Nuovo ospedale di Vibo, Insardà (Pd) chiede di “convocare il tavolo permanente per fare il punto della situazione

Riceviamo e pubblichiamo

"Apprendiamo dagli organi di informazione del sequestro preventivo cui sono state sottoposte le opere complementari relative al nuovo ospedale di Vibo Valentia e la contestazione di ipotesi di abuso d’ufficio e disastro colposo. L'accertamento di eventuali responsabilità penali sui fatti contestati sarà compito dell'autorità giudiziaria, nei confronti della quale riponiamo la nostra fiducia. Esprimiamo la nostra preoccupazione sul quadro rappresentato dalle indagini poiché, a seguito degli interventi realizzati, risulta aggravata la tenuta idrogeologica del sito e, di conseguenza, compromessa la realizzazione della nuova struttura. In ragione di questi accadimenti, è ancora di più urgente programmare le azioni e le risorse necessarie per assicurare l’erogazione dei servizi sanitari del già esistente ospedale della città e delle strutture di assistenza provinciali. Il nuovo ospedale è per questo territorio una infrastruttura indispensabilee il percorso di questo progetto è stato segnato da importanti battute d’arresto sin dall’inizio. Ciò premesso, riteniamo sia opportuno convocare il tavolo permanente presieduto dal Prefetto e alla presenza dei soggetti pubblici e privati competenti per fare il punto della situazione".

Vincenzo Insardà, Partito democratico - Federazione di Vibo Valentia

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Nuovo ospedale di Vibo sequestrate le opere complementari, sei indagati

I finanzieri del Gruppo di Vibo Valentia hanno sottoposto a sequestro preventivo i lavori di sistemazione idrogeologica del fosso Calzone e della raccolta delle acque bianche complementari ai fini della realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia.

Le opere, finanziate con il fondo del Ministero dell’Ambiente, per la mitigazione del rischio idrogeologico in località Cocari di Vibo Valentia e qualificate dalla Regione Calabria come strumentali alla realizzazione del nuovo nosocomio cittadino, oltre ad essere considerate non inerenti l’oggetto per il quale era stato stanziato il fondo, secondo la perizia richiesta ed ottenuta dall’ Ag. di Vibo Valentia, avrebbero addirittura aggravato il rischio idrogeologico.

I lavori, infatti, avrebbero ampliato la portata del canale, con la costruzione di manufatti in cemento, che avrebbero aumentando l’affluenza delle acque del fosso, già compromesso dai gravi eventi alluvionali del luglio del 2006.

In seguito al “Piano Versace”, realizzato dalla Regione Calabria, all’indomani dell’alluvione del 2006, la zona, in virtù della pericolosità idraulica, avrebbe dovuto essere preservata da eventuali nuove costruzioni.

Per gli investigatori, le nuove opere hanno realizzato un innesto artificiale nella testata principale del fosso Calzone - Rio Bravo, creando delle situazioni di pericolo per le aree sottostanti ed, in particolare, della linea ferroviaria Eccellente – Rosarno, della Ss18 e della Sp522.

Il pericolo consisterebbe, soprattutto, nel rischio di esondazione delle acque meteoriche dal fosso, in caso di eventi alluvionali, anche non eccezionalmente violenti, le quali, non trovando ostacolo sul proprio percorso (vegetazione, detriti, ecc), esonderebbero, riversandosi, come già successo nel 2006, sulle pubbliche vie, creando pericolo per l’ incolumità pubblica, senza contare il fatto che, scendendo a valle, la furia delle stesse si abbatterebbe in località Pennello con conseguenti danni a cose e persone. Le indagini hanno consentito, inoltre, di accertare l’affidamento diretto dei lavori, per un importo di oltre 3 milioni di euro, alla società Vibo hospital service S.p.a, con sede a Rovigo, aggiudicataria dell’appalto principale di costruzione del nuovo ospedale, per un importo complessivo di circa 144 milioni di euro.

Le fiamme gialle e la Procura della Repubblica hanno, per tali ragioni, inviato sei informazioni di garanzia ad altrettante persone cui sono contestati, a vario titolo, i reati di disastro colposo ed abuso d’ufficio.

