricordare le donne vittime di violenza.

L’installazione delle “Panchine rosse”- ovvero un simbolo tracciato lungo il percorso di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne – rappresenta un momento centrale della manifestazione. Non a caso è previsto il coinvolgimento degli alunni della scuola primaria di tutti i plessi che, con la loro presenza, testimonieranno l’impegno delle nuove generazione a debellare i crimini contro le donne.  

Serra, sportello Agenzia delle entrate: i sindaci del comprensorio chiedono la riapertura

Su impulso del sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, i rappresentanti dei Comuni dell’area delle Serre (Nardodipace, Fabrizia, Mongiana, Brognaturo, Spadola e Simbario), hanno sottoscritto ed inviato un documento alle direzioni regionale e provinciale dell’Agenzia delle entrate, oltre che per conoscenza alla Prefettura di Vibo Valentia, per chiedere la riapertura dello Sportello della città della Certosa.

Preliminarmente i sindaci hanno proposto una dettagliata analisi socio-economica dell’area, che ospita una popolazione di circa 15 mila abitanti e che trova il suo “punto di riferimento in termini di offerta di uffici amministrativi e servizi” nella Città di Serra San Bruno, che è “posizionata geograficamente nel cuore del comprensorio”.

“La zona – hanno specificato - presenta un significativo ritardo di crescita socio-economica dovuta anche alla carenza infrastrutturale e alla mancanza di un adeguato sistema di collegamento con i principali centri regionali e, più in generale, con i mercati di sbocco. Alcuni Comuni sono costituiti da frazioni distanti dal centro storico e ciò è motivo di emarginazione degli abitanti.

Precario e insicuro è lo stesso collegamento con il Capoluogo di Provincia, che è raggiungibile dai paesi più interni impiegando un arco temporale abbondantemente superiore all’ora. La situazione si complica ulteriormente nel periodo invernale quando le strade ghiacciate o innevate diventano spesso impercorribili rallentando ogni tipo di attività.

Si registra – hanno precisato - un notevole gap tra il Pil pro-capite dell’area e la media nazionale, dovuto alla fragilità del sistema produttivo locale. L’elevato livello di disoccupazione, soprattutto femminile e giovanile, è all’origine di un persistente flusso migratorio, aggravato dalla sfiducia nelle Istituzioni, spesso percepite come sorde o assenti.

In questo contesto sfavorevole, s’inseriscono tuttavia realtà produttive resilienti che, grazie alla determinazione, alla competenza e all’inventiva degli imprenditori locali, sono riuscite a radicarsi e a conquistare quote di mercato non secondarie proiettando le vendite anche al di fuori dei confini regionali. Vi è inoltre presente una rete di validi professionisti che opera in sinergia con le imprese e che deve necessariamente interfacciarsi con gli Uffici istituzionali”.

Dopo aver rilevato “la tendenza al depauperamento dei servizi che causa gravi disagi per i cittadini nella fruizione degli stessi e freni alla spinta imprenditoriale perpetuando e aggravando le condizioni esistenti”, i sindaci hanno rimarcato che “la riduzione o soppressione degli Uffici pubblici, formalmente giustificata con la logica della razionalizzazione, si traduce in un sostanziale abbandono che la popolazione, con in prima linea i suoi rappresentanti, non può accettare”.

In questo contesto, secondo i sindaci, “la sede dell’Agenzia delle Entrate di Serra San Bruno ha costituito un indispensabile centro informativo e per il disbrigo di pratiche per cittadini, imprese, professionisti, intermediari ed Enti pubblici che hanno così potuto avviare e portare avanti le rispettive iniziative e attività, oltre che adempiere ai propri doveri”. Tuttavia, “la graduale riduzione del personale ha rappresentato un momento di difficoltà che è andato amplificandosi con il passare del tempo” e “all’inizio della pandemia è stata posta in essere la disposizione di servizio n. 6/2020 del Direttore provinciale pro-tempore con la quale è stata sospesa l’erogazione dei servizi presso lo Sportello di Serra San Bruno fino a data da stabilire”. Il superamento della fase critica dell’emergenza non è, però, coinciso con il ripristino del servizio e “gli utenti hanno espresso lamentele e proteste in maniera sempre più insistente, anche perché l’azione è stata interpretata come l’esecuzione di un disegno precedentemente definito, che ha colto l’emergenza determinata dal Covid-19 come opportunità per chiudere definitivamente lo Sportello serrese”.

