Arrestato calabrese condannato per omicidio

Stamane, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d'Appello di Potenza, i militari della Tenenza di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, hanno arrestato un 29enne del luogo. L'uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Castrovillari dove dovrà espiare il residuo di 9 anni, 11  mesi e 29 giorni di reclusione per il reato di omicidio, commesso a Policoro, in provincia di Matera nel 2005.

Omicidio in Calabria: operaio ucciso in un agguato

Un operaio di 39 anni è stato ucciso stasera a colpi di arma da fuoco. Chi lo ha assassinato lo attendeva all'esterno di una palestra sorprendendolo poco prima che entrasse all'interno dell'automobile per fare rientro a casa. Alfredo Pileggi lascia una moglie e due figli. L'omicidio è stato commesso alla periferia di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria. Il cadavere giaceva riverso sul sedile del veicolo in sosta in un luogo scarsamente illuminato a breve distanza dalla struttura sportiva. I Carabinieri intervenuti sul posto stanno eseguendo i rilievi necessari per dare consistenza all'indagine subito avviata per individuare movente e responsabili del grave fatto di sangue. Gli inquirenti, raccolti i primissimi elementi, sono propensi a ritenere che si debba battere la pista della vita privata dell'uomo che non risultava avere alcune legame con la 'ndrangheta. Il luogo è stato raggiunto pure dai sanitari del 118 che nulla hanno potuto se non constatare il decesso del trentanovenne. Diversi, infatti, sono stati i colpi di arma da fuoco che lo hanno ferito mortalmente. 

Usa: bimbo di 3 anni uccide la sorellina di 9

Una bimba di nove anni e` morta dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile partito da una pistola. Ad esplodere il colpo fatale e` stato il fratellino della vittima, un bambino di tre anni. La tragedia e` accaduta in un quartiere di Birmingham, una citta` situata nello stato americano dell' Alabama. I bambini si trovavano a casa dei nonni, quando il piccolo ha trovato su un comodino l'arma carica. Tirato per gioco il grilletto ha colpito la sorellina alla testa. La ferita e` stata letale e la piccola non ha avuto scampo nonostante il tempestivo ricovero in ospedale. La polizia, che ha aperto un'inchiesta sull'accaduto, ha interrogato tutte le persone presenti nell'abitazione nel momento in cui si e` verificato l'incidente.

Omicidio Antonio Taranto: tre persone indagate per falsa testimonianza

E' stato ipotizzato il reato di falsa testimonianza a carico di tre persone coinvolte nell'inchiesta aperta in seguito all'omicidio del ventiseienne Antonio Taranto, assassinato a Cosenza durante la nottata a cavallo fra il 28 ed il 29 marzo dello scorso anno. Sulla base di quanto emerso nel corso dell'attività investigativa, avrebbero favorito il presunto responsabile, Domenico Mignolo, depistando l'indagine. Secondo le risultanze del lavoro fin qui condotto dagli inquirenti, Mignolo, sospettato di legami con il clan della 'ndrangheta "Rango-Zingari", dal balcone avrebbe esploso un colpo di pistola calibro 38 che ha ferito mortalmente ed accidentalmente Antonio Taranto. 

 

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Omicidio della dottoressa: questi gli elementi a carico del cognato

Sono diversi, a parere degli inquirenti, gli indizi a carico del 47enne Paolo Di Profio, l'infermiere accusato di aver ucciso la cognata Anna Giordanelli mercoledì pomeriggio a Cetraro. Tracce ematiche visibili sul lavabo del bagno e dentro la vettura, le riprese registrate dall'impianto di sorveglianza di una casa ed il piede di porco utilizzato per colpire a morte la dottoressa. Dettagli che sono stati illustrati dai Carabinieri e da Bruno Giordano, a capo della Procura della Repubblica di Paola che ha sottoposto a fermo il sospettato. Le telecamere hanno ripreso la Fiat Panda di colore verde appartenente a Di Profio allontanarsi dalla scena del crimine. L'x moglie dell'infermiere, tra l'altro, ha affermato che il piede di porco era un oggetto presente nella loro abitazione. A questo si aggiunga che un uomo ha dichiarato di aver notato l'indagato mentre, al volante della sua automobile, pedinava Anna Giordanelli.  