Quest’ultima ipotesi deriva dal fatto che la Regione avrebbe distratto i fondi pubblici ministeriali destinati a pulire il fosso, utilizzandoli per la realizzazione del nuovo ospedale.

 

Vibo, Cgil: "Percorso accidentato per la costruzione del nuovo ospedale"

"Stabilite le tappe fondamentali ed un chiaro cronoprogramma, dopo l’incontro ultimo svoltosi in Prefettura, la via che porta alla costruzione definitiva del nuovo ospedale civile di Vibo Valentia presenta ancora un accidentato percorso".

È quanto sostiene, in una nota, la Cgil di Vibo Valentia.

"La contorta vicenda tecnico-burocratica e le rispettive competenze e responsabilità ancora oggi risultano essere gli ostacoli maggiori, aggravati dalle condizioni avverse di un sito, scelto in passato, ad occhi letteralmente bendati.  Il tempo - prosegue il comunicato - è l’indicatore perfetto con cui si misurano. Nonostante le continue sollecitazioni la prima scadenza, quella fissata per il 14 luglio 2017, così come indicata nella stessa nota del dirigente generale del dipartimento regionale infrastrutture, che prevedeva l'obbligo del concessionario alla consegna dei progetti definitivi, dell'opera principale e delle opere complementari, è stata disattesa. Anche se ci sono state cause, oggettivamente, dipese da ragioni impreviste sulle opere accessorie per l’interferenza del metanodotto, comunque non si giustificano i notevoli ritardi accumulati e la mancata correttezza di informazione, sancita e condivisa ai livelli Istituzionali. E, tuttavia i maggiori ritardi constano nella convocazione della Conferenza dei Servizi per l'acquisizione delle autorizzazioni e dei pareri previsti dal codice dei contratti pubblici da parte degli Enti e delle Amministrazioni competenti. Un passaggio cruciale, che doveva dare inizio ai 60 gg per l’avvio della seconda fase, prima del progetto esecutivo, di cui ad oggi non ne è stata prodotta alcuna formale procedura. Come Cgil, avevamo, per tempo, e certi della supervisione dell’autorità prefettizia, sottolineato l’importanza nel rispettare questa tabella di marcia per mettere la parola fine ad una delle più vergognose vicende relative alle opere pubbliche nel territorio vibonese. Purtroppo -aggiunge il sindacato - i modi ed i tempi registrati, ancora una volta, sul calendario dei lavori, non fanno altro che alimentare una crescente sfiducia e svilire maggiormente l’impegno e la speranza di quanti considerano il nuovo ospedale di Vibo Valentia come un diritto legittimo ai bisogni della salute dei cittadini vibonesi, in una condizione di tutela e di valorizzazione del lavoro e delle professionalità sanitarie. Con tutta evidenza- conclude la nota - non basta lastricare la strada di promesse e dichiarate buone intenzioni: tutto ciò, oltre che svelare l’intimo ed inconsistente peso politico, non fa altro che aumentare la convinzione che ogni viaggio, a queste latitudini, sia sempre più inutile e pericoloso".

 

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Nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, Arruzzolo presenta una mozione

“Le questioni giudiziarie che hanno interessato la ‘Tecnis’, società appaltatrice del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro,  non possono e non devono pregiudicare e tanto meno fermare la realizzazione dell’opera. Al tal fine, per fare chiarezza sullo stato dell’arte e fare in modo che si superi la fase di stallo, invitando la politica alle sue responsabilità, presenterò una mozione in Consiglio regionale”. È quanto afferma il capogruppo del Nuovo Centro Destra alla Regione Giovanni Arruzzolo che continua: “Emergono due profili di grande interesse strettamente collegati: da una parte, il rispetto degli impegni presi quale risposta alle esigenze di un’intera collettività esige che si chiuda il cerchio intorno alla realizzazione dell’opera e vengano completati gli ultimi passaggi; dall’altra, questione centrale, la dignità del cittadino da salvaguardare attraverso un servizio sanitario che risponda al bisogno di tutela e di cura della salute e che preveda prestazioni qualificate. L’obiettivo, in questo caso, è che finalmente si riconsegni ai cittadini quella fiducia verso un sistema che, negli ultimi anni, è mancata e che diventa ‘conditio sine qua non’ per frenare il fenomeno della mobilità passiva che tanto incide sul bilancio regionale”. 

