Tre prostitue e due clienti sanzionati dalla polizia

Continua l’attività di contrasto alla prostituzione nel territorio del Comune di Corigliano Calabro da parte del personale della Polizia di Stato.

Su disposizione del questore della Provincia di Cosenza Giancarlo Conticchio, in alcune aree interessate dal fenomeno, in particolare sulla Statale 106, sono stati effettuati servizi di vigilanza e controllo.

Personale appartenente al Commissariato di Rossano e al Reparto prevenzione crimine “Calabria Settentrionale”, ha individuato tre giovani donne di nazionalità bulgara intente ad adescare due clienti.

Alle tre meretrici ed ai due clienti è stata elevata una sanzione amministrativa di  500 euro, per violazioni dell’ordinanza emessa, il 9 gennaio 2015, dal sindaco di Corigliano Calabro. La disposizione sindacale prevede “il divieto di tenere comportamenti ed atteggiamenti indecorosi ed indecenti  preordinati ad indurre alla domanda di prestazioni sessuali a pagamento, causando altresì interferenza con il regolare svolgimento della circolazione stradale”.

Contestualmente sono state sottoposte a sequestro le autovetture utilizzate dai clienti.

Nel corso del servizio sono stati effettuati numerosi posti di controllo, che hanno permesso d'identificare 48 persone.

Controlli sulla Ss 106, multe a prostitute e clienti

Personale della Polizia di Stato appartenente al Reparto prevenzione crimine Calabria Settentrionale, coadiuvato da personale del commissariato di Rossano, ha effettuato controlli in alcune aree del territorio del comune di Corigliano ed in particolare sulla statale 106.

Nel corso dei servizi, sono state individuate in flagranza due ragazze straniere intente ad adescare clienti.

Ai clienti ed alle donne sono state elevate sanzioni pari a 500 euro. Gli agenti hanno sequestrato i veicoli nei quali le coppie si stavano intrattenendo.

Nel corso dei controlli, sono stati sequestrati, inoltre, un coltello a serramanico e un bastone in legno occultati in un lenzuolo e trasportati in macchina senza giustificato motivo.

Il possessore è stato deferito in stato di libertà.

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Sfruttamento della prostituzione: in manette 4 persone

Alle prime luci dell’alba di ieri, tra i comuni di Siderno, Locri e Bovalino si è svolta un’operazione dei carabinieri del Gruppo di Locri per l’esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale cittadino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 persone, ritenute responsabili a vario titolo di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Maggiori dettagli saranno comunicati nel corso della conferenza stampa indetta per oggi, presso il Comando Gruppo carabinieri di Locri, alla presenza del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri Luigi D’Alessio.

Prostituzione minorile: ai domiciliari il prete arrestato nel vibonese

Detenzione domiciliare per Felice La Rosa, l'ex parroco di Zungri, in provincia di Vibo Valentia, accusato, insieme ad altre due persone, di prostituzione minorile e corruzione aggravata di minorenne.

È quanto ha disposto il Tribunale del riesame di Catanzaro che ha accolto la richiesta avanzata dal legale dell'imputato. Coinvolto in un' indagine condotta dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia,  in seguito all'arresto, avvenuto il 16 novembre scorso,  il religioso è stato sospeso dalla sua funzione dal vescovo di Mileto, Luigi Renzo.

Rimarranno, invece, in carcere Francesco Pugliese, di 64 anni ed il cittadino bulgaro Iliev Miroslav, di 28 anni,  indagati insieme a La Rosa nell'ambito dello stesso procedimento. Nei loro confronti il Tribunale del Riesame ha, infatti, respinto la richiesta di scarcerazione.

Secondo l'accusa, in cambio di denaro, il cittadino bulgaro avrebbe procurato a Pugliese e a La Rosa, le prestazioni sessuali di un ragazzo quindicenne che si sarebbe prostituito dividendo poi i soldi con il suo connazionale. Le indagini della squadra mobile di Vibo Valentia stanno proseguendo. L'intento degli investigatori è raccogliere ulteriori elementi per cercare di chiarire definitivamente l'intera vicenda.

