L’attività di mediazione posta in essere dal prefetto Giovanni Bruno si fa più intensa e mira ad individuare una possibile soluzione per i tirocinanti del progetto “Natura e turismo”. Nell’incontro a cui hanno preso parte i consiglieri regionali Nazzareno Salerno e Vincenzo Pasqua (assenti Michele Mirabello e Giuseppe Mangialavori), il dirigente del Parco delle Serre Francesco Pititto ed una delegazione dei lavoratori assistiti dallo Slai Cobas, è stata operata un’analisi a 360 gradi della situazione, non tralasciando né dettagli né opportunità. La guida dell’Ufficio territoriale del governo ha avuto modo di rendersi direttamente conto della questione, comprendendo lo stato d’animo di chi ha prestato con impegno la propria attività per la riqualificazione territoriale nella speranza di poter continuare a contribuire alla crescita di un’area dalle vaste potenzialità. Quindi ha deciso di andare al dunque: a breve ci sarà un nuovo vertice con i dirigenti dei dipartimenti regionali Ambiente, Agricoltura e Lavoro. In tal modo, potranno essere sviscerati tutti gli aspetti tecnici per cercare la via più giusta per dare risposte concrete.

Posti di lavoro messi a serio rischio e cinque mensilità arretrate non ancora corrisposte. Sono questi i due elementi cardine posti all'attenzione del Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, che stamane ha ricevuto una delegazione formata da due rappresentanti sindacali Slai Cobas e da altrettanti tirocinanti del progetto "Natura e Turismo", svolto presso il Parco Naturale Regionale delle Serre. Il segretario provinciale dell'organizzazione sindacale, Bruno Pisani, al termine dell'incontro, ha rivelato che il Prefetto, al quale è stata illustrata l'attività produttiva realizzata nel corso dell'anno in cui si è dipanato il corso, si è detto disponibile a mettere attorno ad un tavolo i consiglieri regionali del territorio, coinvolgendo anche quelli delle province di Catanzaro e Reggio Calabria, aree anch'esse rientranti nel perimetro del Parco. L'ambizione, coltivata dai lavoratori, è quella di ottenere un rapporto contrattuale stabile. Pisani ha, altresì, annunciato che l'occupazione della sede del Parco proseguirà ad oltranza e, anzi, ha anticipato che saranno attuate altre azioni eclatanti in caso di mancata soluzione positiva della vertenza. 

Amareggiati, ma più determinati di prima, i tirocinanti del progetto “Natura e turismo” sono nuovamente saliti sul tetto dell’Ente di tutela ambientale. La tregua, avviata nel tardo pomeriggio di ieri, è già stata spezzata: l’incontro con il vicepresidente Antonio Viscomi e con l’assessore al Lavoro Federica Roccisano non è andato per il verso giusto. Soprattutto quest’ultima, secondo quanto riferiscono i tirocinanti, “ha deluso le aspettative”. In sostanza, nessuna risposta concreta. Anzi, è stato notato un atteggiamento quasi di chiusura e questo ha ulteriormente indispettito coloro i quali hanno prestato la loro opera negli ultimi dodici mesi con la speranza di un futuro meno carico di incertezze. La sfida, quindi, riparte. Con maggiore diffidenza e con accresciuto nervosismo.

"Nessuna rassicurazione" per i tirocinanti del progetto "Natura e turismo" è emersa durante l'incontro svoltosi oggi con il vicepresidente Antonio Viscomi. Le risposte avute non hanno convinto la delegazione giunta  nella Cittadella regionale: la conseguenza è che lunedì avrà luogo un sit-in davanti la prefettura di Vibo. Torna dunque a salire la tensione. Ora la speranza per i 49 lavoratori è davvero ridotta al lumicino, ma loro non intendono arrendersi.

Una prima piccola battaglia è stata vinta dai 49 tirocinanti del progetto “Natura e turismo”: su interessamento del prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno (sollecitato dal commissario del Parco delle Serre Tonino Errigo), il vicepresidente della Regione Antonio Viscomi ha convocato una delegazione, che sarà composta da 5 rappresentanti assistiti dallo Slai Cobas, presso la Cittadella per un incontro di approfondimento, che avrà luogo domani (11 dicembre) alle ore 12.30, durante il quale si valuteranno eventuali strade da percorrere. I lavoratori sono, dunque, scesi dal tetto della sede del Parco delle Serre, ma hanno mantenuto l’occupazione della sala conferenze dell’Ente di tutela ambientale. Aspettano novità concrete: solo in caso di evoluzione positiva della “vertenza” rinunceranno alla prosecuzione della protesta.