"E' Vaglio Lise il luogo ideale dove realizzare il nuovo ospedale"

"La scelta della località dove dovrà sorgere il nuovo ospedale di Cosenza rappresenta non solo un’importante decisione per la sanità in Calabria. Essa s’innesta, infatti, nel dibattito politico che precede la consultazione elettorale per il capoluogo calabrese, definendone di fatto alleanze e schieramenti". A dichiararlo è il consigliere regionale Orlandino Greco, presidente del gruppo Oliverio Presidente. "Sono decenni che si discute del posizionamento del nuovo ospedale dell’area urbana di Cosenza, decenni in cui sono state espresse visioni di città, si sono consumate rotture, divisioni ed alleanze intorno ad una scelta cruciale per il futuro di una città e della Calabria. C’è chi in passato ha proposto la realizzazione del nosocomio a Rende per spostare a nord l’asse dell’area urbana; chi come me, in una risposta provocatoria, ha guardato a Castrolibero come Comune ideale per ospitare l’ospedale; chi indicava Donnici secondo un modello di conurbazione che includesse il Savuto; chi ancora guardava ad una delle sedi dell’istituto agrario, quella di città 2000, nell’ottica della valorizzazione di un’area centrale di Cosenza. Quei tempi di dibattito, consumati tra campanilismi e prese di posizione, sono stati di fatto superati dalla decisione espressa con forza dal presidente Oliverio di realizzare il nuovo hub ospedaliero nella città capoluogo, in particolare in località Vaglio Lise". "Oggi - afferma Greco - occorre mettere da parte ogni velleità di decentramento, rinunciando a proposte campanilistiche superate dai fatti e dagli eventi. In questo quadro, secondo la mia visione di città, come espresso in diverse occasioni, il nuovo hub ospedaliero dovrebbe essere situato in una località del capoluogo in grado di essere raggiunta facilmente anche da tutta la provincia di Cosenza. In tal senso, Vaglio Lise, - evidenzia Orlandino Greco - rappresenterebbe strategicamente la scelta ideale, perché collegata ad infrastrutture viarie che consentirebbero una facile accessibilità da tutte le parti della Calabria. Cosenza ha bisogno di un hub moderno, pronto ad accogliere i pazienti da tutta la Calabria con strumentazioni all’avanguardia e all’altezza delle professionalità del settore presenti nella nostra regione. L’ospedale dell’Annunziata risulta da tempo inadeguato per ragioni tecniche, sanitarie e logistiche ad ottemperare alle richieste di servizi che arrivano da pazienti di tutta la Calabria e anche l’ipotesi di ristrutturazione sarebbe impraticabile per i costi esorbitanti che ne deriverebbero".  "La discussione sul posizionamento del nuovo ospedale di Cosenza - sostiene il presidente del gruppo Oliverio Presidente - è di grande rilevanza, soprattutto alle porte della tornata elettorale, dove su temi così importanti si definiranno schieramenti ed alleanze. Sono sempre stato dell’idea che a definire una coalizione non sia e non debba essere la scelta del candidato sindaco, ma la convergenza su tematiche rilevanti che di fatto delineano il disegno di una città e ne orientano il futuro. E questo non vale solo per l’ospedale, basti pensare alla metropolitana leggera dell’area urbana, alle scelte sulla viabilità o alla priorità sulle opere pubbliche. Immagino quindi che quanti su questi temi cruciali per il futuro della città troveranno un punto d’incontro - conclude Orlandino Greco - sceglieranno poi coerentemente di far fronte comune e schierarsi in un’unica coalizione, quale che sia il candidato sindaco". 