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Prostituzione sulla SS 106, sanzioni per 3 ragazze e 3 “clienti”

Si potenziano i servizi di vigilanza e controlli in alcune aree del territorio del Comune di Corigliano Calabro, in particolare sulla statale SS106, finalizzati al contrasto del fenomeno della prostituzione da parte di donne straniere provenienti soprattutto dall’Est europeo.

Nel corso della  settimana, personale del Commissariato di P.S. di Rossano unitamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine ha individuato sulla SS 106, 3 donne straniere, di circa 25 anni, intente a prostituirsi e 3 uomini che, attirati dall’abbigliamento succinto e dall’inequivocabile comportamento delle stesse, si erano fermati con le autovetture.

Alle 3 donne ed ai 3 uomini è stato elevato verbale di sanzione amministrativa di 500 euro ciascuno, per le violazioni di cui all’ordinanza sindacale del Comune di Corigliano Calabro n. 4 del 09.01.2015, che prevede il divieto di tenere comportamenti ed atteggiamenti indecorosi ed indecenti  preordinati ad indurre alla domanda di prestazioni sessuali a pagamento causando altresì interferenza con il regolare svolgimento della circolazione stradale da parte dei citati “clienti”.

Sono state altresì sottoposte a sequestro amministrativo cautelare le 3 autovetture che i clienti avevano in uso, così come previsto nell’ordinanza sindacale.

Contestualmente a tale servizio, sono stati effettuati 10 posti di controllo nel corso dei quali sono stati controllati 33 automezzi, identificate  55 persone, elevati 6 verbali per infrazioni al C.d.s, sequestrato un autoveicolo e ritirata una patente di guida.

 

Tenuta in schiavitù e costretta a prostituirsi: liberata dalla Polizia

La Polizia ha arrestato un cittadino nigeriano per sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed induzione e sfruttamento della prostituzione in danno di una giovane connazionale. Personale del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro e della Squadra Mobile di Reggio Calabria ha proceduto all’arresto in flagranza di reato del 42enne Sunday Omorodion, richiedente asilo politico, in regola sul territorio nazionale, per aver sequestrato e ridotto in stato di schiavitù una giovanissima connazionale.

L’attività di polizia è stata sviluppata a seguito di una specifica segnalazione della Questura di Campobasso, che ha indicato in Rosarno, in un non meglio specificato appartamento di Via Carbonai, il luogo ove era tenuta segregata, contro la sua volontà, una cittadina nigeriana, costretta a prostituirsi da un uomo che si faceva chiamare lo Zio e da una donna che rispondeva al nome di Silvia o Madame. È stata principiata una delicata attività fatta di appostamenti, finalizzata a monitorare alcuni cittadini extracomunitari al fine di individuare la persona di interesse operativo.

L’attività info-investigativa ha consentito di individuare l’appartamento che è stato immediatamente sottoposto ad un controllo ed al cui interno vi era, effettivamente, la 19enne, tenuta segregata in una stanza contro la sua volontà. All’interno dei locali ispezionati è stata accertata la presenza di altre tre donne, verosimilmente dedite anch’esse alla prostituzione.

Tutti i soggetti sono stati accompagnati presso gli Uffici del Commissariato P.S. di Gioia Tauro, dove sono stati compiutamente identificati e dove la ragazza, con l’aiuto di un interprete di lingua madre, ha narrato la sua triste storia fatta di violenze e soprusi.

