Un plico con all'interno un proiettile ed un messaggio intimidatorio. È quanto è stato trovato, nei pressi della sua abitazione, dall'imprenditore vibonese Vincenzo Mirabello.

Una volta fatta la scoperta, l'uomo ha avvisato gli agenti della Polizia di Stato che hanno avviato le indagini.

Mirabello è socio della M&C Food, azienda con sede nella zona industriale di Vibo Valentia che opera nel settore della distribuzione di prodotti per ristoranti e alberghi.

I carabinieri della Stazione di Celico hanno tratto in arresto il pregiudicato 41enne, G.F..

L'Uomo è accusato dei reati di coltivazione di sostanza stupefacente e detenzione di arma con matricola abrasa.

In particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto, celati sotto al cuscino di una poltrona, una pistola marca Llama Gabilondyc-Vitora, calibro 45, carica con 2 proiettili e pronta all’uso. Altre due munizioni sono state trovate in un pacchetto di sigarette.

Gli uomini dell'Arma hanno, inoltre, rinvenuto 8 piantine di marijuana coltivate in un orto adiacente all'abitazione dell'uomo.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro, mentre il 41enne è stato condotto presso la casa circondariale di Cosenza.

I carabinieri della Stazione di Pizzo hanno tratto in arresto, per i reati di resistenza e detenzione illegale di munizioni e droga, A.S., 19 anni, del luogo.

Il ragazzo è stato sorpreso dai militari mentre era intento a prelevare da un nascondiglio ricavato nel muro di un rudere un involucro.

Una volta bloccato il giovane, i carabinieri hanno recuperato l'involucro al cui interno hanno rinvenuto 20 proiettili calibro 38 special e cinque grammi di sostanza stupefacente tipo “marijuana”.

Nonostante il tentativo di fuga, il 19enne è stato fermato tempestivamente  dagli uomini dell'Arma. A fronte degli strattoni e delle spinte subite, i carabinieri sono riusciti a procedere all'arresto.

Dopo la convalida il giovane è stato rimesso in libertà.

I carabinieri, su segnalazione di un operaio, hanno rinvenuto in un’aiuola sita dietro la stazione FF.SS. del lungomare Falcomatà a Reggio Calabria un proiettile d’artiglieria da 72 mm di fabbricazione italiana, risalente al secondo conflitto mondiale.

L’ordigno, su disposizione Autorità giudiziaria, è stato rimosso e successivamente fatto brillare, in luogo differente da quello del rinvenimento, dagli artificieri dell’Arma del Comando provinciale.

Nel corso di appositi controlli, effettuati davanti alle scuole cittadine e presso il campus universitario, in due distinte operazioni, le Fiamme Gialle di Cosenza hanno sequestrato oltre 30 grammi di marijuana, 50 grammi di hashish ed una pistola con matricola abrasa con relativo munizionamento e pronta all’uso. 

Un responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza. 

In particolare i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno individuato un diciottenne aggirarsi nervosamente nei pressi di via Sandro Pertini di Rende, in evidente stato di attesa. All’atto del controllo, il giovane è risultato detenere alcune confezioni di marijuana per complessivi 5 grammi. Nella successiva perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti, in un unico involucro, e sottoposti a sequestro ulteriori 26 grammi della stessa sostanza 

Nella stessa giornata proseguendo l’attività di controllo del territorio, gli stessi militari hanno notato due giovani sospetti sostare nei pressi del “cubo 32” dell’Unical, che, alla vista dei militari, si sono dati a precipitosa fuga, riuscendo a far perdere le proprie tracce. 

Per agevolare la fuga, i due hanno abbandonato sul posto una busta di plastica bianca, che è risultata contenere 50 grammi di hashish, suddivisa in 10 confezioni di cellophane. Le ricerche condotte in zona e finalizzate a rinvenire ulteriori elementi hanno permesso di scoprire, celata nell’incavo di un albero presente nelle vicinanze, una pistola Beretta calibro 22 munita di caricatore e 6 proiettili. 

Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, dottor Tridico. 

Prosegue l’attività delle Fiamme Gialle finalizzata a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti in particolare nei confronti di giovani studenti frequentatori di Università e Scuole Superiori.

carabinieri della Stazione di Vibo Marina alla guida del Masups Riccardo Astorina hanno proceduto al controllo di una bancarella gestita a Vibo Valentia da un giovane di nazionalità marocchina. Trovato in possesso di 1 grammo di marijuana, per la quale è stato segnalato al prefetto ex art. 75, la perquisizione è stata estesa alla vicina abitazione dove nella sua camera da letto in mezzo a vari scatoloni contenenti articoli da porre in vendita, è stata rinvenuta una busta in cellophane con all’interno diversi orologi confezionati riportanti segni distintivi nazionali ed internazionali contraffatti e più precisamente: 13 orologi Armani, 12 Rolex, 1 Bulgari, 1 Gucci ed 1 Swatch. Tutti con mancanza di prezzatura, di perfetta imitazione agli originali e privi di documentazione attestante la provenienza.

A San Costantino Calabro, i militari della locale Stazione, guidati dal Brigadiere Lorenzo Boseggia, a seguito di specifica attività, hanno denunciato una persona per detenzione abusiva di munizioni poiché durante un controllo in un bar è stato trovato in possesso di un proiettile calibro 7,65 nascosto nella tasca dei pantaloni.

I carabinieri hanno tratto in arresto un 82enne di Reggio Calabria, già noto alle forze dell’ordine, per il reato di detenzione di armi clandestine poiché, ad esito di perquisizione domiciliare e relative pertinenze, i militari operanti hanno rinvenuto 2 pistole con matricola abrasa e 250 proiettili calibro 9 parabellum, il tutto illegalmente detenuto. Le armi ed il munizionamento sono stati posti sotto sequestro: verranno trasmessi al Ris di Messina per le perizie balistiche.

Ignoti hanno fatto trovare cinque cartucce di fucile calibro 12 davanti la casa del dottor Giuseppe Euticchio a Tropea. Il rinvenimento è stato operato dallo stesso medico che ha provveduto ad informare i carabinieri che hanno avviato le indagini per identificare i responsabili dell’intimidazione. Nei confronti di Euticchio è stata espressa solidarietà da parte del management dell’Asp di Vibo.