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Ufficio postale aperto solo 3 giorni: sindaco s'incatena davanti all'ingresso

Poste Italiane ha deciso la riduzione a soli tre giorni ogni settimana dell'apertura dell'ufficio postale ed il sindaco, per protesta, si è legato con le catene. E' accaduto stamattina a Sorbo San Basile dove il Primo Cittadino ha inteso così manifestare il plateale dissenso, a nome dell'intera comunità, contro le strategie aziendali messe in atto da Poste. Luigi Riccelli, capo della Giunta Comunale della località che si trova nella Presila in provincia di Catanzaro, ha messo i puntini sulle i: "Siamo persone non numeri". Accanto alla sede oggetto del provvedimento sono stati appesi manifesti che recitano: "L'ufficio postale non si tocca" ed ancora "Gli sprechi sono altri". 

"Inaccettabile la chiusura di uffici postali nel Vibonese"

“Non possiamo accettare che Poste italiane spa, la cui golden share è solidamente in mano al ministero dell’Economia, possa cancellare senza colpo ferire e senza un minimo di consultazione con gli enti locali del territorio, uffici postali nel vibonese”.  E’ quanto afferma in una dichiarazione il consigliere regionale Vincenzo Pasqua (Oliverio presidente). “Dopo la chiusura della sede di Comerconi, ecco il taglio dell’ufficio di contrada Badia di Nicotera, una decisione che sta avendo gravi conseguenze e disagi per moltissime famiglie e, soprattutto, per gli anziani residenti. I processi di riorganizzazione posti in essere da Poste spa – prosegue Vincenzo Pasqua  - non possono essere guidati soltanto dalla mera logica della razionalizzazione, ovvero, tagli secchi alle sedi, soltanto per porre in essere politiche così dette di spending review. Occorre invece ricordare al management della società che gli uffici postali, oltre ad avere una ragione economica, costituiscono spesso in molte aree della Calabria, e nel vibonese in particolare, l’avamposto dello Stato assieme alle stazioni dell’Arma dei Carabinieri. La conseguenza di così nefaste decisioni – sottolinea inoltre Pasqua – ricade tutta intera sulle spalle di inermi cittadini, i quali dovranno sobbarcarsi di costi sempre più consistenti per potere usufruire dei servizi postali ubicati a notevole distanza. Tutto ciò appare assurdo perché non tiene conto della realtà del territorio, marcato da notevole difficoltà di mobilità e collegamenti e, nel caso della persone anziane, tutto ciò diventa un handicap davvero insostenibile. E’ necessario dunque che la politica e le istituzioni, unitariamente, aprano una discussione con Poste spa spiegando le ragioni delle difficoltà che stanno insorgendo nel vibonese a causa degli orientamenti aziendalistici perseguiti”. 

 

Niente posta a Gizzeria Lido: l’Assessore Pasqualina Corica diffida Poste Italiane