Ha riferito di essere stata stata portata in Italia e che 15 giorni addietro, mentre si trovava in un centro di accoglienza di Vasto, è stata prelevata da colui che lei conosceva con l’appellativo di Zio e da una donna, conosciuta come Silvia o anche come Madame. I due, dopo averla caricata in macchina, l’hanno condotto fino a Rosarno, dove è stata segregata nell’appartamento di Via Carbonai e costretta a prostituirsi con delle persone di colore, dietro pagamento di una somma di denaro. Il ricavato dello sfruttamento sessuale della povera donna nigeriana è stato poi consegnato ad Omorodion. L’attività di sfruttamento subita è stata giustificata con la necessità di recuperare la somma di circa 20.000 euro che sarebbe stata spesa per consentire alla giovane donna nigeriana di arrivare clandestinamente in Italia. La povera vittima è stata fatta vivere in uno stato di degrado assoluto, al fine di aumentare su di lei la pressione psicologica utile ad assicurarsi la riduzione in schiavitù ed al fine di indurla in una condizione di vulnerabilità e di inferiorità fisica o psicologica utile a soggiogarla totalmente. Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti effetti personali, profilattici, telefoni cellulari e 600 euro circa in contanti. La ragazza, dopo aver ricevuto l’assistenza e le cure del caso, è stata collocata in una struttura protetta che gli consentirà di ritornare a vivere condizioni di vita normali, con la possibilità di principiare un percorso assistenziale che la aiuti ad uscire dall’incubo delle violenze subite.

Questo arresto è il frutto della capillare attività sviluppata dalla Polizia di Stato nella Piana di Gioia Tauro, nelle zone di maggiore affluenza di immigrati stranieri, specie nella c.d. “tendopoli” di San Ferdinando e nel centro storico di Rosarno, nello specifico nel quartiere “Ospizio” dove dimorano decine di centro/africani. L’attività svolta dalla Polizia di Stato continuerà senza sosta al fine di garantire livelli di legalità apprezzabili tra la comunità straniera presente nella Piana di Gioia Tauro ed impegnata nelle attività agricole stagionali.

Prostituzione: controlli e denunce nel soveratese

Attività di controllo del territorio per i carabinieri della Compagnia di Soverato che,  hanno intensificato l'azione di contrasto al fenomeno della prostituzione. Numerose pattuglie hanno effettuato specifici controlli sia nei centri cittadini che lungo la Strada statale 106. Nell'ambito di tali attività, sono state ispezionate alcune abitazioni nelle quale i militari sospettavano venisse esercitata la prostituzione. Le operazioni di controllo hanno portato all'identificazione di dodici donne, verosimilmente dedite al meretricio. Pertanto, i militari dell’Arma stanno provvedendo all’avvio dei procedimenti per il rilascio del foglio di via obbligatorio dai comuni interessati nei confronti di sette donne,  di cui è stata comprovata l’attività di prostituzione praticata all’interno di abitazioni e  in un caso, sulla pubblica via. Le donne, per la maggior parte straniere (due di nazionalità romena, due brasiliana, una domenicana, le altre italiane), sono state condotte presso la caserma della Compagnia di Soverato dove sono stati compiuti i controlli di rito. Contestualmente sono state effettuate verifiche finalizzare ad individuare possibili responsabili e sfruttatori delle donne identificate. I militari hanno, quindi, deferito in stato di libertà due persone di nazionalità italiana (M.V. classe 1981 e C. A. classe 1949). I due denunciati  saranno chiamati a rispondere dinanzi l’Autorità giudiziaria, rispettivamente, di sfruttamento  e favoreggiamento della prostituzione.

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Costringeva la compagna a prostituirsi: arrestato dalla Polizia

La Polizia ha tratto in arresto un giovane di 27 anni accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo quanto appurato dagli investigatori, P.G.A., di origini bulgare e trasferitosi a Rosarno,in provincia di Reggio Calabria, avrebbe costretto la sua compagna, di nazionalità romena a prostituirsi. La vicenda è stata scoperta a Lamezia Terme. Agenti del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia locale, insospettiti, stavano controllando da qualche settimana il 27enne. E' così che lo hanno colto sul fatto e catturato. 

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