Considerati “i disagi sopportati da ogni tipo di utenza, gli effetti sulle attività sociali ed economiche del territorio ed il crescente disappunto della popolazione che rischia di trasformarsi in occasioni di disordine sociale e vista l’impellente necessità di riprendere l’erogazione dei servizi, i rappresentati degli Enti locali - supportati da titolari d’impresa, professionisti, intermediari e cittadini – hanno ribadito con fermezza “l’esigenza di far rispettare il diritto della comunità di usufruire dei servizi fondamentali che sono alla base del processo di sviluppo”.

Richiamando la collaborazione che “deve essere alla base dei rapporti tra Istituzioni”, i sindaci hanno concluso chiedendo “la pronta riapertura dello Sportello di Serra San Bruno ed il potenziamento dello stesso al fine di rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità, che allo stato percepisce una privazione dei propri diritti, e di consentire un più agevole dispiegamento della crescita economica e sociale”.

 

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Covid, situazione ancora critica a Nardodipace: prorogata la zona rossa

E’ stata proroga ieri, con ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, la “zona rossa” nel Comune di Nardodipace (Vv) e nella frazione Barritteri del Comune di Seminara (Rc).

Il provvedimento dispone che le misure restrittive rimangano in vigore fino al prossimo 18 ottobre. 

La decisione si è resa necessaria in seguito alla nota con la quale l’Asp di Vibo Valentia ha comunicato che a Nardodipace “permane una situazione di criticità in termini di soggetti contagiati, con ancora 28 casi attivi dei quali circa il 46% registratisi negli ultimi 7 giorni, dato che rappresenta un’incidenza significativa in rapporto al numero dei tamponi eseguiti e della popolazione residente”.

Situazione analoga nella frazione Barritteri di Seminara, in merito alla quale il Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria ha evidenziato la presenza di “ un numero elevato di soggetti positivi al Covid-19 con n. 30 casi totali su una popolazione di 839 abitanti”.

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Bambini positivi al Covid, scuole chiuse a Nardodipace

Scuole chiuse a Nardodipace (Vv). A deciderlo il sindaco Antonio Demasi che, con apposita ordinanza, ha disposto la sospensione delle lezioni in presenza nel plesso scolastico di Nardodipace Capoluogo (infanzia, primaria e secondaria) fino al prossimo primo ottobre.

A determinare il provvedimento “alcuni casi di Covid-19” che hanno interessato “alunni frequentanti il plesso scolastico” oggetto dell’ordinanza.

Da quanto appreso, sarebbero 8 i bambini risultati positivi al coronavirus.

A Fabrizia, Mongiana e Nardodipace l'iniziativa "Un albero per il futuro”

È stata celebrata questa mattina presso l’Istituto comprensivo di Fabrizia la manifestazione di messa a dimora di tredici faggi e un abete nell'ambito del progetto “Un albero per il futuro” promosso dai Carabinieri per la biodiversità di Mongiana.

Il progetto, di una durata triennale, promuove la cultura della conservazione dell’ambiente attraverso la messa a dimora di piante autoctone e le successive cure colturali per formare un grande bosco diffuso.

Alla giornata ha presenziato il comandante del reparto Carabinieri biodiversità di Mongiana, maggiore Rocco Pelle, che ha consegnato agli alunni dell’Istituto comprensivo un messaggio teso a promuovere la cultura verde e la necessità di salvaguardare l’ambiente.

Le parole del dirigente scolastico, Maria Carmen Aloi, sono state indirizzate agli alunni che si devono sentire protagonisti del loro futuro e impegnati a salvaguardare l’ambiente che abitano. La dirigente ha ringraziato il corpo docente per il lavoro svolto con i ragazzi che successivamente si sono avvicendati tra poesie e canzoncine che miravano a prendere consapevolezza del valore dell'iniziativa.

Presenti alla manifestazione anche il sindacodi Fabrizia, Francesco Fazio che ha parlato di una giornata in continuità con la tradizione fabriziese che ogni anno prevedeva la piantumazione di diversi alberi.

Don Ferdinando Fodaro nel suo saluto ha sottolineato l’importanza di prendersi cura della casa comune che è l’ambiente in cui viviamo.

La manifestazione si è conclusa con una riflessione del luogotenente Domenico Minichini che ha spiegato nel dettaglio il progetto e la grande responsabilità che spetta a tutti di prendere a cuore gli alberi. Minichini ha poi accompagnato i ragazzi a mettere a dimora gli alberi. La manifestazione è stata celebrata contemporaneamente a Mongiana, Nardodipace e Cassari.

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