A Gizzeria Lido, località Mortilla e località Maricello la posta non viene consegnata. Così l’Assessore Pasqualina Corica, unitamente al Sindaco di Gizzeria Pietro Raso e all’Amministrazione Comunale, invia una diffida a Poste Italiane, chiedendo chiarimenti sui continui disagi legati al servizio. Nella diffida l’Assessore Corica segnala anche “il fatto gravissimo che l’ufficio postale locale decide la chiusura fino a data da definirsi senza neanche porre rimedio con una stazione mobile di Poste Italiane, costringendo i cittadini a recarsi presso l’ufficio di Gizzeria Paese dove giacciono montagne di posta non recapitata ai legittimi destinatari”. “Inoltro formale reclamo – si legge nella lettera indirizzata Poste Italiane - a causa dei reiterati disagi dovuti alla chiusura del Vostro ufficio postale sito in Gizzeria Lido. Il disservizio persiste ormai da molte settimane creando pregiudizio agli inermi cittadini e notevoli problemi quali il mancato recapito della corrispondenza per periodi lunghissimi e non più sopportabili, rischio di smarrimento della corrispondenza, consegna della stessa ad utenti diversi dai reali destinatari, problemi di carattere sociale a fronte dell’interruzione di pubblici servizi come gas, luce, acqua. Inoltre, questo disservizio comporta un ulteriore esborso di denaro per i cittadini perché, soprattutto per le bollette e le fatturazioni dovute alle società e ai gestori dei sevizi di energia, gas e telefonia, oltre gli importi dovuti per le forniture, si vedono calcolati e quindi sono costretti a pagare anche gli importi di mora per ritardato pagamento. Il tutto non per propria responsabilità, ma ovviamente per un evidente disservizio imputabile solo a Poste Italiane”. “A tutto ciò - continua la missiva - si aggiunge il fatto gravissimo che la chiusura dell’ Ufficio Postale di Gizzeria Lido, costringe la popolazione di località Mortilla e località Maricello a recarsi, a svariati Km di distanza, presso l’ufficio di Gizzeria Paese dove giacciono montagne di posta non recapitata ai legittimi destinatari. Si rileva, quindi, una negligenza organizzativa dell’ente poste che, non essendo in grado di garantire il servizio universale neppure con una stazione mobile di Poste Italiane, sta arrecando seri danni alla cittadinanza. La situazione è divenuta ormai intollerabile poiché non riconducibile ad una disorganizzazione temporanea”. “Considerato che la consegna della posta - si aggiunge - è un servizio essenziale nella vita di relazione dei cittadini, con effetti di non poco conto nei rapporti giuridici con terzi, preso atto che i dipendenti di Poste Italiane, a causa dei continui tagli, subiscono incolpevoli questa situazione, si invita e diffida, nell’interesse della mia comunità, a porre fine al disservizio generato”. “Al fine di evitare di rivolgerci all’Autorità per le garanzie per le comunicazioni che attiva ogni opportuna azione in funzione di vigilanza sull’azienda ovvero all’Autorità giudiziaria, si esortano i rappresentanti istituzionali di Poste Italiane – conclude l’Assessore Corica - ad assumersi l’onere di risolvere le cause del disservizio nel più breve tempo possibile”.

Poste italiane, Cgil: “25 uffici verso la chiusura”

Le pessimistiche previsioni della Slc Cgil Calabria potrebbero a breve materializzarsi. Al momento  delle segnalazioni di “carenza di personale applicato al front-end degli uffici postali” e “della pessima gestione delle risorse addette al servizio”, il sindacato aveva guardato lontano. E ora riscontra di avere “ragione”. Perché “il 5 febbraio l’Azienda, in un incontro sindacale a livello regionale, ha illustrato un piano di chiusure programmato per il 2015 che prevede la chiusura di 25 uffici e la razionalizzazione di altri 35 che apriranno solo alcuni giorni della settimana”. La Slc Cgil Calabria “non ha condiviso il percorso di razionalizzazione messo in campo dall’azienda” inteso come “una riorganizzazione che mortifica il lavoro e l’impegno profuso dal personale applicato, provocando ulteriori spoliazione di posti di lavoro in una Regione già fortemente colpita da innumerevoli crisi aziendali”. E, dunque, “ritenendo questo piano aziendale una semplice operazione di riduzione dei costi, contrasterà con ogni mezzo queste scelte aziendali, chiedendo alle Istituzioni locali un coinvolgimento fattivo affinché possa essere attenuata la ricaduta negativa di un piano aziendale che prevede solo disinvestimenti in un territorio già carente nell’erogazione di servizi per il cittadino”. “Lavoratori e cittadini – viene spiegato nella nota diffusa dal sindacato - non possono pagare il prezzo di anni di cattive gestioni e di scelte politiche scellerate. A pagarne il costo di questa operazione sarà l’intera Calabria. Da un lato la chiusura di questi centri comporterà inequivocabilmente una perdita di posti di lavoro, d’altro canto ai cittadini di centri periferici e non solo, non saranno garantiti importanti pubblici servizi”. In considerazione dell’impatto “ fortemente negativo che questa riorganizzazione avrà sull’intero territorio regionale”, la Slc Cgil Calabria ritiene che “le Istituzioni locali debbano intervenire fattivamente sulla vicenda” e, a tal fine, ha indirizzato delle missive all’ANCE, all’UNCEM, all’UPI, alla Regione Calabria ed alla deputazione parlamentare calabrese “per informare gli Enti locali preposti su quanto prevede la riorganizzazione regionale annunciata da Poste Italiane e soprattutto per condividere forme e modalità di intervento per scongiurare un ennesimo dramma per questa terra”. Previste inoltre “iniziative territoriali di protesta con il coinvolgimento della Confederazione e del Sindacato dei Pensionati”.

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