Non temono il freddo ed il buio della notte. Resteranno lì, fin quando chi ha il potere di decidere non farà intravedere una prospettiva concreta. “Dal tetto non ci muoviamo – affermano alcuni dei tirocinanti del progetto ‘Natura e turismo’ che sono stati in servizio al Parco delle Serre – perché vogliamo avere delle risposte esaustive. Vogliamo sapere con chiarezza quale sarà il nostro futuro. O arrivano risposte o rimaniamo qui ad oltranza”. Sono determinati e non intendono indietreggiare: il modo in cui si sono attrezzati lascia presagire una lunga, estenuante protesta. Hanno portato dei materassi, ora posizionati nella sala conferenza, e allestiranno delle “tende” con qualche meccanismo per “tenerle illuminate” sul tetto. “Serviranno a ripararci dal gelo – spiegano – quassù c’è da tremare”. Fanno sul serio, dai loro occhi traspaiono sentimenti contrastanti. Reclamano un dialogo con la Regione, segnatamente con il presidente Mario Oliverio, e un incontro con il prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno, che secondo quanto hanno fatto sapere gli organi prefettizi, si sarebbe reso disponibile a promuovere un tavolo tecnico allo scopo di trovare una possibile soluzione. Tavolo tecnico che, per come ribadiscono i tirocinanti, “non è mai stato messo in campo nè alla Prefettura nè alla Regione e per questo abbiamo deciso di dimostrare il nostro disappunto”. “Siamo disponibili – hanno ancora sottolineato - a qualsiasi azione pur di affermare il nostro diritto al lavoro e ad una esistenza libera e dignitosa, nostra e delle nostre 49 famiglie, così come dice la Costituzione, più volte citata da molti, ma sempre dimenticata dagli uomini delle Istituzioni”. E rivendicano anche il mancato pagamento di 5 mensilità: “sapevamo di avere il finanziamento in salvo, ora invece abbiamo appreso che non ci pagheranno se non dopo gennaio. È veramente umiliante essere trattati così. Siamo disposti a tutto e proseguiremo nella nostra lotta ad oltranza”. Via Santa Rosellina è presidiata dai Carabinieri, dalla Polizia e dai Vigili del Fuoco che hanno provveduto, per come possibile, a mettere in sicurezza la struttura. Ma intanto è incominciato a piovere.

“Come era facile intuire, i tirocinanti del progetto ‘Natura e turismo’ sono pronti ad azioni eclatanti per non rinunciare a ciò che per loro ha rappresentato un’ancora di salvataggio”. Lo afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno per il quale “si tratta di una situazione complessa, che non va sottovalutata e che anzi richiede un intervento risolutivo. Ho già avuto modo – spiega l’esponente azzurro - di indicare una possibile via: quella di mettere in campo un progetto della durata di 24 mesi volto all’accompagnamento ed al reinserimento nel mondo del lavoro. Questi tirocinanti, che hanno acquisito nell’ultimo anno competenze ed esperienze, non possono essere abbandonati a loro stessi, ma devono essere sostenuti. La loro opera è stata preziosa, poiché hanno permesso di riqualificare il territorio del Parco delle Serre e di renderlo maggiormente appetibile ai flussi turistici. Continuare a organizzare incontri interlocutori, che spesso saltano, significa contribuire a far alzare il livello di tensione. Questi tirocinanti – conclude Salerno - che in molti casi sono padri di famiglia senza altre fonti di reddito, vanno ascoltati: ignorarli significherebbe commettere un grave errore”.

Il messaggio è chiaro: se qualcuno ha considerato i tirocinanti del progetto “Natura e turismo” come un semplice gruppo di persone a cui fare mezze promesse per poi lasciar cadere le parole nel vuoto ha sbagliato di grosso. Perchè loro, i lavoratori che sono stati in servizio per un anno al Parco delle Serre, non intendono mollare. Anzi, con un’azione che avevano annunciato e che hanno attuato nel momento in cui si sono sentiti snobbati, hanno alzato il livello del confronto o, per essere più precisi visto come stanno andando le cose, dello scontro. Hanno sfidato la politica, da cui si sono sentiti traditi, e soprattutto le Istituzioni. Pochi minuti dopo le 9, alcuni di loro sono saliti sul tetto della sede dell’Ente di tutela ambientale. Già, quel Parco delle Serre che fino ad un paio di settimane fa era una speranza e che adesso si è trasformato in un miraggio. Perchè quell’occasione che aspettavano da una vita gli sta sfuggendo fra le dita. E loro, magari con in mente i bambini che hanno lasciato a casa, non vogliono permetterlo. Così, si stanno giocando le carte che hanno a disposizione. Tutte insieme, mettendo sul tavolo la loro determinazione, sfogando la loro rabbia per quelle aspettative che rischiano, sempre più seriamente, di andare deluse. Via Santa Rosellina, che è la traversa posta all’inizio del viale alberato che conduce alla Certosa, è il terreno di una battaglia che presto i tirocinanti sposteranno su altri versanti. 

Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Polizia e i Vigili del fuoco, pronti ad intervenire in caso di necessità.