 

Nuovo ospedale, Misefari (Reset) risponde alle critiche avanzate da Ripepi (FI)

"Il consigliere Ripepi si preoccupa che l’Accordo di programma quadro (Apq) tra la Regione ed il Ministero, sulla programmazione e realizzazione delle strutture sanitarie, stia per essere approvato senza che l’Amministrazione abbia previsto la costruzione di un nuovo ospedale della città". Ad intervenire è Valerio Misefari, consigliere comunale di Reggio Calabria delegato alla Sanità. "Voglio rassicurare - risponde il rappresentante della maggioranza consiliare di Palazzo San Giorgio - il consigliere Ripepi che, evidentemente non è stato informato dal suo capogruppo in Consiglio comunale, che di questo problema si è parlato in occasione di un incontro, da me promosso, tra i capigruppo consiliari ed il Commissario dell’Azienda Ospedaliera, dottor Benedetto. Come peraltro sostenuto anche dal dottor Benedetto, gli Ospedali Riuniti necessitano di un piano importante di interventi strutturali per risolvere i problemi di staticità, interventi che comunque  lascerebbero un ospedale obsoleto e non adeguato agli attuali standard sanitari. Per questo motivo, con l’appoggio dell’Amministrazione comunale, il dottor Benedetto sta portando avanti il progetto, sostenuto anche dalla Regione Calabria, che prevede la costruzione di un nuovo ospedale, per il quale è già stato richiesto il finanziamento. L’idea, che consentirebbe di evitare lungaggini burocratiche, che allungherebbero notevolmente i tempi, è quella di realizzare il nuovo presidio ospedaliero attorno alle strutture già esistenti dell’Ospedale Morelli, all’interno di un’area che è già di proprietà del Comune e che l’Amministrazione Falcomatà non avrebbe difficoltà a cedere. Addirittura esiste già un progetto di massima dal quale si evince che il nuovo Ospedale sarà un presidio sanitario completo di tutte le strutture necessarie per il suo funzionamento". E, ove per qualunque motivo, questo progetto non si potesse realizzare, non esiste alcun impedimento . evidenza Misefari - di carattere politico a realizzare l’ospedale in una nuova sede, anche se con tempi molto più lunghi. Il consigliere Ripepi ha, forse, delle idee diverse, personali, sull’utilizzo dell’Ospedale Morelli, ma noi guardiamo avanti senza pensare a miraggi, difficilmente raggiungibili, tenendo solo presente la richiesta di salute che proviene dai nostri concittadini e da  quelli dei Comuni della Città Metropolitana. Un’area cui il Sindaco Falcomatà ha prestato molta attenzione, partecipando alle numerose manifestazioni che si sono svolte, da Locri a Melito, da Scilla a Polistena, per ribadire l’interesse della nostra Amministrazione nei confronti delle strutture sanitarie di tutta la provincia". "Si tranquillizzi dunque il consigliere Ripepi, noi stiamo seguendo con molta attenzione tutte le problematiche che riguardano la sanità e, in tempi brevi, si svolgerà anche l’incontro con il Commissario Scura in Consiglio Comunale; in quella sede - annuncia il delegato comunale alla Sanità - faremo valere quelle che riteniamo siano le esigenze prioritarie della nostra area metropolitana".

 

Nuovo ospedale di Vibo, Oliverio incontra gli esecutori dei lavori

E' previsto per domani l'incontro fra il presidente della giunta regionale Mario Oliverio e gli esecutori dei lavori concernenti i nuovi ospedali ed in particolare quello di Vibo Valentia. Alla riunione parteciperà anche il dirigente generale del dipartimento Lavori pubblici Mimmo Pallaria. L'intenzione del governatore è quella di stringere i tempi in modo da dare delle risposte tangibili in campo sanitario, soprattutto in un'area che ha vissuto veri e propri drammi per casi di malasanità e per i tagli imposti dal Piano di rientro. Il relativo contratto risale al 12 settembre scorso, mentre l'investimento complessivo ammonta a 140 milioni di euro da ripartire fra la parte pubblica, costituita da Stato e Regione (70%), e la parte privata, rappresentata dalle aziende vincitrici dell'appalto (30%).

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