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Omicidio della dottoressa: il cognato trasferito in carcere al termine dell'interrogatorio

La notte scorsa è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio volontario Paolo Di Profio, l'infermiere 46enne che, secondo gli inquirenti, avrebbe assassinato Anna Giordanelli, cognata del sospettato. La dottoressa, medico di base di 53 anni, è stata ammazzata nel tardo pomeriggio di mercoledì in una zona periferica di Cetraro, dove viveva. Stava facendo jogging non lontano dalla sua abitazione quando è stata ferita mortalmente con un piede di porco.  Al termine del lungo interrogatorio all'interno della caserma della Compagnia dei Carabinieri di Paola, è stato accompagnato dietro le sbarre. Gli avvocati dell'indagato hanno riferito all'Agi che l'uomo non ha confessato il delitto. Si sarebbe limitato a dichiarare qualcosa solo perché messo sotto torchio dagli investigatori. Parole che, tuttavia, non essendo stando pronunciate in presenza del difensore, ma solo in quanto persona informata dei fatti, "non hanno alcun valore", puntualizzano i legali. Le indagini fin qui condotte si sono indirizzate verso Di Profio che sarebbe stato mosso dal rancore nei confronti della dottoressa, rea ai suoi occhi, secondo la ricostruzione di magistrato e militari dell'Arma, di aver provocato il naufragio del matrimonio con la moglie, sorella della vittima. Una rabbia che lo avrebbe indotto a litigare furiosamente con Anna Giordanelli fino al tragico epilogo. 

 

 

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Omicidio della dottoressa: ha confessato l'ex cognato

E' accusato di omicidio volontario l'infermiere quarantasettenne Paolo Di Profio, già cognato di Anna Giordanelli, il medico di base assassinato nel tardo pomeriggio di mercoledì in una zona alla periferia di Cetraro, in provincia di Cosenza. Uccisa con un piede di porco mentre stava facendo jogging. L'uomo ha ammesso le proprie responsabilità ed il movente è da rintracciare in contrasti di natura familiare. Sulla base di quanto emerso fino al momento, il delitto sarebbe stato ordito in quanto l'omicida riteneva che fosse stata la cognata ad indurre la moglie di Di Profio, sorella della vittima, a mettere fine al matrimonio. L'arma con cui l'ha colpita violentemente in testa è stata rinvenuta a breve distanza, su di essa erano visibili tracce ematiche e capelli. Il decesso della dottoressa è stato istantaneo. Per ore gli inquirenti hanno messo sotto torchio l'infermiere, in servizio presso l'ospedale di Cetraro, che qualche tempo avrebbe patito sofferenze di natura mentale. Dopo aver confessato è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

 

 

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In caserma un uomo sospettato di aver ucciso la dottoressa

Sarebbe vicina ad un svolta decisiva l'indagine avviata dai Carabinieri per dare un volto ed un nome al responsabile dell'omicidio di Anna Giordanelli, il medico di base assassinato nel pomeriggio di mercoledì in una zona periferica di Cetraro, in provincia di Cosenza. La vittima è stata sorpresa mentre era intenta a fare jogging non lontano da casa. Fatale il violento colpo che le è stato inflitto con un piede di porco rinvenuto a breve distanza dalla scena del crimine. L'arma improvvisata con cui è stata centrata al capo presentava qualche capello e macchie di sangue. I militari dell'Arma, insieme al magistrato in servizio presso la Procura della Repubblica di Paola, stanno interrogando in queste ore un uomo su cui gravano pesanti sospetti. Si tratterebbe di una persona legata al nucleo familiare della dottoressa. Molto nota nella città che si affaccia sul Mar Tirreno, era sposata con un dirigente del Comune da cui aveva avuto due figli.  

 

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